giovedì 31 gennaio 2008

Doppio choc

Choc n.1
Venerdì scorso ho portato Gabo* dal pediatra. La sentenza è stata: un mese di convalescenza, a casa dal nido.
Per me è stata una doccia fredda... contavo di tornare al lavoro già lunedì 28, al più tardi martedì. Non sapevo più cosa fare. Stare a casa un altro mese in aspettativa per malattia del bambino, senza stipendio? Impensabile, per vari motivi. Così abbiamo passato dei giorni molto tesi in casa, in cui ci è piombato addosso anche lo stress accumulato nelle ultime settimane.
Ora forse abbiamo trovato la quadra: da lunedì a badare Gabriele sarà la nonna (mia madre, perché la nonna paterna sta a 400 km di distanza, e al massimo potrebbe venire qui una settimana...), più un paio di tate.
Ringrazio qui pubblicamente la Michy, perché oltre ad essere sempre prodiga di ottimi consigli, è un'amica generosa, e mi ha prestato la sua baby sitter (sperando che il suo Simo non ne abbia bisogno per almeno un mesetto... ma nel caso, la precedenza l'avranno loro, e noi ci arrangeremo in altro modo).
Da lunedì, quindi, si dà il via alla nuova gestione, e io torno al lavoro. Incrociamo le dita perché vada tutto bene.

Choc n.2
Martedì scorso sui giornali locali è stata pubblicata una notizia che mi ha fatto sciogliere in lacrime... la morte di una bimba di 6 anni, ricoverata appena 4 ore prima nello stesso reparto, nella stessa camera, dove era stato ricoverato pochi giorni prima il nostro Gabo. E con un semplice, perdurante, mal di pancia.
In quel pianto si è sciolto anche un po' dello stress accumulato di cui parlo poche righe sopra, perché mi sono identificata, perché a noi per fortuna è andata bene, ed è una tragedia assurda e ingiusta la morte improvvisa di una bambina, specie se in un pronto soccorso pediatrico. Proprio quel pronto soccorso dove appena pochi giorni prima era scoppiata una piccola rivolta, per il caos e la mancanza di assistenza.
E allora ti viene da pensare che magari, pure in un ospedale di eccellenza, e in una città del nord, forse non tutto tutto sia stato fatto per salvarla. Ci penserà l'inchiesta ad appurare come sono andate le cose. Però un retropensiero cattivo, scusate, ma proprio non riesco a scacciarlo...


* D'ora in poi, su questo blog, mio figlio assume il nome che gli è proprio. Basta Lenticchia, insomma... ormai è un ometto!

mercoledì 23 gennaio 2008

Celiachia? No, grazie

Ieri ci ha chiamato l'ospedale: tutti gli esami per la celiachia sono negativi.
Ci siamo tolti un bel pensiero...

Ora l'obiettivo è che riprenda a mangiare, visto che ogni giorno che passa è sempre peggio.

La mattina si fa una bevuta di latte da paura: da 350 a 450 ml! Quando finisce il biberon da 250, piange perché ne vuole ancora. Ora gli stiamo dando latte ad alta digeribilità (tipo Zymil o Accadì), come ci hanno consigliato in ospedale. Infatti un'alimentazione a base di solo latte e latticini dopo la dissenteria che ha avuto non è l'ideale... Ci aggiungo qualche biscotto (in realtà ora uso il granulato senza glutine, né latte né uova: me l'aveva consigliato il pediatra) e, la sera, un paio di cucchiaini di crema di riso, che però non gradisce un granché.
Il nostro pediatra, in realtà, ci aveva detto di dargli latte di riso, per aiutarlo a "stringere", ma Lenticchia non gradisce nemmeno quello. Tra l'altro, una pediatra del pronto soccorso ce l'ha sconsigliato in quanto, ricco di maltodestrine, favorirebbe la diarrea... Si mettessero d'accordo tra di loro!

Oggi a pranzo gli ho dato un Fruttolo, che a me non sembra molto diverso dallo yogurt. E l'ha gradito. Poi non ha voluto altro, nemmeno l'omogeneizzato di frutta a cui, in genere, fa una gran festa. Però per cambiare, visto che gli sto dando solo i gusti mela e banana, ho provato con la pesca, che in passato gli era piaciuto molto. Ma oggi l'ha sputato.

In questi giorni ho provato anche con le pappe pronte (Mellin), che in montagna aveva mangiato volentieri. E poi mi sono stancata di preparare pappine e di buttarle per intero... Ma alla sola vista del piatto, comincia a piangere disperato.

Ieri sera ho provato con la pappa lattea, visto che sembra volere solo cibi dolci e latte. Manco per sogno! Pianto disperato. Gli ho dato un omo alla mela e l'ha spazzolato. Allora ho provato a riempire il vasetto dell'omo con la pappa lattea ma non ci è cascato.

Abbiamo anche provato a offrirgli quello che abbiamo nel piatto noi, come ci hanno suggerito altri genitori. Peggio che andare di notte: qualsiasi cosa sia, minestra, carne o verdure, al solo gesto di avvicinargli la posata (a 50 centimetri!) urla.

Figlio mio, io l'ho capito quando avevi appena 36 ore di vita, che mi avresti dato dei problemi col mangiare... visto che in ospedale tutti i neonati urlavano per la fame e tu mi guardavi buono buono e proprio l'argomento non ti interessava, tanto che ti allattai a forza due volte in 24 ore.

Però non si può andare avanti così. Il nostro pediatra è scettico sugli integratori e sugli stimolanti dell'appetito, ma spero che venerdì, alla visita di controllo, si convinca e ci dia qualcosa. Altrimenti farò di testa mia: varie mamme mi hanno suggerito Betotal, Haliborange, Carpantin, Protovit... chi offre di più?

lunedì 21 gennaio 2008

E.R. bulgnais - Il ritorno (+14!)

Purtroppo la doppia puntata (con rivolta) al P.S. pediatrico ha avuto un'appendice, con ricovero per 24 ore. Lenticchia, infatti, non smetteva di stare male (vomito e diarrea), e il pediatra ci ha consigliato, giovedì sera, di riportarlo al pronto soccorso. Morale: è stato trattenuto in "osservazione breve intensiva", in pratica ricoverato al P.S., e attaccato costantemente a flebo con soluzione fisiologica glucosalina per reidratarlo e nutrirlo un po'.

E' stato piuttosto traumatico, ma Lenticchia è stato bravissimo, dimostrando una pazienza notevole. Se ne stava buono buono in braccio o seduto nel lettino, con la mano steccata, e ogni tanto cercava di staccarsi il tubicino, ma senza scenate. La notte è anche riuscito a dormire nel lettino. Io ero in una brandina al suo fianco, ma di sonno neanche a parlarne: ad ogni suo minimo movimento scattavo in piedi per controllare che la flebo fosse a posto. Senza contare che stavo mooolto male anch'io, e ho cominciato a riprendermi appena ieri.

Ora comincia a stare meglio anche lui, ma il vero problema è che praticamente ha smesso di mangiare. Di pappa neanche a parlarne, vuole solo latte con biscotti, omogeneizzato di frutta e merende a base di yogurt. In pratica, si alimenta come un bimbo di 4 mesi... I pediatri dell'ospedale ci hanno detto di assecondarlo, vista anche la perdita di peso. Era arrivato a fatica a 9 chili e 200 grammi, ed è calato a 8,850. Uno scricciolino. Le gambe e le cosce sono magrissime. Inoltre ha la panciotta gonfissima.

Questo aspetto ("pancia piena e cosce vuote"), più gli esami del sangue (con forte anemia), ha suscitato, nei quattro pediatri che l'hanno via via visto in ospedale, un sospetto: che Lenticchia soffra di celiachia. Così gli hanno fatto gli esami per il malassorbimento, data anche la scarsa crescita, e ci chiameranno quando gli esiti saranno pronti.

Spero tanto che non sia celiaco, perché è una bella complicazione di vita. E in ogni caso ci hanno detto che questi esami non sono definitivi, se anche dovessero essere positivi (ma anche negativi).

Per ora il mio vero cruccio è che riprenda a mangiare. Ci vorrà pazienza e tempo, come è successo questa estate, verso gli 8 mesi, quando era tornato ad alimentarsi a solo latte. Uno svezzamento a singhiozzo...

Intanto oggi compie 14 mesi. E per regalo sono andata da Benetton, approfittando dei saldi, e gli ho comprato un po' di capi invernali taglia 24 mesi. Perché voglio pensare positivo: ora veste ancora taglia 9 mesi, ma tra un anno spero che abbia recuperato.

Questo è il migliore augurio che ti posso fare, amore mio: cresci bene, e in salute. Se poi non potrai mangiare glutine, amen. C'è altro nella vita.

martedì 15 gennaio 2008

E.R. bulgnais

Se volete sapere in che faccende siamo affacendati... in due parole: Lenticchia si è preso una brutta gastroenterite, che ha attaccato a me e pure alla nonna. Ma è lui a stare peggio di tutti, cucciolino, così siamo già dovuti andare due volte al Pronto soccorso pediatrico per il rischio di disadratazione. Un vero girone dantesco...
Per i dettagli della vicenda, be', date un'occhiata qui.

venerdì 11 gennaio 2008

Sigh, sob, buaaaaaa!!!

Il ritorno al nido, dopo quasi un mese a casa con mamma (e papà), non è stato leggero. Da lunedì, regolarmente, Lenticchia piange quando lo lascio alle dade e scoppia in singhiozzi quando lo va a prendere il papà. Nemmeno durante il periodo dell'inserimento aveva pianto...

Inoltre la pappa, a cena, è diventata una lotta senza quartiere. L'arduo compito è sempre spettato al papà, visto che io torno dopo le 20 e invece Lenticchia mangia verso le 19. Finora, a parte qualche resistenza ogni tanto, non c'erano mai stati grossi problemi. Ma da quando siamo tornati dall'Austria è sempre peggio. Urla, strepiti, pappa buttata ovunque, e alla fine nel pancino ne va a finire proprio poca.
Vedremo come andrà nel weekend, quando dei pasti mi occupo io. Per ora mi limito a fare qualche ipotesi.
Forse, in vacanza, Lenticchia si è abituato a mangiare a tavola assieme a noi. Infatti ieri sera, tornata dal lavoro e trovato Lenticchia praticamente a digiuno con papà stremato e arrabbiato per il duello, ho provato a preparare cena per tutti e tre contemporaneamente (hamburger e piselli per noi, solita cremina con omogeneizzato per lui), e, imboccato da me, ha mangiato quasi tutto. Ma erano quasi le 21, un orario improponibile, e dopo metterlo a letto è stata un'altra durissima impresa, terminata verso le 22.30. Siamo riusciti ad addormentarlo soltanto in braccio davanti alla tv, dopo aver provato a turni in cameretta con tutte le strategie possibili.
O forse, più semplicemente, ora Lenticchia ha voglia di mamma...

Il trauma (?) del rientro alla vita di tutti i giorni è stato forse aggravato anche dall'ultima vaccinazione, la trivalente parotite-morbillo-rosolia più meningococco, a cui Lenticchia è stato sottoposto mercoledì mattina. Rispetto alle vaccinazioni precedenti, non ha avuto - per ora - febbre né altri sintomi evidenti (a parte la bua al momento dell'iniezione, nelle braccia anziché nelle cosce). Ma l'Ausl, nel foglio informativo, spiega che la febbre può venire anche da 5 a 12 giorni dopo il vaccino. Quindi siamo ancora in pre-allarme.

Speriamo che il weekend fili via liscio. Perché anche per mamma e papà il rientro da malattia+ferie è stato piuttosto faticoso...

sabato 5 gennaio 2008

Gruss gott!

Butto giù il primo post dell'anno di ritorno dall'Austria, dove Lenticchia ha trascorso la sua prima vacanza all'estero e la sua prima vacanza in hotel. Esperimento ottimamente riuscito, direi addirittura meglio delle previsioni.


Lenticchia, che non è per nulla abituato a uscire a pranzo o a cena, si è comportato benissimo a tavola, grazie però a un oggetto fondamentale che ci siamo portati da casa: il nostro alzasedia della Fischer Price. Abbiamo provato un altro paio di soluzioni, offerte dall'hotel, ma senza successo: il seggiolone "classico", quello che ha sempre rifiutato anche a casa, e il seggiolino di legno, ma senza cinghie, quindi troppo poco "contenitivo". Ma in macchina avevamo il nostro asso nella manica: mai più senza, in occasioni sociali.

Voglio qui fare uno spot assolutamente gratuito all'albergo, perché lo consiglio a chi vuole fare una vacanza in montagna con bimbi piccoli: si chiama Hotel Kürschner e si trova a Kötschach-Mauthen, in Carinzia, poco dopo il confine italiano. L'abbiamo trovato via internet ma non ci ricordiamo come. Ci ha convinti perché aveva due optional fondamentali: una sala giochi per bambini (una specie di kinderheim, con orario 10-12 e 13-18, accesso libero oltre i 2 anni oppure con un genitore per i più piccoli) e la zona wellness per me (ho fatto due trattamenti, un massaggio rilassante e una seduta di riflessologia plantare, entrambi di ottimo livello).

Ma la vera sorpresa è stata una piscinetta riscaldata, con zona idromassaggio, aperta tutto il giorno fino alle 21 e accessibile anche ai piccolissimi. Impensabile, in una struttura italiana... Per fortuna mi ero portata i pannolini da piscina, così Lenticchia si è divertito un mondo a fare il bagno in mezzo alle bolle!

Il vero passatempo, però, per Lenticchia è stato passeggiare in hotel (fuori c'erano diversi gradi sotto lo zero e ci siamo stati pochissimo). In due giorni ha imparato a salire e scendere le scale quasi da solo! Gli basta una manina di mamma o papà. Non parliamo poi dell'ascensore, sua grande passione. Le nostre passeggiate digestive si svolgevano, così, da un piano all'altro dell'albergo.


Oltre all'alzasedia, c'è un altro oggetto che mi sono portata da casa che ha contribuito a rendere rilassante la vacanza: lo scaldabiberon. Infatti il latte della mattina lo preparavo direttamente in camera, così come il latte della buonanotte. Ah, importante: io mi ero portata l'intera fornitura alimentare per tre giorni da casa, perché Lenticchia è ancora un po' indietro con lo svezzamento... Quindi latte crescita in bottiglietta, latte intero a lunga conservazione in brick da 200 ml (comodissimo, ne avrò sempre una scorta in casa!), biscotti, merende-jogurt, omogeneizzati di frutta e le mitiche pappe pronte Mellin! Ma per bimbi un po' più "evoluti" si poteva scegliere in un ricchissimo menù tutto per loro.
Tra l'altro abbiamo verificato che mangia più volentieri a tavola con noi che da solo. Inoltre, con le distrazioni fornite da una sala pranzo con decine di persone, non ha avuto bisogno di guardare i teletubbies...

Purtroppo da lunedì si torna ai nostri ritmi, che non consentono di cenare tutti assieme, visto che io torno a casa dal lavoro dopo le 20 e Lenticchia mangia entro le 19. Ma il sabato e la domenica faremo il possibile per stare tutti assieme a tavola.

Sarà dura tornare alla vita di sempre. Anche perché io e Lenticchia, tra una malattia e l'altra, siamo a casa dal 13 dicembre... Tra l'altro, in Austria mi sono tornate congiuntivite e tonsillite, ahimé. Ma non potrei proprio permettermi di stare ancora a casa dal lavoro.


L'augurio, dunque, è che il 2008 - per noi e per tutti voi - sia prospero di serenità e... salute!