mercoledì 26 dicembre 2007

Convalescenti

Mamma e papà hanno passato i giorni pre-natalizi tra pronto soccorso e guardia medica... Nulla di grave: solo un brutto virus influenzale che ci ha letteralmente stesi.

In compenso Lenticchia si è ripreso alla grande e si gode i genitori forzatamente casalinghi, a disposizione 24 ore su 24 (lettone compreso). Sarà che è contento di essere a casa con noi, ma ha smesso di buttarsi per terra a pelle d'orso e mangia tutta tutta la pappa, poi batte le manine quando si accorge che è finita.


Sempre in questi giorni ha finalmente cominciato a fare ciao-ciao con la manina, a dare i bacini sulla guancia a mamma e papà, a bere dal biberon da solo, a fare le coccole ai pupazzi. Prende la sua spazzola o il suo pettine e cerca di spazzolarsi, afferra la scatola dei cotton fiocc e l'appoggia sopra le orecchie, tenta di infilarsi calzini e bavaglino (tutto con scarso successo...). Dice papà, mamma e pappa, e ripete in continuazione DA-DA con tono entusiastico, ma non abbiamo ancora capito cosa voglia dire.

Ho come l'impressione che al nido, sì, si trovi bene, ma come si sta con mamma e papà proprio non ce n'è!

Ed ecco il giorno di Natale di Lenticchia, tra la mattinata in tutone in casa e il pomeriggio in ghingheri dalla zia.




Con tanti auguri di proseguimento di buone feste, visto che gli auguri di Natale non sono riuscita a farli, causa maxi-congiuntivite che mi ha tenuta lontana dal video!

martedì 18 dicembre 2007

Tantrum

Esaurita ormai, per limiti d'età, la consultazione quotidiana della mia "bibbia", sono passata al "livello successivo": un manuale, sempre di Tracy Hogg, ancora non tradotto in italiano e dedicato ai "toddlers", parola intraducibile ma che più o meno indica i bambini da uno a tre anni.
Ho così imparato una parola bellissima e temibile: tantrum.
Ovvero, semplicemente, capriccio.


Purtroppo, anche Lenticchia è diventato capriccioso. Quando è malaticcio o stanco, poi, diventa francamente insopportabile.
Il suo capriccetto preferito è per essere preso in braccio. Temo che il nido abbia una grande responsabilità... Infatti a casa era abituato a starci poco o niente, mentre ora qualunque adulto veda, anche per la prima volta, subito allunga le braccine con sguardo implorante.

Non fa poi veri e propri capricci (per ora), ma si sicuro gli oggetti che brama di più sono i cellulari e i telecomandi. E ovviamente, con il suo status di malato, ieri ho ceduto su entrambi. Era buffissimo vederlo cambiare canale con nonchalance, mentre il pediatra compilava una ricetta...

Ma quello che proprio mi imbarazza è una evoluzione del capriccio, spesso indice di grande stanchezza: si butta singhiozzante sdraiato per terra a pancia e faccia in giù. A pelle d'orso insomma. Impossibile lasciarlo lì con indifferenza, quindi corro e lo prendo in braccio. Così ha ottenuto quello che voleva.

Arriverà di nuovo l'estate, ciccetto, allora vedrai che ti lascio a pello d'orso! Ma chissà per allora cos'altro avrai escogitato...

lunedì 17 dicembre 2007

En plein

La situazione si è evoluta, e non in senso positivo.
La scorsa notte Lenticchia è venuto a dormire direttamente nel lettone... volevo tenerlo sotto controllo, e ho fatto bene. Infatti a mezzanotte ha cominciato a tremare tantissimo. Non ho mai visto le convulsioni febbrili e perciò ho chiamato la guardia medica per sapere come comportarmi. Secondo lui, erano solo brividi di freddo. Oggi poi il pediatra mi ha spiegato che con le convulsioni si ha perdita di conoscenza: il tremore è invece indizio di rialzo della temperatura.

Infatti... alle 2 gli ho provato la febbre, perché "delirava". Sul serio: parlottava nel sonno, diceva le sue paroline senza senso a voce molto alta poi si rimetteva a dormire.
Aveva 40...


L'abbiamo portato sul fasciatoio, denudato e sottoposto a spugnature fredde. Ovvero, asciugamani bagnati di acqua fredda e strizzati con cui tamponare fronte, inguine e ascelle. Con sottofondo di pianti strazianti...

Oggi, poi, c'è stata l'esperienza del vomito. Ero tutta contenta che aveva bevuto un intero biberon di latte di riso, ma non ho fatto in tempo a pensarlo che ha vomitato tutto. Bis a pranzo: aveva mangiato tutta la pappa, e dopo dieci minuti l'ha vomitata tutta. Adesso, giustamente, non ne vuole sapere di fare merenda. Fosse cicciottello...

Nel pomeriggio è venuto a casa il pediatra. Ha bronchite e gola rossissima. Forse si è beccato un rotavirus. Morale: antibiotico per quattro giorni, Peridon per due, una bevutina di coca cola calda e sgasata (giuro!) per tirarlo su, e in casa fino a Natale.

Comincio a non sentirmi tanto bene neanch'io.

sabato 15 dicembre 2007

Home sweet home

Giovedì, a mezzogiorno, è ricomparsa sul display del cellulare quella parolina di quattro lettere...
"Ha avuto due scariche di di@rrea, ti aspettiamo!".

Da tre giorni Lenticchia è a dieta stretta: solo carote, patate e riso (che per noi è crema di riso: ho provato, nell'occasione, a dargli il baby riso della Mellin, ma l'ha sputato...).
Niente latte, latticini e yogurt, solo latte di riso. Ho comprato una bevanda pronta, ma ho chiesto anche consiglio in farmacia e mi sono fatta fregare. Infatti mi hanno fatto comprare il Plasmon Risolac 2, che in pratica è un latte artificiale in polvere a base di riso per bimbi allergici al lattosio: 13,99 euro per 300 grammi. Ovviamente, Lenticchia non l'ha voluto neanche annusare, mentre la bevanda pronta, con qualche biscottino sciolto dentro, la beve volentieri.

A casa, poi, di di@rrea non ne abbiamo vista proprio. Diciamo qualche scarica lentina, ma non la gastroenterite che subito la dada (quella che mi sta antipatica, ovviamente...) mi aveva ventilato per telefono. "L'ho dovuto cambiare due volte - mi ha detto con la faccia schifata quando sono arrivata al nido - ha fatto proprio acqua, visto che l'ho cambiato io te lo posso assicurare...".

Ho pensato di dirle: ciccia, è il tuo lavoro, ti pagano anche per smerd@re dei poppanti sc@gazzoni. Se non ti piace, cambia lavoro.
Ma mi sono morsa la lingua...

Aggiornamento della domenica
Il bollettino recita: ore 11, febbre a 39.5. Dopo una supposta di Efferalgan, scesa a 38.5. Alle 15.30, risalita a 39.2.
Cominciamo ad essere francamenti stanchi.
Quando finisce l'inverno?

lunedì 10 dicembre 2007

Repetita NON iuvant

Ieri l'ho detto troppe volte.
"E' stata proprio una bella settimana".
"Un weekend quasi riposante".
"Era da maggio che non mi sentivo così...".

Stamattina Lenticchia si è svegliato alle 5.30 e non c'è stato verso di farlo riaddormentare. Nemmeno nel lettone.

La vita dei genitori è bella perché è varia.

sabato 8 dicembre 2007

Avanti così

La nuova tecnica per la nanna continua a dare frutti abbastanza soddisfacenti. E' ormai una settimana che abbiamo cominciato con l'addormentamento direttamente nel lettino. Certe sere crolla immediatamante, e comunaue al massimo ci sono voluti cinque minuti di tiralo su-mettilo giù, come prevede il "metodo Hogg". Nelle ultime notti si è svegliato un paio di volte: ad esempio, stanotte alle 23 e alle 2. L'ho trovato in piedi nel lettino piagnucolante, ma mi è bastato sdraiarlo e non si è più tirato su. Dalle 2 ha poi fatto una tirata fino alle 7.

Nel post precedente mi ero dimenticata di specificare il motivo principale per cui ho deciso di applicare il metodo: da qualche notte, l'unico modo per riaddormentarlo era prenderlo nel lettone. Dove restava fino a mattina, impedendo a ME di dormire. Un po' perché tendeva a usurpare il mio posto, un po' perché non ero tranquilla. E visto che veniva nel lettone sempre prima (una volta alle 5, la notte successiva alle 4, poi alle 3...), il mio timore era che finisse per venire a nanna direttamente nel lettone. Conosco famiglie in cui dormono tutti e tre assieme da anni. E per me - per come la penso io, per come la vivo io - non è sano.

Per carità: mi piace avere mio figlio nel lettone... E' bello dormire abbracciati, sentire il suo respiro, accarezzarlo. Così come è tenerissimo addormentarlo in braccio, coccolandolo fino ad accompagnarlo nelle braccia di Morfeo. Ma tutto ciò - per me - è positivo se è l'eccezione. Non la regola.

Una bella eccezione è quella che abbiamo vissuto ieri come coppia: un giorno di ferie, tutto per noi. E' stata la prima volta che abbiamo passato una giornata "da soli" da quando Lenticchia è nato. L'ho accompagnato alle 9 al nido, poi sono tornata a casa. Avevamo dei giri da fare (banca, acquisti...), ma avevamo anche bisgno di recuperare la nostra dimensione "a due". All'inizio ho provato una sensazione stranissima, non del tutto positiva... Perché una cosa è portare il proprio figlio al nido perché si deve andare a lavorare, un'altra è perché si vuole restare "da soli". Però poi ci siamo goduti le nostre sette ore di libertà.

Da ripetere. Magari prima che passi un altro anno...

mercoledì 5 dicembre 2007

Due notti così

Purtroppo non riesco più a trovare il tempo per aggiornare il blog. E mi dispiace tanto, perché questo, oltre ad essere il diario della vita di mio figlio, è anche uno strumento per me utilissimo.

Ad esempio, mi serve a ricordare che il metodo Hogg per la nanna pare proprio funzionare...

Ormai ogni notte, da qualche settimana, era sempre peggio. I continui raffreddori e la conseguente tosse hanno di certo peggiorato la situazione, causando sempre più numerosi risvegli notturni. Ma da qualche giorno stava diventando una lotta anche il semplice addormentamento: dopo la solita routine (indossare il sacco nanna, bacino al papà, trasferimento sulla poltrona in cameretta, lettura del libro della nanna, luce spenta, coccoline), non riuscivamo più a metterlo nel lettino. Lenticchia cominciava a piangere ancor prima di essere sdraiato!

Così ho deciso di passare all'azione e ho rispolverato "Fate la nanna", il libretto sul famigerato "metodo Estivill". Ma non c'è niente da fare: non ce la faccio proprio ad applicarlo. Avevo già provato mesi fa e ho riprovato domenica sera, ma non resisto ai singulti di Lenticchia. Per non parlare del papà, nettamente contrario.

Allora sono tornata agli insegnamenti di Tracy Hogg, il cui metodo è più "morbido". Oltre alla routine, che peraltro applico da sempre, questa tecnica prevede di prendere un attimo in braccio il bambino "renitente" alla nanna, consolarlo appena appena (ad esempio con un "pat pat" sulla schiena) e rimetterlo giù, con dolcezza e magari ripetendo "Buonanotte e sogni d'oro", "ora fai la nanna fino a domattina", frasette così. E questo prendilo su-mettilo giù va applicato a oltranza, finché il bambino non si addormenta. La "baby solver" consiglia di contare il numero di volte di 'sta ginnastica (a lei è capitato di arrivare oltre 200!), ma io perdo il conto. In compenso ho guardato l'orologio: la prima sera, domenica, ci ho messo tre quarti d'ora... ma avevo cominciato con il metodo Estivill, virando poi al metodo Hogg, e Lenticchia piangeva troppo forte. Così l'ho addormentato in braccio, e di notte si è svegliato più volte, come sempre.

La sera successiva, lunedì, invece non ho dovuto fare nessuna ginnastica: appena messo giù, si è addormentato. Così, di colpo. Ma era proprio cotto... e ha dormito di filato, senza interruzioni, fino alle 7.20! Alle 5 mi sono svegliata e ho resistito una ventina di minuti, poi sono andata a controllarlo: dormiva beato. Ragionandoci un po', oltre al metodo Hogg, c'erano state altre due piccole novità: innanzitutto, avevo messo qualche goccia di olio essenziale di menta nei diffusori del termosifone (che peraltro restano spenti tutta notte), e forse questo lo ha aiutato a respirare meglio e a non tossire. Poi avevamo dimenticato acceso l'Angel care, che utilizziamo soltanto la sera quando lui dorme e noi guardiamo la tv in sala. Forse quella lucina lo ha tranquillizzato. Chissà.

Allora ieri sera abbiamo provato a ricreare la stessa alchimia. Ci sono voluti dieci minuti di su-e-giù (con piantini) per addormentarlo. In precedenza avevo messo qualche goccia di menta, e la notte abbiamo lasciato accesa la lucina dell'Angel care. Morale: ha dormito di filato dalle 21.30 alle 7.40!!!

E la mamma? E' sveglia dalle 3...

giovedì 29 novembre 2007

Ci risiamo

Ieri pomeriggio, sul display del cellulare, è comparsa quella parolina di quattro lettere tanto temuta da noi mamme: "Nido".

"Lenticchia ha 39 di febbre, gli è salita improvvisamente, respira male, gli abbiamo messo il ghiaccio in testa... Ti aspettiamo".

Cerchi il papà per avvertirlo, cerchi la tata per dirle di non andarlo a prendere al nido, cerchi di afferrare la cartellina giusta con i documenti che ti servono per finire quell'articolo che va consegnato entro 24 ore e speri di riusicre a scriverlo da casa... Scappi dall'ufficio con la coda bassa, perchè senti gli sguardi di disapprovazione dei colleghi, anche quelli che sono papà (di mamma ce n'è una sola: io). Corri alla macchina, e ovviamente non ti ricordi dove l'hai parcheggiata. Imprechi contro tutti quegli automobilisti tonti che bloccano il traffico e ti fanno prendere tre rossi prima di superare l'incrocio. Chiami il nido per dire che stai arrivando e che non è colpa tua se tardi, ma sai, il traffico... Becchi la dada più tonta che risponde al portatile, poi si dimentica di passarti alla sezione di tuo figlio e così blocca il telefono e non riesci più a richiamare, proprio mentre sei in coda per lavori stradali...

Arrivi trafelata e trovi tuo figlio seminudo, nel passeggino, con un guanto di gomma in testa pieno di acqua fredda. Dorme, è tutto rosso in faccia, per la dada è solo una febbre di gola. E infatti è quel che il pediatra ti dirà la mattina dopo durante una visita prenotata due mesi fa per la visita di controllo del 12° mese.

Abbiamo interrotto così il record delle due settimane consecutive al nido. La prossima puntiamo a farne tre. Per fortuna ha tenuto botta fino al compleanno e soprattutto fino alla festa...

Ora si profila l'ennesimo weekend casalingo. Argh.

lunedì 26 novembre 2007

Festa!

Ieri abbiamo festeggiato il primo compleanno di Lenticchia. E' stata proprio una bella festa, in una ludoteca, e tutti i bimbi si sono divertiti, tra la vasca con le palline, lo scivolo, i tricicli, i tappeti e tanti giochi diversi!

Ma è stata soprattutto una festa per Save the Children: infatti avevo chiesto agli invitati di non portare regali, perché il mio bimbo ha di tutto di più, sia giochi che vestiti. Invece ci sono tanti bambini nel mondo che hanno bisogno di cibo, di educazione, di una speranza di vita.

Spero presto di avere il tempo di scrivere di più, e magari di aggiungere una foto ricordo.

Intanto grazie, davvero, a chi ha voluto - e potuto - aderire. Peccato che i malanni di stagione abbiano tenuto lontani alcuni degli amici più cari... sarà per un'altra volta!

mercoledì 21 novembre 2007

Felicità

E' già passato un anno, e sembra ieri...
Non riesco a trovare le parole per descrivere questa emozione lunga dodici mesi.
Meglio far parlare le immagini.

Sii sempre felice, amore mio, come lo siamo noi - mamma e papà - con te.







domenica 18 novembre 2007

Settimana

E un'altra settimana è volata...
Una settimana intera di nido: non so se era mai successo, da quando fa l'orario pieno.
Una settimana di notti abbastanza tranquille, tranne - ovviamente - il weekend, con frequenti risvegli e pianti da raffreddore. Così anche questo fine settimana siamo rimasti praticamente chiusi in casa, e la stanchezza si accumula inesorabilmente.
E' stata anche, per me, l'ultima settimana intera di lavoro a orario ridotto. Da metà della prossima settimana torno all'orario pieno, 10-20. E saranno dolori.
Ma i sorrisi di mio figlio, i suoi passettini sempre meno incerti e i suoi versetti sempre più buffi, mi risarciscono di ogni sacrificio.

lunedì 12 novembre 2007

Post per punti

1. Ormai è ufficiale: Lenticchia è un bipede a tutti gli effetti. Già da tempo si allenava a stare in piedi senza appoggi, e aveva accennato un timido passettino. Ma da venerdì scorso ha fatto progressi esponenziali, e da ieri, dopo due giorni di allenamento, cammina anche per tre metri da solo!

Parte del merito viene dal carrellino Chicco "Primi passi in musica", che gli ho regalato un mesetto fa e che gli permette di esplorare tutta casa, anche di corsa. Ma il vero merito è del papà, che per tutto il weekend lo ha stimolato a camminare da solo, facendolo diventare un gioco divertente.



2. Lenticchia sta molto meglio ma ha sempre il raffreddore, con naso colante e tosse catarrosa. Il pediatra martedì scorso gli ha dato per la prima volta un antibiotico in sciroppo per la bronchite (Zymox sospensione orale, 5 ml due volte al giorno) più l'antibiotico per la congiuntivite (Colbiocin, 2 gocce in ogni occhio quattro volte al giorno per una settimana). Anche se lo so che è assurdo, io ho continuato a dargli anche i rimedi omeopatici: non si sa mai...

Il culmine, comunque, l'abbiamo raggiunto venerdì, quando durante la pappa (che già è un delirio in condizioni normali) ha vomitato per due volte pastina mista a muco. Poi il pomeriggio e la sera, dopo un eccesso di tosse mentre dormiva, l'ho preso in braccio e mi ha vomitato un bel po' di muco caldo e filante in mano. Il pediatra, quando l'ho chiamato, ha esclamato, serafico come sempre: "Bene, vuol dire che si sta liberando!". Che simpatica liberazione...



3. Oggi, quindi, Lenticchia è tornato al nido dopo 10 giorni di assenza, prima per il ponte poi per il raffreddorone. Stamattina, quando l'ho lasciato in braccio a una dada, non ha avuto alcuna particolare reazione. Ma quando sono andata a prenderlo, alle 16, ha fatto letteralmente i salti di gioia.

Be', il nido quantomeno è servito a fare capire a mio figlio che la mamma è importante...
E che è bello rivederla.




4. Oggi, dunque, sono tornata in ufficio dopo sei giorni di malattia. A parte una mezza giornata di lavoro lunedì, in pratica sono stata a casa ininterrottamente per 10 giorni, occupandomi di mio figlio a tempo pieno, come ho fatto per i primi dieci mesi della sua vita.

Be', devo essere sincera: fare di nuovo la mamma full-time è stato faticosissimo...
Ed è stato meraviglioso.

venerdì 9 novembre 2007

Rumori

In questo periodo Lenticchia fa un sacco di rumori.

Be', innanzitutto starnutisce e tossisce tanto, poverino.

Poi scrocchia. Parecchio. Soprattutto le spalle. Ogni tanto ho l'impressione che mi debba rimanere un braccino in mano!

Ma il rumore più strano l'ha fatto per la prima volta martedì scorso. Era sul seggiolino, avevamo finito la pappa e gli avevo dato dei giochini per avere il modo di rassettare la tavola. Quando sento una specie di... boh, non saprei come trascriverlo. Tch-tch. Un rumore metallico. Gli ho aperto la bocca temendo che avesse qualcosa, un pezzo di gioco... impossibile, visto che erano tutti di gomma morbida. Ho pensato di essermi sbagliata, che quel rumore non provenisse da lui.
Ma nel pomeriggio, proprio mentre eravamo dal pediatra, l'ha rifatto. "Dottore, senta... che cos'é???".
E lui, serafico come sempre: "Bruxismo".
Ma come... ha appena quattro denti (due interi, gli incisivi inferiori, e due "mezzi", cioè appena spuntati, gli incisivi superiori)... e già li digrigna???

Dobbiamo cominciare a mettere da parte i soldi per il dentista...

mercoledì 7 novembre 2007

Anche le mamme crollano

La bombetta batteriologica che circola in casa mia ha colpito duramente.
Da oggi sono a casa dal lavoro, in malattia. E per davvero.
Solo che farsi una influenzina a casa, con il cucciolo - bronchitico, oltretutto - a casa pure lui (e per una settimana), non è proprio il massimo.
Stamattina sono semi-svenuta sul divano mentre lui era libero di girare per casa. Un bel rischio, visto che è un pericolo costante.

Ora i passatempi preferiti di Lenticchia sono:
- spingere tutti i bottoni che provocano l'accensione di lucine (lavastoviglie, lavatrice, amplificatore, dvd, stereo... il pc prima di tutto, ovviamente: lo ha già riavviato una volta mentre stavo scrivendo un post molto lungo ed ero alle ultime battute...);
- tirare tutti i fili elettrici, possibilmente causando qualche conseguenza (ad esempio, spegnere una luce; più spesso, le urla di mamma e papà);
- appendersi a tavoli, sedie, mobili vari e allungare le mani in modo da raggiungere gli oggetti incautamente lasciati troppo vicini ai bordi (preferibilmente telecomandi e telefonini).

Se diciamo no con tono dolce, non conta: come non sentirlo.
Se diciamo NO con un tono arrabbiato e a voce alta, si diverte ancora di più a ripetere l'azione proibita.
Se diciamo no NO NOOO con tono crescente, ti guarda un attimo poi continua imperterrito.

Ora stiamo provando con il castigo per 5 minuti nel box, visto che in SOS Tata Usa usano il castigo... Però ovviamente è troppo piccolo per capirlo e quindi la "punizione" risulta inefficace.

Ma i vostri cucciolotti di circa un anno vi obbediscono? Lenticchia per nulla-nulla-nulla... mi chiedo se sia carattere, o se ci sia un metodo.

Insomma... bisogna rassegnarsi e attendere l'età della ragione?
E nel caso, quell'età arriva prima dell'università?

domenica 4 novembre 2007

Daccapo

Venerdì febbre a 38.
Poi tosse con catarro.
Ieri è scoppiato alla grande il raffreddore.
Oggi stiamo virando verso la congiuntivite.
Non ci facciamo mancare proprio nulla...

Ma quando arriva la primavera???

mercoledì 31 ottobre 2007

Attimi

Lunedì 29 ottobre, ore 16.30 circa.
Eravamo in macchina. Lenticchia nel sedile di fianco al mio, nell'ovetto.
Lo avevo appena preso dal nido.
Ero ferma ad un semaforo e i nostri sguardi si sono incrociati.
I suoi occhi erano colmi di dolcezza.
E ho pensato che lo amo ogni giorno di più.
E che amo suo padre ogni giorno di più.

domenica 28 ottobre 2007

Fusi

Un po' per caso, un po' per strategia, ieri abbiamo posticipato tutti gli orari di Lenticchia in vista del ritorno all'ora solare. Be', molto è dipeso dal fatto che ha saltato il pisolo pomeridiano, crollando così alle 18 e dormendo fino alle 20.30. Quindi pappa alle 21 invece che alle 19, a nanna alle 22.30 invece che alle 21.
Tutto poteva far pensare a un risveglio tranquillo, questa domenica mattina...
E invece no. Puntuale, si è svegliato alle SUE 6.20.
Ovvero alle NOSTRE 5.20.
Abbiamo provato con un rabbocco di camomilla, ciuccio, coccole in poltrona e nel lettone. Niente da fare. Io e lui siamo in piedi dalle 6.30. Quando si alzerà il papà, me ne tornerò un po' a letto io.
Di una cosa sono certa: noi genitori saremo fusi; lui figlio è scatenato come sempre...

mercoledì 24 ottobre 2007

Buaaaaaaaa (3)

Oggi terza dose dei vaccini: piantino alla prima puntura, piantone alla seconda. Poi mezz'ora in sala d'attesa per monitorare eventuali reazioni, e via a casa.
Ora siamo qui, in attesa della nonna e della immancabile febbre.
Oltretutto, Lenticchia ha un super-raffreddore e pure la tosse, ma il pediatra stamattina l'ha visitato e non ha trovato controindicazioni alla vaccinazione.
Però mi godo una intera giornata a casa con il cucciolo. Che è davvero contentissimo di avere avuto un buon motivo per bigiare il nido!

Bollettino medico del giorno dopo
Ieri sera, puntuale, è arrivata la febbre: almeno 38,5, anche se credo che dopo sia salita almeno a 39, ma non gliel'ho più provata. Con la febbre, puntuale è arrivato anche il vomitino.
Nottata agitata, ma più che altro per la tosse.
Stamattina ha 38, quindi niente nido. E per fortuna la tata è libera più o meno all'orario in cui io devo andare al lavoro... ma quando sarò a tempo pieno non so proprio come faremo a gestire le emergenze.
Cioè, lo so: starò a casa io, senza stipendio. E' più conveniente che pagare un giorno intero la tata...

domenica 21 ottobre 2007

Undici e tre

Oggi Lenticchia compie 11 mesi. E li ha festeggiati con il terzo raffreddore consecutivo, in nemmeno due mesi. Lo sto imbottendo di Rimikind, vedremo come va. Per ora la certezza è che di notte si sveglia ogni due ore o anche più spesso. Siamo lievemente distrutti.

Comunque nel pomeriggio siamo usciti (era una questione di sopravvivenza di mamma e papà... in casa due giorni di seguito con la belva non si può resistere!). Siamo andati in un centro commerciale vicino a casa, oggi in apertura straordinaria. Dovevamo comprare un paio di scarpine, richieste dal nido: le dade sono stanche di rincorrere il pupo a piedi nudi., visto che i calzini se li toglie di continuo. Ah, ecco forse da dove deriva il raffreddore...

Acquisti a parte, ne abbiamo approfittato per sottoporre Lenticchia al suo primo taglio di capelli. Ormai la frangia gli arrivava alla bocca...
E' andata benino, nel senso che una parte del lavoro dovremo rifinirla noi: la parrucchiera ad un certo punto gliel'ha data su. Ma io lo capisco, Lenticchia: il rumore della macchinetta tosatrice era troppo interessante per stare fermo, eh.

Il giorno del suo undicesimo complemese segna poi la sua prima, incontrovertibile, parola con senso compiuto: TRE.

Be', in realtà già da diverso tempo dice mamma-mamma. Però lo dice anche al papà, oppure quando è contento, o in generale per richiamare l'attenzione. Ma poche sere fa è stato inequivocabile: si è proprio rivolto a me, quando sono rientrata dal lavoro, e con tono esclamativo. MAMMA! Mi ha riempita di orgoglio, ovviamente. Ma con un pizzico in più di senso di colpa...

Ieri, invece, ci ha colti di sorpresa. Il papà lo stava facendo giocare a vola-vola: e uno, e due... Visto che il tre, con relativo volo in aria,  tardava ad arrivare, l'ha detto lui: . E' stato tenerissimo... e l'ha pure ripetuto pochi istanti dopo, sempre per completare la conta.
Adesso comincia un periodo molto divertente. Ogni parolina nuova ci ripagherà delle fatiche e del sonno perduto. Poi arriverà il giorno in cui, all'ennesimo "perché?", rimpiangeremo l'età di Lenticchia in cui "a-ta-tai" e "toti-doi" erano le sue espressioni preferite.

venerdì 19 ottobre 2007

Lettura impegnata

Se succede una volta, è un caso.
Due volte, una coincidenza.
Ma ieri è successo per la terza volta.

Lenticchia ormai nel box ci sta pochissimo. Cinque, dieci minuti al massimo, la mattina e la sera, mentre noi siamo a tavola e lui è già a pancia piena. Ha i suoi giochi preferiti, come il lumacone Fischer-Price o lo xilofono-cucciolo (i suoi giochi preferiti fanno tutti un discreto rumore). Li sbatacchia un po' e sta buono il tempo a noi necessario per finire la colazione o la cena.

Di solito non gli lascio dei libri, nel box, perché li distrugge in un nano-secondo. Ma l'altra sera si è trovato tra le mani "I cuccioli", librino della sere "Tocca e senti".
L'ho visto sfogliare le pagine, concentrato come sempre.
Pochi minuti dopo, si è sentito nell'aria che "l'aveva fatta".

La sera successiva ho notato la stessa sequenza: librino-puzza.

Ieri sera, quando l'ho visto prendere il libro in mano, ho detto: la starà facendo.
E così in effetti è stato.

A me un po' inquieta, un bimbo di 11 mesi che già legge per concentrarsi sulle deiezioni...

martedì 16 ottobre 2007

Spiderbaby

Devo rassegnarmi: Lenticchia si crede l'Uomo Ragno, anzi, pardon, il Bimbo Ragno.

Da qualche giorno, infatti, ha imparato a "scalare" il divano e il lettone: tira su una gambetta, poi si attacca alla stoffa e si tira su.

Il problema è l'operazione inversa: lui vorrebbe scendere tuffandosi di testa. Se per salire ha fatto tutto da solo, per scendere dovremo fare un corso intensivo.

La stessa scalata, poi, pretende di farla sugli umani: si mette in piedi ancorandosi ai polpacci di qualsiasi adulto gli si avvicini, poi abbranca le cosce stile tackle (eppure i mondiali di rugby non glieli abbiamo fatti vedere...).

A quel punto alza la gambetta e guarda l'adulto con un'espressione stile: "E ora come faccio ad arrivare lassù?".
Ottiene così di salire in braccio.

Il ragazzo si sta decisamente facendo furbetto.


Ma l'applicazione più preoccupante di questa sua attitudine è che l'ho sorpreso mentre tentava di scalare un mobile di cucina.
Assolutamente liscio e alto due metri e mezzo.
Senza appigli.

Giuro che io con Manolo non ho mai avuto a che fare, eh.

domenica 14 ottobre 2007

Scoperte

Lenticchia da qualche giorno ha scoperto quanto è divertente stare con la mamma in cucina.
Insomma: ce l'ho sempre tra i piedi.
In particolare, si diverte con due cassettoni. Dove ha già lasciato parecchie volte le dita, tra l'altro...












sabato 13 ottobre 2007

Ricapitolando

In questa settimana Lenticchia ha ricevuto il suo primo "cartellino rosso". Mercoledì, infatti, è stato "espulso" dal nido, in quanto aveva piagnucolato tutta la mattina e a mezzogiorno aveva 37,5 di febbre. In effetti, le due notti precedenti erano state molto agitate (anche se non credo proprio abbia sofferto di pavor), e probabilmente aveva un misto di mal di denti, raffreddore e ansia di separazione.
Comunque, arrivati a casa aveva appena 36,7. Ho l'impressione che abbia già imparato a bigiare la scuola: in questo, è tutto sua mamma...

Per fortuna, la tata era libera: io infatti dovevo andare a lavorare (turno 13.30-19). A proposito: abbiamo una tata molto dolce e brava. Peccato che sia "a termine". Nel senso che tra poche settimane avrà una bimbetta tutta sua da badare... e così dovremo ricominciare la ricerca da capo.
Certo che, con una tariffa che va dagli 8 ai 10 euro l'ora, c'è da chiedersi se non ci convenga piuttosto rinunciare a una o più giornate del mio stipendio, cioè restando io a casa sfruttando la legge sulla malattia del bambino. Di sicuro, quando sarò a tempo pieno ci converrà. Poi ci sono altri aspetti da valutare, ma tanto io alla carriera proprio non ci penso più...

Lenticchia è stato poi a casa anche giovedì, prima con me, poi con la tata e infine con la nonna. Il pediatra mi aveva consigliato un antibiotico in gocce da mettere nel naso (Rinotricina, mi pare) e una terapia rinforzante a base di gocce di Cebion. Ma io ho deciso di passare all'omeopatia fai-da-te con i rimedi compositi della LoackerRemedia (qui un elenco completo e alcuni pareri di mamme). Così ho comprato Nisykind per la febbre, Rimikind per il raffreddore e Munostim per stimolare le difese immunitarie.
Ovviamente, tutti i bimbi vanno pazzi per questi "zuccherini", ma mio figlio NO. Come fa con qualsiasi sostanza minimamente solida che entri in contatto con la sua bocca (leggi pastina), ha sputato subito i globulini. Allora adesso glieli faccio prendere scaldando un dito d'acqua nel microonde, sciogliendoci la dose di globuli e mettendo poi questo liquido dolciastro nel biberon. Non ne va pazzo, ma almeno così li assume.

Ieri mattina l'ho dunque riportato al nido. E quando sono andata via, ha piagnucolato.
Non era mai successo, in questo primo mese.
Mi sa che ha proprio fatto suo il motto del papà (e di Che Guevara, pare): "Bisogna essere duri, senza mai perdere la tenerezza".
Ma un giorno e mezzo a casa gli aveva procurato una piccola breccia nella corazza da scorpione che si ritrova...

martedì 9 ottobre 2007

Pavor

Lenticchia sta accusando ora, dopo un mese di frequenza, l'inserimento al nido. Potrebbe essere questa, infatti, la causa delle ultime nottate da paura. La scorsa notte in particolare: è rimasto sveglio, e urlante, dalle 2 alle 4. Quando si riappisolava, dopo pochi secondi faceva un balzo e ricominciava a piangere.
"Pavor notturno", ha sentenziato il pediatra, "dovuto all'ansia di separazione".
Secondo lui, i dentini non c'entrano nulla. E pensare che mi ero premunita di Dentinale e di Chamodent.

Ci siamo risparmiati le coliche, ci toccano gli incubi.
E speriamo che anche questi passino presto...

lunedì 8 ottobre 2007

Intanto...

Durante la mia prima settimana di rientro al lavoro, Lenticchia ha pensato bene di farsi venire il secondo raffreddore stagionale, ad appena 20 giorni di distanza dal primo.

Già che c'era, si è fatto spuntare il terzo dente: il primo incisivo superiore.

Che sia il raffreddore, che sia il dente, fatto sta che gli è venuta anche la febbre a 38,5 (e nemmeno il paracetamolo è contato).

Insomma, le ultime tre notti sono state da INCUBO. Oggi siamo svegli dalle 2,40.

Passerà, vero?

Prima che vada all'università, intendo.

sabato 6 ottobre 2007

Chiarimento

Allora.

A me lavorare piace, e anche molto. Altrimenti non farei il mestiere che faccio, con turni pazzeschi, da 15 anni ormai.
So di essere fortunata: faccio un mestiere che amo, quello per il quale ho studiato. E sapevo sin dall'inizio che è un lavoro praticamente inconciliabile con la famiglia, ma avevo poco più di 20 anni quando ho intrapreso questa strada, e allora ad un figlio proprio non ci pensavo...

Credo di aver raggiunto l'apice nella mia carriera, per quelle che sono le mie capacità e le mie aspirazioni. Oddio, potrei ancora diventare corrispondente da New York per un grande giornale o scrivere un romanzo di successo, però so di non averne il talento. Insomma: per il campo di cui mi occupo io, nella mia città, veramente non ho ulteriori possibilità di crescita.

Anche in questa prima settimana di rentrée ho piazzato qualche colpetto, e ne vado fiera. Nonostante l'ambiente malsano sul lavoro (fumano tutti e mi sono già beccata un mega-raffreddore), nonostante un capo che mi tiene continuamente sul filo del rasoio e non vede l'ora che me ne vada. Ma non me ne vado, non me ne posso andare, non ora. Io devo lavorare. Io voglio lavorare.

Vorrei solo lavorare MENO. Mi basterebbe lavorare 7, 8 ore al giorno, in un orario d'ufficio, e non fino alle 21.
Dire che "tutte le mamme lavorano e l'importante è il tempo di qualità che si passa con i propri figli" a me fa ancora più male, perché avrò solo la domenica, e forse un mezzo pomeriggio a settimana, da dedicare a mio figlio.
D'altronde, sono fortunata, lo ribadisco. Un lavoro ce l'ho (ancora), e non è da tutte. Un figlio ce l'ho.
Come mi ha detto il mio compagno ieri sera, lo sapevamo anche prima. L'alternativa era non avere figli.

Ma Lenticchia c'è, e questo è l'importante.

giovedì 4 ottobre 2007

Dolore

Ieri ho accompagnato mio figlio al nido alle 9.
Alle 15 lo è andato a prendere la tata, per la prima volta. E poco dopo, come d'accordo, mi ha mandato un sms: "Siamo a spasso, tutto ok. La merenda la facciamo tra un po', non l'ha voluta a scuola. Col passeggino tutto ok. Ciao".
Alle 18 è tornato a casa il papà.
Io sono fuggita dall'ufficio un po' prima del previsto.

Finché ero concentrata sul lavoro, non ci ho pensato più di tanto. Ma in macchina, mentre tornavo verso casa, ho cominciato a sentire dolore.
Proprio un male fisico.
Al cuore, alla pancia, alla testa.
Mi sembrava di impazzire.
E ho cominciato a piangere.
Ho provato a cacciare indietro le lacrime, ma più ci provavo e più il pianto aumentava.

Sono arrivata a casa in preda ai singhiozzi.
Mio figlio era tranquillo, sul divano a sfogliare un libriccino accanto al papà.
L'ho abbracciato forte e ho continuato a singhiozzare sempre più forte.
Pensavo: non ce la faccio... non ce la posso fare.

Il dolore è aumentato quando ho visto gli appunti lasciati dalla tata. Un foglietto con il menù del pranzo all'asilo, "ha mangiato tutta la pappa", "questo biberon è da riportare al nido", "ha fatto la cacca", "ha dormito dalle 16.50 alle 17.40".
E ho pensato che un'intera giornata di mio figlio era condensata in quelle poche righe.
Quando fino a pochi giorni vivevo con lui ogni suo respiro.

Non è giusto.

Lo so, poi ci farò l'abitudine, come tutte le mamme.

Però fa male. Tanto.

lunedì 1 ottobre 2007

Sopravvissuta

Oggi sono tornata al lavoro, dopo 14 mesi di mammitudine a tempo pieno, tra il pre, il post e le ferie...
Be', devo dire che è stato indolore. Anche perché il mio carissimo capo (da leggere con tono ironico) oggi non c'era.

La notizia più rilevante, per il momento è che - ahimé - là dove c'era la mia scrivania ora ce ne sono due. E non posso più contare sulla privacy: il mio pc è visibile da tutti i colleghi, in pratica.

Indi... addio blog, forum e mail personali 

sabato 29 settembre 2007

Bds (con rivolta del fasciatoio)

Ieri "Bilancio della salute" a 10 mesi.













































































  Peso (gr) Lunghezza (cm) Circ. cranica (cm)
21/11 (nascita) 2.735 49 35,5
24/11 (dimissione) 2.485    
30/11 (prima visita - 10 giorni) 2.650    
15/12 (seconda visita - 3 settimane) 3.180   37
7/1 (terza visita - 1 mese e 1/2) 4.250 55 39
8/2 (quarta visita - 2 mesi e 1/2)
5.120
59
40
14/3 (3 mesi e 3 settimane) 5.800 61 42
3/5 (5 mesi e mezzo) 6.900 67 44
30/5 (6 mesi e 10 giorni) 7.500    
23/7 (8 mesi) 7.850 69 46
28/9 (10 mesi) 8.660 75 47


Lenticchia ha recuperato un po' ed è tornato sulla sua curva di crescita, tra il 25° e il 50° percentile all'incirca. Il pediatra ci ha detto che il peso in questo periodo dovrebbe aumentare di circa 400 grammi al mese, e infatti così è stato in agosto e settembre (mentre in giugno e luglio, con il rifiuto della pappa, la crescita si era quasi bloccata). Ma ora potrebbe rimanere anche fermo per mesi al peso attuale: non ci sarebbe nulla di strano se arrivasse a pesare 10 chili soltanto a due anni di età.

Per la prima volta, durante la visita Lenticchia ha pianto, per protesta. Il problema è che non ne vuole più sapere di stare sdraiato sul fasciatoio, e quindi anche sul lettino del pediatra. Si rigira subito a pancia in giù, cerca di mettersi in piedi e persino di tuffarsi a terra.

Così cambiarlo è diventata una lotta. Non a caso ieri una dada al nido mi ha detto: "Oggi abbiamo dovuto tenerlo in tre, non so come fai tu da sola...". Anche noi fatichiamo a tenerlo a bada in due. Mettergli il pannolino è una tragedia, per il resto lo vesto dentro al lettino, perché vuole stare sempre e soltanto in piedi.

Voi mamme che magari siete già passate da questa fase di rivolta del fasciatoio, avete suggerimenti? Altrimenti dovrò brevettarne uno con cinghie di contenzione...

Aggiornamento
Dai commenti a questo post si evince che la rivolta del fasciatoio è una fase passeggera, ma da cui pochi bimbi sono immuni. Questi i metodi consigliati:

- distrarre il pupo con un oggetto da maneggiare: già provato, nell'ordine, con cubi di gomma, crema idratante, scatola di fazzolettini da viaggio, sonagli, pupazzetti di gomma, pannolino, pettine, spazzola. Funzionano un pochino la mattina, poco di pomeriggio, per nulla la sera. E regolarmente finiscono per terra.
Avvertenza ulteriore: ricordarsi di chiudere il coperchio del w.c. per evitare "canestri" indesiderati.

- cantare / contare (nel senso di "fare le conte", tipo ambarabà ciccì cocò): da un paio di giorni provo questo sistema e per ora funziona abbastanza. Il problema è che io sono stonata, per cui il momento del cambio diventa uno strazio... Inoltre sono negata a ricordare le parole e invento sul momento dei deliri senza senso e senza metrica.

- cambio alternativo sul lettone: a casa nostra è impraticabile a causa della forma del letto, che, oltre ad essere molto basso, ha anche una larga cornice di legno che renderebbe doloroso appoggiarci le ginocchia.

- cambio in piedi: da praticare, per i bimbi ancora gattonanti, nel lettino o nel box. Per ora non l'ho ancora provato, quantomeno per quanto riguarda il pannolino (nel caso, sono consigliabili i pannoli tipo mutandina). La vestizione di Lenticchia, invece, ormai avviene solamente con questo sistema.

- coccole (tipo pernacchie sul pancino o solletico): con Lenticchia non funzionano perché non le gradisce un granché. Le uniche coccole che chiede sono le carezzine alle mani in fase pre-sonno.

mercoledì 26 settembre 2007

Nannina

Prosegue il leeeento inserimento di Lenticchia al nido. Ieri, terza settimana, è stato il primo a fermarsi dopo la pappa. La tabella, a regime, prevede il pisolino alle 12.30, visto che il pranzo è alle 11.15. Vige uno strano fuso orario, al nido, eh?

Comunque, già da qualche tempo avevo anticipato la nanna post-prandiale anche a casa, spostandola lentamente indietro dalle 14 alle 13. E infatti ieri Lenticchia si è addormentato verso le 13, per un'oretta. Non male come prima volta, visto che comunque anche a casa, nel silenzio della sua cameretta, dorme al massimo un'ora e mezza.

E' stato molto tenero, quando sono andata a prenderlo. Era in braccio a una dada, ancora assonnato e col ciuccio della nanna in bocca. E appena mi ha visto ha scoccato un sorrisone dolcissimo.

"Certo che ha il sonno leggero...", mi hanno detto; "è bastato un piccolo rumore in cucina per farlo sobbalzare". Eh, lo sappiamo: la sera, quando lui dorme nel lettino, in casa dobbiamo camminare a piedi scalzi perché persino il rumore delle ciabatte lo sveglia!

L'assurdo è che le dade, durante l'inserimento, ti chiamano non appena il bimbo si sveglia, e tu devi correre a prenderlo. Ieri sono rimasta praticamente sui blocchi di partenza per un'ora... e così mi sento anche oggi. Con un pensiero in più: infatti oggi a fare la nanna saranno in due, e di fianco a Lenticchia ci sarà Ric, il suo compagnuccio che da qualche giorno è in crisi nera e piange di continuo. Speriamo bene...

Intanto, una buona notizia: Lenticchia mooolto lentamente aumenta di peso (dovrebbe essere sugli 8 chili e 700 grammi) e io mooolto lentamente calo (58 chili abbondanti, contro i 54 di partenza). La vera notizia è che oggi mi sono rimessa i jeans che portavo oltre due anni fa, e che nella scorsa primavera mi restavano inesorabilmente bloccati a metà coscia. Insomma, è proprio vero che non bisogna avere fretta, e che ci vuole almeno un anno dopo il parto per ritrovare la forma perduta.

Scommetto che lo stress del rientro al lavoro mi farà presto calare buona parte dei 4 chili rimanenti. A meno che io non mi butti su brioches e cioccolatini per compensare la mancanza di dolcezza per la lontananza dal mio cucciolotto...

martedì 25 settembre 2007

Superpapi

Diamo al papà quel che è del papà.
Il papà di Lenticchia è un bravissimo papà (se no, mi viene da dire, io che sono una perfezionista non ci avrei fatto un figlio assieme, no?).
Il papà è da me anche detto "papi" per non confonderlo con la pappa, che notoriamente non è molto amata da Lenticchia. Il quale, invece, ama moltissimo il papà e gli riserva delle feste commoventi ogni volta che lo vede.

Il papi, dicevo, è bravissimo e ormai ha acquisito tutte le competenze della mamma. E ne ho avuto la prova domenica sera, quando sono uscita per un aperitivo di compleanno di una mia amica. In pieno orario pappa-nanna, dunque.

Orbene, negli ultimi giorni il papi è stato velocemente addestrato dalla sottoscritta a preparare la pappa-base secondo la seguente ricetta, che qui riporto a futura memoria: brodo di verdure preso dal freezer e scaldato in microonde per un paio di minuti + alcuni cucchiaini di farina (a scelta tra riso, mais e tapioca, semolino e multicereali) da sbattere con forchettina fino a raggiungere la consistenza del purè, indi 2 cucchiaini di parmigiano, 2 di olio e un omogeneizzato (a scelta tra carne, prosciutto e formaggino) precedentemente scaldato per 30 secondi nel microonde.

Dopodiché, sintonizzarsi sul canale 602 di Sky se l'orario coincide con la messa in onda dei Teletubbies (in alternativa, infilare nel lettore il dvd "Arrivano i Teletubbies") e imboccare velocemente Lenticchia fino a che compare la rubrica con i bimbi umani, che interrompe la magia (colgo l'occasione per consigliare a tutti i genitori dei bimbi inappetenti la visione del suddetto programma: so che è sbagliatissimo far mangiare i bimbi davanti alla tv, ma grazie ai Teletubi Lenticchia ha preso finalmente un paio d'etti...).

Quando domenica sera sono uscita, erano circa le 19.30: Lenticchia era in piena estasi da visione del sole dei Teletubbies e circa a metà pappa. Sono tornata poco prima delle 21.30 e Lenticchia era già a nanna da un'oretta.

Grazie, superpapi
. Anche perché tra pochi giorni la routine pappa-nanna sarà tutta tua. Io e Lenticchia siamo proprio fortunati ad averti.

Certo, se io riuscissi a cambiare lavoro, e ad avere un orario più a misura di bambino, saremmo tutti ancora più contenti...

venerdì 21 settembre 2007

Dieci

Figlio mio, oggi compi 10 mesi. Sei un ometto, ormai. E sei tutta la mia vita.

In questi giorni cerchi sempre più spesso la mia mano. La stringi forte e non la vuoi lasciare andare. E sei diventato tanto dolce...

Non lo vuoi dare a vedere, perché di carattere sei così, indipendente come un gattino. Però forse, andando al nido, anche se per tre ore al giorno appena, ti sei reso conto che la mamma può anche non esserci...


Figlio mio, tra 10 giorni la mamma tornerà a lavorare, dopo oltre un anno dedicato interamente a te.

Ci vedremo meno. Sempre meno.

Ma ricordati che la mamma c'è e ci sarà sempre.
Al tuo fianco, anche se non la vedi.

mercoledì 19 settembre 2007

Ma il seggiolone no (2)

Determinato sin da piccolo, eh.

Il seggiolone di casa è già finito in cantina. E anche al nido, dopo nemmeno una settimana, stanno testando nuovi posti per dare la pappa a Lenticchia...

Ieri le dade hanno sperimentato il pranzo itinerante in braccio, con mio grande disappunto. Oggi sono riuscite a dargli mezza razione di sbobba sistemandolo su una seggiolina a metà via tra il seggiolone e il panchetto.

Spero di non trovarlo presto seduto per terra in stile giapponese...

Ah, la tata che avevo trovato mi ha già abbandonata. A questo punto mi sembra quasi più facile vincere al superenalotto. O trovare un lavoro diverso, che più o meno è la stessa cosa.

martedì 18 settembre 2007

Inserimento lento

Oggi Lenticchia ha compiuto la prima settimana di nido. Tutto ok, e per forza... l'inserimento procede così lentamente che si concluderà ai primi di novembre! Dico sul serio: solo allora pare che tutti potranno restare fino alle 16/16,30. Dicono però che così tutto filerà liscio fino alla fine dell'anno, mentre con un inserimento meno graduale ci può essere il rifiuto dopo un paio di settimane. Be', vedremo.
Intanto mi appunto qui come è andata la prima settimana, anche a beneficio di chi l'inserimento lo deve ancora cominciare.

Primo giorno, martedì 11/9
Arriviamo alle 9.30, due bimbi e due mamme (manca la terza bimba), e restiamo tutti assieme per un'oretta, a giocare assieme. La prima mezz'ora trascorre nella vasca delle palline, ma Lenticchia mostra presto segni di insofferenza e viene "liberato", mostrando subito la sua indole da esploratore.

Secondo giorno, mercoledì
Si comincia sempre alle 9.30 per un'ora in tutto, ma lo schema oggi prevede il primo allontanamento della mamma per una mezz'oretta. Mi dicono di salutare Lenticchia ma lui o non capisce o semplicemente se ne frega: l'unico suo obiettivo è di evadere dalla vasca delle palline. Quando torno lo trovo che gioca con Ricky, suo coetaneo (ha pochi giorni di più): in pratica si litigano un giochino. Non mi fa nessuna festa quando mi vede e viene via tranquillo così come è arrivato. La dada-capa mi fa notare che dovranno legare due cassetti perché Lenticchia li apre nonostante la pesantezza.

Terzo giorno, giovedì
C'è una dada che nei primi due giorni era assente e mi accoglie così: "Mi hanno detto che Lenticchia è l'unico del gruppo da guardare a vista perché è una molla: non sta mai fermo, lo metti lì e un attimo dopo è dall'altra parte". Ecco, si è già fatto notare, il casinista... Oggi si raddoppia l'orario: due ore, dalle 9 alle 11. Ho portato un omogeneizzato di frutta per la merenda, che viene servita tra le 9.30 e le 10 (la cucina non è ancora attrezzata). Adagio Lenticchia tra le palline e una dada corre a prendere un materasso: lo devono appoggiare fuori della vasca perché lui tende a tuffarsi fuori...
Lo lascio solo per quasi un'ora e mezza e quando torno lo trovo un po' rinco nel passeggino. "E' imbambolato dal sonno", mi fanno notare le dade. Etticredo, il casinista ormai si sveglia puntuale alle 6...

Quarto giorno, venerdì
Oggi si replica il programma di ieri. Ormai la classe è al completo: per settembre ci sono in tutto sei bimbi, gli altri sei cominceranno l'inserimento a ottobre. La più grande è la Tilde, 11 mesi e un sorriso perenne da bimba quieta; poi c'è Ricky, coetaneo di Lenticchia, suo compagnuccio di giochi e di esplorazioni; Pippo, pacioccone di 7 mesi e mezzo, dove lo metti sta; Lalla, 4 mesi e mezzo, e Tino, 3 mesi: non pervenuti (nel senso che be', sono neonati, difficile giudicarne il carattere: mangiano, dormono e piangono, al massimo guardano incantati le apine...).
Trovo Lenticchia gattonante come al solito e sudato fradicio: ha fatto la molla tutto il tempo. Appena lo appoggio in auto si addormenta e tira dritto per un'ora e mezza, senza curarsi dei traslochi al passeggino e al lettino. Mi sa che il nido li stende, 'sti bimbini.

Seconda settimana, quinto giorno, lunedì
Dopo il weekend non si fa mai nulla di nuovo al nido, quindi oggi altra replica: due ore, quasi per intero da solo, con merendina di frutta. Quando arrivo alle 11 è nella stanza della nanna, addormentato nel passeggino da quasi un'ora. Etticredo... sveglio dalle 6, avrebbe voluto fare il riposino già alle 8.30! Prima o poi dovrò trovare una soluzione anche a questi risvegli precoci, ma la mitica Tracy Hogg non ha dedicato nessun paragrafo a questo tipo di problema.
L'unico inconveniente, dopo una settimana di nido, è che Lenticchia, a casa, è più gnolino del solito, ed è diventato del tutto insofferente al box: vuole solo stare a terra per gattonare e, possibilmente, farsi male, schiacciandosi le dita nelle porte, tirandosi addosso un tavolino, sbattendo la testa contro uno spigolo. Per ora non abbiamo fatto modifiche in casa, ma mi sa che dovremo presto apportarle, vista l'attitudine esplorativa del casinista...

Sesto giorno, martedì (oggi)
Primo "salto" notevole nel programma: oggi tre ore, dalle 9 alle 12, con merenda, nanna e pappa. Sulla carta la tabella è stata rispettata: alle 9.30 ha mangiato l'omo di frutta, poi ha fatto un pisolo nel passeggino e ha mangiato una razione discreta, almeno per i suoi standard. Ma sono rimasta basita quando, alle 11.15, sono arrivata per "spiare" proprio il momento della pappa (erano state le dade ad invitarmi ad assistere, avvertite dello scarso appetito di Lenticchia). Infatti mio figlio era in braccio a una dada, che camminava in giro per l'aula e... lo imboccava! Così, in piedi. "Sul seggiolone non ci voleva stare, e in qualche modo dobbiamo farlo mangiare". Ma come, io ho fatto di tutto per abituarlo a NON stare in braccio, visti i miei problemi di schiena! E se ora prende il vizio e vuole mangiare solo così??? Oggi non ho detto nulla, ma domani vedo come va. Sinceramente, preferisco che mangi poco piuttosto che prenda un vizio così brutto...
In ogni caso, mi ha ignorata anche oggi, al mio arrivo. E non dà cenni di sofferenza quando lo saluto e me ne vado. Lo so, è sempre stato così, zero mammone (al limite un po' babbone), e dovrei esserne fiera. Insomma... Però quando l'ho preso in braccio ha fatto i salti, che è la sua manifestazione di felicità.
Cogli l'attimo.

mercoledì 12 settembre 2007

Tutto ok (circa)

Le ultime 36 ore sono state così intense e piene di eventi che non so bene come riepilogarle...
Provo con qualche appunto.

La notte prima
Lenticchia va a nanna tranquillo prima delle 21, come sempre.
Alle 22, dalla cameretta si leva un pianto mai sentito. Corriamo trafelati e lo troviamo in preda a una crisi strana: non si calma neanche in braccio e sembra che pianga nel sonno. Supponiamo che sia un incubo, perché dopo 5 minuti ricrolla a dormire.
Alle 23 la scena si ripete: pianto, urla, e dopo pochi minuti di nuovo nanna.
A mezzanotte idem, ma cominciamo a temere che sia un pianto di dolore. Mal di pancia? Un nuovo dentino in arrivo? Gli do un po' di camomilla e una fialetta di Camilia, rimedio omeopatico per la dentizione.
Alle 2 nuovo risveglio e rivelazione: Lenticchia non respira bene. Comincia a colargli il naso, e fa anche qualche colpo di tosse. Sospiro di sollievo: è un brutto raffreddore, come quello che ho avuto io una settimana fa.
Alle 4 ancora pianti, poi alle 5 è definitivamente sveglio. Lo prendiamo nel lettone per farlo stare seduto, visto che da sdraiato non riesce a respirare. Lui è piuttosto arzillo, noi siamo distrutti.
Alle 7 riesco a farlo addormentare seduto nel passeggino per un'oretta.
Alle 8 chiamo il pediatra: che faccio? Lo porto al nido? "Lo porti tranquillamente", sentenzia lui serafico, consigliandomi di fargli poi l'aerosol con soluzione fisiologica e un cortisonico.
E io al nido lo porto.

Primo giorno di scuola
Io e Lenticchia arriviamo con una decina di minuti di anticipo e siamo i primi della nostra classe. Una delle educatrici agguanta una macchinetta fotografica old-style e mi dice: "Un ricordo del primo giorno!". Ma la macchinetta non scatta...
Intanto a me era scesa una mezza lacrimuccia, subito stoppata dall'inconveniente.
Mi fanno tornare indietro con Lenticchia in braccio per simulare l'ingresso in aula e, ovviamente, il cucciolo si ribella alla foto finta, voltandosi di schiena.
Entro, mi doto anch'io - come lui - di calzettoni anti-scivolo e lo adagio nella vasca piena di palline, ma lui di quella vasca lì ne ha già le palline piene. Si mette in piedi appoggiato al bordo e per mezz'ora studia il modo di evadere, finché non commuove un'altra dada che lo porta a fare un sopralluogo. Intanto arriva il primo compagnuccio, Filippo, di sette mesi e mezzo, che sta a malapena seduto. Lenticchia, giustamente, lo ignora.
Quindi la dada declama: "E ora andiamo sul tappeto dei giochi!". Come se Lenticchia ci stesse, sul tappeto... Subito comincia a gattonare spedito in giro per l'aula, scoprendo tutti gli anfratti più angusti e le vie di fuga. Ha un futuro come collaudatore di nidi: in meno di 10 minuti impone un paio di variazioni nell'arredamento.
L'ora è volata. Cominciano ad arrivare i bimbi del turno successivo: oggi ci sono due turni di tre bimbi, ma nel nostro c'erano solo Lenticchia e Pippo.
Salutiamo e andiamo di corsa in farmacia a prendere il cortisonico per l'aerosol.

E ora arriva il bello...
A casa ci aspetta il papà, che dopo la nottata insonne si è preso un giorno di riposo.
Facciamo l'aerosol, e per fortuna ci sono i Teletubbies che ci aiutano a distrarre Lenticchia. L'avevamo già sottoposto a questa tortura in giugno, in occasione del suo primo raffreddorone, e bisognava tenerlo fermo in due, legato sul passeggino. Ma con Trinkywinky o comecavolosichiama e i suoi amici Teletubi l'aerosol fila via liscio.
Va meno liscia la pappa: con il naso chiuso non ne vuole proprio sapere di mangiare. Così preparo il latte e, con un po' di fatica, riesco a fargli bere un biberon da 200.
Intanto lo sento sempre più caldo e provo a misurargli la febbre: dopo pochi secondi il termomestro sotto l'ascella arriva a 37,7 e non insisto oltre. Chiamo il pediatra: "25 gocce di tachipirina". Lenticchia è in piedi sul divano con il papà: resta così, da solo, senza appoggi, per un paio di secondi. Anche al nido hanno detto che si staccherà presto...
Mi avvicino con il cucchiaino. Non faccio in tempo a metterglielo in bocca che va in scena l'esorcista: vomito a fiotti dalla bocca e dal naso, con divano e papà presi in pieno. Evvai!!!
Prendi il pupo, portalo in bagno, caccialo in vasca, asciugalo, vestilo, cerca l'Efferalgan in supposte che tanto sempre paracetamolo è, e intanto il papà sfodera il divano e lo caccia in lavatrice.
Lenticchia si addormenta esausto, noi esausti ci accasciamo sul divano nudo.
Il pomeriggio prosegue con aerosol - supposta - coccole varie.
Ad un certo punto la fodera del divano, nel frattempo stesa sul balcone, vola in strada per una folata improvvisa di vento.
Comincio a pensare che qualcuno ce l'abbia tirata...

Però Lenticchia comincia a stare meglio.
La notte si sveglia solo una volta: alle 2 si lamenta, ha 38.2. Cambialo, mettigli la suppostina, dagli la camomilla, rimettilo giù.
Dorme fino alle 7 meno dieci e si sveglia bello fresco.
Be', sapete cosa ho fatto? Io stamattina al nido ce l'ho portato. Tanto, si tratta di un'ora appena...
Ed è rimasto già da solo una mezz'ora. Non si è nemmeno accorto della mia assenza, né del mio ritorno: era troppo impegnato a esplorare!

Ah, oggi forse ho trovato la tata.

Incrociamo le dita.

Pare che la ruota stia girando per il verso giusto...

Già che ci siamo, non è che qualcuno ha da offrirmi un lavoro con un orario umano?

venerdì 7 settembre 2007

Verso il nido

Premetto subito: anche stamattina una "zigatina" (piantino, in bolognese) me la sono fatta.
Comunque, oggi abbiamo "passato" anche il colloquio individuale al nido con le tre "dade" di Lenticchia. Un'ora di domande e risposte, da "come è andata la gravidanza?" ("il periodo più bello della mia vita", ed è qui che ho pianto...) a "chi verrà a prenderlo?". E qui non ho potuto rispondere, visto che siamo in cerca semi-disperata di una tata auto-munita.

(A proposito: conoscete siti dove mettere annunci per la ricerca di una baby sitter?)

Lenticchia, intanto, familiarizzava con il luogo. La prima mezz'ora è stato confinato nella vasca con le palline: per lui un'esperienza nuova ma che non lo ha particolarmente emozionato. Si è limitato a ciucciare le palline, con preferenza per quelle lilla.
Poi, verso la fine del colloquio, l'ho liberato, e lì si è scatenato: è corso (a gattoni) verso un grande specchio, si è subito messo in piedi e ha cominciato a battere furiosamente le mani contro la propria immagine. E senza farsi tanto notare, ad un certo punto è "evaso" dal tappetone della zona giochi, mostrando così subito alle dade una falla nell'allestimento del nido. "Metteremo un leone di pezza per chiudere quel buco", si è giustificata una. Ma temo che un peluche non fermerà Lenticchia.
Quindi è andato nella zona pappa e ha spostato i seggioloni a suo piacimento. "Da grande farà l'arredatore", ha commentato una dada in vena di spiritosaggini; "però, che forza che ha...", ha aggiunto con tono vagamente sconsolato un'altra; "be', mangerà poco ma le energie non gli mancano", ha detto l'ultima, leggermente preoccupata. C'è da segnalare che alla riunione informativa una bidella, dopo avere osservato il comportamento di Lenticchia, mi aveva sorriso dicendo: "Ce ne vogliono due di dade solo per lui". Insomma, il ragazzo si è già fatto una certa fama...

Ora l'appuntamento è per martedì mattina alle 9.30. Si comincia con un'ora appena, assieme ad altri cinque bimbi, con le mamme tutte presenti. Poi, non si sa: si vedrà giorno per giorno, a seconda delle reazioni dei bambini.

Tra i tanti timori che ho, uno riguarda il rumore: Lenticchia è abituato a stare nel silenzio, e il pianto dei bimbi lo impressiona molto. Dicono che poi si abituano anche a quello. Chissà quanto ci metterà per riuscire a fare la nanna!

E che tristezza, guardare tre volte a settimana le estrazioni del superenalotto, come unica speranza di una via d'uscita...

giovedì 6 settembre 2007

Riunione informativa

Ieri sono stato in un posto nuovo.
C'erano tante tante mamme, un paio di papà e qualche bimbo ma più grande di me perché stavano già in piedi e camminavano.
Io mi sono messo a giocare sul tappeto di fianco al papà e mi sono divertito tanto a fare rumore con due cose che si chiamano pianola e xilofono.
Però c'erano delle signore che parlavano e delle mamme che ascoltavano e allora pare che io facevo troppo rumore, così il mio papà mi ha portato a fare un giro in questo posto nuovo.
Attaccate al soffitto c'erano delle figure di carta colorata e a me piaceva tanto guardarle.
Poi ci hanno diviso in gruppi più piccoli e siamo andati in un'altra stanza. Qui ero l'unico bimbo. Ma ero stanco perché avevo giocato tanto, così il papà mi ha tenuto un po' in braccio e mi ha dato il ciuccio.
La mia mamma ascoltava una signora parlare.
Poi, non so perché, ma la mia mamma è scoppiata a piangere. Ha detto qualcosa tipo "senso di colpa", "mi perderò i suoi primi passettini", cose così. Delle signore però l'hanno rassicurata e le hanno detto che sarà contenta.
Io avevo tanto sonno allora papà mi ha messo nel passeggino e mi sono fatto un pisolino.
Poi siamo tornati a casa perché era ora di pappa.
Però io quasi quasi in quel posto lì ci torno.
Se mi danno quelle cose che fanno rumore, io ci torno.

martedì 4 settembre 2007

Parliamo di tv

Premetto che in casa nostra il televisore ha una posizione piuttosto predominante: 42 pollici, lcd, al centro della sala. Con impianto speciale audio (non chiedetemi oltre: io non ne so mezza, l'hi-fi è la passione del papà... so solo che ci sono 5 casse e due amplificatori). Insomma, Lenticchia la tv la "vede" (accesa o spenta) da quando è nato. E da quando è nato, la sua prima poppata la fa seguendo le quotazioni dell'euro e la rassegna stampa del Tg5 della mattina. Quando poi c'è l'oroscopo, è concentratissimo e guai a distrarlo.

No, non vado fiera di tutto questo. Semplicemente, capita che in casa nostra i telegiornali siano molto seguiti. E così la sera il jingle di Sky Tg accompagna la cena e i giochi di Lenticchia...

Il pupo, però, cresce. E temo che il giallo di Garlasco o la faida di San Luca non siano informazioni adatte a lui. Per non parlare poi delle repliche di Er o di Csi che vanno in onda quando è il momento del relax prima del pisolino pomeridiano.

Perciò qualche giorno fa mi è capitato di scorrere i programmi per bambini del palinsesto di Sky. E mi sono trovata su RaiSat Yoyo (602), un canale dedicato proprio ai più piccini. C'era Pingu, un cartone che - ehm ehm - è la mia passione. Così mi sono soffermata un po' di tempo.

Ed ecco la rivelazione: i Teletubbies. Li conoscevo solo per sentito dire e non li avevo mai guardati. Be', è un programma piuttosto inquietante.
Ma ciò che è più inquietante è che Lenticchia subito si è appassionato, mentre tutti gli altri cartoni che mi è capitato di "fargli vedere" (nel senso che la tv era accesa con lui nei paraggi) non avevano assolutamente attratto la sua attenzione. Ora, invece, dopo appena 3 o 4 puntate "sbirciate", dei Teletubbies riconosce persino la sigla.


E se presto Lenticchia finalmente farà ciao ciao con la manina, non sarà perché lo stresso da un paio di mesi. Ma perché lo fanno quegli pseudo-gabibbi in tv.

lunedì 3 settembre 2007

Risvegli

Ok, ormai è assodato. Da circa una settimana Lenticchia si sveglia due o tre volte per notte, a notti alterne. Non c'entra se la sera prima ha mangiato di più o di meno, se ha bevuto il latte o no, se ci ha messo molto o poco tempo per addormentarsi, se fa caldo o se fa freddo.

Certe notti si sveglia, piagnucolando, e bastano 5 minuti di coccole per farlo riaddormentare.

Ansia di separazione? Se avesse cominciato ad andare al nido, o se io avessi ripreso il lavoro, avrei una spiegazione plausibile. Invece no.

I denti? Chissà. Però i primi (e unici) due che gli sono spuntati un mesetto fa non gli hanno provocato risvegli notturni.

Oltretutto, Lenticchia non si svegliava di notte da quando aveva 3 mesi. E anche prima, quando si svegliava  per la poppata notturna, non piangeva.

Come vorrei il manuale di istruzioni...

Aggiornamento
Il manuale di istruzioni specifico per Lenticchia non ce l'ho, però è sempre utile tenere in considerazione gli insegnamenti della mia guru Tracy Hogg.

Credo che il problema sia che da qualche settimana Lenticchia si addormenta in braccio. Abbiamo dovuto cominciare a fare così da quando si mette in piedi da solo. Infatti, anche se crollava dal sonno, appena appoggiato nel lettino si tirava su e addio sonno. Tenendolo in braccio, invece, ovviamente non riesce ad alzarsi e dopo pochi minuti crolla.
E poi, ammettiamolo: è dolcissimo sentire un bimbo che si rilassa nelle nostre braccia... Lenticchia, tra l'altro, adora accarezzare le nostre mani prima di addormentarsi, ed è una sensazione che mi riempie di tenerezza.

Ora, però, evidentemente succede che di notte si sveglia, come succede a tutti i bambini. Ma se nei primi sei mesi della sua vita era abituato ad addormentarsi da solo, e quindi anche a riaddormentarsi da solo, ora ha bisogno del contatto fisico con mamma o papà.

Lenticchia, quindi, va ri-programmato. Deve ri-imparare ad addormentarsi da solo, come quando era un bebè e dormiva a pancia in su nella sua culletta.

Bene. Ma... come si fa???

Oggi pomeriggio ci ho provato e, in effetti, si è addormentato quasi da solo, dopo tre quarti d'ora di lotta (mettilo giù, prendilo in braccio, rimettilo giù, dagli il lenzuolino da stropicciare, la manina qualche secondo poi via la manina, ecc.ecc.) contro i due minuti che ci avrebbe messo in braccio con le solite carezzine. Sarà difficilissimo, però, tenere duro di sera, e soprattutto di notte.
Spero di farcela.
Sempre ammesso che il problema sia questo...

sabato 1 settembre 2007

Bye bye aspettativa

Ieri, 31 agosto, è stato il mio ultimo giorno di congedo parentale facoltativo. La cosiddetta "aspettativa al 30%".

Da oggi, dunque, sarei dovuta tornare a lavorare, ma sono in ferie più o meno fino alla fine del mese. Per fortuna avevo una ventina di giorni residui, altrimenti non so come avrei potuto fare, visto che l'inserimento al nido comincerà l'11 settembre e si concluderà... boh? Spero il prima possibile.

Sto cominciano a soffrire molto all'idea di lasciare il mio cucciolo per tante ore in mani estranee. D'altra parte, non ho alternative.

Oggi pomeriggio Lenticchia si è svegliato dopo un'ora di riposino, ma si capiva - io ho capito; io posso capire - che aveva ancora voglia di dormire. Così mi sono seduta in poltrona con lui, nella semi-oscurità della sua cameretta, e pochi minuti dopo si è riaddormentato.
Ho pensato: ma al nido come avrebbero fatto? E come farà a fare i suoi pisolini, lui che è così abituato al silenzio? Piangerà? Lo consoleranno?

E ho cominciato a piangere. E piango tuttora.

giovedì 30 agosto 2007

Ma il seggiolone no

Lenticchia c'ha proprio un bel caratterino, eh.

Abbiamo capito qual è una delle concause del suo disamore per la pappa: il seggiolone. Infatti al mare, tra giugno e metà luglio, lo svezzamento procedeva abbastanza regolarmente, per poi precipitare nel rifiuto totale della pappa al rientro a casa.
Stessa cosa stava succedendo ora, al rientro dalle ferie di agosto.

Qualche giorno fa ha cominciato a piangere non appena lo mettevamo a sedere su quel trespolo. Con calci furibondi quando cercavamo di agganciare il vassoione.
Abbiamo recuperato dalla cantina il seggiolino alzasedia usato in trasferta e... voilà! Ha smesso di piangere.
Da qui a dire che mangi volentieri ce ne corre. Però abbiamo eliminato un altro ostacolo.

Per fortuna il Polly è un prestito della cuginetta, altrimenti mi sarei un po' arrabbiata per quei 110/120 euro buttati al vento.


Se poi penso a quanti soldi in pappe buttate sono finiti nella spazzatura...

Ma cerchiamo il lato positivo: abbiamo un trabiccolo in meno in sala. Perché tra passeggini (due), box e vari contenitori di giochi, diciamolo: Lenticchia ci ha okkupato casa.

E siamo solo all'inizio.

lunedì 27 agosto 2007

Fuori servizio

Lo è l'ascensore del mio palazzo da stamattina, e lo è la qui scrivente mamma...

Sono finite le ferie del papà, e con esse anche le mie. Dopo tre settimane di vita a tre, infatti, torno ad occuparmi a tempo pieno della Pestina, uno dei nuovi soprannomi di Lenticchia (tra gli altri, anche Terremotix). Tenete conto che adesso, per cambiarlo sul fasciatoio, ci sarebbe bisogno del letto di contenzione, visto che in due si fa fatica a tenerlo... ecco, tanto per dirne una.

Per non parlare del suo personalissimo fuso orario, che rispetta alla perfezione il calare e il sorgere del sole. Lenticchia ormai da diverse settimane dorme dalle 20.30-21 fino alle 6.30 al massimo, anche se la sua cameretta è nel buio più completo. Se poi interviene qualche rumore molesto, tipo il camion della spazzatura (che ha allietato tutte le nostre albe al mare) o un allarme (come è avvenuto stanotte), può capitare che si sia svegli, o meglio, in piedi dalle 5.30.

Da qui il mio presente stato di manutenzione.


Il servizio assistenza ascensori manderà un tecnico nel pomeriggio.
Per caso qualcuno conosce un servizio assistenza mamme?

venerdì 24 agosto 2007

Grossa crisi

Sono contenta, perché Lenticchia è stato preso al nido. Eravamo in lista d'attesa e siamo stati ripescati.
Sono scocciata, perché ci è toccato il nido che avevo indicato come ultima scelta, in quanto il più lontano e il più scomodo, raggiungibile solo in auto.
Sono preoccupata, perché dovrò cercare una baby sitter che lo vada a prelevare tutti i giorni e lo tenga almeno due ore, fino al rientro del papà (e non è facile trovare una tata disponibile e affidabile...).
Sono angosciata, perché temo che il mio bimbino possa reagire male al distacco. Finora è stato lontano da me al massimo un paio d'ore, affidato al padre o alla nonna. Non sembra soffrire della lontananza, ma in fondo è abituato al fatto che io ci sono sempre... e invece presto lo vedrò solo un paio d'ore al mattino, il sabato pomeriggio e la domenica.
Sono quasi depressa, perché il mio rientro al lavoro è ormai imminente, perché oggi ho rivisto il mio capo e perché, ovviamente, l'orario che mi aspetta è incompatibile con il nido (13,30-19, per cominciare, poi sarà pure peggio) e perché so già che sarò mobbizzata a sangue.

Mi sa che quando Lenticchia si sveglia dal riposino pomeridiano vado a investire un paio di euro in gratta e vinci e superenalotto.

Ma che crisi, mamma mia...

martedì 21 agosto 2007

Aggiornamento

Completo il post precedente comunicando che Lenticchia ha ricominciato a mangiare la pappa... più o meno a Ferragosto (*).

Grazie alle vacanze, grazie alla presenza rassicurante (per Lenticchia ma soprattutto per me) del papà, grazie all'aria del mare... e anche grazie alla mia determinazione.
Dopo due settimane a solo latte, al massimo lo yogurt per merenda, ho riprovato. Un passettino alla volta.

Il primo giorno ho aggiunto un po' di crema di riso nel biberon del latte; poi dopo un paio di giorni ho azzardato una pappetta a base di latte artificiale, crema di riso e omogeneizzato di verdure (patate e zucchine Hipp, per cominciare); dopo un altro paio di giorni anche una spolverata di parmigiano, quindi l'olio e da qualche giorno pure l'omo di carne (cominciando dal coniglio). E quando la pappa a pranzo si è stabilizzata, ho riprovato anche a cena, con il formaggino al posto della carne.
Il primo giorno che ha mangiato "come pediatra comanda" (latte con biscotti a colazione, omo di frutta a metà mattina, pappa a pranzo, yogurt a merenda e pappa a cena) è stato il 15 agosto. Non ricordo altri giorni di Ferragosto così felici per me!

Ma, menù a parte, l'importante è stato l'approccio psicologico. Infatti, appena mi avvicinavo con la pappa, Lenticchia alzava le mani davanti al volto stropicciandosi gli occhi, come quando ha sonno. Il punto di svolta è stato quando ho permesso che si sporcasse con la pappa.
Io sono schizzinosa, lo ammetto. Una perfettina. E non sopportavo di vederlo inzaccherato, in faccia e addosso, allora lo tormentavo ad ogni cucchiaiata per pulirlo con un tovagliolo di carta. E lui non lo sopportava.
Così ho capitolato... e Lenticchia mi ha fatto capire che, prima di cominciare a mangiare, voleva inzuppare le mani nel piatto. E possibilmente spalmare di pappa il vassoio, il tavolo, i pantaloni, il passeggino e magari anche la mamma. E' stata durissima, per me... non potete sapere quanto. Ma i risultati si sono visti, e ogni giorno che passa ha mangiato un po' di più e sporcato di meno.

Certo, è troppo presto per cantare vittoria. Siamo tornati a casa ieri sera e già oggi a pranzo mi sembra che abbia mangiato meno, e meno volentieri. Però ce l'ho fatta. E anch'io ho visto, con gioia, mio figlio aprire la bocca quasi con entusiasmo, e chiedere la pappa.

Fare la mamma è faticosissimo, e ogni giorno che passa lo è ancora di più.
Ma quanto è bello fare la mamma... (**)

(*) quindi a quasi 9 mesi.

(**) Oibò, non mi ero resa conto che il giorno in cui ho scritto questo post era il nono complemese di mio figlio! Madre degenere...



giovedì 2 agosto 2007

Tappe

Mio figlio ha bevuto dal biberon la prima volta a quattro giorni di vita, subito dopo essere stati dimessi dall'ospedale.
Il primo sorriso me l'ha regalato quando aveva appena sei settimane di vita.
Dorme da solo nella sua cameretta da quando ha sette settimane.
E' andato per la prima volta a scuola (in un nido, per il corso di massaggio infantile) a nemmeno due mesi.
E' stato per la prima volta a casa "da solo" (con la nonna) una sera, per un paio d'ore, a poco più di due mesi.
Dorme tutta la notte, senza poppate né biberon, da quando ha tre mesi.
Ha definitivamente smesso di attaccarsi al seno a quattro mesi.
E' entrato per la prima volta in piscina a poco più di quattro mesi.
Ha assaggiato il primo omogeneizzato di frutta a quattro mesi e mezzo.
Ha fatto il primo giro in passeggino a cinque mesi.
Ha fatto la prima vacanza (in Liguria) a poco più di cinque mesi.
Ha mangiato la prima pappa a sei mesi.
Ha imparato a girarsi a pancia sotto a sei mesi (e a tornare pancia in su due settimane dopo).
Ha imparato a stare seduto da solo, bene e a lungo, a sei mesi e dieci giorni.
Si è preso il primo malanno (un raffreddore con bronchite e congiuntivite) al mare, a sei mesi e mezzo.
Ha cominciato a gattonare a sette mesi.
Ha cominciato a mettersi in piedi aggrappandosi al box o al lettino a sette mesi e mezzo.
I primi due dentini (incisivi inferiori) sono spuntati a otto mesi.
Ha ricominciato a mangiare la pappa a...?



Buone vacanze a chi parte, buon tutto a chi resta!

mercoledì 1 agosto 2007

Mutismo e rassegnazione

Ho "divorato" il libro "Il mio bambino non mi mangia" di Carlos Gonzalez. L'assunto che ne sta alla base è che i bambini sanno autoregolarsi e che sono le mamme a pretendere che mangino più di quanto i bimbi siano in grado di ingurgitare.
Ok, può essere così.
Ma ieri sera Lenticchia ha mangiato un cucchiaino (UNO! e piccolissimo, e nemmeno intero...) di pappa lattea. Poi, verso le 21, si è addormentato. Avevo preparato un biberoncino di latte perché immaginavo che si sarebbe svegliato con la fame, prima o poi. Invece si è svegliato come al solito dopo 9 ore, alle 6. Portato nel lettone, ha dormito fino alle 7.30.
Questo, secondo me, conferma che mio figlio non ha MAI fame.

Preferisco non aggiungere altro, per ora, al tema "svezzamento". Ne riparleremo dopo le vacanze... forse anche cambiando pediatra.

Comunque, riporto qui un passo del libro che cercherò di imparare a memoria.

"Tua figlia non mangia ed è così da mesi, forse da anni. Le hai provate tutte, ma la situazione non migliora. Aspetti con terrore l'ora di mangiare e la maggior parte dei giorni si conclude con pianti tuoi e di tua figlia.
Tua figlia non cambierà. Non, almeno, finché il suo corpo non le chiederà più cibo, forse verso i cinque anni o forse durante l'adolescenza. (...)
Quindi, l'unica speranza di un cambiamento dipende da te. Tu sì che puoi dire a tua figlia: "Figlia mia, ci ho pensato e ho deciso che a partire da adesso non ti obbligherò a mangiare quando non avrai fame, né ti darò cibi che non ti piacciono". Tu sì che puoi (sebbene sicuramente ti costerà fatica) mantenere la tua parola.
Sia chiaro che non stiamo proponendo un nuovo metodo perché tua figlia mangi di più. Mangerà come prima, poco più o poco meno. Ma mangerà contenta e felice, e in un tempo ragionevole invece che in due ore di pianti, litigi e vomiti".

sabato 28 luglio 2007

Le ultime parole famose

Cinque giorni fa il pediatra ha sentenziato: "Per i denti siamo indietro, ci vorranno ancora diverse settimane".

Stamattina ecco lì la prima puntina di un incisivo inferiore.

...

Al che ho deciso: per la pappa, almeno per un mese, faccio di testa mia e a quel paese le prescrizioni del pediatra!

Oggi non ha voluto neanche un cucchiaino? Gli ho fatto un biberon di latte con due biscotti. Ne ha bevuto metà? Pazienza. Gli ho fatto assaggiare un cucchiaino di banana schiacciata e metà l'ha sputata? Be', metà è andata giù, meglio che niente.

Intanto ho cominciato a leggere il libro "Il mio bambino non MI mangia". Vi farò sapere.
(Io sono calma.
Io sono calma e rilassata.
Io sono calma, rilassata e tranquilla...)