martedì 30 novembre 2010

Compleanneide (2)


E' stata una “compleanneide” anche l'organizzazione della festa.  



L'unica vera festa di Gabo, finora, era stata quella per il suo primo compleanno, quando abbiamo preso una ludoteca in affitto e invitato alcune coppie con bimbi coetanei (amichetti “di pancia”, come li chiamo io, visto che i genitori li avevamo conosciuti durante il corso pre-parto di coppia) più i parenti. Fu una sorta di “debutto in società” per Gabo, quasi un “battesimo civile”, visto che abbiamo scelto di non battezzarlo.  



Poi, per il secondo compleanno, una vera festa non ci sembrò necessaria, tanto Gabo non era ancora in grado di capirne il senso (anche se avrebbe di sicuro apprezzato i regali...). 



L'anno scorso, invece, optai per una minimissima festicciola, invitando a casa due suoi amichetti per un sobrio taglio della torta, la lettura di un libro e giochi liberi. Una decisione presa anche in concomitanza con “l'allarme influenza A”, visto che per la seconda metà di novembre 2009 era stato preannunciato il picco della pandemia, poi mai avvenuto... Insomma, non volevo rischiare di organizzare una vera festa che poteva finire annullata per mancanza di invitati! Inoltre non eravamo ancora in contatto con i genitori dei suoi nuovi compagni di materna. Ma la delusione di Gabo fu per me sinceramente scioccante... 
 
Così quest'anno ho voluto, in un certo senso, rimediare. E l'organizzazione della festa per il suo quarto compleanno è cominciata a settembre.  



Esclusa a priori l'idea di farla in casa (dopo due ore di invasione avremmo rischiato di doverla ristrutturare...), ho cominciato a cercare un luogo adatto ad una quindicina di quattrenni scatenati. L'alternativa di base era tra una stanza disadorna di un centro sociale (dove nei mesi precedenti l'avevano organizzata quasi tutti i suoi compagni) e una sala attrezzata con giochi.



La prima opzione aveva il vantaggio del costo (sicuramente più basso) ma diversi svantaggi, come la necessità di doverla riconsegnare pulita (una fatica che volevo evitare). Ma, soprattutto, sarebbe stato necessario allestirla per renderla più accogliente, non solo dal punto di vista estetico con festoni o simili, ma anche con giochi: i bambini infatti, almeno i compagni di Gabo che sono tutti parecchio vivaci, e lui in testa a tutti, in una stanza senza attrazioni si limitano a correre e urlare tutto il tempo, nevrotizzando i genitori e anche loro stessi.



Ho quindi optato per il genere ludoteca, contattando tre posti. Ma due li ho scartati perché veramente esosi: bisognava pagare una cifra fissa per l'affitto della sala (non in esclusiva, oltretutto, ma con i gonfiabili o comunque i giochi condivisi con altri bambini), più un tot a partecipante, con diverse fasce di prezzo a seconda del tipo di buffet scelto. Il catering, infatti, era in un certo senso “obbligato”, compresa la torta: impossibile, insomma, portare alcunché da fuori, nemmeno confezionato!



Morale: è rimasta la terza ludoteca... la stessa che avevo scelto per il primo compleanno! In realtà sarebbe stata subito la mia prima scelta, ma c'erano due problemi: già ai primi di settembre la sala risultava prenotata per il compleanno di Gabo (domenica 21 novembre, ma non era libera nemmeno sabato 20), poi ero perplessa perché in realtà si tratta di una struttura più adatta a bimbi in età da nido, con vasca di palline, mini-scivolo, tricicli ecc.



Ma alla fine era l'unica scelta possibile. Anche perché consentiva di portare tutto l'occorrente per il buffet da casa Così abbiamo semplicemente fissato la festa per la settimana successiva al compleanno: sabato 27 novembre.

(segue ancora...)

domenica 28 novembre 2010

Compleanneide


Quest'anno il compleanno di Gabo è durato una settimana. O meglio, tre mesi... In agosto, infatti, complice la nonna che non vede mai durante l'anno e che durante la vacanza estiva l'ha viziato fuori misura ricoprendolo di regali, ad ogni sua richiesta di avere un gioco nuovo, gli rispondevamo: "Magari per il compleanno"...



Ma nelle ultime settimane è stata un'escalation di richieste. Ad ogni vetrina, ad ogni pubblicità vista in tv o sui volantini dei centri commerciali, cominciava la litania: "voglio quetto, voglio quello"... talvolta azzardava un "vorrei", ecco. E' arrivato persino a chiedere una cucina Giochi Preziosi, dopo uno spot.



In ogni caso, domenica scorsa, 21 novembre, è arrivato il fatidico giorno del suo quarto compleanno. Da diversi giorni, intanto, lo avevo catechizzato: "Riceverai da mamma e papà UN SOLO REGALO. Poi uno da nonna L., uno da nonna M., uno da zia e uno da zio. E NON TI LAMENTARE. C'è poi sempre Babbo Natale...".



Così, quando si è svegliato, gli ho fatto trovare, come ho sempre fatto dal suo primo compleanno, la tendina rossa dell'Ikea piena di palloncini che celavano i regali. In più, in cucina, un festone di Buon Compleanno, novità di qest'anno, che gli è piaciuto molto. Come regali, appena sveglio, ha quindi trovato il nostro, un'autopompa dei vigili del fuoco della Playmobil (ne sconsiglio l'acquisto... il papà ci ha messo quasi un'ora a montarla tutta!!), e una scatola di Lego Duplo (il cantiere) da nonna L., più tre libri che avevo ordinato su internet: "La Strega Sibilla e il computer nuovo" (già letto un anno fa, preso in prestito in bilbioteca, me ne ho deciso l'acquisto per un motivo finalizzato alla festa di compleanno), "Favole al telefono" e "La filastrocca dell'alfabeto" di Rodari. Tutti molto graditi.



Il pomeriggio è arrivato il momento della festicciola in famiglia con torta e spegnimento delle candeline. Unici invitati: nonna M., tatazia e tatozio, tutti muniti di regali da me pilotati. Con una caretteristica fondamentale: oggetti PICCOLI, visto che ormai non abbiamo più spazio... Da tatazia ha ricevuto tre Bakugan, ovvero quella curiosa "pallina che diventa un mottrino", cioè un mostrino, come Gabo cercava di spiegarmi da luglio per convincermi a prendergliene uno... ma abbiamo tenuto duro finché un giorno ha ceduto nonna M. comprandogliene uno in edicola, senza sapere che costava ben 8 euro... Poi da tatozio ha avuto un Transformer "medio": una specie di macchina della polizia che si trasforma in un robot di nome Interrogator (sic). Peccato che sia difficilissima la trasformazione, e soprattutto che spesso e volentieri ti rimanga in mano una portiera o un pezzo di baule... Infine, da nonna M. ha avuto il regalo che, almeno per quel giorno, ha mostrato di gradire di più: un playset spaziale, con tanto di Shuttle, razzo, stazione Mir e Lem e tanti piccoli astronauti... L'avevo visto su internet e non ho resistito, perché Gabo mostra un certo interesse per i pianeti e lo spazio in generale. Peccato che dalla mini-immagine vista su web non mi fossi accorta che la scatola era consigliata per bambini a partire da 8 anni... Infatti abbiamo già perso per casa qualche componente, e il razzo è un po' traballante. Ma la reazione di meraviglia di Gabo quando ha visto la scatola, con le mani sulle guance e commenti tipo "non ci posso credere! Ma nonna, dove l'hai trovato un regalo così? Non l'avevo mai vitto in un negozio..." valevano decisamente l'acquisto.



Tutto bene, insomma. Peccato che già la sera stessa, davanti ad una pubblicità, il nostro piccolo materialista abbia cominciato a dire: "Mamma, per il mio compleanno vorrei quetto...". E la mattina dopo, quando è arrivato a scuola e una maestra gli ha chiesto come aveva festeggiato il compleanno, ha cominciato a dire: "Ma ieri era la fetta finta, quella vera con i miei amici la devo ancora fare!".



Eh sì, perché quest'anno abbiamo anche fatto la "vera festa", con tanto di ludoteca presa in affitto. Un'organizzazione cominciata due mesi fa e che ha visto il suo compimento (finalmente!) ieri pomeriggio...



(SEGUE, prossimamente...)

giovedì 25 novembre 2010

A mio padre

Ho un certo imbarazzo ad affrontare con mio figlio il tema della morte. Anche per questo ho sempre glissato, con lui, su mio padre, scomparso oltre 20 anni fa.
Lunedì sera, al momento della cena, Gabo si siede a tavola e comincia a cantare nel suo modo sguaiato (è stonato in modo indicibile...). E a me scappa detto: "Non si canta a tavola. Anzi, 'chi canta a tavola e fischia a letto è un matto perfetto'. Me lo diceva sempre mio padre...".
"Il tuo papà è morto?", mi domanda a bruciapelo. Trasalisco. Non me lo aspettavo.
Sì, è morto...
"Ooh... e come è successo?"
E' successo tanto tempo fa, Gabo. E' una cosa naturale - abbozzo - succede anche agli animali...
"E' andato all'ospedale?"
Sì, Gabo, è andato all'ospedale.
"E dov'è adesso?"
Ora è in cielo, è come una stellina, ci guarda e ci vuole bene ed è sempre nel nostro cuore...
"Mi dispiace, mamma. Mi dispiace tanto".

---

Caro papà, non so se sei davvero una stellina in cielo o soltanto un pugno di cenere, ma sappi che hai un nipotino adorabile che ha appena compiuto 4 anni.
E che mi manchi.
Ci manchi tanto.

mercoledì 17 novembre 2010

Non parlare con gli sconosciuti


Gabo è un bimbo estremamente socievole. Non ha problemi a legare con i bambini, fa sempre il primo passo per stringere amicizia in ambienti nuovi e attacca discorso con tutti, anche con gli adulti.

Non ricordo bene quale fu l'occasione, accaduta poco tempo fa, ma ricordo che cominciò a parlare con una persona per strada che dimostrò di gradire poco l'approccio. Normale, non a tutti piacciono i bambini.

Così, gli spiegai la regola del "non si parla con gli sconosciuti". In fondo ha ormai quattro anni e, visto come va il mondo, ho deciso di cominciare a introdurre alcuni concetti, come il "tocco buono" e il "tocco cattivo", spiegandogli - ad esempio mentre gli facevo il massaggio serale, anche se da qualche settimana non me lo chiede più - che soltanto certe persone (mamma, papà, dada, zia, maestre ecc.) possono toccarlo in certe parti del corpo se ce n'è bisogno, ad esempio se ha bisogno di essere lavato.

Tutto questo per spiegare quanto accaduto stamane. Oggi la prima ora di scuola è saltata per sciopero, e me n'ero dimenticata... me ne sono resa conto quando ho visto la classe vuota e buia! Così sono andata con Gabo a pagare l'assicurazione. Strano ma vero, appena entrato in ufficio si è seduto di fianco a me ed è stato buono e zitto tutto il tempo. L'impegata, una signora di mezza età, ha provato ad attaccare discorso chiedendo "come ti chiami? Ti piace andare a scuola?". Scena muta. Stranita, gli ho chiesto: "Ma cosa fai, fai finta di essere timido?". Zitto. Poi, appena usciti dall'ufficio, mi fa: "Mamma, ti è piaciuto lo scherzo?". Quale scherzo? "Che non parlavo!". Mah.

Arriviamo nei pressi della scuola e, su un marciapiede molto stretto, un signore anziano e dall'aria cordiale ci fa passare. Poi fa un complimento innocente a Gabo, tipo "ciao, ma come sei carino", e io lo esorto a rispondere o quantomeno a salutare. E lui zitto.
Fatti pochi passi, mi fa: "Ma mamma, quello era uno cconosciuto!" (non pronuncia ancora la "s" davanti alle consonanti). "E tu mi hai detto di non parlare con gli cconosciuti!".

Tesoro... Gli ho dato un grande abbraccio e gli ho detto: Bravo, hai ragione, sono orgogliosa di te.

Poi, entrati in classe, è corso dalla maestra ridendo: "La mamma si era dimenticata che oggi si entrava alle 9!!!".
Ehm... devo in qualche modo introdurre anche il concetto che non è bello sp... insomma, far fare brutte figure alla mamma!

martedì 2 novembre 2010

Gufi in 3D


Premetto che ero contraria ai film in 3D, perché avevo letto che per gli occhi dei bambini sotto i 6 anni non sono il massimo. Inoltre pensavo che Gabo non avrebbe mai sopportato gli occhialini per due ore...

Ma un sabato che io ero al lavoro, pioveva e un amichetto di Gabo era diretto al cinema, è successo che di adatto a un 4enne dessero solo "Cattivissimo me" ed esclusivamente in 3D. E conservo ancora il messaggio che il papà mi mandò dal cinema: "Effettivamente impressionante... Gabriele sta cercando di prendere le cose al volo...". Insomma, l'esperienza è stata positiva. E ieri l'abbiamo ripetuta. Anche perché ormai, nella multisala vicina a casa, i film per bambini li danno solo in 3D.

Così, abbiamo deciso di andare sul genere fantasy con "Il regno di Ga'Hoole - La leggenda dei guardiani". Avevamo guardato il trailer e sembrava adatto. In realtà, si è rivelato un po' strong, forse sarebbe stato meglio proporglielo a 6 anni... In ogni caso Gabo non ha mostrato di essersi spaventato, anzi, stanotte ha dormito più tranquillo del solito.

Ora cercheremo di non mancare la visione di "Le avventure di Sammy", ovviamente in 3D. Anche se Gabo ormai preferirebbe vedere Harry Potter...

Il book cinematografico di Gabo, in poco più di un anno, conta 8 film: L'era glaciale 3, Up, La principessa e il ranocchio, Fantastic Mr Fox, Toys 3, Shreck 4, Cattivissimo me e Il regno di Ga'hoole. E spero quest'anno di riuscire a portarlo anche a teatro (ma la maggior parte degli spettacoli in programma in primavera sono già sold out!).

venerdì 15 ottobre 2010

Cartoline


Non esco una sera dopo cena da maggio dell'anno scorso. Quelle due o tre volte che sono uscita con amiche, sono rimasta direttamente fuori dopo il lavoro... Infatti Gabo non prende bene (è un eufemismo) le mie uscite serali. Piange, trema, si fa venire i conati, mi si attacca alle gambe... Non è facile, insomma.

Ieri sera, ore 21.
Alle 22 devo essere a lezione di danza, la prima del nuovo anno scolastico (in realtà è la seconda, giovedì scorsa ho saltato perché eravamo tutti un po' malmessi e stanchi...).
Ho giocato con Gabo per un'ora e mi decido a comunicargli che sto per uscire.

Gabo, devo andare a una lezione di ginnastica per il mio mal di schiena.
"Nooooooooo mamma noooooooooo!!!" (e comincia a piangere)
Gabo, lo sai che devo andarci...
"Vacci domaniiiiiiiiiiiii" (singhiozza)
No, non posso, devo andarci stasera...
"E quando torni?" (con i lacrimoni agli occhi)
Tra un'ora, quando dormi...
"Però mi mandi una cartolina?"

Non ce l'ho fatta a trattenermi e ho cominciato a ridere...
Anche perché... che cosa ne sa lui di una cartolina???
Non ne ha mai vista una in vita sua!!!
Immagino che c'entri un cartone animato...

(Per la cronaca, un quarto d'ora dopo il papà era già riuscito a metterlo a nanna, mentre con me prima delle 22.30 non dorme...).

martedì 12 ottobre 2010

Mestieri (3)


Stamattina, ore 8.45, mentre andiamo a scuola facendo lo slalom tra c@cche di cani mezze schiacciate, va in scena una lezione di educazione civica itinerante.

"Mamma, da grande voglio fare l'inventore".
Benissimo, e che cosa vuoi inventare?
"Una macchina che toglie la puzza dalla c@cca".
Splendido! Attento lì, non pestarla...
"E un'altra macchina che aspira le c@cche dei cani poi con un braccio le butta nel bidone".
Bellissimo. Guarda lì, che padroni maleducati...
"Ma prima bisogna metterle dentro a un sacchetto".
Giusto. E' quello che dovrebbero fare i padroni dei cani...

Entriamo a scuola. Gabo si precipita dalla maestra e, tutto serio, fa:
"Bisogna chiamare i vigili".
La maestra, un po' perplessa: e perché?
"Per fare le multe ai padroni maleducati".

(Ho un figlio legalitario. Almeno per ora...)

martedì 28 settembre 2010

Yoghi, Bubu e... finalmente mangia!


L'estate che si è appena conclusa è stata segnata da uno sciopero della fame pressoché totale di Gabo. Il mio piccolo Gandhi, vuoi per il caldo, vuoi perché non ha vissuto bene l'esperienza del centro estivo, in luglio ha deciso che mangiare era un'azione inutile e fastidiosa, anche più del suo solito. Assumeva il suo mega-biberon di latte e biscotti a colazione, poi pressoché nient'altro durante la giornata. Eh sì, perché il digiuno non si limitava solo al centro estivo, che ha frequentato per l'intero mese di luglio e per altre due settimane al ritorno dal mare, tra agosto e settembre. Anche a casa, una tragedia. E il weekend che abbiamo trascorso a Pistoia fece un po' detonare la situazione.
Fatto sta che a fine luglio pesava quasi un chilo in meno rispetto all'inizio del mese. Era arrivato a sfiorare i 14 chili, quando aveva quasi raggiunto (ma mai superato) i 15.

Così mi sono decisa a chiedere aiuto, più che altro perché eravamo noi genitori ad essere sull'orlo, anzi, nel pieno di una crisi di nervi...
E una specialista consigliatami dal pediatra, in un colloquio di mezz'ora al telefono, mi ha aperto gli occhi. In sostanza, ha detto: "Vostro figlio non è in pericolo di vita, ci sono milioni di persone al mondo che sopravvivono con molto meno, gli avete messo una pressione addosso sul cibo che dovete assolutamente alleggerire. Dimenticatevi di quanto, cosa, dove mangia e dategli quello che chiede, quando vuole".

E' stata durissima, ma ce l'abbiamo fatta. Nel mese di agosto praticamente si è alimentato solo di brioche (mezza alla volta, mica intera, eh!), biscotti al cioccolato, succhi di frutta e cotolette/spinacine. Però quantomeno ha ripreso un po' di peso e gli si è "allargato lo stomaco". Il digiuno, infatti, è anoressizzante: meno si mangia, meno si ha fame.

Tornati a casa, noi al lavoro e lui al centro estivo, però è tornato un po' di stress. Non è facile mettersi a tavola sapendo che mangerà poco o niente, e magari con proteste...
Allora - non so bene come è nata - ho cominciato a raccontargli delle storie. Avevo già cominciato al mare ad inventare dei sequel di film, ma ora a cena, da un mese ormai, i protagonisti sono Yoghi e Bubu. Gabo si siede a tavola, mi dice "Yoghi, Bubu e..." poi aggiunge un elemento, un personaggio o un oggetto, e dice: "Inventa".
E io - non so bene nemmeno come - improvviso.
Lo ammetto: mi diverto un mondo!

Certo, alcune sere sono molto stanca e faccio molta fatica a inventare una storia nuova. Anche perché gli ingredienti che Gabo aggiunge sono stati, così a caso tra gli ultimi, una medusa,  un pupazzo di neve, un pescecane e, new entry molto gettonata e con diverse variazioni, la salsa che cammina (sic!). Stasera, per esempio, il titolo datomi da Gabo era "Yoghi, Bubu e una salsa saporita che cammina", così ho inventato la storia di Yoghi e Bubu che rubano gli hamburger dai cestini dei turisti nel parco di Jellystone, ma Yoghi vuole anche il ketchup e lo vanno a cercare nella casa del signor ranger ecc.ecc.

E ora mi spiace non ricordare praticamente nessuna di queste storie.
Dovrei registrarmi.
Anche perché ogni tanto la sera, prima di dormire, Gabo mi chiede una replica di una storia di qualche sera prima, e regolarmente cado dalle nuvole perché l'ho completamente dimenticata...

Però, così, mangia. Quasi volentieri. Ed è bellissimo.

lunedì 27 settembre 2010

Vocabolario


Domenica mattina, ore 7. Sono sveglia dalle 4.30 causa chiamata-pipì (è la prima volta che, quanto meno, mi chiama PRIMA di farla nel letto). Gabo ha appena finito di scolare il suo consueto biberon (300 ml di latte, otto biscotti plasmon e due cucchiaini di nesquik) e sta giocando al tavolo di cucina con una macchinina.

"Mamma, come si dice 'individuato' in inglese?".



(pausa di riflessione mia, poi ammetto...)

Non lo so, tesoro.

(pausa di riflessione sua)

"E perché non lo sai??"

...

Oggi ho guardato sul dizionario e ho visto che esistono diverse traduzioni, come "identified" e "located", a seconda del contesto. Ma ignoro che contesto avesse nella sua testolina in quel momento. Ovviamente, ora che so come si si dice, non me lo chiederà più.

Fare la mamma è un mestiere davvero difficile.

(E bisogna che cerchi anche la traduzione di "autospurgo", perché mi sento che prima o poi me la chiederà...).
 

mercoledì 22 settembre 2010

Mestieri (2)



Ieri sera, mentre io cerco di riportare ad un livello minimo di decenza prima i bagni poi me stessa, Gabo guarda in tv con il papà il film "G-Force - Superspie in missione, di cui so soltanto che i protagonisti sono porcellini d'india e simili.

Al termine, mentre cerco di impigiamare mio figlio, lui, esaltatissimo e un po' su di giri, dichiara:



"Ho deciso cosa farò di grande".

Da grande, si dice DA grande. Allora, non vuoi più fare il pompiere?

"No, voglio fare il guidatore di robot".

(pausa)

"Così posso distruggere la città".

(I film Disney possono essere decisamente controproducenti...).

lunedì 20 settembre 2010

Mestieri



Papà, tu che lavoro fai?
"Il consulente".
E che cosa significa?
"Do consigli agli altri su come fare il loro lavoro".
Aaaahh. Ho capito.

E tu, mamma, che lavoro fai?
"La giornalista".
Aaahh. E qual è la tua edicola?

martedì 14 settembre 2010

Si ricomincia!


Ieri sera Gabo si è addormentato alle 22 (ormai è assestato sulle 22.30-22.45) e ha fatto tutta una tirata fino alla sveglia delle 7.20, in pratica record stagionale.

Stamattina, prima di uscire, quando gli ho chiesto se voleva portarsi un giochino a scuola, ha detto "ma no, mamma, là è pieno di giochi!".

Appena varcata la soglia, è corso nella sua sezione ad abbracciare l'insegnante (stamane c'era la sua preferita, ma è confermata anche l'altra) e i compagni (molti li ha abbracciati e baciati, anche quelli che aveva rivisto due giorni fa ad una festa di compleanno, come se non li vedesse da mesi...). E mentre parlavo con la maestra di incombenze pratiche, lui si è messo ad aprire i cassetti e a tirare fuori dei lego.

Quando stavo per andarmene, l'ho chiamato per dargli il solito bacino di buona giornata. Ma lui, seduto a terra a giocare, non si è mosso: "Mamma, non posso, sono impegnato!".

Se il buongiorno si vede dal mattino, si prospetta un anno scolastico fantastico...
 

martedì 17 agosto 2010

A volte ritornano



Mancano appena un paio di giorni alla fine delle nostre vacanze al mare, rilassanti e faticosissime al contempo, come tutte, d'altronde, da quando siamo in tre. La corveé è la solita: sveglia in media alle 7, colazione, spiaggia, a casa alle 12, doccia, pranzo, nanna, merenda, spiaggia, a casa alle 18, doccia, cena in casa o fuori, dopocena tra scivoli e giostre, a nanna alle 23...

Tra le variazioni, uno strano ritorno di fiamma per il massaggio infantile. Non so nemmeno io come e quando sia successo: forse ho cominciato mettendo a Gabo una crema doposole, ma non ne sono sicura. Fatto sta che avevo ancora una vaga reminiscenza del corso frequentato tre anni e mezzo fa e ho raccontato a Gabo che, quando era piccolo, gli facevo queste coccole speciali. Non l'avessi mai fatto... ora mi chiede più volte al giorno, e sempre prima di fare la nanna, "le coccole di quando ero piccolo", che a volte diventano "il formaggino di quando ero piccolo", trasposizione buffissima di "massaggino". E bisogna vedere come sta fermo e concentrato! Tanto che diverse volte mi rimprovera: "Ti sei dimenticata i cerchietti!" oppure "non hai fatto squeeze" (già a suo tempo avevo denominato ogni massaggio con un termine di mia invenzione, a volte in inglese). Tanto che ora mi viene voglia di cercare un corso di massaggio più adatto all'età di Gabo. Ammesso che nella mia città ci sia qualcuno che li faccia... e non concesso che io abbia il tempo per seguirlo, ahimè.



Una vera novità, invece, sono le "fiabe" inventate da me, o quasi. Credo che Gabo sia entrato in una fase in cui è capace di seguire storie e racconti anche senza l'ausilio di immagini. E anche in questo caso non ricordo bene da dove sia arrivato l'input. Di sicuro la sera sono stanca di leggere tre o quattro libri di seguito, soprattutto da quando la vista da vicino mi è crollata e ho bisogno degli occhiali da lettura. Così, proprio in occasione di questa vacanza, ho inaugurato "i seguiti", ovvero storie elaborate da me ma partendo da oersonaggi e situazioni ben note a Gabo. Ed è stato molto divertente improvvisare il seguito di Wall-E e degli Incredibili, due film tra i preferiti di Gabo e di cui abbiamo anche versioni scritte. La difficoltà maggiore è ricordarsi la trama, affinata e arricchita sera dopo sera, senza dimenticare alcun dettaglio, perché mio figlio è bravissimo a cogliermi in fallo: "Ti sei dimenticata di dire 'Il futuro della città è nelle vostre mani'", mi ha rimproverata un paio di sere fa...

Il che ti fa capire come siano iperattivi i suoi neuroni, e come drammaticamente si stiano imbolsendo i miei.

giovedì 22 luglio 2010

Oi dialogoi



Martedì pomeriggio incontriamo sotto casa un amichetto di Gabo.
Si sono salutati più o meno così:

Amico: caccapuzzamerda
Gabo: ciccione cacone
Amico: e tu sei un puzzolone
Gabo: ti sputo la ciccia in bocca!

Dopodichè, si sono offesi, picchiati, tirati i capelli, sputati, rotolati per terra per circa un'ora.

Il tutto in amicizia, eh.

Oh, che bello avere un maschietto di tre anni e mezzo, e in piena fase parolaccia...

venerdì 16 luglio 2010

Centro ettivo cattivo



Siamo ormai al finire della seconda settimana di centro estivo, sul totale di sei che Gabo quest'estate dovrà sopportare... Il primo impatto non è stato positivo, soprattutto per lui. Già il secondo giorno l'ha ribattezzato "centro ettivo cattivo", con la variante "cattivone" (ma perché in questo periodo tende a usare il suffisso accrescitivo per ogni parola). E il terzo giorno l'ho lasciato in lacrime, proprio non ne voleva sapere, singhiozzava "portami a casa, qui non ci voglio stare!". Tra l'altro, era il giorno del mio compleanno, ed ero così sconvolta che, appena risalita in auto per andare al lavoro, ho investito una bici... Per fortuna l'ho solo sfiorata e non è successo niente, ma insomma, ero in lacrime anch'io...



Comunque, piano piano, si sta abituando. O quantomeno rassegnando. Eppure a me sembra ben organizzato e anche la scuola non è male, anzi, è sicuramente più bella della sua. Il programma è denso e vario, ogni giorno fanno attività diverse, ogni martedì fanno una gita (la prima settimana sono andati in un parco, la seconda in un centro giochi con gonfiabili, la prossima sarà la volta di un centro ippico) e ogni giovedì piscina. Ma Gabo ha un atteggiamento negativo su tutto: non partecipa quasi mai ai laboratori (di gioco-danza e riciclo il lunedì, di judo e teatro il mercoledì, di musica e canto il venerdì), preferisce stare in disparte e da solo, anche se negli ultimi giorni pare che la situazione cominci a migliorare.

Quello che proprio non va è il momento del pranzo, ma anche della cena a casa. E' in fase di digiuno totale. A parte colazione (con 300 ml di latte e 8 biscotti) e merenda a casa (sempre latte e biscotti, perché salta anche la merenda a scuola), accetta solo di bere succhi. Ieri sera ha cenato con una banana. Siamo stanchi e preoccupati e a volte ci monta una rabbia mista a preoccupazione che ci fa perdere la testa...

Abbiamo deciso di cercare di far finta di niente, come ci hanno sempre consigliato i pediatri con cui abbiamo parlato. Ma è molto difficile. E se dovesse continuare così, credo che a settembre chiederò aiuto...

Intanto, lo scorso weekend abbiamo fatto una bella gita di due giorni in Toscana, con visita allo zoo di Pistoia (ma Gabo ha mostrato totale disinteresse per gli animali come un anno fa al Bioparco di Roma, quindi con gli zoo per il momento abbiamo chiuso) e al parco di Pinocchio a Collodi (e qui si è divertito un po' di più). Non c'è niente da fare, lui è soprattutto "fisico" e quindi, ovunque andassimo, era interessato solo ai giochi e agli scivoli. Per fortuna in albergo c'era la piscina, dove abbiamo passato un pomeriggio, e lì si è scatenato in una serie di tuffi. Quantomeno, tutti i sacrifici che ho fatto per portarlo in piscina in inverno, dove non voleva proprio saperne di andare e per mesi mi è stato attaccato al collo rifiutando persino di indossare i braccioli o il salvagente, hanno dato qualche frutto... Vedremo al mare: ancora due settimane di centro ettivo cattivo, e finalmente saremo in vacanza!

venerdì 2 luglio 2010

Batticuore


 



Cominciamo dalla fine: è tutto ok, il cuore di Gabo non ha alcun problema.

Torniamo all'inizio. Una decina di giorni fa, appena usciti di casa per andare a scuola, Gabo mi fa: "Mamma, ho il cuore che mi batte forte nella pancia". Sì, tesoro, è normale, il cuore batte...
Già nei giorni precedenti aveva detto la stessa cosa, sempre la mattina, quindi a riposo, e non ci avevo dato peso. Ma, quel giorno, ha aggiunto: "Mamma, senti!". Così mi sono fermata - eravamo ancora nel cortile - e gli ho posato una mano sul torace. Mi è bastato sfiorargli la maglietta per sentire un fortissimo PUM PUM PUM. Non tanto accelerato, ma proprio un battito violento. Ho fatto finta di niente e l'ho portato a scuola.

Poi ci ho ripensato, mi è montata l'ansia e dopo un paio d'ore ho chiamato il pediatra per riferirgli l'episodio. Lui, come sempre, è stato tranquillizzante: "E' normale, a volte i bambini hanno tachicardie, un po' di cardiopalmo. Però è meglio controllare. Venga che le faccio la richiesta per un elettrocardiogramma".
E nell'impegnativa, che prescriveva anche una visita cardiologica, ha scritto "per sospetta tachicardia parossistica sopraventricolare". Urgenza differita, ovvero da effettuare entro 7 giorni.
Dopo aver fatto diverse telefonate e innumerevoli code tra punti di prenotazione e reparti ospedalieri, dopo due ore ho finalmente trovato il posto giusto (cardiologia pediatrica) e prenotato la visita, fatta ieri mattina.

Gabo è stato davvero bravissimo, considerata anche la lunga attesa, per fortuna distratta da una tv 42 pollici con cartoni animati. Ha mugolato un po' solo all'inizio, quando ha visto le pinze che gli dovevano applicare a polsi e caviglie, ma l'infermiera è stata bravissima: "Ti mettiamo i braccialetti dell'uomo ragno". Io lo tenevo in braccio e gli ho ripetuto quel che gli avevo già spiegato prima di portarlo in ambulatorio: "Andiamo in un posto dove con una macchina speciale ti fanno un disegno del tuo cuore, ma è un disegno astratto, con delle righe che vanno su e giù...".

Finito l'esame, nuova lunga attesa per la visita. E anche la cardiologa,  con un modo di fare molto dolce, l'ha conquistato. Dopo aver esaminato l'Ecg, ha infatti deciso di effettuare un'ecografia cardiaca, accertamento molto più lungo, e Gabo ha veramente superato se stesso: è stato fermo sdraiato, prima sul fianco poi sulla schiena, per tutto il tempo senza fiatare e senza agitarsi. "Lo sai che dentro al tuo cuore c'è nascosto un cagnolino? Ora te lo faccio vedere e anche ascoltare...", gli ha spiegato la dottoressa.



Poi, il verdetto: non c'è nulla di patologico, le tachicardie nei bambini sono frequenti ma possono impressionarli parecchio. A volte dicono "ho male al cuore" e questo fa spaventare molto, sia loro, sia i genitori. Mi ha spiegato come rilevargli il battito nel caso dovesse lamentare altri episodi (posandogli un dito sull'inguine) e ci richiameranno tra 8 mesi per un controllo nel reparto di aritmologia. In ogni caso, un Ecg è un esame che prima o poi i bambini fanno di routine, e così abbiamo già fatto anche questo.

Soprattutto, mi sento più tranquilla in vista di lunedì, quando Gabo comincerà il centro estivo. Il programma, infatti, è molto impegnativo: ogni giorno faranno attività sportive (come judo e piscina), laboratori (teatro, danza, musica, canto, pittura, riciclo...) e persino una gita a settimana in località distanti anche 20 chilometri (un parco, un centro ippico e due musei).

Speriamo che si diverta, e soprattutto che, complice la prevedibile stanchezza, cominci a dormire un po' di più la notte... A parte i risvegli per sogni o letto bagnato (ha avuto un'altra infilata di qualche giorno, ora siamo di nuovo in fase asciutta), nonostante dorma con la tapparella completamente abbassata, alla prima luce che filtra si sveglia, anche alle 5... e non prende più sonno.



Lui è stanco, ha persino le occhiaie. E noi, francamente, siamo sull'orlo dell'esaurimento...

lunedì 28 giugno 2010

Per non dimenticare



Sai Gabo, adesso andiamo in un museo dove non sono mai stata. Molti bolognesi nemmeno sanno che esiste, questo museo. E ci andiamo oggi perché è un giorno importante. Perché 30 anni fa è successa una cosa, e ancora non si sa bene come e perché è successa. Ma è giusto che tu veda e sappia, perché è la storia del nostro Paese.



"Mamma, guarda, è tutto rotto!"

Sì, Gabo, è rotto.

"Ed è vecchio!"

Sì, Gabo, è vecchio, tutti quei pezzi sono rimasti in mare tanti anni, quindi sono arrugginiti.



"Guarda l'ala come è grande!"

Sì, è grande ed è intatta. Che impressione...



(In una saletta scorrono le immagini delle operazioni di recupero: quattro anni di immersioni per pescare 2500 pezzi, che sono stati montati su un'anima di ferro. Daria Bonfietti cammina in mezzo al relitto, tra gli oggetti posati per terra, e piange).



"Mamma, adesso torniamo a vedere quello vero? Questo è finto..."

No, Gabo, non è finto, è vero anche quello sullo schermo.

Purtroppo, è tutto vero.

(Dialogo del 27 giugno 2010, al Museo per la memoria di Ustica, nel 30° anniversario della strage)

lunedì 21 giugno 2010

Bernoccoli e addizioni


Ieri mattina Gabo è caduto (in casa, in camera sua, mentre ero seduta di fianco a lui!) e si è fatto un bernoccolone in fronte... Nulla di grave, poteva andare molto peggio, ma ogni volta che cade e si fa male divento sempre più isterica. Tanto che, dopo averlo consolato e soccorso con ghiaccio e arnica gel, l'ho pure sgridato... Non riesco ad abituarmi all'idea che dovrò gestire ferite e contusioni per diversi anni.



Lui, dopo aver pianto per il male e anche per lo spavento, si è presto tranquillizzato, ma ha chiesto: “Esce sangue?”.
No, hai solo un bernoccolo... ecco, te lo faccio vedere allo specchio.
“E quando passa?”
Tra due giorni non avrai più nulla, vedrai...

Certo, l'idea del tempo che passa non gli è ancora chiarissima. Sa che “dieci minuti” durano poco e “tre mesi” molto di più, ma ogni tanto, la sera, mi chiede: “Quando ci svegliamo è domani?”.

E stamane, mentre aspettavamo l'ascensore, mi ha chiesto: “Il bernoccolo mi passa tra due giorni?”
Sì, tesoro.
Oggi è un giorno, poi un altro giorno”, ha detto guardandosi le dita di una mano, come per contare.
Esatto, uno più uno fa due, mi è venuto spontaneo dirgli.



Così mi sono resa conto che, grazie al bernoccolo, ha fatto la sua prima addizione!

martedì 15 giugno 2010

Perle: affari di papà



Stamattina Gabo mi ha regalato una di quelle frasi che ti fanno (sor)ridere per un'intera giornata.

Era per terra, in sala, a giocare con le macchinine. E mi chiama: "Mamma, devo dirti una cosa!"

Dimmi, tesoro.

"Mamma, il mio pisellino si sta muovendo da solo. Forse perché sto giocando, allora anche il mio pisellino gioca!"

(Su questo versante, comunque, gli accordi pre-filiazione prevedono che ad ogni domanda risponda il papà...)

*            *             *

Qualche giorno fa, Gabo era a spasso con il papà. Incrociano due ragazzine. "Papà, quelle ragazze sono belllllissime!"

(Ecco, già me li vedo tra qualche anno a fare apprezzamenti un po' più piccanti!)

*            *             *

Ieri sera, poco prima dell'ora della nanna, Gabo si sdraia sul lettone di fianco al papà.



"Voglio dormire con te!"

No, tu dormi nel tuo letto in cameretta e io dormo con la mamma, poi quando tu sarai grande dormirai assieme alla tua fidanzata. Con chi ti vuoi fidanzare?

"Io voglio fidanzarmi con la mamma!"

No, la mamma l'ho conosciuta prima io e mi ci sono fidanzato io.

"Ah. Allora con Pupetta..."

lunedì 14 giugno 2010

La fatina del letto asciutto



Il bilancio della prima settimana di spannolinamento notturno era stato piuttosto negativo. Questa la sequenza: una notte asciutta, una bagnata, una asciutta, poi quattro consecutive bagnate...



Mi ero data un paio di mesi di tempo, ma ero già piuttosto sconfortata: tra l'altro, una notte l'ho dovuto cambiare completamente (lui e il letto) ben due volte! E in genere manco se ne accorgeva, di essersela fatta addosso. In uno dei tanti miei risvegli da insonne mi alzavo, lo andavo a controllare e lo trovavo beatamente dormiente in una pozza di pp...



Così mi è venuta un'idea. "Sai, Gabo, c'è la fatina del letto asciutto che tutti i giorni, quando a casa non c'è nessuno, viene a controllare nella tua cameretta. E se capisce che hai fatto la nanna senza bagnarti, ti lascia una sorpresa". Insomma, ho mutuato un po' la schema dei "pesci della c@cc@" che un po' erano riusciti a sbloccare la situazione, un anno fa, quando ancora non ne voleva sapere di farla nel vasino e la faceva o nel pannolo o nelle mutande. Forse sul blog non ne ho mai parlato, di questa favola: in pratica, la storia è che la c@cc@ fatta nel w.c. arriva nel mare dove ci sono i pesci che fanno una grande festa e, poi, gli facevano trovare da qualche parte in casa un regalino (in genere una macchinina, grazie a cartoni da 10 presi in edicola a 5 euro...).

Non so se sia stata la fatina, o semplicemente che è arrivato il momento giusto, ma dopo questa mia rivelazione sono seguite cinque notti consecutive asciutte! Così nel letto gli faccio trovare una macchinina o un altro aggeggino da meno di un euro (dopo aver fatto scorta al supermercato).

Il fatto è che la novità gli è piaciuta tanto che lui racconta a tutti della fatina del letto asciutto! Io gli ho detto di non parlarne ai suoi amici perché non va in tutte le case... e comunque non passa proprio tutti tutti i giorni... Fatto sta che ieri l'ha raccontato anche alla sua adorata amica Pupetta e lei, tutta ammirata, ha commentato: "Ma come sei fortunato!".



Poi stamattina, in verità, un goccino di pp gli è scappato... Ma forse siamo sulla strada giusta!

martedì 1 giugno 2010

Mutanda della nanna bye bye


Siamo arrivati alla fase finale dello spannolinamento, cominciato 11 mesi fa. Con l'arrivo del caldo, avevo deciso di finire l'ultimo pacco di pannolini (i Pampers easy-up, che ho sempre chiamato "mutande della nanna"). E così avevo fissato il nuovo "s-day" a venerdì 28 maggio, quando sarebbero avanzati un paio di pannoli (per seguire la regola ben nota alle mamme del "meglio avviare grandi cambiamenti durante il weekend"). Peccato che proprio venerdì sera ci sia stata la caduta in casa che ha provocato a Gabo un labbrone tumefatto stile Lecciso... Ma ho rimandato la nuova, importante tappa di sole 24 ore.

Già da settimane, comunque, ogni sera, quando gli mettevo il pigiama, spiegavo a Gabo che ormai era grande e presto non avrebbe più indossato la mutanda della nanna. Tanto, da parecchi mesi, ormai, spesso la mattina si svegliava con il pannolo asciutto. E sabato 29 maggio è arrivato il momento.

La prima notte tutto bene: risveglio asciutto.
La seconda, tra domenica e lunedì, è andata meno bene... Mi sono svegliata alle 4 per conto mio, sono andata in cameretta e... Gabo dormiva sereno e beato in un lago di pp. L'ho spogliato, pulito con salviette umide, cambiato il pigiama, tolto lenzuolo di sotto e traversa (tutto fradicio), trasformato il lenzuolo di sopra in lenzuolo di sotto e lasciato il copri-piumino a mo' di copertina. Lui si è riaddormentato subito senza rendersi conto di cosa fosse successo, io invece non ho più chiuso occhio, ma vabbe', convivo con varie insonnie da oltre 30 anni... Passeremo anche questa.
D'altronde ce lo aspettavamo che avrebbe tracimato, quella notte, visto che la sera non c'era stato verso di fargli fare la pp prima di andare a letto. Quando ha la c@cca dura, per non farla, trattiene anche la pp, il testone.



E anche ieri sera buttava male... Dopo un quarto d'ora di trattative, prima con metodi morbidi ("non ho la pp, non viene", "dai, aspetto, siediti, falla", ecc.), poi con maniere un po' più brusche ("ADESSO TI SIEDI SUL VASINO E LA FAI SE NO TI BUTTO VIA L'AEREO NUOVO CHE TI HA REGALATO TATAZIA!!!"), tra piagnistei vari, ho avuto uno di quei colpi di genio di cui siamo capaci solo noi mamme: "Se bevi un sorso di camomilla vedrai che ti viene la pp!". Detto, fatto: un mezzo cucchiaino di camomilla solubile in un dito d'acqua e, come per magia, la pp è arrivata...
Alle 5 mi sono svegliata e sono andata a controllarlo: era asciutto e tale è rimasto fino al mattino.



Credo che la fase di spannolinamento notturno durerà almeno un paio di mesi, visto che tanto ci è voluto anche per lo spannolinamento nella nanna pomeridiana. E se in questo periodo avremo due risvegli asciutti su tre, va anche bene. Di sicuro, per ora non attuerò il metodo "sveglia il bambino una o due volte a notte per farlo alzare e portarlo in bagno a fare la pp" come hanno fatto tante altre mamme. Anche perché le altre mamme si riaddormentano e devono puntare la doppia sveglia notturna. Io, invece, mi sveglio già abbastanza per conto mio...

lunedì 31 maggio 2010

Le ultime parole famose


Giovedì scorso, a scuola, Gabo è caduto e si è sbucciato i gomiti e un ginocchio, prima "bua" stagionale dovuta a maglietta a maniche corte e pantaloncini. "Io stavo scappando e Mario mi inseguiva", ha raccontato, stupendoci per l'uso dei verbi che ha imparato a coniugare proprio nei giorni scorsi. "Il gioco si chiama 'Prendi Gabriele'". Ma esiste anche un gioco 'prendi Mario'?" (per la cronaca, Mario ha un anno in più e una stazza stile Bud Spencer). "No, solo 'prendi Gabriele'...". Ah. Comunque, il mio commento è stato: "Per fortuna stavolta si è salvato la faccia...".



Come non detto.



Venerdì sera, a casa, Gabo è scivolato mentre correva in corridoio e, ovviamente, ha sbattuto la bocca per terra. Il moncone dell'incisivo superiore, già dimezzato da una caduta per strada quando aveva un anno e mezzo, gli si è conficcato nel labbro superiore e gli ha fatto un taglietto. Per fortuna non sono stati necessari punti (visto che ne ha già cinque sul labbro...). Però qualcosa deve essergli successo anche ai denti, perché la gengiva superiore era nera di sangue e ho l'impressione che il buco tra i due incisivi, già larghetto, si sia ulteriormente ampliato. Tanto che ora parla con la "zeppola", con s fischianti e z un po' alla bolognese, proprio lui che pronunciava "tzia", "tzucchero"...



La pediatra ha consigliato un controllo dal dentista. Di una cosa sono certa: l'apparecchio, tra qualche anno, sarà una tappa obbligata...

giovedì 13 maggio 2010

La mia prima vera festa della mamma



Non sono una fanatica dei "lavoretti" fatti a scuola, anzi... Mi dispiace buttarli, ovvio, ma avendo appena affrontato un maxi-trasloco li considero dei raccoglipolvere che non so dove mettere.



Però... con il lavoretto fatto per la festa della mamma Gabo mi ha donato grande felicità. E non per l'oggetto in sè (peraltro delizioso: una piantina - pochi giorni prima erano stati in gita in un vivaio - in un vasetto dipinto da lui "col pennello", come ha tenuto a specificare). Ma per le parole che mi ha regalato.



Il regalino me l'aveva fatto trovare la baby-sitter sul tavolo di cucina e, appena rientrata a casa dal lavoro, ho ringraziato e abbracciato Gabo. Poi ci siamo messi a tavola per la cena e ad un certo punto Gabo si è alzato dicendo "voglio dare un bacio a papà". Poi è venuto da me, mi ha dato un bacio e ha detto: "Io ti ho regalato quella cosa perché sei il mio amore".



Lo ammetto, mi sono emozionata, commossa e mi è spuntata anche una lacrimuccia...

Poi è prevalsa la mia anima disincantata e un po' cinica e ho pensato: sarà stato un "copione" preparato a scuola, ma comunque mi ha fatto piacere. E invece no: lunedì ho raccontato la scenetta alle maestre e mi hanno detto che è stata un'iniziativa di Gabo. Loro, in realtà, avevano preparato una poesia, che Gabo si è ben guardato dal provare a recitare (il testo, ho capito dopo, era in un biglietto a forma di cuore allegato al lavoretto, corredato anche da un mio "ritratto").



Ma così il suo gesto spontaneo ha assunto un doppio valore. E ha confermato anche che il suo carattere è di autonomia assoluta... In poche parole, fa di testa sua, il che ha lati positivi e negativi. Me ne accorgerò in adolescenza!

lunedì 3 maggio 2010

Fatiche


Nell'ultimo mese non sono riuscita a trovare cinque minuti per aggiornare questo diario. I miei ritmi di lavoro sono incessanti, e a casa la gestione quotidiana non lascia assolutamente spazio a momenti di riflessione o di relax...



Gabo, poi, è sempre più impegnativo. Soprattutto l'alimentazione è un problema, come è sempre avvenuto, del resto, da quando è nato. Il suo menu è sempre limitato ai soliti tre o quattro cibi (passato con pastina, cotoletta o spinacina, piadina vuota o con un velo di stracchino), ma soprattutto non vuole mangiare da solo. E questo è un problema non da poco, anche perché sono le sue maestre che ci chiedono di non  imboccarlo. A me non costerebbe fatica, anzi... ma poi anche a scuola, da solo, non mangia. Tanto che da qualche tempo hanno deciso di non mandarlo in giardino, durante la ricreazione post-pranzo, finché non mangia. Una decisione che mi ha lasciato perplessa, ma proviamo anche questa.



A casa, però, mettersi a tavola è sempre più una lotta estenuante. Da un lato, è difficile per me rifiutare l'aiuto che mi chiede per mangiare ("mamma, mi aiuti?"), ma dall'altro so che è importante favorire la sua autonomia (anche se io ho mangiato imboccata fino ai 5 anni... ma era un'altra epoca e non andavo all'asilo). Così una sera, dopo una battaglia di un'ora con urli e pianti, alla fine sono riuscita a farlo mangiare da solo un piatto di zuppa. E lui, circa a metà piatto, ha dichiarato: "E' faticoso mangiare da solo...". Ma che sia semplice pigrizia, o  piuttosto una richiesta di attenzione/affetto da parte di una mamma che sta tutto il giorno al lavoro fino alle 20 passate, resta il fatto che il momento della cena, e del pranzo nei weekend, è veramente faticoso (e stressante) per tutti noi.



Inoltre Gabo ha cominciato a fare storie, la mattina, perché non vuole andare a scuola. Una fase iniziata dopo Pasqua, quando è tornato a scuola dopo l'influenza e, per un paio di settimane, è stata assente la sua maestra preferita. Anche stamane, a casa, ha cominciato a piagnucolare: "Non mi piace andare a scuola...". E più volte, arrivati sul posto, ha cominciato a piangere, con vere e proprie tragedie che non aveva mai fatto in tre anni, nemmeno nel periodo dell'inserimento: "Voglio venire con teeeee" e mi si attacca alle gambe, con la maestra che letteralmente me lo srappa di dosso. Non c'è niente da fare, è straziante.

Ma parliamo di cose belle. Il primo maggio, ad esempio, è stata proprio una bella giornata, e non solo perché c'era il sole! La prima in cui Gabo ha fatto "tutta una tirata", saltando il pisolino pomeridiano. Esperimento più che positivo: almeno la sera è crollato addormentato alle 21, e non alle 22.30 (a volte anche le 23) come al solito... Siamo stati tutto il giorno in un parco vicino a casa, dove c'era una festa per famiglie con animazioni, spettacoli, truccabimbi e tante occasioni di gioco. Così abbiamo fatto un pic-nic (Gabo era entusiasta dell'idea, ne parlava da giorni anche a scuola), anche se a dire il vero ha mangiato anche meno del solito (un quarto di piadina vuota e un pinguì... e abbiamo dovuto insistere per farglielo finire!).

Il clou è stato il laboratorio di pittura: Gabo si è dilettato con le tempere e ha realizzato tre quadri "astratti" (più il jeans, da buttare...). Sono riuscita a portarne a casa soltanto uno, quello meno "pasticciato". E ora è incorniciato ed esposto in corridoio. Stamattina Gabo lo guardava incantato... proprio come certe volte, lo ammetto, mi incanto io a guardare mio figlio. Perché, nonostante tutti i capricci e i conflitti, è proprio un amore.

giovedì 1 aprile 2010

39.8


Dopo un autunno-inverno senza problemi, quest'inizio di primavera è pesante...



La punta l'abbiamo toccata stanotte (o almeno così spero): Gabriele si è svegliato all'una, era un braciere e il termometro ha sfiorato i 40 gradi. Messa supposta di tachipirina, tolta la trapunta, levati pantaloni del pigiama e i calzini, vai con le spugnature fredde in fronte. Quasi delirava... Ad un certo punto ha chiesto "Dov'è Matilde?", una sua compagna di scuola che è la 'mammina' della classe e ogni tanto lo imbocca pure a pranzo.



Stamattina sfebbrato, ma ora ha 38 e dopo mangiato, a casa con la nonna, ha pure vomitato.



Tutto è cominciato domenica, dopo una mattina in piscina e una pedalata nel pomeriggio sulla bicicletta che Gabo ha ricevuto in regalo la settimana prima (acquistata in novembre, l'abbiamo tenuta come "premio" post-trasloco). O forse si è ammalato venerdì sera dopo il bagno a casa, perché all'uscita tremava dal freddo. Fatto sta che, in un modo o nell'altro, si è preso una bella freddata di gola. Ma la prima febbre si è manifestata lunedì sera, poi martedì è salita a 39 e ieri mattina mi sono decisa a chiamare il pediatra. Con ripetute telefonate tra le 8 e le 9 di mattina, senza risposta. E così, chiama la pediatra privata, che dopo due ore era a casa nostra. "Inizio di placchettine in gola", ha sentenziato. Quindi Nurofen (4,5 ml due volte al giorno) e Tachipirina (supposte da 250) per la febbre, più antibiotico Augmentin di riserva nel caso la febbre non cali. Prima dose (4 ml) ieri sera, quando la temperatura restava a 39, seconda stamattina, con 45 minuti di lotta, pianti e urli per farglielo prendere. E dovremo proseguire per sette giorni. Argh.

martedì 23 marzo 2010

Io non so ancora dire 'forse'!

Ore 8.45, tragitto casa-scuola a piedi. Gabo chiacchiera (non ricordo l'oggetto) e ripete più volte il suo avverbio preferito: "Roffe". Io, come sempre, lo correggo (consapevole che, secondo certe teorie, non si dovrebbe fare): "Forse, si dice forse, forse volevi dire forse...".
E Gabo, con tono anche un po' seccato: "Ma io sono piccolo, non so ancora dire 'forse'!".
Io scoppio a ridere, e lui, pronto, si corregge: "Roffe, roffe...".

(Seguirà, non so quando, un post con vari aneddoti sul trasloco, andato puntualmente in scena nel giorno in cui Gabo ha compiuto 3+3+3+3, il 17 marzo!).

venerdì 12 marzo 2010

Parole dolci

Sarebbero tante le espressioni buffe e gli strafalcioni di Gabo da appuntare a futura memoria... Su certe parole proprio non ne vuole sapere di correggersi. Ad esempio, da mesi insiste a dire "roffe" e ci abbiamo messo un po' a capire che vuol dire "forse". Così come insiste a volere la "camolilla" al posto della camomilla.

Poi, a volte se ne viene fuori con delle descrizioni che rasentano la genialità. Qualche mattina fa, a colazione, mi ha chiesto "un grissino in forma quadrata". Chiedere una fetta biscottata sarebbe stato troppo banale, no?

Ma martedì mattina ha pronunciato delle parole così dolci che non le scorderò mai. Nella notte aveva nevicato tantissimo, impossibile uscire di casa, così sono stata costretta a prendere un giorno di ferie perché la scuola e il mio luogo di lavoro sarebbero stati irraggiungibili. E mentre lo vestivo, in bagno, Gabo mi prende il volto tra le mani e mi guarda quasi innamorato. "Fammi vedere i tuoi occhi. Come sono belli... Sono un po' azzurri e un po' verdi dentro".

Ecco, mi sono sciolta... e ora capisco perché le mie amiche che hanno due figli, maschio e femmina, mi avevano sempre detto che col maschietto il rapporto è davvero speciale. Ed anche per questo, lo ammetto, desideravo un maschio più che una femmina. Mi ricordo in particolare un'amica che mi disse, tanti anni fa: "Sai, in fondo è bello avere un uomo adorante ai tuoi piedi...".

Intanto, tra qualche giorno saremo nella casa nuova. Se non ho sbagliato i calcoli in base al ticker, proprio il giorno del trasloco Gabo avrà 3 anni, 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni. E non l'abbiamo mica fatto apposta, eh!

domenica 7 marzo 2010

Eppure cresce

La bilancia è diventata un optional in casa nostra. Erano mesi che ne stavo lontana, anche se per motivi diversi. Ma un paio di giorni fa mi sono pesata io (caliamo un velo pietoso: devo perdere almeno due chili...) e ieri sera ho pesato Gabo. Accidenti, ben 14,5 kg!!! Non me l'aspettavo... anche perché a novembre, ad un veloce controllo dal pediatra per i 3 anni, era risultato di circa 14 chili, ma a casa era fermo da tempo sui 13,7. E a fine agosto, al ritorno dalle ferie (in cui era dimagrito), era sotto i 13.

Insomma, pur mangiando sempre poco e malvolentieri, cresce (poi cercherò di misurarlo anche in altezza). C'è da dire che da qualche tempo (meno di un mese) finalmente a scuola mangia anche da solo (prima digiunava se non era imboccato, tanto che se ne occupava persino una sua compagna di classe, Matilde, la "mammina" del gruppo). Ma soprattutto, in media, mangia circa metà pasto. Dopo un digiuno a pranzo per oltre due anni, questo è un grande risultato!

A casa va a periodi alterni. Al suo ristrettissimo menù (le uniche cose che mangia, da parecchi mesi,  sono: passato di verdura con ditalini, cotoletta, spinacina, purè, polpette o polpettone al latte, piadina con stracchino) abbiamo di recente aggiunto un paio di primi piatti, che quindi sono più o meno fissi nei nostri pranzi del weekend: trofie al pesto (ne mangia una ventina) e tortellini alla panna ( a casa della nonna ha raggiunto il record di 26, ma sotto ipnosi tellevisiva...).

E comunque, visto il peso, si vede che Gabo ha proprio bisogno di poche calorie.... Però, e questo è un altro risultato degli ultimi giorni, ha finalmente il senso della fame, nel senso che dice di averla e chiede un biscotto o un cracker. A tre anni suonati, era ora..

venerdì 5 marzo 2010

Colonna sonora

Rutti, scoregge e pernacchie. Questa la colonna sonora che abbiamo in casa, con ritornelli di mugolii stile scimmia. Oh che bello avere un maschietto... e non so se continuare a dirgli "non si fanno rutti, scoregge e pernacchie, sono da bimbi maleducati e tu non sei maleducato, non fare lo sciocchino" ecc.ecc. o semplicemente ignorarlo.

Intanto, si è interrotto il periodo positivo di presenza continuativa a scuola: mercoledì e giovedì, infatti, abbiamo dovuto tenere Gabo a casa, ma per una semplice congiuntivite. Be' non mi lamento davvero (ma speriamo che non si ammali sotto trasloco, che è in programma tra una decina di giorni, se no è un problema!), visto che era stato a casa da scuola solo un giorno in dicembre per presunta gastroenterite...

E poi me la sono un po' cercata stavolta. Domenica mattina si era svegliato lamentandosi perché aveva un occhio appiccicato. E in effetti aveva le crostine... Aveva sofferto di congiuntivite il primo anno di nido , con parecchi episodi, poi più niente. Siamo andati lo stesso in piscina perché ho pensato: o si disinfetta o almeno gli scoppia per bene così gli do il collirio antibiotico... Invece niente, aveva giusto gli occhi un po' rossi, così glieli ho puliti con collirio omeopatico alla camomilla e lunedì è andato a scuola senza problemi.

Martedì si è di nuovo svegliato lamentandosi di avere un occhio chiuso ma a me non sembrava, non aveva croste né secrezioni, solo un po' il bianco con venature rosse, ma poteva essere per lo sfregamento... invece quando la baby sitter è andato a prenderlo le hanno detto che  l'occhio aveva "spurgato" e, anche se non l'hanno dimesso (basta una presunta congiuntivite per mandarlo a casa), in quello stato non possono accettarlo. E così, due giorni a casa...

Se fossero tutti questi i problemi, comunque, non mi lamenterei, davvero!!! Il problema sarebbe, appunto, sotto trasloco, visto che dovremo inscatolare tutta la casa in quattro giorni e, con Gabo tra i piedi, sarebbe francamente impossibile... Appena vede uno scatolone ci salta dentro ("la mia bella casetta!"), e soprattutto tende a tirare fuori tutto quello che trova dentro. E io mi sento molto Penelope.

sabato 27 febbraio 2010

Stagioni

Oggi, finalmente, splende il sole. Sono per strada con Gabo.
"Hai visto che bella giornata?"
"Sìììì! E' arrivata primavera! Possiamo andare in spiaggia?"
"No, tesoro, per andare in spiaggia bisogna aspettare l'estate...".
"Ma io scherzavo!"

O mio figlio ha già uno spiccato senso dell'umorismo, oppure è molto furbo (e portato per la politica...).

mercoledì 24 febbraio 2010

3 + 3 + 3

Quando apro la mia pagina personalizzata di Google, ogni mattina, mi appare il "contatore" (in gergo ticker) che segue la crescita di Gabo.

Ed ecco cosa scopro oggi:



Buon non compleanno, amore mio!

giovedì 11 febbraio 2010

Tiremm innanz

Stamattina Gabo si è svegliato alle 5. Senza motivo apparente. Mi sono sdraiata di fianco a lui e si è subito riaddormentato. Sono rimasta lì, tanto sapevo che non avrei più dormito comunque... Ma mi sono detta: almeno me lo coccolo un po', il mio amore.

Ecco, le ultime settimane sono trascorse sempre un po' così, tra super-lavoro e notti tormentate, senza particolari motivi: a volte Gabo si sveglia perché si scopre, a volte ci svegliamo noi per stress e ritmo di sonno ormai interrotto. E ci sentiamo un po' subumani...

Però... domenica scorsa è stata una giornata speciale. O normale, a seconda dei punti di vista. E quindi me la voglio ricordare (visto che per mancanza di tempo non riesco più ad annotare sul blog tutto ciò che vorrei).

La mattina io e Gabo siamo stati in piscina (le ultime due domeniche avevamo saltato, prima a causa di una mia bronchite, poi per una nevicata) e Gabo è stato bravo, buono e ubbidiente! Ha messo il salvagente senza protestare e ha fatto anche qualche attività guidata, praticamente "nuotando" da solo andando da un maestro all'altro: io ero a due metri di distanza, e lui muoveva forte i piedini tutto allegro. Un grandissimo progresso per lui, visto che da settembre mi è sempre stato attaccato al collo senza voler mettere né salvagente né i braccioli e ovviamente rifiutandosi di fare gran parte delle attività con gli altri. E anche nello spogliatoio non mi ha fatto impazzire. Diciamo che domenica sono stata finalmente ripagata della fatica fatta in questi mesi... tanto che all'uscita gli ho comprato un pupazzetto di Ben Ten, un cartone secondo me orrendo (ma dovremo abituarci... Topolino e company, tipo Manny, per lui ormai sono "da piccoli", ahimé!).

Poi a pranzo ha mangiato una ventina di tortellini (e alle 11.30 aveva mangiato mezza fiesta, presa alle macchinette in piscina, più un succo di frutta): per lui è come per noi mangiare, che so, un'intera mortadella da un chilo!

Nel pomeriggio io e il papà siamo andati al cinema ("Baciami ancora" di Muccino: ho piagnucolato dall'inizio alla fine, ma io sono supersentimentale...) e lui è stato con Tatazia: non è nemmeno voluto uscire a fare una passeggiata, infatti ha voluto approfittare di avere una persona a sua totale disposizione, e dedizione, per giocare tre ore di seguito! Poi abbiamo preso le pizze, Gabo ne ha mangiato uno spicchietto e nient'altro, ma aveva fatto merenda con un fruttolo. Dulcis in fundo, ha dormito tutta notte dalle 23 alle 7.30 senza svegliarsi!

Una serie di circostanze così positive è più unica che rara...

Ah, tutto questo, secondo me. è successo perché Gabo venerdì sera aveva fatto la c@cca (la teneva da domenica...) e anche sabato si era svuotato... Eh sì, perché proseguono i suoi problemi di stitichezza, tanto che, dopo una sospensione di un mese, abbiamo ricominciato col paxabel.

Poi, da lunedì, sono ricominciati i risvegli per vari motivi... e noi siamo tornati a sentirci un po' subumani.

lunedì 18 gennaio 2010

Affettuosità

"Mammaaaaaaa, vieniiiiiiiiiiiiii, voglio darti uno bacio!".

Che carino, eh? Proprio affettuoso il mio bimbo. Già.

Peccato che il richiamo sia risuonato all'alba di domenica, alle cinque... (e già all'una di notte mi ero alzata perché piangeva, forse per un brutto sogno, e la sveglia definitiva è "suonata" alle sette...).

Per la cronaca, comunque, ho risposto al suo diktat: mi sono alzata e gli ho dato un bacio e una carezza. Al che mi ha redarguita: "No, IO voglio darti un bacio". Precisino, il ragazzo. Che, dopo aver eseguito, si è girato dall'altra parte e si è riaddormentato. LUI.
Io, ovviamente, NO.

lunedì 4 gennaio 2010

Felicità

Forse non dovrei più stupirmi della capacità di mio figlio di esprimere sentimenti ed emozioni. Però stamane mi ha lasciata davvero di sasso...

Io sono ancora in ferie, ma il papà è andato al lavoro, addirittura un'ora prima del solito. E Gabo ci è rimasto molto male. Mi ha chiesto più volte "dove è andato papà?" e "perché?". Così gli ho spiegato che è andato al lavoro, e che tra qualche giorno anch'io dovrò tornare al lavoro, perché le vacanze sono finite, e la scuola sta per riaprire...

Gabo si è fatto serio e, sottovoce, ha detto: "Io per essere felice voglio essere tutti i giorni con mamma e papà".
Non ero sicura di aver capito bene, così gli ho chiesto di ripetere, e lui ha ridetto le stesse identiche parole...

Temo che il rientro a scuola quest'anno sarà particolarmente duro.

Oltretutto, non so se sia cominciata la fase edipica, ma certo non mi è mai stato così attaccato come ora...