giovedì 28 dicembre 2006

Il regalo più gradito

Non sono un'appassionata di regali di Natale. Non sono credente e credo che sia una ricorrenza soprattutto dedicata ai bambini. Ma con le amiche più care, la mamma e la sorella resta la tradizione di scambiarsi un pensiero. Nulla di impegnativo, insomma, e spesso si tratta di regalini "a richiesta". A mia madre, ad esempio, quest'anno ho chiesto una crema anticellulite... Eh sì, la gravidanza mi ha lasciato anche questo ricordino! Ma spero di tornare al più presto in piscina, per motivi estetici ma soprattutto per alleviare la mia schiena, già affaticata dal cucciolo in crescita esponenziale.

Mia sorella, invece, mi ha fatto un regalo a sorpresa, originalissimo e davvero molto, molto gradito! Si tratta di 10 ingressi al cinema vicino a casa, con la promessa di fare da baby sitter a Lenticchia. Prima, però, deve fare un corso accelerato di tecniche base di manutenzione di neonato... Domani è in programma la prima lezione.

Come mi ha detto allusiva mia madre qualche giorno fa, "è importante che voi due vi ritroviate anche come coppia...". E non solo per un'uscita al cinema.

Non mi sembrava carino dirglielo, alla mamma. Ma anche in quel senso lì, abbiamo già cominciato a ritrovarci. La ripresa veloce delle danze è uno dei vantaggi del parto cesareo... Ed è importante sì!

mercoledì 27 dicembre 2006

Il mio primo Natale

Che poi io non so ancora bene cos'è, 'sto Natale...

So solo che mi hanno vestito in modo ridicolo, dicono da folletto aiutante di Babbo Natale, e mi hanno caricato in macchina con l'ovetto, che io ci sto tanto scomodo lì dentro. Poi siamo arrivati a casa della TataZia e io avevo fame; per fortuna la mamma si era portata dietro quella polverina bianca che sciolta in acqua mi piace tanto e così il papà mi ha fatto mangiare. Poi mi hanno messo sdraiato in una seggiolina, che ci sto più comodo lì in confronto all'ovetto, e mi fa anche dondolare. Così tra pancia piena, ciuccio e dondolio ho pensato di bene di addormentarmi, anche per non ascoltare tutte le chiacchiere dei grandi che sono stati seduti a tavola per due ore. Purtroppo poi si sono alzati e mi hanno preso di mira... Mi hanno sbatacchiato di qua e di là per fare le foto, "e dallo in braccio a me, e mettilo lì, ma quant'è carino vestito così, sembra un bambolotto...".

Bambolotti sarete voi! Io facevo finta di dormire ma in realtà non vedevo l'ora di essere a casa mia. Perché la nonna Mary e la TataZia sono tanto care e ci voglio tanto bene a loro. Ma preferisco mamma e papà che sono tranquilli. Però per vendicarmi della giornata pesante la sera ho gnolato tanto che non sono riusciti a guardare il film di Harry Potter in tv, così imparano.

La notte però ero tanto stanco e ho dormito come al solito. La mamma ha dovuto solo cullarmi qualche minuto e mi ha canticchiato quella canzone nuova, "White Christmas", tanto dolce, anche se è più divertente quella che mi fa saltellare sulle ginocchia e che fa "Jingle bells, jingle bells" poi la mamma non si ricorda più le parole.

Ah, dicono che quest'anno mamma e papà hanno ricevuto il regalo di Natale più bello della loro vita.
Dicono che sono io, quel regalo.
Ma dai!

domenica 24 dicembre 2006

Oh oh oh!

Da noi è arrivato un Babbo NataLenticchia con il ciuccio...



Auguri di Buone Feste!

giovedì 21 dicembre 2006

Primo complemese!

Cucciolo mio,
oggi hai superato il primo traguardo volante della tua vita.
E sono proprio volati, questi 30 giorni... Avrei voluto fermare su questo blog ogni attimo, ma non voglio rubare del tempo a te. Gli appunti sui tuoi progressi li ho nella mente, e nel cuore.


Il cordone ombelicale ti è caduto l'ottavo giorno, così presto da rendere tuo padre orgoglioso ("è proprio un bimbo precoce!"), quando il merito, molto probabilmente, è dipeso dalla medicazione "a secco" che ci hanno consigliato in ospedale (cambiare la garzina senza disinfettare; disinfezione solo all'ombelico, con uno spray, dopo la caduta del cordone). Poi è vero che a certi bimbi, nonostante tutto, il cordone cade anche dopo un mese!


Per il bagnetto, però, abbiamo aspettato un'altra settimana. Tanto dobbiamo farti un "bidet" nel lavandino anche più volte al giorno... Ma la prima volta che ti abbiamo immerso nella vaschetta è stata spettacolare! Per prima cosa ti abbiamo bagnato i piedini, e tu hai fatto una faccia buffissima, schifata, come quando ti davo le vitamine in gocce dall'odore forte. Però non hai pianto né ti sei agitato, e ti sei fatto adagiare nell'acqua con una relativa tranquillità, e forse anche con curioistà. Siamo stati orgogliosi di te, anche in quella occasione!

Stai crescendo regolarmente di peso, rendendoci molto più tranquilli. Non nascondo che i primi giorni ero proprio angosciata! Quando sei nato pesavi appena 2,735 kg, e tre giorni dopo, al momento della dimissione, eri calato fino a 2,485. Poi hai recuperato il calo fisiologico in due settimane, come dicono i manuali, e a tre settimane pesavi già 3 chili! Ora stai galoppando verso i 3 chili e mezzo...

Ma non è stato facile. In ospedale ero stata abbandonata a me stessa: nessuno che mi dicesse cosa fare per farti mangiare e crescere. Eh sì, perché il problema è che dormivi sempre, e non ti svegliavi mai urlante per la fame come gli altri bambini! L'ostetrica di turno passava e mi diceva di attaccarti al seno ogni volta che lo chiedevi... ma tu non lo chiedevi mai!
Quando siamo tornati a casa mi sono sentita un po' perduta. Su indicazione generica del neonatologo dell'ospedale (che aveva consegnato a tutte le neomamme un foglio fotocopiato con le istruzioni di base, le stesse per bimbi di 4 chili e di 2 e mezzo!), comprammo il latte artificiale e già la prima notte ti abbiamo dato un biberon. Mi sentii come sconfitta... Credevo che allattare sarebbe stato facile, naturale, e invece quanto impegno ci vuole!

Per fortuna qualche giorno dopo ho pensato di chiamare la mia ginecologa, che con un po' di buon senso mi ha consigliato di noleggiare la bilancia digitale per fare la doppia pesata: prima e dopo la poppata. Così potevo regolarmi meglio sulla necessità di darti un'aggiunta con il biberon. Il metodo è assolutamente sconsigliato dalle ostetriche, ma devo ammettere che a me è servito tantissimo! Ora posso regolarmi anche ad occhio, e in ogni caso, grazie alla mia testardaggine, riesco a darti quasi sempre il mio latte. Solo la sera aggiungo un mezzo biberon, mentre la notte ti preparo un mega-biberon, sempre su consiglio della gine, perché così ti "stendo" in 10 minuti e ti riaddormenti subito!


D'altronde, anche la nanna per te (almeno fino ad ora) non è mai stata un problema. Ti svegli solo una volta per notte, per la poppata, e hai fatto anche delle tirate di oltre 6 ore! Sei proprio bravo: ti addormenti da solo nella culla di fianco al lettone di mamma e papà. Ma forse già a Natale proveremo a metterti in cameretta da solo... anche se averti accanto è molto comodo: per me, che mi sveglio appena cominci a guaire, e di conseguenza anche per il papà, che quasi sempre riesce a riaddormentarsi subito.
Solo qualche sera in cui eri più nervoso, forse anche per le colichette, ti ho preso 10 minuti nel lettone con me, per attaccarti al seno. Non è fame, ma bisogno di essere consolato. Io lo chiamo sistema "mamma-ciuccio"... placa immediatamente il tuo pianto! L'importante è ricorrere a questo stratagemma solo in casi estremi, perché non diventi un vizio.

In questo mese anch'io ho tagliato vari traguardi. Come quello di due sere fa, quando sono uscita per la prima volta da sola, con un gruppo di amici, per un hamburger in un locale vicino a casa. Tu sei rimasto a casa con il papà e sei stato un angelo: quando sono tornata a casa, poco dopo le 23, eravate già a nanna! Ieri, invece, ho passato la visita di controllo dalla gine: tutto procede regolarmente. Certo, mi ci vorrà un anno per tornare (più o meno) come prima, visto che ho ancora circa 6 chili da perdere, sui 15 presi in gravidanza, e la ferita del cesareo mi crea un anti-estetico bozzo sulla pancia. Ma con calma, e con impegno, tornerò in forma. Lo prometto a te, al papà, e soprattutto a me stessa. Perché diventare mamma è solo un arricchimento del mio essere donna.

domenica 17 dicembre 2006

Fare la mamma...

...è bellissimo.
Ma che pazienza che ci vuole!

Insomma, qui tutto ok: Lenticchia cresce a vista d'occhio, e cresce proporzionalmente anche l'impegno. Tra poppate, aggiunte di biberon, cambi pannolino, lavatrici, colichette, pianti vari da interpretare e grosse crisi, resta poco tempo.

Mi dispiace non riuscire ad aggiornare il blog con assiduità.
Spero di riuscire man mano a prendere il ritmo!

martedì 12 dicembre 2006

In ghingheri


Domenica sono uscito a pranzo. Che poi io non me ne sono accorto perché ho dormito tutto il tempo, però so che la mamma e il papà erano proprio contenti.

In realtà mi ero accorto che c'era qualcosa in ballo perché, invece della solita tutina in ciniglia, mi hanno messo un abitino elegantissimo in lana, regalo di tata Kaleda, cara amica di mami.

Mi hanno pure fatto calzare le mie prime scarpine, bellissime, in camoscio, regalate dai tati Bacco e Jun quando ero poco più di una Lenticchia. Credo proprio sia stato il primo regalo che ho ricevuto.

E vestito così mi sentivo proprio ganzo!

lunedì 11 dicembre 2006

A pranzo fuori!

Ieri, complice il tempo primaverile, siamo andati a pranzo fuori, per la prima volta da quando siamo in tre. E' stata un'improvvisata, e perciò me la sono goduta ancor di più.

Si è trattato solo di una pizza, nella pizzeria sotto casa, ma per me - per noi - è un passo importante. Non pensavo che 20 giorni dopo il parto sarei stata in grado di uscire con il cucciolo, e di godermi un pranzetto fuori, e in tutti i sensi! Eh sì, perché ieri la temperatura era proprio mite, e abbiamo deciso di mangiare all'aperto. Senza nemmeno il giaccone addosso.

Lenticchia ha dormito placido tutto il tempo, in carrozzina. E io mi sono commossa, perché sono così innamorata... di tutti e due!

mercoledì 6 dicembre 2006

La mia prima foto

Questa è la mia prima apparizione pubblica!

Qui avevo poco meno di tre ore di vita. Un'infermiera mi aveva appena portato dentro una culletta nella camera dove ormai da più di due ore mi aspettavano, con ansia, la mamma e il papà. Che appena mi hanno visto si sono abbracciati e hanno cominciato a piangere...

Anche Nonna M. si è commossa, ma è uscita dalla stanza per lasciarci soli.
Io dormivo beato, ma so che è stato un momento molto emozionante.

La mamma era a letto, con tanti fili nelle braccia, e non si poteva muovere perché aveva le gambe addormentate. Allora per vedermi bene in faccia ha chiesto al papà di farmi una foto.

Eccola.

lunedì 4 dicembre 2006

Finalmente soli!

Mi sto godendo le prime ore da sola, solissima, con il cucciolo.
Eh sì, perché siamo tornati a casa dall'ospedale venerdì 24 novembre, e abbiamo avuto soltanto sabato 25 a disposizione per dare una sorta di imprinting al nucleo familiare.
Poi domenica 26 è arrivata la nonna paterna... e io già lunedì ero caduta in depressione. Non post-parto, ma da suocera!

Già i primi giorni da mamma non devono essere facili per nessuno, ma viverli assieme a una semi-sconosciuta è stato davvero complicato. Immaginate di avere una generalessa in piedi davanti a voi, stile avvoltoio, durante i vostri primi, ardui, tentativi di allattamento, con commenti tipo: "Ciuccia? No che non ciuccia. Ma questo bimbo ha ancora tanta famona! Bisogna dargli un biberon! E non si può mica far piangere questo povero ciricillino"...

Per carità, come nonna è dolcissima, e a Lenticchia è piaciuto molto essere coccolato da lei. Inoltre mi ha dato spesso una mano, permettendomi di fare una doccia in tranquillità, o di uscire per fare commissioni urgenti, tipo le pratiche all'Inps per la maternità. Io poi pensavo di essere molto meno attiva, dopo il parto cesareo, e di essere quasi costretta a letto, cosa che - fortunatamente - non è successa. Se poi mi sono rifugiata spesso nel lettone, è stato per sfuggire al dovere di fare conversazione tutto il giorno, che mi stremava. 

Insomma, avere la suocera in casa ha avuto lati positivi e negativi. Ma il fatto è che, come novella famiglia, avevamo bisogno della nostra intimità. Quindi si può dire che la nostra avventura di mamma, papà e cucciolo sia cominciata soltanto ieri, quando la nonna è partita. E Lenticchia ci ha regalato una bella domenica fino a metà pomeriggio, quando è stato colpito da una sonora colichetta, con il tipico pianto inconsolabile e le gambette scalcianti, che lo ha fatto piangere fino a sera... tanto da farmi rimpiangere la presenza della suocera!

Per fortuna c'era il papà, che ha il potere di riuscire a calmare il cucciolo tenendolo sulla spalla. La fiorentina al sangue che c'eravamo preparati per cena ce la siamo mangiata a turno. Poi, "Broken flowers" di Jim Jarmush ha fatto addormentare sia me che Lenticchia. Cinque ore di sonno consecutive, fino alle 3.30.

Lo dico sottovoce, eh, per scaramanzia. Lo so che non sarà sempre una pacchia. Ma sto dormendo più ora di quando ero incinta...

mercoledì 29 novembre 2006

Fiocco azzurro

Il mio piccolo Lenticchia (2,735 kg, 49 cm) è nato martedì 21 novembre, alle 9.12, in una splendida mattina di sole.


...e ora???


Be', vale quello che scrissi nove mesi fa:

"Ecco. Ho cominciato con un blog. Il resto... lo vivrò, e scriverò, giorno per giorno!"