martedì 23 marzo 2010

Io non so ancora dire 'forse'!

Ore 8.45, tragitto casa-scuola a piedi. Gabo chiacchiera (non ricordo l'oggetto) e ripete più volte il suo avverbio preferito: "Roffe". Io, come sempre, lo correggo (consapevole che, secondo certe teorie, non si dovrebbe fare): "Forse, si dice forse, forse volevi dire forse...".
E Gabo, con tono anche un po' seccato: "Ma io sono piccolo, non so ancora dire 'forse'!".
Io scoppio a ridere, e lui, pronto, si corregge: "Roffe, roffe...".

(Seguirà, non so quando, un post con vari aneddoti sul trasloco, andato puntualmente in scena nel giorno in cui Gabo ha compiuto 3+3+3+3, il 17 marzo!).

venerdì 12 marzo 2010

Parole dolci

Sarebbero tante le espressioni buffe e gli strafalcioni di Gabo da appuntare a futura memoria... Su certe parole proprio non ne vuole sapere di correggersi. Ad esempio, da mesi insiste a dire "roffe" e ci abbiamo messo un po' a capire che vuol dire "forse". Così come insiste a volere la "camolilla" al posto della camomilla.

Poi, a volte se ne viene fuori con delle descrizioni che rasentano la genialità. Qualche mattina fa, a colazione, mi ha chiesto "un grissino in forma quadrata". Chiedere una fetta biscottata sarebbe stato troppo banale, no?

Ma martedì mattina ha pronunciato delle parole così dolci che non le scorderò mai. Nella notte aveva nevicato tantissimo, impossibile uscire di casa, così sono stata costretta a prendere un giorno di ferie perché la scuola e il mio luogo di lavoro sarebbero stati irraggiungibili. E mentre lo vestivo, in bagno, Gabo mi prende il volto tra le mani e mi guarda quasi innamorato. "Fammi vedere i tuoi occhi. Come sono belli... Sono un po' azzurri e un po' verdi dentro".

Ecco, mi sono sciolta... e ora capisco perché le mie amiche che hanno due figli, maschio e femmina, mi avevano sempre detto che col maschietto il rapporto è davvero speciale. Ed anche per questo, lo ammetto, desideravo un maschio più che una femmina. Mi ricordo in particolare un'amica che mi disse, tanti anni fa: "Sai, in fondo è bello avere un uomo adorante ai tuoi piedi...".

Intanto, tra qualche giorno saremo nella casa nuova. Se non ho sbagliato i calcoli in base al ticker, proprio il giorno del trasloco Gabo avrà 3 anni, 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni. E non l'abbiamo mica fatto apposta, eh!

domenica 7 marzo 2010

Eppure cresce

La bilancia è diventata un optional in casa nostra. Erano mesi che ne stavo lontana, anche se per motivi diversi. Ma un paio di giorni fa mi sono pesata io (caliamo un velo pietoso: devo perdere almeno due chili...) e ieri sera ho pesato Gabo. Accidenti, ben 14,5 kg!!! Non me l'aspettavo... anche perché a novembre, ad un veloce controllo dal pediatra per i 3 anni, era risultato di circa 14 chili, ma a casa era fermo da tempo sui 13,7. E a fine agosto, al ritorno dalle ferie (in cui era dimagrito), era sotto i 13.

Insomma, pur mangiando sempre poco e malvolentieri, cresce (poi cercherò di misurarlo anche in altezza). C'è da dire che da qualche tempo (meno di un mese) finalmente a scuola mangia anche da solo (prima digiunava se non era imboccato, tanto che se ne occupava persino una sua compagna di classe, Matilde, la "mammina" del gruppo). Ma soprattutto, in media, mangia circa metà pasto. Dopo un digiuno a pranzo per oltre due anni, questo è un grande risultato!

A casa va a periodi alterni. Al suo ristrettissimo menù (le uniche cose che mangia, da parecchi mesi,  sono: passato di verdura con ditalini, cotoletta, spinacina, purè, polpette o polpettone al latte, piadina con stracchino) abbiamo di recente aggiunto un paio di primi piatti, che quindi sono più o meno fissi nei nostri pranzi del weekend: trofie al pesto (ne mangia una ventina) e tortellini alla panna ( a casa della nonna ha raggiunto il record di 26, ma sotto ipnosi tellevisiva...).

E comunque, visto il peso, si vede che Gabo ha proprio bisogno di poche calorie.... Però, e questo è un altro risultato degli ultimi giorni, ha finalmente il senso della fame, nel senso che dice di averla e chiede un biscotto o un cracker. A tre anni suonati, era ora..

venerdì 5 marzo 2010

Colonna sonora

Rutti, scoregge e pernacchie. Questa la colonna sonora che abbiamo in casa, con ritornelli di mugolii stile scimmia. Oh che bello avere un maschietto... e non so se continuare a dirgli "non si fanno rutti, scoregge e pernacchie, sono da bimbi maleducati e tu non sei maleducato, non fare lo sciocchino" ecc.ecc. o semplicemente ignorarlo.

Intanto, si è interrotto il periodo positivo di presenza continuativa a scuola: mercoledì e giovedì, infatti, abbiamo dovuto tenere Gabo a casa, ma per una semplice congiuntivite. Be' non mi lamento davvero (ma speriamo che non si ammali sotto trasloco, che è in programma tra una decina di giorni, se no è un problema!), visto che era stato a casa da scuola solo un giorno in dicembre per presunta gastroenterite...

E poi me la sono un po' cercata stavolta. Domenica mattina si era svegliato lamentandosi perché aveva un occhio appiccicato. E in effetti aveva le crostine... Aveva sofferto di congiuntivite il primo anno di nido , con parecchi episodi, poi più niente. Siamo andati lo stesso in piscina perché ho pensato: o si disinfetta o almeno gli scoppia per bene così gli do il collirio antibiotico... Invece niente, aveva giusto gli occhi un po' rossi, così glieli ho puliti con collirio omeopatico alla camomilla e lunedì è andato a scuola senza problemi.

Martedì si è di nuovo svegliato lamentandosi di avere un occhio chiuso ma a me non sembrava, non aveva croste né secrezioni, solo un po' il bianco con venature rosse, ma poteva essere per lo sfregamento... invece quando la baby sitter è andato a prenderlo le hanno detto che  l'occhio aveva "spurgato" e, anche se non l'hanno dimesso (basta una presunta congiuntivite per mandarlo a casa), in quello stato non possono accettarlo. E così, due giorni a casa...

Se fossero tutti questi i problemi, comunque, non mi lamenterei, davvero!!! Il problema sarebbe, appunto, sotto trasloco, visto che dovremo inscatolare tutta la casa in quattro giorni e, con Gabo tra i piedi, sarebbe francamente impossibile... Appena vede uno scatolone ci salta dentro ("la mia bella casetta!"), e soprattutto tende a tirare fuori tutto quello che trova dentro. E io mi sento molto Penelope.