lunedì 26 dicembre 2011

Scoperte natalizie

Gabo non aveva scritto la letterina a Babbo Natale come conseguenza del suo comportamento capriccioso ("ti porterà un gioco rimasto in fondo al sacco"). Poi il comportamento è migliorato, ma il tempo per scrivere la lettera non c'era più. Comunque, sotto l'albero sono arrivati ben quattro pacchetti: due (lo Shuttle di Lego e una pista di biglie) "avanzati" dal compleanno, più due macchinine Hot Wheels e un'auto di Ben 10.

Constatazione di Gabo: "Mamma, ho scoperto una cosa bellissima! È molto meglio non scrivere la letterina, perchè Babbo Natale ti porta dei giochi ancora più belli!"

Eh già, se l'avesse scritta avrebbe chiesto "Alieno fulminante"... (che peraltro mamma-babbonatale ha cercato e non trovato)

sabato 24 dicembre 2011

Un nuovo viaggio

Eccoci nella nostra nuova "casa" su Blogger, che aggiorno per la prima volta via iPhone mentre siamo in viaggio verso la Liguria.
Auguri di un sereno periodo di vacanza, e a presto con nuovi aggiornamenti!

venerdì 25 novembre 2011

Domani... festa!

E' la vigilia della festa di compleanno di Gabo, che ha compiuto lunedì scorso 5 anni. E siccome sono fresca di un'altra festa di compleanno, in cui un'orda di infanti ha corso per ore allo stato brado in una saletta (e un bimbo ci ha rimesso un dente...), ho preparato un menù consistente. Non di cibo, che tanto ai bambini interessa poco, ma di attività: tre letture animate, fogli da colorare, maccheroni di varie misure dipinti con colori acrilici come base per collane e 'playcorn', variante dei più conosciuti playmais, ovvero delle specie di cornetti di mais colorati che vanno inumiditi con una spugna e possono diventare costruzioni o disegni.
Vedremo se riuscirò a seguire il mio programma, o se mi rassegnerò a vedere la devastazione della ludoteca che ho noleggiato...

lunedì 21 novembre 2011

Piccolo grande uomo


(Dialogo sul pianerottolo di casa, aspettando l'ascensore, prima di andare a scuola)

Allora, da oggi puoi finalmente dire che hai cinque anni! Ti senti grande?

No, non mi sento grande. E poi ho ancora quattro anni: non ho mica spento le candeline.

(Sottinteso: mamma, perché mi fai una domanda così stupida di prima mattina?)

...

Tutto questo anche per dire che il blog è vagamente in sonno, ma stiamo bene e in questi tre mesi siamo cresciuti tantissimo: lui come bimbo, e io come mamma. Pure se disoccupata, sono sempre super-impegnata. E sto meditando un trasloco su un'altra piattaforma.
Stay tuned.
 

venerdì 2 settembre 2011

Si soffia il naso!


Ebbene sì: alla veneranda età di 4 anni e 9 mesi, mio figlio ha imparato a soffiarsi il naso. Spero così che diminuiscano le sue esplorazioni manuali delle narici.

Tra l'altro, non ho avuto la soddisfazione di insegnarglielo io. Fatto sta che siamo alle prese con il primo raffreddore stagionale (a quasi un anno di distanza dall'ultimo!), forse preso al cinema per colpa di un'aria condizionata che ha trasformato la visione di "Kung Fu Panda 2" (divertente) in un episodio di "era glaciale"...

Così la sera in cui gli è scoppiato il raffreddore, mentre ero in cucina a preparare l'aerosol, Gabo è arrivato con tono trionfale: "Mi sono soffiato il naso!". Finora, da un paio d'anni a questa parte, tutti i tentativi erano falliti perché soffiava l'aria fuori dalla bocca (attività che non riusciva a fare, ovviamente, quando gli cercavamo di insegnare a spegnere le candeline o a fare le bolle di sapone...). "E ho imparato da solo!", ha aggiunto con un moto d'orgoglio. In realtà, il papà ha rivendicato il merito di averglielo insegnato, ma Gabo non vuole ammetterlo. 

La tecnica. comunque, è da affinare, anche perché piuttosto buffa: infatti prima inspira l'aria dal naso con veemenza, poi la espira e così espelle il muco.

Prossimo passo: insegnargli a soffiarsi il naso COMPLETAMENTE da solo, senza che la mamma funga da reggi-fazzoletto...

lunedì 29 agosto 2011

Una nuova avventura


Negli ultimi mesi l'aggiornamento di questo blog è stato discontinuo, per usare un eufemismo: circa un post al mese.
Ma questa mia latitanza è dovuta a problemi sul lavoro, che ora mi portano a vivere un'esperienza per me inedita...
E siccome, negli ultimi anni, ogni tappa importante della mia vita è stata accompagnata da un blog, dopo Oh oh... sono incinta!, il qui presente Oh oh... sono mamma! e la veloce parentesi di Oh oh... mi sposo (N.B. blog rimasto su Splinder, cancellato quando la piattaforma di blogging è chiusa), oltre al blog di servizio Bologna per bimbi, ecco a voi:

venerdì 17 giugno 2011

Non oso pensare come ci risponderà in adolescenza...


Ieri pomeriggio consegna dei "lavoretti" realizzati a scuola durante l'anno, con proiezione di 'slide' e mio piantino di commozione quando ho visto mio figlio vestito da pompiere, durante la recentissima visita ad una caserma dei Vigili del fuoco.

Come promesso, vado con Gabo a fare la spesa e gli faccio scegliere un nuovo Bakugan, che si aggiunge alla sua già cospicua collezione: circa una quindicina di pezzi.

La sera li mettiamo in fila sul pouff in sala e al papà scappa detto: "Gabo, ma quanti Bakugan hai??".

E lui, prontissimo e serio: "Papà, ma tu quanti libri hai??".

Non ce l'ho fatta e sono scoppiata a ridere...
Ma non oso pensare, se ha già la lingua lunga ora, che razza di risposte potrà darci da adolescente...

sabato 4 giugno 2011

I bambini li portano le aquile, l'ho capito da solo...


Al lavandino, una sera, mentre si lava i denti.


"Mamma, è vero che i bambini li portano le aquile?"
Le aquile? Vorrai dire le cicogne...
"Sì, le cicogne..."
Ma chi te l'ha detto?
(fa la faccia furbetta)
"L'ho capito da solo..."
(pausa)
"Da Dumbo!"
(ah già, all'inizio della storia una cicogna porta i cuccioli agli animali del circo)
Ma no, Gabo, i bambini non li portano le cicogne, nascono dalla pancia dalla mamma!
"Tanto lo sapevo già"
(la sua classica risposta da saputello che mi fa tanto irritare...)
---
E comunque, anche per stavolta me la sono cavata... chissà quando vorrà approfondire la questione quale sarà la domanda successiva.

Tanto, se mi chiede come fanno a uscire i bambini dalla pancia, la mia risposta sarà facile: "A me il medico ha fatto un taglio nella pancia e poi sei nato".
E non è una bugia

Sarà invece più imbarazzante spiegare come ENTRA un bambino nella pancia della mamma...

domenica 8 maggio 2011

La sua prima poesia, per la festa della mamma :-)


Gabo non ama esibirsi, tutt'altro. Anche alla recita di Natale, persino le maestre temevano di dover fronteggiare un suo rifiuto a cantare la canzoncina, e io ero quasi sicura che non avrei visto mio figlio assieme agli altri, tantopiù che dovevano indossare un ridicolo costume da minibabbonatale... Ma, stranamente, si travestì, uscì e cantò quasi tutta la canzoncina.

Ma finora si era sempre rifiutato di recitare le poesie che a scuola, già dall'anno scorso, insegnano ai bimbi in occasione delle principali ricorrenze. Questo fino a giovedì sera (5 maggio 2011), quando ha esordito come declamatore di versi! Doveva infatti consegnarmi il lavoretto fatto a scuola per la festa della mamma (una gruccia da lavanderia trasformata in cuore e decorata di fiorellini di carta). E, di sua spontanea volontà (anche perché tanto, se forzato o sollecitato, si rifiuta di fare o dire qualsiasi cosa...), mi ha recitato una sua personalissima interpretazione delle rime imparate a scuola! Anzi, siccome le ha ripetute due o tre volte, in ogni occasione forniva una versione diversa! Ma questo non conta, ovviamente... l'importante è che si sia "sbloccato", tanto da aver recitato anche la poesia imparata per Pasqua! Non solo, con la nonna aveva accennato anche ai versi appresi per la festa del papà, ma questi a me o a suo padre non li ha voluti proprio recitare...

Comunque, questa era la versione ufficiale della poesia dedicata a me, ricopiata nel bigliettino allegato al lavoretto:

"Ho chiesto ad un poeta
di scrivermi una poesia
con tanti auguri per te
mammina mia

Ma il poeta mi ha risposto
che il verso non gli viene
così ti dico solo
ti voglio tanto bene"
 

lunedì 18 aprile 2011

Dal pony al mammut


Weekend intenso, massacrante oserei dire, ma pieno di stimoli per Gabo.



Sabato abbiamo cominciato con una gita ad un centro ippico. Da tempo avevamo voglia di fargli provare questa esperienza, così ho prenotato un'ora di introduzione in un maneggio specializzato in pony. C'era stato a luglio con il centro estivo, ma era rimasto deluso ("non mi hanno fatto salire"... e per forza, erano 60 bambini!). Stavolta ha potuto invece fare un giretto in sella, dopo una mezz'ora di conoscenza con "Pollon", che ha potuto-dovuto spazzolare e strigliare a lungo per entrarci in confidenza. Dopo un'iniziale ritrosia (non voleva nemmeno avvicinarsi), Gabo si è lasciato andare ed è sembrato affascinato. Non pensiamo di fargli fare un vero e proprio corso, ma un'oretta ogni tanto sì.
Tra l'altro, dopo siamo andati a pranzare in un ristorante assieme ad una famiglia straniera (papà collega del papà, più mamma e due gemelle di 7 anni). E Gabo, che solitamente si annoia e non sta fermo un attimo, è stato impressionantemente buono e bravo. Avevo portato giornalini e colori, ma di solito dopo 10 minuti si annoia. Invece ha mangiato, colorato e persino partecipato alla conversazione sciorinando qualche parola in inglese! Eh sì, perché da un paio di settimane va anche a scuola di inglese... ne scriverò, prima o poi. Comunque, ho la vaga impressione questo comportamento a tavola sia stato favorito dal contatto con il cavallo.




Ieri, domenica, altra giornata pesante ma fruttifera. Avevo organizzato da tempo un evento gastronomico-didattico a cui si sono unite sette famiglie di suoi compagni di classe. Abbiamo cominciato con un pranzo di gruppo in un family-restaurant da noi già sperimentato un paio di volte: ma stavolta, nella sala giochi del locale, c'era anche un'animatrice, che ha intrattenuto Gabo e i sette compagni per tre ore! Forse hanno mangiato poco (difficile tenerli a tavola, visto il bengodi che li aspettava un paio di metri più in là), ma si sono divertiti tantissimo. E noi genitori abbiamo potuto mangiare più tranquilli del solito.
Finito il pranzo, passeggiata digestiva di 20 minuti fino al museo geologico universitario,  che da tempo desideravo visitare. Anche qui Gabo c'era stato con il centro estivo, ma forse perché era troppo piccolo, forse per la confusione del mega-gruppo, nemmeno se lo ricordava... Eppure c'è una notevole attrazione, motivo principale della nostra visita: lo scheletro di un diplodocus, grande dinosauro erbivoro. Avevo preparato Gabo da tempo, anche leggendo libri e guardando documentari, ma tanto a 4 anni e mezzo è entrato in pieno in "fase-dinosauro". Inoltre - non lo sapevo nemmeno io, che pure mi ero preparata consultando un paio di siti - il museo offre anche lo scheletro di un mammut, oltre a numerosi altri scheletri e resti di altri dinosauri.
Devo dire che tutti i bambini mi hanno favorevolmente colpito, perché hanno mostrato interesse, Gabo per primo: mentre in occasioni simili, anche nella recentissima visita al museo archeologico, tendeva a saltare da una vetrina all'altra, ieri si soffermava a lungo ed è tornato più volte davanti ai reperti di suo maggiore interesse.

E noi genitori? Ecco, diciamo che dopo un weekend così io, personalmente, mi sento un po' dinosaura... non proprio in "via d'estinzione", ma quasi.

sabato 9 aprile 2011

Complimenti


Ieri mattina: esco con Gabo per portarlo a scuola. Indosso un pantalone marrone, una casacca nera di lino e una fusciacca leggera color fango.



"Mamma, come sei elegante oggi!"



Stamattina: sono pronta per andare al lavoro. E' stato difficile decidere cosa indossare, visti i 30 gradi e gli armadi ancora zeppi di abiti invernali... L'unica cosa leggera è una maglia viola con maniche molto ampie e "spacco" sulle braccia, che abbino a pantaloni di viscosa neri.



"Mamma, vestita così sembri una strega!"

...



A ben guardare, aveva ragione.



Sono basita di come un maschietto di 4 anni abbia un concetto così preciso di eleganza.



(E appena arrivata nei pressi dell'ufficio, sono entrata nel mio negozio di fiducia e ho acquistato una canotta grigia con pizzo e una maglia nera di viscosa con maniche a pipistrello. Chissà se stasera passo l'esame del mio piccolo critico di moda...)

domenica 20 marzo 2011

Grazie Edipo


Uno dei motivi per cui una donna può desiderare un figlio maschio? La dichiarazione che mi ha fatto Gabo ieri sera:


"Ci sposiamo noi due quando io sono grande?"




La conversazione è proseguita così:

No, Gabo, quando sarai grande avrai una fidanzata e sposerai lei.
"Poi avrò un bimbo?"
Sì, avrai un bimbo o una bimba.
"Tu volevi un macchio e hai avuto un macchio..."
Esatto, io volevo un maschio, volevo Gabriele, volevo proprio te.
"Io invece voglio una bimba"
Ah sì?
"La legge funziona così: chi vuole un macchio ha un macchio, chi vuole una femmina ha una femmina"
In realtà è un po' più complicato... ma ora scegliamo un libro da leggere, eh?

(Devo prepararmi a rispondere a domande imbarazzanti, mi sa)

venerdì 18 marzo 2011

Un pomeriggio al museo


Ieri, per i 150 anni dell'unità d'Italia, pranzo in centro a Bologna in ristorante con provvidenziale sala giochi per bambini, seguito da visita al Museo civico archeologico.

Spieghiamo a Gabo che potrà vedere una mummia: la sezione egizia è infatti, pare, una delle più fornite al mondo.

Arrivati davanti alla teca, il nostro 4enne navigato non riesce a nascondere la sua delusione: "Ma mamma, quetta mummia non si muove!".

Mannaggia a Scooby Doo e alle conoscenze falsate che trasmettono i cartoni...
 







In compenso la sera, mentre guardiamo un documentario sul sole con tanto di tempeste solari e terremoti, Gabo tutto serio ci fa: "Se viene un terremoto bisogna andare sotto al tavolo, contare fino a 30, poi uscire in fila senza correre".
Io e mio marito strabuzziamo gli occhi...
E chi te lo ha detto?
"Le maettre!".

Stamattina a scuola mi informo e scopro che regolarmente fanno esercitazioni di evacuazione.
 







Be', vuol dire che - nonostante Scooby Doo e Zonzoli vari - qualcosa in quella testolina ci entra...

lunedì 14 febbraio 2011

Amori


Venerdì, al papà: "Sono amorato di Ilaria".
(...)
Sabato pomeriggio, prima di uscire: "Io ho due principesse, Ilaria e Alice"
(...)
Sabato sera, in un orecchio ad Alice: "Sei la mia principessa. Ma anche Ilaria".
(...)
Ieri, a me in un orecchio: "Sei il mio amore".
Io: ma hai già detto questa cosa a qualcun'altra?
Lui, sempre bisbigliandomi nell'orecchio: "Sì, a Ilaria".

***
Buon San Valentino!
 

lunedì 7 febbraio 2011

Appunti


I dizionari danno due significati per il sostantivo "appunto": annotazione e critica. E il titolo di questo post li vuole richiamare entrambi.
Procedo infatti a ricopiare i veloci appunti che ho preso lunedì scorso, 31 gennaio, al colloquio con le maestre di Gabo. Se alla scuola dell'infanzia esistesse una pagella, insomma, il giudizio sarebbe insufficiente. O quantomeno lo sarebbe il voto di condotta...

"E' un bambino impegnativo. E' affettuoso, disponibile, ma fa fatica a seguire le regole.
Tutto bene finché il rapporto è uno a uno (cioè con la maestra) o nel piccolo gruppo. Ma alla 'cassettiera' (il luogo dove i bambini si siedono per le attività di gruppo che richiedono ascolto e attenzione, ndr) non sta seduto ed è molto difficile... Tende ad alzarsi, a disturbare, non segue quello che viene fatto. La sua grande difficoltà è seguire quello che gli viene detto. E così rischia di rimanere indietro rispetto agli altri".

Eh, lo sappiamo anche noi che Gabo è un bambino impegnativo. Che non sta mai fermo (nemmeno sul divano quando guarda la tv!), che non ascolta, non ubbidisce ecc.ecc.
E ce lo avevano detto anche al nido, che avrebbe avuto problemi di attenzione alla materna...

Ho spiegato alle maestre che noi certo non gli lasciamo fare quello che vuole, che lo riprendiamo, gli spieghiamo di continuo quali sono i comportamenti sbagliati e, se insiste a ripeterli, gli diamo anche una punizione o un castigo (tipo non guardare i cartoni, o se proprio ha fatto una marachella grave deve stare fermo qualche secondo in un angolo della sala... ma questo è successo rarissime volte, forse una o due in un anno). Insomma, siamo consapevoli della sua difficoltà a rispettare le regole. Ma quando ho chiesto consigli su come fare, anche le maestre hanno allargato le braccia e tirato fuori quella che pare la "bacchetta magica" per i bambini vivaci: "Gli faccia fare un corso di psicomotricità".

E così, mercoledì comincia 'sta psicomotricità... anche se io ci credo poco, tentiamo questa strada. L'altra, che pare funzionare, è quella di tagliare drasticamente i cartoni animati per proporgli momenti di gioco e di creatività (uno dei suoi problemi è che richiede sempre la presenza dell'adulto per giocare). Noi ci riusciamo, il difficile è controllare che lo faccia anche la sua tata... Non vorremmo dover far sparire i telecomandi, insomma.

Un altro problema che ci hanno segnalato le maestre (e che sinceramente fa imbestialire anche noi) è che Gabo si diverte a dire "parole sciocche". Tipo "ciao caccone" e fantasiose varianti che ruotano sempre attorno all'elemento c@cca. Probabilmente, quando lui si esibisce in questi show, i suoi compagni ridono come matti... Ma è arrivato a dirle a maestre, dade, parenti vari e persino a sconosciuti per la strada. Toccando un picco quando ha dato della "cicciona" a una persona che effettivamente sovrappeso lo è, e  dicendo a una dada a scuola "sei una schifosa", in modo assolutamente gratuito. Per questo episodio, tra l'altro, gli è stata data una punizione piuttosto severa, ovvero è stato mandato in un'altra classe, ma a noi ha riferito l'episodio come se fosse successo a un suo compagno. Ho scoperto che invece la punizione era toccata a lui proprio al colloquio con le maestre, che di fronte a questa strana "bugia" hanno commentato: "Però, che furbo che è...".

Poi c'è chi mi consola dicendo che tutti questi comportamenti fanno denotare una certa intelligenza. Sarà. Ma vedo già con preoccupazione la scuola elementare... Abbiamo un anno e mezzo per lavorarci. E per fargli capire che "sei un bambino grande, non puoi più fare lo sciocchino", come mi hanno consigliato di dirgli le maestre. Ma il punto, secondo me, è che lui non ha tanta voglia di crescere...

domenica 6 febbraio 2011

L'epifania il vasino si è portata via


Sono ormai indietro di tre mesi nell'aggiornare questo blog... ma questa tappa non voglio dimenticarmi di appuntarla.



Possiamo dichiararare ufficialmente chiuso lo spannolinamento. A 4 anni suonati, ma vabbe'. Con Gabo bisogna un po' forzare i passaggi importanti. E la vacanza in montagna ha rappresentato un'ottima palestra. Infatti abbiamo deciso di "dimenticare" il vasino a casa... Ed è andata bene nonostante Gabo continui ad essere piuttosto stitico (a proposito, da qualche mese ormai ho abbandonato il Paxabel, di mia iniziativa, e come latte gli do il Fibresse Parmalat, indicato proprio per chi ha l'intestino pigro; e lui ne beve, tra colazione e merenda,  circa mezzo litro al giorno). Insomma, nessuna tragedia, si è adattato al w.c.



Così ho chiesto a mia madre di passare da casa nostra e di fare sparire il vasino. Ufficialmente, se l'è portato via la Befana, la mattina del 6 gennaio. Noi siamo tornati dalla montagna nel pomeriggio e Gabo, subito dopo essere entrato in casa, ha prima rovesciato per terra il contenuto della calza che gli avevo preparato, spargendo briciole di carbone dolce ovunque; poi è corso in bagno a cercare il vsino. Tra l'altro, proprio quel giorno,  prima di partire, si era svegliato con un brutto mal di pancia e conseguenti scariche... forse un colpo di freddo, o qualcosa che aveva mangiato in albergo. E aveva una certa urgenza...

"Ma perché si è portata via il mio vasino?"
Perché sei diventato grande...
"Ooohhh".
E poi si è seduto sul w.c.



Insomma, è andata veramente meglio del previsto.
E se durante le vacanze di Natale abbiamo lavorato sull'autonomia (vestirsi/svestirsi da solo è ancora una chimera, ma almeno si lava mani, denti e faccia da solo, e le scarpe se le sa mettere e togliere),  ora dobbiamo insistere sul rispetto e sull'osservanza delle regole... 

martedì 11 gennaio 2011

Siamo tornati


Ieri, mentre sale in macchina:
"Mamma, oggi vado volentieri a scuola!"
Ma Gabo, tu ci vai sempre volentieri...
"Vero, ma oggi ci vado anche più volentieri!"

Oggi, appena alzato:
"Mamma, dove andiamo oggi?"
A scuola, Gabo...
"Naaa"

Tutto questo per dire che siamo tornati...






















...e che il tempo (anche per aggiornare il blog) è sempre meno!