lunedì 17 marzo 2008

Beparzial

Non c'è niente da fare: la pappa, per Gabo, è un optional. E può benissimo farne senza.

Ormai sono due settimane che tutte le mattine gli do il Betotal, circa 2,5 ml appena sveglio. Total..mente inutile. A pranzo, al nido, fa lo sciopero total della fame. Anche perché ormai il menù prevede cibi solidi, mentre Gabo non ne vuole sapere. Così anche le dade si sono rassegnate, e gli danno un biberon di latte coi biscotti.

A casa, a cena, gli diamo la pappina da svezzamento, e praticamente con l'imbuto. Ma almeno qualche caloria riusciamo a fargliela assimilare. A pranzo, nel weekend, ho provato a dargli la pastina, ma sia la tempestina che i forellini micron sono finiti nella spazzatura. Uno yogurt, di malavoglia, e via.

Siamo abbastanza tranquilli perché comunque Gabo, a suon di latte e latticini, cresce (ieri sera, sulla bilancia di casa, risulta di kg 10,1). E' sereno e sta bene. Però credo che cercherò uno specialista di nutrizione.

Per il mio pediatra, infatti, se i bimbi non mangiano "è un problema dei genitori" (nel senso che non è vero che il bimbo non mangia... vorrei farlo parlare con le dade! Ma poi direbbe che "è un problema del nido", ormai lo conosco).

Vabbe', diciamo che comunque è un problema.
Ma a risolverlo come si fa?

venerdì 14 marzo 2008

Seratona

Già ieri non ero dell'umore migliore, visto che ho dovuto cacciare indietro le lacrime più volte.
Per fortuna, quando la sera sono tornata a casa dal lavoro, Gabo mi ha consolata correndomi incontro con il sorriso e abbracciandomi forte.

Dopo la solita velocissima cena, attacchiamo la lavastoviglie e comincio a preparare il bagnetto. Come sempre, accendo il termoventilatore per riscaldare un po' l'aria. Il papà comincia a spogliare Gabo, di fianco alla vasca, che perde l'equilibrio e cade. Una caduta come tante. Non ci accorgiamo subito che ha sbattuto il muso contro il bidone dei pannolini... Lui comincia a urlare e pensiamo che sia per lo spavento, ma quando lo mettiamo sul fasciatoio per finire la svestizione ci accorgiamo del sangue che gli cola dalla bocca. Un dente gli ha tagliato l'interno del labbro.

Corri in cucina a cercare ghiaccio, che ovviamente non c'è. Bagna del cotone in acqua fredda: il sangue esce copioso. Sono già agitata: avrà bisogno di punti? Temo una nuova corsa al pronto soccorso, come nel periodo della gastroenterite...
Bagna il ciuccio in acqua gelata. Dagli l'acqua fredda nel bicchiere. No, proviamo col biberon.
Finalmente il sangue si ferma. E' solo un taglietto.

Gabo si calma e torniamo in bagno. Da qualche tempo protesta un po' solo al momento di sedersi nella vaschetta, poi come al solito comincia a giocare con l'acqua e la bua è passata.

Faccio appena in tempo a sciacquargli bene lo shampo dalla testa che BAMMM! Va via la luce.
Buio pesto.
Gabo non ha paura del buio, ma è stanco, ancora addolorato e stressato dall'incidente di poco prima, e comincia a urlare. Intanto il papà corre in ingresso ma il salvavita non c'entra, deve andare giù dai contatori. Ovviamente, al buio la chiave non si trova.
Io, a tastoni, nel nero assoluto, trovo l'asciugamano e tiro fuori Gabo dal bagnetto tutto tremante, un po' di freddo e un po' di paura.
Il papà è nevrotico, ancora non ha trovato la chiave. Io sono nevrotica, ma forse so dov'è.
"Vieni qui a tenere Gabo, la cerco io!"
Per fortuna sulle scale c'è la luce e con la porta aperta riesco a individuare la chiave giusta nel mucchio.
Facciamo di nuovo cambio: io tengo Gabo, il papà va giù dai contatori.
Finalmente torna la luce.

Non è successo niente.

Ma grazie a dio oggi è venerdì...

giovedì 13 marzo 2008

Sensi di colpa

Stamattina ho portato Gabo al nido. Lui era tranquillo, io un po' meno: oggi, infatti, per la prima volta proviamo a lasciarlo fino alle 16.

La dada-capo mi fa: "Allora, mamma, oggi vieni al laboratorio delle 17?"
La sezione dei piccoli ha infatti organizzato tre laboratori per i genitori.

"Eh, no, come faccio, finisco di lavorare alle 20...".

E la dada: "Allora ti dovremo dare i compiti a casa perché vengono tutte...".

Si inserisce una bidella: "Mamma, guarda che quando Gabo andrà alle elementari e alle medie dovrai pure aiutarlo a fare i compiti!"

Rincara la dose la dada-capo: "Tutte le donne con figli dovrebbero fare il part-time", sentenzia.

Ma credete che non lo vorrei fare anch'io?
E non credete che non abbia già abbastanza sensi di colpa??
Che vado col pianto a un pranzo con amiche per la festa della donna, perché rubo tempo a quel poco che passo con mio figlio...


Il dramma è che, per uscire da questa situazione, mi resta solo il Superenalotto...

lunedì 10 marzo 2008

Re-inserimento lento

Allora: martedì è andata come è andata.

Mercoledì... abbiamo subito bigiato scuola. C'era una tempesta allucinante, io dovevo andare a lavorare alle 11, così ho preferito tenerlo a casa con la tata. E credo di avere fatto bene.

Giovedì, infatti, non ha pianto quando l'ho lasciato al nido. Però c'era un suo compagno, anche lui in re-inserimento dopo un'assenza (anche se più breve), che stava piangendo disperato. Temevo l'effetto emulazione, invece così Gabo forse si è distratto. E poi c'era una dada dolce, ad accoglierlo, mentre martedì c'era l'antipatica.
Alle 12 mi sono trovata fuori dal nido con la tata. Abbiamo pensato che fosse meglio fare entrare lei da sola, perchè se Gabo mi avesse vista, di sicuro avrebbe pianto. Così mi sono nascosta dietro una macchina, e che tenerezza quando l'ho visto uscire con la tata... Le teneva la mano, tranquillo, e la guardava un po' stupito. Ormai è un mesetto che la conosce, ma non hanno passato molto tempo assieme: in genere c'era anche la nonna. Ora, invece, probabilmente si sta affezionando.

Infatti, venerdì, è andata lei da sola a prenderlo, e Gabo le è corso incontro!

Resta il grande problema della pappa: finora, al nido, non ha toccato cibo. Mangia solo l'omogeneizzato di  frutta a metà mattina. Così la tata, appena arriva a casa, gli dà un biberon di latte e biscotti.

La nanna, invece, è andata alla grande. Ho detto alle dade che lui a casa la fa ancora (dorme anche un'ora e mezza...). Loro non ci avevano neanche provato a fargli fare il pisolino la mattina, martedì, perché i grandi non lo fanno più.

Oggi, però, abbiamo bigiato di nuovo scuola. L'ho portato dalla nonna, che era già in crisi d'astinenza, dopo un mese di baby-sitteraggio a tempo pieno o quasi. E poi credo che faccia bene anche a Gabo, stare un giorno a settimana con la nonna (finché lei ce la fa...). Così torna al nido di martedì e la settimana è più breve. Chissà, la mia segreta speranza è anche che, così, si ammali meno...

Domani e mercoledì, se tutto va bene, torna al nido ancora con orario 9-12. Poi spero di cominciare a lasciarlo anche di pomeriggio, almeno fino alle 16. Con gradualità, s'intende.

Ma così non possiamo andare avanti molto. Anche perché, tra la rata del nido e la rata della tata, è proprio un salasso...

martedì 4 marzo 2008

Sigh, sob, buaaaaaa!!! (2)

Il rientro al nido dopo quasi due mesi, anzi quasi tre, è andato malissimo.

Conto quasi due mesi dall'ultimo giorno di frequenza prima della mega-gastroenterite, l'11 gennaio. E già quel rientro, dopo le vacanze di Natale e l'influenza precedente, era stato piuttosto negativo.
Ma in fondo si può dire che manchi dal nido da quasi tre mesi: dal 13 dicembre, infatti, c'era andato appena 5 giorni, ovvero la prima settimana di gennaio.

Oggi, prima prova di rientro. Solo tre ore, dalle 9 alle 12. Un disastro. Ha praticamente pianto tutto il tempo, voleva solo stare in braccio alle dade, e non ne ha voluto sapere di toccare cibo. Oltretutto, lui è ancora abituato a fare un bel pisolone, la mattina, anche di un'ora e mezza, Lì, invece, non fanno più la nanna. Morale: era distrutto... Appena arrivati a casa, con me e con la baby-sitter che dovrà andare a prenderlo nei prossimi giorni, si è addormentato prendendo un biberon di latte e biscotti. Ma durante quell'oretta di nanna ha continuato a singhiozzare.

Non sono molto ottimista per i prossimi giorni. Nessuno si aspettava che proprio lui, che aveva avuto un inserimento splendido, senza un pianto o un problema, potesse reagire così male... Mi chiedo se è solo questione di tempo.

Ma sarà dura, tenere duro.

lunedì 3 marzo 2008

Untore

Il bollettino di casa Lenticchia recita:

- Gabo con residui di catarro nei bronchi, ma tutto sommato la situazione è sotto controllo;
- papà, dotato di ottimo sistema immunitario, se l'è cavata con un pochino di raffreddore;
- mamma, con sistema immunitario deboluccio, ha mega-raffreddore da giovedì tendente a sinusite e bronchite (oggi in malattia);
- nonna, con sistema immunitario da 77enne, è a letto con 38 di febbre, vomito, diarrea, raffreddore e tosse.

L'untore ha colpito ancora.