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venerdì 7 settembre 2012

Occhiali? Sì, no, forse, aspettiamo...

Il nostro pediatra non ci ha mai prescritto la visita oculistica. Vedendo spuntare gli occhiali sul naso di diversi compagni di Gabo alla scuola materna, ho provveduto da sola. Io non ho mai avuto problemi di vista (finché non sono diventata presbite, e precocemente, mannaggia...), ma il papà porta gli occhiali da quando era adolescente. Così prenotiamo (con diversi mesi di attesa) e a dicembre 2011 facciamo la sola visita ortottica, con il servizio sanitario pubblico. Per la visita oculistica l'attesa era di un altro anno...
Primo responso: lieve strabismo e ipermetropia, consigliato controllo dopo un anno.

Ho preferito anticipare il controllo prima che cominciasse la scuola, e così ieri pomeriggio siamo andati: appuntamento fissato due giorni prima, presso la stessa struttura, ma privatamente. Con il servizio pubblico, per andare nello stesso studio e con lo stesso personale medico, il primo buco libero sarebbe stato a fine novembre per la visita ortottica (e in orario mattutino quindi durante la scuola, ovviamente...), e molti mesi dopo per quella oculistica. Ma con 111 euro, olè! Nemmeno 48 ore di attesa.

Responso: lo strabismo è sparito, ma oltre all'ipermetropia è comparso l'astigmatismo. Durante la visita ortottica ci era stato consigliato l'uso degli occhiali per la correzione precoce del difetto, ma alla visita oculistica (dopo quindi aver messo quelle TERRRIIIBILI goccine che a Gabo hanno fruttato un regalino) l'altro specialista è stato di parere diverso. Insomma, aspettiamo altri sei mesi "per vedere se l'occhio cresce ancora un po'", poi ci riguardiamo.

Per ora, insomma, il pericolo è scampato.
E lo so che portare gli occhiali non è una tragedia. Ma meglio senza...
(Io ODIO dover inforcare gli occhialini da lettura anche mentre faccio la spesa al supermercato, sgrunt)


venerdì 2 settembre 2011

Si soffia il naso!


Ebbene sì: alla veneranda età di 4 anni e 9 mesi, mio figlio ha imparato a soffiarsi il naso. Spero così che diminuiscano le sue esplorazioni manuali delle narici.

Tra l'altro, non ho avuto la soddisfazione di insegnarglielo io. Fatto sta che siamo alle prese con il primo raffreddore stagionale (a quasi un anno di distanza dall'ultimo!), forse preso al cinema per colpa di un'aria condizionata che ha trasformato la visione di "Kung Fu Panda 2" (divertente) in un episodio di "era glaciale"...

Così la sera in cui gli è scoppiato il raffreddore, mentre ero in cucina a preparare l'aerosol, Gabo è arrivato con tono trionfale: "Mi sono soffiato il naso!". Finora, da un paio d'anni a questa parte, tutti i tentativi erano falliti perché soffiava l'aria fuori dalla bocca (attività che non riusciva a fare, ovviamente, quando gli cercavamo di insegnare a spegnere le candeline o a fare le bolle di sapone...). "E ho imparato da solo!", ha aggiunto con un moto d'orgoglio. In realtà, il papà ha rivendicato il merito di averglielo insegnato, ma Gabo non vuole ammetterlo. 

La tecnica. comunque, è da affinare, anche perché piuttosto buffa: infatti prima inspira l'aria dal naso con veemenza, poi la espira e così espelle il muco.

Prossimo passo: insegnargli a soffiarsi il naso COMPLETAMENTE da solo, senza che la mamma funga da reggi-fazzoletto...

venerdì 2 luglio 2010

Batticuore


 



Cominciamo dalla fine: è tutto ok, il cuore di Gabo non ha alcun problema.

Torniamo all'inizio. Una decina di giorni fa, appena usciti di casa per andare a scuola, Gabo mi fa: "Mamma, ho il cuore che mi batte forte nella pancia". Sì, tesoro, è normale, il cuore batte...
Già nei giorni precedenti aveva detto la stessa cosa, sempre la mattina, quindi a riposo, e non ci avevo dato peso. Ma, quel giorno, ha aggiunto: "Mamma, senti!". Così mi sono fermata - eravamo ancora nel cortile - e gli ho posato una mano sul torace. Mi è bastato sfiorargli la maglietta per sentire un fortissimo PUM PUM PUM. Non tanto accelerato, ma proprio un battito violento. Ho fatto finta di niente e l'ho portato a scuola.

Poi ci ho ripensato, mi è montata l'ansia e dopo un paio d'ore ho chiamato il pediatra per riferirgli l'episodio. Lui, come sempre, è stato tranquillizzante: "E' normale, a volte i bambini hanno tachicardie, un po' di cardiopalmo. Però è meglio controllare. Venga che le faccio la richiesta per un elettrocardiogramma".
E nell'impegnativa, che prescriveva anche una visita cardiologica, ha scritto "per sospetta tachicardia parossistica sopraventricolare". Urgenza differita, ovvero da effettuare entro 7 giorni.
Dopo aver fatto diverse telefonate e innumerevoli code tra punti di prenotazione e reparti ospedalieri, dopo due ore ho finalmente trovato il posto giusto (cardiologia pediatrica) e prenotato la visita, fatta ieri mattina.

Gabo è stato davvero bravissimo, considerata anche la lunga attesa, per fortuna distratta da una tv 42 pollici con cartoni animati. Ha mugolato un po' solo all'inizio, quando ha visto le pinze che gli dovevano applicare a polsi e caviglie, ma l'infermiera è stata bravissima: "Ti mettiamo i braccialetti dell'uomo ragno". Io lo tenevo in braccio e gli ho ripetuto quel che gli avevo già spiegato prima di portarlo in ambulatorio: "Andiamo in un posto dove con una macchina speciale ti fanno un disegno del tuo cuore, ma è un disegno astratto, con delle righe che vanno su e giù...".

Finito l'esame, nuova lunga attesa per la visita. E anche la cardiologa,  con un modo di fare molto dolce, l'ha conquistato. Dopo aver esaminato l'Ecg, ha infatti deciso di effettuare un'ecografia cardiaca, accertamento molto più lungo, e Gabo ha veramente superato se stesso: è stato fermo sdraiato, prima sul fianco poi sulla schiena, per tutto il tempo senza fiatare e senza agitarsi. "Lo sai che dentro al tuo cuore c'è nascosto un cagnolino? Ora te lo faccio vedere e anche ascoltare...", gli ha spiegato la dottoressa.



Poi, il verdetto: non c'è nulla di patologico, le tachicardie nei bambini sono frequenti ma possono impressionarli parecchio. A volte dicono "ho male al cuore" e questo fa spaventare molto, sia loro, sia i genitori. Mi ha spiegato come rilevargli il battito nel caso dovesse lamentare altri episodi (posandogli un dito sull'inguine) e ci richiameranno tra 8 mesi per un controllo nel reparto di aritmologia. In ogni caso, un Ecg è un esame che prima o poi i bambini fanno di routine, e così abbiamo già fatto anche questo.

Soprattutto, mi sento più tranquilla in vista di lunedì, quando Gabo comincerà il centro estivo. Il programma, infatti, è molto impegnativo: ogni giorno faranno attività sportive (come judo e piscina), laboratori (teatro, danza, musica, canto, pittura, riciclo...) e persino una gita a settimana in località distanti anche 20 chilometri (un parco, un centro ippico e due musei).

Speriamo che si diverta, e soprattutto che, complice la prevedibile stanchezza, cominci a dormire un po' di più la notte... A parte i risvegli per sogni o letto bagnato (ha avuto un'altra infilata di qualche giorno, ora siamo di nuovo in fase asciutta), nonostante dorma con la tapparella completamente abbassata, alla prima luce che filtra si sveglia, anche alle 5... e non prende più sonno.



Lui è stanco, ha persino le occhiaie. E noi, francamente, siamo sull'orlo dell'esaurimento...

lunedì 21 giugno 2010

Bernoccoli e addizioni


Ieri mattina Gabo è caduto (in casa, in camera sua, mentre ero seduta di fianco a lui!) e si è fatto un bernoccolone in fronte... Nulla di grave, poteva andare molto peggio, ma ogni volta che cade e si fa male divento sempre più isterica. Tanto che, dopo averlo consolato e soccorso con ghiaccio e arnica gel, l'ho pure sgridato... Non riesco ad abituarmi all'idea che dovrò gestire ferite e contusioni per diversi anni.



Lui, dopo aver pianto per il male e anche per lo spavento, si è presto tranquillizzato, ma ha chiesto: “Esce sangue?”.
No, hai solo un bernoccolo... ecco, te lo faccio vedere allo specchio.
“E quando passa?”
Tra due giorni non avrai più nulla, vedrai...

Certo, l'idea del tempo che passa non gli è ancora chiarissima. Sa che “dieci minuti” durano poco e “tre mesi” molto di più, ma ogni tanto, la sera, mi chiede: “Quando ci svegliamo è domani?”.

E stamane, mentre aspettavamo l'ascensore, mi ha chiesto: “Il bernoccolo mi passa tra due giorni?”
Sì, tesoro.
Oggi è un giorno, poi un altro giorno”, ha detto guardandosi le dita di una mano, come per contare.
Esatto, uno più uno fa due, mi è venuto spontaneo dirgli.



Così mi sono resa conto che, grazie al bernoccolo, ha fatto la sua prima addizione!

lunedì 31 maggio 2010

Le ultime parole famose


Giovedì scorso, a scuola, Gabo è caduto e si è sbucciato i gomiti e un ginocchio, prima "bua" stagionale dovuta a maglietta a maniche corte e pantaloncini. "Io stavo scappando e Mario mi inseguiva", ha raccontato, stupendoci per l'uso dei verbi che ha imparato a coniugare proprio nei giorni scorsi. "Il gioco si chiama 'Prendi Gabriele'". Ma esiste anche un gioco 'prendi Mario'?" (per la cronaca, Mario ha un anno in più e una stazza stile Bud Spencer). "No, solo 'prendi Gabriele'...". Ah. Comunque, il mio commento è stato: "Per fortuna stavolta si è salvato la faccia...".



Come non detto.



Venerdì sera, a casa, Gabo è scivolato mentre correva in corridoio e, ovviamente, ha sbattuto la bocca per terra. Il moncone dell'incisivo superiore, già dimezzato da una caduta per strada quando aveva un anno e mezzo, gli si è conficcato nel labbro superiore e gli ha fatto un taglietto. Per fortuna non sono stati necessari punti (visto che ne ha già cinque sul labbro...). Però qualcosa deve essergli successo anche ai denti, perché la gengiva superiore era nera di sangue e ho l'impressione che il buco tra i due incisivi, già larghetto, si sia ulteriormente ampliato. Tanto che ora parla con la "zeppola", con s fischianti e z un po' alla bolognese, proprio lui che pronunciava "tzia", "tzucchero"...



La pediatra ha consigliato un controllo dal dentista. Di una cosa sono certa: l'apparecchio, tra qualche anno, sarà una tappa obbligata...

giovedì 1 aprile 2010

39.8


Dopo un autunno-inverno senza problemi, quest'inizio di primavera è pesante...



La punta l'abbiamo toccata stanotte (o almeno così spero): Gabriele si è svegliato all'una, era un braciere e il termometro ha sfiorato i 40 gradi. Messa supposta di tachipirina, tolta la trapunta, levati pantaloni del pigiama e i calzini, vai con le spugnature fredde in fronte. Quasi delirava... Ad un certo punto ha chiesto "Dov'è Matilde?", una sua compagna di scuola che è la 'mammina' della classe e ogni tanto lo imbocca pure a pranzo.



Stamattina sfebbrato, ma ora ha 38 e dopo mangiato, a casa con la nonna, ha pure vomitato.



Tutto è cominciato domenica, dopo una mattina in piscina e una pedalata nel pomeriggio sulla bicicletta che Gabo ha ricevuto in regalo la settimana prima (acquistata in novembre, l'abbiamo tenuta come "premio" post-trasloco). O forse si è ammalato venerdì sera dopo il bagno a casa, perché all'uscita tremava dal freddo. Fatto sta che, in un modo o nell'altro, si è preso una bella freddata di gola. Ma la prima febbre si è manifestata lunedì sera, poi martedì è salita a 39 e ieri mattina mi sono decisa a chiamare il pediatra. Con ripetute telefonate tra le 8 e le 9 di mattina, senza risposta. E così, chiama la pediatra privata, che dopo due ore era a casa nostra. "Inizio di placchettine in gola", ha sentenziato. Quindi Nurofen (4,5 ml due volte al giorno) e Tachipirina (supposte da 250) per la febbre, più antibiotico Augmentin di riserva nel caso la febbre non cali. Prima dose (4 ml) ieri sera, quando la temperatura restava a 39, seconda stamattina, con 45 minuti di lotta, pianti e urli per farglielo prendere. E dovremo proseguire per sette giorni. Argh.

venerdì 5 marzo 2010

Colonna sonora

Rutti, scoregge e pernacchie. Questa la colonna sonora che abbiamo in casa, con ritornelli di mugolii stile scimmia. Oh che bello avere un maschietto... e non so se continuare a dirgli "non si fanno rutti, scoregge e pernacchie, sono da bimbi maleducati e tu non sei maleducato, non fare lo sciocchino" ecc.ecc. o semplicemente ignorarlo.

Intanto, si è interrotto il periodo positivo di presenza continuativa a scuola: mercoledì e giovedì, infatti, abbiamo dovuto tenere Gabo a casa, ma per una semplice congiuntivite. Be' non mi lamento davvero (ma speriamo che non si ammali sotto trasloco, che è in programma tra una decina di giorni, se no è un problema!), visto che era stato a casa da scuola solo un giorno in dicembre per presunta gastroenterite...

E poi me la sono un po' cercata stavolta. Domenica mattina si era svegliato lamentandosi perché aveva un occhio appiccicato. E in effetti aveva le crostine... Aveva sofferto di congiuntivite il primo anno di nido , con parecchi episodi, poi più niente. Siamo andati lo stesso in piscina perché ho pensato: o si disinfetta o almeno gli scoppia per bene così gli do il collirio antibiotico... Invece niente, aveva giusto gli occhi un po' rossi, così glieli ho puliti con collirio omeopatico alla camomilla e lunedì è andato a scuola senza problemi.

Martedì si è di nuovo svegliato lamentandosi di avere un occhio chiuso ma a me non sembrava, non aveva croste né secrezioni, solo un po' il bianco con venature rosse, ma poteva essere per lo sfregamento... invece quando la baby sitter è andato a prenderlo le hanno detto che  l'occhio aveva "spurgato" e, anche se non l'hanno dimesso (basta una presunta congiuntivite per mandarlo a casa), in quello stato non possono accettarlo. E così, due giorni a casa...

Se fossero tutti questi i problemi, comunque, non mi lamenterei, davvero!!! Il problema sarebbe, appunto, sotto trasloco, visto che dovremo inscatolare tutta la casa in quattro giorni e, con Gabo tra i piedi, sarebbe francamente impossibile... Appena vede uno scatolone ci salta dentro ("la mia bella casetta!"), e soprattutto tende a tirare fuori tutto quello che trova dentro. E io mi sento molto Penelope.

mercoledì 30 dicembre 2009

Caro Babbo Natale...

Tutto bene, eh! Il problema è che la qui presente supermamma-superlavoratrice non ha avuto minimamente il tempo per aggiornare il blog nelle ultime due settimane... Così ora provo a buttare giù qualche appunto in ordine sparso.

Innanzitutto, prima di Natale si è interrotto il record di presenza consecutiva a scuola: nessuna assenza dal primo giorno fino, appunto, a giovedì 17 dicembre, quando mi ha chiamato la maestra per dirmi che Gabo aveva vomitato la colazione mentre mangiava la merenda di metà mattina. E aveva vomitato anche il giorno prima, subito dopo aver finito TUTTO il pranzo, tanto che persino le maestre avevano pensato che il suo stomaco, abituato a semi-digiuni, non avesse sopportato tutto quel cibo. Inoltre il martedì aveva avuto un paio di scariche semi-liquide, sempre a scuola, così abbiamo sospettato un virus gastro-intestinale. Fatto sta che l'ho tenuto a casa due giorni ma è sempre stato benissimo. Quindi chissà... forse era solo un'indigestione.

Poi è arrivata la maxi-nevicata e quindi ha saltato un altro giorno di scuola, il martedì 22, per il ghiaccio che ci ha praticamente impedito di uscire di casa. Ma lunedì 21 Gabo è riuscito a partecipare alla festicciola natalizia a scuola, rigorosamente senza genitori con mia grande gioia (non amo le recite, anche perché credo che non piacciano nemmeno a lui). Mi pare di aver capito che sia arrivato Babbo Natale da una finestra sul tetto, ma mio figlio è piuttosto avaro di racconti. Di sicuro so che ha portato dei giochi "collettivi" (anche perché li abbiamo pagati noi con una colletta tra genitori), ovvero un paio di bambole e un paio di piste per le macchinine più qualche libro.

E finalmente... è arrivato Babbo Natale anche a casa nostra. Di notte, perché non si fa vedere dai bimbi (nessuna pantomima con amico in costume, insomma). E mi pare che la cosa che abbia eccitato di più Gabo, la sera della vigilia, sia stato lasciare la "merenda" sotto l'albero per rifocillare il munifico vecchietto: un biscotto (anche se all'inizio Gabo era piuttosto riluttante a cederglielo) e un brick di latte e cacao Plasmon. "Buona idea, mamma!", ha ripetuto più volte con entusiasmo quando gliel'ho proposto.

Così, la mattina del 25, Gabo ha trovato un grande sacco rosso con dentro il regalo che aveva chiesto: "un aereo più grande di me", mi aveva dettato per la letterina a Babbo Natale, cambiando negli ultimi giorni il suo desiderio. In realtà, in cantina, avevamo già da giorni una bicicletta, che invocava da prima dell'estate... Ma, a dire il vero, mi lasciava perplessa come regalo natalizio, visto che in inverno si può usare poco. Quindi lo teniamo "di riserva", con l'idea di fargli trovare la bici quando, in primavera,  traslocheremo nella casa nuova, come regalo di "benvenuto".
Intanto, sotto l'albero ha trovato l'aeroporto della Lego Duplo, più un "sapientino" di Winnie the Pooh (comprato in realtà solo perché, in quello che aveva già, si erano scaricate le batterie della "penna" e ricomprarle sarebbero costate il triplo di un gioco nuovo...) e un librino cartonato in tema natalizio. Ma sul piattino dove avevamo lasciato il biscotto c'era una letterina da parte di Babbo Natale: "Caro Gabriele, ecco il tuo regalo. So che sei un bimbo buono, ma so anche che negli ultimi giorni hai fatto un po' troppi capricci. Quindi cerca di fare il bravo altrimenti dovrò venire a riprenderlo...".

Il problema è che Babbo Natale è un gran pasticcione e ha portato regali per Gabo anche in altre case... Sotto l'albero della zia, un elicottero della Dinoco con un'incredibile serie di macchinine di Cars, più (dalla nonna) un set di costruzioni con Saetta (Cars va sempre molto forte). Poi, il giorno di Santo Stefano, sotto l'albero di un'altra zia un grande camion per il trasporto di animali. Ma non è finita: domenica sera, scambio di regalini tra famiglie di amici, e per Gabo sono arrivati un trenino, un play-set con mezzi della polizia, un camion della spazzatura con vari accessori, due attrezzi di Manny tuttofare, pennarelli e album da colorare... Infine (per ora) un libro-puzzle di Cars dalla dada. Ma qualcos'altro dovrebbe arrivare ancora domani sera, senza contare che c'è ancora la Befana...

E su cosa ha pianto Gabo perché non l'ha avuto come regalo? Un aggeggio a forma di uccellino per tirare su gli stuzzicadenti, con cui ha giocato a Natale dalla zia...

L'anno prossimo, caro Babbo Natale, ti prego, solo libri e abbigliamento. Perché tanto Gabo preferisce giocare col mio ciappo per i capelli...

martedì 29 settembre 2009

Pommm!

A Gabo piace vedere Paperissima, la domenica sera... la chiama "Pommm!" perché si diverte a vedere le cadute. E' l'unico programma "da grandi" che gli concediamo, ogni tanto.

Il fatto è che lui stesso, piuttosto di frequente, fa "pommm".

E lo ha fatto anche ieri a scuola...

Quando sono andata a prenderlo l'ho trovato con il naso sbucciato. "Eravamo in giardino ed è caduto...", si sono affrettate a dirmi le maestre. Quando sono arrivata a casa e gli ho lavato la faccia, gli ho scoperto anche un gran bernoccolo in fronte. E ne ho chiesto conto oggi, quando l'ho portato a scuola. Le maestre gli hanno guardato le croste sul naso un po' perplesse: "Non sembrava mica una cosa così, ieri...". Ma l'avete disinfettato? "No, solo lavato...". E la fronte? "Fronte? Perché, che cos'ha in fronte??".

Non si erano nemmeno accorte che aveva sbattuto la testa, oltre che il naso. E vabbe' che ha la frangetta lunga, però, insomma...

Guarda caso, al nido non era mai successo nulla. E quando stamattina, come tutte le mattine ormai da due settiamane, Gabo mi ha detto: "Vojo 'ndare nido. Ccuola butta. Ccuola chiusa. Nido apetto", ovviamente gli ho ripetuto che la sua scuola è bellissima ecc.ecc.

Ma in cuor mio, tesoro, come ti do ragione...

lunedì 28 settembre 2009

Ritorno in piscina

Nonostante l'ultima esperienza, a maggio, fosse stata un po' scoraggiante, ho deciso di riprovarci. E così ho iscritto Gabo ad un corso di acquaticità in piscina: una volta a settimana, la domenica mattina alle 10.20, con me in acqua. L'ho riportato dove già mi ero trovata bene due anni fa, quando era un cucciolino che ancora non stava seduto...

Sabato siamo andati assieme in segreteria per le pratiche di iscrizione, così gli ho fatto vedere la piscina dalla tribuna e abbiamo curiosato assieme negli spogliatoi. La cosa che l'ha attratto di più sono le macchinette distributrici di bevande e merendine... Ma così ieri l'ambiente gli era già noto, e c'è andato più che volentieri. Dopo mezz'ora di giochi (il più gradito è stato lo scivolo), però, mi ha chiesto di uscire, e ovviamente l'ho assecondato. Ero stanca anch'io... Il post-corso, tra l'altro, è sempre la parte più faticosa, tra la doccia, l'asciugatura, la vestizione ecc.ecc.

Siamo poi stati un po' nel parco attiguo all'impanto sportivo, per una merendina (qualche briciola di brioche presa alla macchinetta e un succo di frutta portato da casa) e abbiamo fatto anche una lunga passeggiata, vista la giornata mite.

Alle 12.45 eravamo a casa.
Alle 12.50 Gabo si è addormentato sul divano, così l'ho trasferito a letto. Per la prima volta senza pannolo, in vista della imminente nanna a scuola.
Alle 15 circa sono andata in camera e l'ho toccato: era fradicio di pp e dormiva ancora.

E anche ieri, durante il pisolo pomeridiano, l'ho dovuto svegliare io perché lui continuava a dormire senza accorgersi di essersi bagnato.
Questa parte dello spannolinamento mi sa che sarà ancora lunga... ma per la nanna a scuola, ahimé, non ci sono alternative.
Temo raffreddore incipiente. Già che ci sono, da ieri abbiamo cominciato la terapia immunizzante con le bustine di Ommunal... e incrociamo le dita!

mercoledì 16 settembre 2009

Oggi tiamo a casa?

Come temevo, stamane è andata meno bene di ieri...

Già appena alzato, Gabo ha fatto un capriccio assurdo (li fa molto di rado) perché voleva il latte rimasto nel biberon di ieri sera, che ovviamente ho subito buttato, e ha rifiutato il bibe nuovo... che ha bevuto soltanto guardando i cartoni in tv, e sul divano.

Poi mi ha chiesto: "Oggi tiamo a casa?". Gli ho fatto notare che pioveva forte e che chiuso in casa si sarebbe annoiato, ma non mi è sembrato convinto.

Al momento di uscire, altro capriccio assurdo, perché voleva vedere ancora i cartoni: "Ancoa uno!", ha detto dopo averne visti un paio aggiuntivi rispetto alla tabella di marcia... Al che, ovviamente, ho dovuto cominciare a vestirlo per uscire un po' di forza, così apriti cielo: pianti, urli, sdraiato a terra batteva pugni e piedi. Ho cercato di consolarlo e di farlo ragionare, poi ho aperto la porta di casa e a quel punto mi ha seguito, ma voleva stare in braccio e mi ha chiesto di stringerlo forte, "tetto tetto". Poi si lamentava: "Male bocca", tanto che temevo vomitasse sul pianerottolo... Poi la crisi è rientrata.


Arrivati a scuola, è entrato un po' mogio e si è messo a giocare con una gru.

Credo che sia tutto normale: ha capito che la scuola non è una tantum, ma la routine. E, ovviamente, fa resistenza. Alle 13 lo vado a prendere e temo che non mi diranno "tutto bene" come ieri, anche perché è costipato e già ieri sera aveva mal di pancia.
Saranno lunghe, queste ore... per me e per lui.


Aggiornamento alla fine del secondo giorno

E' andata meglio del previsto. Circa.

Nel senso che quando sono entrata in sezione a prenderlo stava giocando con una bimba e una maestra e mi ha fatto un sorrisetto, però non si è avvicinato. Allora mi sono mossa io e lui... si è messo a piagnucolare dicendo "nonnaaaa"! Insomma, si aspettava che arrivassimo assieme a prenderlo, io e la nonna, come ieri, e ci è rimasto male a vedermi da sola...
Mio figlio è decisamente poco mammone. Sgrunt.

Comunque si è calmato subito e mi ha fatto vedere un cartellone a forma di scuola con tanti personaggi di Disney attaccati, e indicando Topolino mi ha detto: "Quetto l'ho messo io!". E così Topolino è il suo simbolo alla scuola materna. La maestra mi ha riferito che oggi ha mangiato un po' di pane tocciandolo nei piatti e non mi ha segnalato altro. Mentre andavamo alla macchina, gli ho chiesto cosa avesse fatto a scuola, e lui, con tono un po' scocciato (come per dire "ma che domande stupide mi fai?"): "Tanti giochi!". Quindi l'ho portato a casa, dove ci aspettava la nonna, e sono tornata al lavoro.

Il vero problema si è presentato più tardi, ma credo che sia indipendente dalla nuova esperienza scolastica. Dopo vari e lunghi tentativi per addormentarlo (e qui la novità della scuola di sicuro c'entra), dopo appena dieci minuti di nanna si è svegliato: "Nonna, ho fatto la c@cc@!". Purtroppo capita piuttosto spesso che la faccia nel sonno, nel pannolino... E dopo non c'è stato più verso di farlo dormire.

Immaginavo che stasera sarebbe crollato di stanchezza... macchè! C'è voluta una lotta di mezz'ora per convincerlo ad andare a letto, con pianti calmati solo dalla nostra magica ninna nanna dell'omino del sonno, e gli ho dovuto tenere la manina a lungo.

Di sicuro, in appena due giorni di scuola materna ho notato un notevole progresso nel linguaggio, con frasi articolate e parole di tre sillabe. Chissà, forse era semplicemente arrivato il momento giusto. O forse è proprio l'ambiente che è più "intellettualmente stimolante" rispetto al nido...

giovedì 6 agosto 2009

Quante cose...

...sono successe in queste ultime settimane. Piccoli e grandi fatti che, unitamente al superlavoro, mi hanno tenuto lontana da questo mio diario. E mi dispiace perché molto spesso, per me, è di utile consultazione. Così, non mi sono annotata che proprio negli ultimi giorni di nido Gabriele è rimasto a casa con un febbrone che ha toccato i 39,6: forse una scaldata, oppure - mia teoria - una costipazione. Tant'è vero che dopo 24 ore e una seduta liberatoria (rigorosamente nel pannolo) è passato tutto.

Un grande fatto, invece, è che pare che abbiamo comprato casa... Ma sicuramente ne parlerò più diffusamente avanti. E mi sa che dovrò creare una nuova tag, tipo "trasloco", anche se in realtà il trasferimento dovrebbe avvenire nella primavera 2010.

Intanto, a Gabo è decisamente esploso il linguaggio. Se fino a poche settimane fa ancora non pronunciava la "c" dura e si ostinava a chiamare l'acqua "lalla", ora ha una grande padronanza, e davvero migliora di giorno in giorno. Siamo riusciti persino a fargli dire "bus" invece di "cicci"... e ora già rimpiangiamo quando parlava tutto storpiato e, per chiedere "ancora", diceva "tota".

Ecco, sono questi i piccoli-grandi fatti che vorrei sempre appuntarmi, ma il tempo è sempre meno e vola sempre di più. Be', almeno è arrivato il tempo delle vacanze... tra un paio di giorni, finalmente andiamo al mare. E chissà se in spiaggia riusciremo a ricavarci, anche a turno, uno spazietto di riposo... anche se temo che dovremo correre il doppio dietro alla peste, rispetto all'anno scorso!

martedì 14 luglio 2009

Prime volte

Negli ultimi giorni sono successi tanti piccoli-grandi fatti che voglio appuntarmi, in ordine sparso.

Innanzitutto, sabato pomeriggio ho iscritto Gabo per la prima volta ad una biblioteca, la Sala Borsa Ragazzi di Bologna, che ha una splendida sezione "bebé", con libri fino a 4 anni e uno spazio su misura per loro. Lui ovviamente si è divertito a correre e giocare, ma abbiamo anche letto assieme un libro dei Barbapapà (L'albero, bruttino... così non lo comprerò) e ne ho presi tre in prestito. Uno per me ("Come sopravvivere all'ora della pappa") e due per lui ("Voglio il mio vasino" e "Chi me l'ha fatta in testa?").
E mi pare che gli siano piaciuti entrambi, anche se non hanno sortito l'effetto desiderato, ovvero la c@cc@ nel vasino... Dopo cinque giorni di blocco, infatti, finalmente ieri si è liberato, ma prima nel pannolino e poi nelle mutande. Vabbe', un passo alla volta.
In compenso, segnalo alle famiglie bolognesi e ad eventuali turisti che in Sala Borsa c'è uno splendido bagnetto per bebé (le chiavi vanno chieste alle bibliotecarie), con mini-water e mini-lavandino, entrambi apprezzati da Gabo in una pausa tra giochi e letture.

Devo invece segnalare, ahimé, la prima vomitata in macchina... E' successo domenica mattina mentre andavamo a trovare la nonna, in vacanza sull'Appennino. Una brutta strada piena di curve ha fatto stare male Gabo, che - poverino - ci ha anche avvertiti, una prima volta, che aveva la nausea, dicendo "male pancia" e indicandosi la bocca. Ci siamo fermati un po', ma non è bastato. Siamo ripartiti e dopo pochi chilometri, a cinque minuti dall'arrivo, ha tirato fuori il latte che aveva bevuto tre ore prima... Un disastro. Con me avevo solo un cambio di mutandine e pantaloncini, in caso di incidente bagnato, ma non avevo previsto che potesse stare male. Così l'abbiamo denudato al ciglio della strada, ripulito alla bell'e meglio con salviette e vestito come uno scappato di casa, con bermuda e felpa... Per non parlare del seggiolino, anch'esso ripulito come potevo, ma che abbiamo dovuto riutilizzare per il viaggio di ritorno.

Nell'occasione, abbiamo sperimentato anche la prima pp open air. Visto che era nudo, e che era stato così bravo da tenerla per un'ora, il papà gli ha insegnato a farla in piedi. Direi che lo spannolinamento, sul versante bagnato, è ottimamente concluso. Ora dovremo lavorare su quello solido, ma ci vorrà mooolto tempo e taaanta pazienza.

Infine, la prima volta più dolce per me. Un regalo impagabile che mi ha fatto qualche sera fa. Eravamo in bagno, gli stavo mettendo le "mutande della nanna" (come chiamo il pannolino a mutandina che glli faccio indossare la notte) e il pigiamino, Gabo mi ha abbracciato e mi ha detto: "Vojo bene, mamma".

(Me lo devo ricordare quando si sveglia la notte alle 3 e, soprattutto, quando la mattina alle 6 è già arzillo e desideroso di giocare...)

lunedì 6 luglio 2009

S-day - Secondo aggiornamento

Ieri, sesto giorno di spannolinamento soft, la tabella di marcia segnala: nessun incidente bagnato!
E sabato sera c'era stato solo un episodio, tra l'altro - proprio come giovedì sera - in un momento in cui mi ero allontanata per pochi secondi: Gabo era in sala col papà, stava giocando in piedi davanti al divano, ha detto "male!", il papà ha fatto in tempo solo a chiedergli "male dove?" e lui... se l'è fatta tra i piedi. Poco male, si sa che incidenti del genere avvengono anche dopo mesi.

Da segnalare che abbiamo giocoforza dedicato il weekend full immersion allo spannolinamento: nella notte tra venerdì e sabato, infatti, Gabo si è svegliato con un febbrone che ha toccato una punta di 39.6. Già domenica mattina era sfebbrato, forse è stata una semplice "scaldata" (venerdì pomeriggio aveva corso e saltato per ore come uno scalmanato, a spasso con il papà e la zia). In ogni caso, sabato mattina l'abbiamo fatto visitare dalla guardia medica che gli aveva trovato soltanto la gola leggermente arrossata. Un paio di supposte di tachipirina più una fallimentare dose di Nureflex sciroppo (5 ml sparati in gola che l'hanno ovviamente fatto arrabbiare, con conseguente maxi-vomitata sul divano...) sono però bastati (speriamo!) a fare passare tutto.

Così stamane è al nido. Ed entriamo nella seconda S-week...

Per quanto riguarda la "tecnica", a casa abbiamo fatto così. Appena alzato, gli togliamo il pannolino e lo portiamo in bagno sul vasino. Poi gli mettiamo le mutandine (ne abbiamo una scorta notevole, di diverse marche e misure, ma gli stanno tutte enormi, anche taglia 12 mesi, tranne un modello della Chicco che è perfetto, tanto che ne ho prese sei paia). Poi ogni 5-10 minuti parte la litania: "Gabo, ricordati che non hai il pannolino, hai solo le mutandine, quindi se devi fare la pp lo devi dire alla mamma, al papà o alla dada, così corriamo in bagno e la fai nel vasino". "Gabo hai la pp?". "Se hai la pp tienila stretta, non farla scappare via, mi raccomando!". E così, di continuo. Finora solo una volta è stato lui, di sua spotanea volontà, a dire che doveva farla. Altrimenti, circa ogni ora-ora e mezza, lo portiamo in bagno e cerchiamo di farlo sedere sul vasino. Per quella "grossa", invece, ancora nulla... l'ha fatta solo sabato pomeriggio, durante la nanna pomeridiana, quando era col pannolino. E questo sarà lo scoglio più grande.

mercoledì 24 giugno 2009

Pistola scaccia-bua

Ieri mattina ho dovuto portare Gabo in ospedale per un prelievo. Il pediatra, infatti, ha ordinato esami del sangue per controllare i valori, vista l'inappetenza e la scarsa nutrizione (anche se da un paio di settimane va meglio e, almeno, a cena un po' mangia). Lunedì ho provato a convincere il pediatra che forse non era più il caso... ma ha detto che è meglio toglierci ogni dubbio, soprattutto su celiachia e malassorbimento e, soprattutto, per controllare se è anemico.

Così, ieri mattina ci siamo presentati in pediatria, con la zia in appoggio. Per Gabo l'ambiente era familiare, perché un paio di settimane fa eravamo stati lì per la visita dal gastroenterloogo, e si è messo subito a giocare con una bellissima cucina in legno. Non si è turbato nemmeno a sentire gli strilli di una bimba a cui stavano facendo il prelievo. E' stato tranquillo anche quando siamo entrati e l'ho sdraiato sul lettino. Non ha detto beo nemmeno quando gli hanno infilato l'ago. Ma dopo un paio di secondi... buaaaaaaaaaaaaahhh!
Credo che il maggiore fastidio gliel'abbia dato il laccio emostatico. Infatti ha voluto che gli togliessimo subito il cerotto che gli avevano messo, molto stretto, attorno al braccio.

Come consolazione, gli avevamo promesso un regalo. Così siamo andati all'edicola dell'ospedale e abbiamo comprato una busta-sorpresa. Per 4 euro dentro c'era una vera manna: quattro o cinque giornaletti (tra album da colorare, anche con pennarello magico, e altri con stickers), più una bambolina, le bolle di sapone e... una pistola spara-palline. Secondo voi qual è stata l'unica cosa che ha attirato la sua attenzione? La pistola, ovviamente...

Pensavo - ingenua! - che non sapesse nemmeno cosa fosse. Invece, appena l'ha vista, ha esclamato: "Pittola, mia!" e ha cominciato a sparare palline per l'atrio dell'ospedale... Possibile che al nido giochino con le pistole?? Fatto sta che sia ieri che oggi se l'è voluta portare all'asilo. e ieri sera l'ho dovuto convincere che non si dorme con la pistola a letto. Le "munizioni", però, le ho accuratamente nascoste. Tanto lui si diverte comunque a sparare dicendo "pumm".

E la bambolina? L'ha subito gettata a terra. Non c'è niente da fare: è proprio un adorabile maschiaccio.

giovedì 4 giugno 2009

Doppio paxabel

Ieri visita da un pediatra gastroenterologo per la stipsi cronica di Gabo. Ha escluso cause organiche (anche perché per i primi due anni di vita è stato regolarissimo) e anche collegamenti diretti con l'inappetenza e la conseguente scarsa nutrizione. A suo dire, secondo quanto gli ho riferito, il problema è insorto dopo l'incidente di fine gennaio, con il taglio al labbro e i cinque punti di sutura. In sostanza, ha provato uno choc e un dolore così forte che ora cerca di evitare dolore trattenendo le feci...

Sarà un percorso lungo, su un doppio binario. Il primo è quello farmacologico, con doppia dose di paxabel (quindi due bustine al giorno invece di una); il secondo è quello "psicologico", con il consiglio di mantenere lo stesso atteggiamento di "nirvana" che cerchiamo di seguire di fronte al rifiuto della pappa. Quindi per ora spannolinamento rimandato (ma tanto Gabo non dà segnali di voler passare al vasino o al riduttore, anzi... solo ogni tanto, quando è sul fasciatoio, chiede di fare pipì sul vaso). E se il doppio lassativo comincerà a fare effetto, rendendo le feci più morbide, dovremo rassicurarlo il più possibile ("bene, hai visto, niente male, la farai così anche domani") e magari anche premiarlo.

Intanto, ieri sera la seconda dose di paxabel ha fatto effetto e si è liberato, ma è stato un vero parto, con urla e pianti, povero... E puntuale è arrivato il premio, ovvero la visione di Cars. Che è anche il superpremio per quando mangia tanta pappa. Per fortuna c'è l'avanzamento veloce... e ancora non sembra accorgersi che tagliamo interi pezzi di film per arrivare alla corsa finale!

mercoledì 11 marzo 2009

Colpo di fulmine

Nella vacanza pre-varicella in montagna, Gabo ha vissuto un'altra tappa fondamentale della sua vita: la sua prima "cotta". Ed è stato "amore" a prima vista ricambiato.
Ok, forse esagero, diciamo che è stata una simpatia... Ma vederlo così affettuoso, abbraccioso e sbaciucchioso con una bimba, lui che è un po' orso, mi ha davvero intenerita!

Si sono visti la prima sera che siamo arrivati in albergo. Noi eravamo in attesa di entrare nella sala da pranzo per la cena, ed è arrivata questa famiglia con una bimba, a occhio, coetanea di Gabo. I due si sono guardati un attimo e hanno cominciato subito a rincorrersi per i corridoi dell'hotel, ridendo felici. Mentre i due papà li tenevano d'occhio, io ho scambiato le classiche due chiacchiere tra mamme, scoprendo così che la bimba, Chicca, era nata appena due settimane prima di Gabo.

Nei tre giorni che abbiamo trascorso in montagna, ogni volta che si incontravano, Gabo e Chicca non facevano che ridere, giocare, scherzare e sbaciucchiarsi, come se si conoscessero da sempre! Tanto è vero che, in un paio di occasioni, altri ospiti dell'albergo ci hanno chiesto se erano gemelli. Da segnalare che c'erano altri bimbi della stessa età in hotel, che i due incontravano anche nella sala giochi, ma senza fumarli più di tanto.

Per me, preoccupata di avere un figlio manesco e un po' attaccabrighe (fino a qualche mese fa la sua unica relazione fisica con altri bimbi al parco era... dare spintoni!), è stato un grande sollievo vederlo comportarsi così.

Temo che Chicca e i suoi genitori, invece, stiano vivendo con un pizzico di apprensione questi giorni di possibile incubazione di varicella... Visto che i due bimbi, dal giovedì sera alla domenica mattina, hanno fatto i "francobolli", e i primi "timbri" pustolosi sono comparsi il mercoledì successivo, il contagio non è un'ipotesi remota!

La mamma di Chicca, comunque, è stata da me prontamente avvisata del fattaccio... e forse leggerà anche queste mie righe. La mia speranza è di rivedere presto i nostri "gemelli" giocare e ridere assieme! E senza puntini rossi di torno...



(In questa foto, scattata a 2000 metri, stanno ancora "prendendo le misure"... ma non sono un amore???)

domenica 8 marzo 2009

Frustr-azione

Altro che varicella "frusta" e forma lieve... Gabo ha pustole persino sui palmi delle mani, dentro le orecchie e probabilmente anche in bocca, sotto forma di afte: ieri sera ha chiesto uno spicchio d'arancio, ma dopo un paio di ciucciatine si è messo a piangere e non l'ha voluto più.

La pappa, ovviamente, è già diventata un optional. E la nanna non è stata così tormentata nemmeno quando lo allattavo: stanotte si è svegliato a mezzanotte, all'1,30, alle 4,30 e definitivamente alle 6.

Alle 9.30 sono strisciata fino in piscina, per il mio idromassaggio a cadenza mensile ormai (e pensare che ci andavo due volte a settimana! Ma come facevo??), e nello spogliatoio ho incontrato la mamma di una compagna di "classe" di Gabo: "Come puoi vedere dalla mia faccia - mi ha detto, indicandosi le occhiaie- anche A. ha la varicella... e stanotte non abbiamo chiuso occhio". Mal comune poco gaudio, ci siamo fiondate per 10 minuti nel bagno turco: più che altro una scusa per poi fare la doccia in santa pace.

Quel che mi chiedo è come fare a non lavarlo almeno per un'altra settimana... Oltretutto gli spruzzo l'olio Vea un paio di volte al giorno almeno (non so se conti, ma a lui piace la sensazione di fresco dello spray, quindi abbondo). Ancora qualche giorno così e potrà fare a gara con Pig Pen.

C'è poi l'incognita reclusione: il pediatra si è raccomandato di non farlo uscire per una settimana. Ma mi è venuto il dubbio: è una precauzione per non contagiare altri, o anche per proteggere il bambino da eventuali complicazioni? Perché oggi è una giornata meravigliosa, e magari nel tardo pomeriggio mi piacerebbe portarlo a fare il giro dell'isolato, tipo passeggiatina con il cane... Dieci giorni senza mettere il naso fuori di casa potrebbero farci andare tutti un po' fuori dei coppi, come si dice da noi!

venerdì 6 marzo 2009

E' ufficiale...

...Gabo ha la varicella.

Ma va bene così: la scorsa settimana siamo riusciti ad andare in montagna e in marzo non abbiamo altri impegni o programmi particolari. Meglio che se la prenda ora, che è inverno (visto che non possiamo lavarlo finché non sono cadute tutte le croste, e così ha anche meno pelle scoperta da grattare) e va al nido (perdere due settimane di scuola è sicuramente peggio!).

Tutto è cominciato mercoledì pomeriggio, quando al nido gli hanno scoperto un paio di puntini rossi sulla schiena: "Per noi potrebbe essere varicella...". Ho subito chiamato il pediatra e mi ha consigliato di dargli sciroppo di Aciclovir (3 ml tre volte al giorno, per quattro giorni) e, al caso, Olio Vea spray sulle pustole.

Ma in serata, quando sono tornata a casa e l'ho guardato bene, aveva solo quei due puntini, quasi pizzichi di zanzare. Quindi non gli ho dato nulla e ieri mattina ho richiamato il pediatra, che l'ha voluto vedere.

"No, totti, no!", si è subito lamentato Gabo quando gli ho spiegato che dovevamo andare dal totti... E lo capisco: l'ultima esperienza coi dottori non era stata per nulla piacevole. La visita è durata un paio di minuti, e il pediatra è stato dubbioso: "Mah, non sono sicuro, anche se queste due lesioni sulla schiena sembrano proprio di varicella: hanno già la crosticina... Ed ecco altri due puntini sul collo. Potrebbe essere una forma frustra", ovvero - ho poi scoperto cercando su internet - una variante lieve di varicella. "Guardi, se non compare altro, per me domani lo può riportare al nido".

Peccato che stamattina alle 6 Gabo si sia svegliato grattandosi furiosamente e molto caldo. E infatti aveva 38.4 e altri puntini sparsi nel corpo: collo, pancia, cosce, inguine... Per ora sono pochi e piccoli, ma credo che ci possano essere altre "buttate" nei prossimi giorni.

Anche se non è una "varicella frusta", come dicono alcuni, speriamo che almeno sia una forma leggera!

martedì 10 febbraio 2009

Racconti

Gabo la racconta così: "Lelle pum, vavva papà, totti, shosh".

Tradotto: "Gabriele è caduto, siamo andati con la macchina di papà dai dottori, che mi hanno messo lo scotch", ovvero il cerotto. E' la frase più lunga e articolata che abbia mai pronunciato...

Ora, se gli si dice, "stai attento, che ti fai male" (e glielo si dice più volte al giorno), lui, serafico, risponde: "Totti, shosh". Ovvero: mi portate dal dottore, che mi mette lo scotch. Non fa una piega.

Lo scotch, intanto, gli è stato tolto sabato pomeriggio. Ho dovuto far vedere Gabo dalla guardia medica perché in mattinata, giocando, la ferita aveva sanguinato e mi sembrava bruttina. E infatti la totti di turno ha rilevato tracce di infezione e ha prescritto antibiotico per tre giorni (Zitromax). Tolto il cerotto e disinfettata la ferita con Betadine.

Come premio, i folletti di Babbo Natale ci hanno permesso di comprare un nuovo cicci, ovvero un bellissimo pullman blu da cui Gabo fa fatica a staccarsi. In fondo, per lui è il sostituto del ciuccio... Tanto che la sera stessa e il giorno dopo si è voluto addormentare abbracciandolo. Come oggetto transizionale (che non ha mai voluto) avrei preferito un pupazzo o comunque qualcosa di più morbido, ma il nostro cucciolo è fatto così.

La nanna de-ciucciata è ancora problematica, soprattutto al nido dove vede la distribuzione dei ciucci agli altri bambini. Ma anche a casa non è facile. In compenso, la notte finora ha dormito abbastanza bene, a parte un risveglio ieri alle 5 con urla dovute, secondo me, ad un incubo (urlava "via! via!", proprio come faceva mentre gli ricucivano il labbro...). In certi momenti è dura resistere alla tentazione di andare a tirare fuori il ciuccio... Ma ormai direi che siamo sulla buona strada.