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mercoledì 10 aprile 2013

Hora ruit

E così, senza nemmeno che me ne accorgessi (o quasi), il primo anno di scuola primaria di Gabo è volato...
Non ho avuto sinceramente tempo, né voglia, di aggiornare il blog. Anche perché, da un giorno all'altro, ho ricominciato a "lavorare". Tra virgolette, perché ho trovato un lavoretto precario ma su cui sto investendo tante energie. Mi resta dunque solamente lo spazio per occuparmi di mio figlio, nelle ore in cui non è a scuola, e della mia famiglia. Ma per ora va bene così.

Questo primo anno di elementari non è stato facile. Non tanto per l'apprendimento: Gabo ha cominciato la scuola da analfabeta e ha regolarmente imparato a leggere, scrivere e far di conto, come si diceva una volta. Ma la sua classe è disastrata - un'insegnante si è persino messa in aspettativa perché non reggeva più la situazione - e così non siamo del tutto sereni... Per il momento andiamo avanti così, giorno per giorno, speriamo che qualcosa cambi (ma per ora nulla è cambiato).

Gabo cresce: a 6 anni ha raggiunto i 115 cm di altezza e poche settimane fa ho visto per la prima volta il numero 20 sulla bilancia! Mi annoto questi dati perché l'ho sempre fatto, per tenere traccia della sua crescita. Ma sinceramente la sua "curva dei percentili" non è più un problema come una volta.

Gabo ha un sistema immunitario eccezionale: quest'inverno, mentre i suoi compagni alternavano influenze, polmoniti e virus vari, lui non ha fatto un giorno d'assenza. E anche questo dimostra che lui mangia poco (ma mooolto di più rispetto al passato) perché è la quantità giusta per lui.

Ecco, volevo solo riempire minimamente questo 'vuoto' sul blog, perché è uno spazio che amo. Ma amo soprattutto mio figlio, ogni giorno di più, e cerco di rubare il minor tempo possibile a lui... Per questo non aggiorno il mio diario online. Ma tengo traccia nel mio cuore di questo periodo meraviglioso. Perché, ecco, dicono tutti che il periodo migliore dei bambini è sui 3-4 anni. Per me non è così: adoro questa fase, in cui vedo che si appassiona alla lettura, in cui si afferma sempre di più il suo carattere, in cui vedo delle manifestazioni di amore incondizionato nei miei confronti che mi commuovono e mi rincuorano.

Insomma, il blog può attendere. Mio figlio no.

martedì 2 ottobre 2012

Sereno, con qualche velatura...

Il mio silenzio sul blog durato tre settimane è dovuto a un accavallarsi di circostanze che non mi hanno lasciato un minuto libero. Proviamo a ricominciare...

Gabo ha iniziato la scuola elementare con animo sereno. E questo è l'aspetto più fondamentale. Finora c'è stata una sola piccola crisi, il mercoledì della seconda settimana, quando ha cominciato a piagnucolare prima di uscire perché non voleva andare a scuola. Normale, direi. "Mamma, è faticosissimo...", mi ha detto sulla porta di casa col faccino triste. E ci credo, dopo quasi tre mesi di dolce far nulla con la mamma a disposizione 24 ore su 24! Invece ora ha cominciato un vero e proprio lavoro di otto ore al giorno.
Oltretutto, la sua classe è impegnativa, per usare un eufemismo. Su 24 allievi, 15 sono maschi, di cui parecchi turbolenti. Gabo è vivace-buono, ma alcuni bambini sono vivaci-cattivi, ovvero maneschi o proprio problematici. Oltre a un certificato con insegnante di sostegno, c'è un caso particolare, diciamo così: non certificato soltanto perché i suoi genitori non hanno accettato di farlo, come invece avevano consigliato le maestre della scuola materna. E venerdì scorso questo bambino è pure riuscito a scappare dalla scuola, subito riacciuffato. Ma Gabo mi ha riferito anche un altro fatto, la prima settimana: un bambino che ha rovesciato un banco e poi si è appeso alla tapparella. Non so se sia sempre lo stesso caso, perché Gabo non è sempre affidabile nei racconti. Però lui è rimasto piuttosto scioccato dalla vicenda.
E poi ci sono i compiti: e il primo weekend non è stato facile convincerlo a completare le schede assegnate dalle maestre... Insomma, il percorso è in salita.

Ma non sono riuscita a godermi appieno questo importante passaggio della vita di mio figlio perché nella mia famiglia c'è stato un lutto, tragico e inaspettato, proprio la domenica precedente il primo giorno di scuola. E sono ancora sconvolta, oltre che addolorata.

Inoltre, sempre in quei giorni, sono stata chiamata per un colloquio, e poi richiamata dalla stessa azienda la settimana successiva, con una proposta di un impiego che non mi ha fatto dormire tranquilla per un paio di notti. La decisione è stata sofferta, ma alla fine ho deciso di non accettare, perché l'orario che mi avevano proposto era incompatibile con quello della scuola. Avrei dovuto iscrivere Gabo sia al pre-scuola che al post-scuola (servizi che costano, e non poco!), ma soprattutto avrei dovuto trovare anche una baby sitter che lo andasse a prendere tutti i pomeriggi... E non voglio più vivere quell'ansia che ho provato per quattro anni.

In ogni caso, sto cominciando a battere a tappeto tutti i siti di offerte di lavoro. Il prossimo passaggio saranno le agenzie interinali, o comecavolosichiamano. Ma quest'ultima esperienza (il doppio colloquio) mi è servita a capire che, se i datori di lavoro non sono flessibili sull'orario, nemmeno io lo sono. Per il bene di mio figlio innanzitutto.

Be', se sapete di qualche lavoro in campo giornalistico (redazioni, case editrici, uffici stampa ecc.) o anche come segretaria di direzione, a Bologna e dintorni, io ci sono. Ma soltanto fino alle 17.

(Forse è meglio tentare la fortuna al Superenalotto...).

venerdì 14 settembre 2012

Regoli e regole

Il fatidico primo giorno di scuola è ormai alle porte e finalmente, due giorni fa, ho conosciuto le maestre di Gabo. La mia prima impressione (incrociando le dita) è positiva. Sono esperte e 'rodate' (hanno fatto assieme l'ultimo ciclo prima-quinta, e quella di italiano-storia-inglese ha già insegnato per cinque cicli completi). Hanno insistito sul fatto di non fare confronti con altre prime (tipo 'il suo amichetto ha già fatto tutte le vocali e le sillabe mentre noi siamo ancora alla A") perché loro dedicheranno le prime settimane a conoscere i bambini e a cercare di formare il gruppo. E per me questo è proprio il punto più importante, perché 20 bambini su 24 provengono dalla stessa scuola, non quella frequentata da Gabo, e quindi conto sulle insegnanti perché lui riesca a inserirsi in un gruppo che - lo so, ahimé- è molto 'chiuso'. E ho già visto qualche atteggiamento, in incontri casuali al parco con futuri compagni di scuola, di simil-bullismo. Ok, i bambini sono crudeli, dicono, però Gabo è così buono che già ci soffre a sentire frasi tipo "lei è mia amica e quindi tu non puoi essere suo amico" o "vai via, ti odio". Spero molto nella capacità delle insegnanti...

Intanto, alla prima riunione ci è stata fornita la fatidica lista: un intero foglio A4 con l'elenco del materiale da acquistare. Così ieri mi sono fiondata all'Ipercoop (con Gabo affidato alle brave animatrici dello spazio bimbi) e ho vagato tra pile di quaderni e scansie di cancelleria per un'ora e mezza... Ho trovato quasi tutto (mi mancano solo tre pennelli e le copertine di plastica per i quadernoni) e, con lo sconto del 15% per i soci Coop, ho speso 40 euro e spicciolini (scegliendo accuratamente tutti i prodotti meno cari!). L'oggetto più costoso è la valigetta dei regoli, ma è stato anche l'unico ad attrarre l'interesse di Gabo, che ci aveva giocato a casa di una cuginetta. Così dopo cena si è messo subito all'opera, a modo suo...

Sono un po' preoccupata per questo grande passo, lo ammetto. Sin dal nido, Gabo si è dimostrato renitente alle regole. Per dire: alla materna, se una canzoncina o comunque un'attività di gruppo non gli piaceva, lui si alzava e se ne andava a giocare per conto suo. E secondo me le maestre hanno desistito un po' troppo presto, lasciandolo fare. In ogni caso, anche se in famiglia siamo piuttosto severi, lui tira la corda della pazienza altrui fino alla rottura. E' una continua sfida. Gli ripetiamo spesso di non insistere, e che deve capire quando comincia a dare fastidio. Ma o lui non se ne rende conto, oppure ho il sospetto che gli piaccia essere fastidioso. E' il suo modo per attirare l'attenzione su di sè. E' capace di chiedere dieci volte di seguito, a un bambino, "giochi con me?". Ovviamente la risposta non può che essere negativa...

Insomma, la mia principale preoccupazione, ora, non è certo che impari a leggere e scrivere in fretta. Ma che riesca a inserirsi nel gruppo,  a farsi almeno un amichetto e a capire quali sono le regole da rispettare. Incrociamo le dita delle mani e dei piedi...

venerdì 27 luglio 2012

Ma dai, altri due premi! - Seconda puntata

Riassunto della (lunghissima) puntata precedente: Paola alias The Mora Smoothie... with green eyes mi ha assegnato ben due blog-premi. Devo scrivere  7 cose su di me, rispondere a 16 domande e indicare 15 blog che mi piacciono.

1. Ho fatto la baby-sitter.
2. Ho creato e venduto orecchini di bigiotteria.
3. Ho dato ripetizioni di inglese e francese.
4. Ho fatto la cassiera all'Ippodromo.
5. Ho insegnato italiano negli Stati Uniti.
6. Ho insegnato danza.
7. Ho lavorato come giornalista per 20 anni e ora sono disoccupata (o meglio, mamma full-time).

1) Qual è l’ultimo acquisto fatto?  Uno smalto viola.
2) Quale sarà il tuo “must/have”primavera estate? Un paio di sandali con tacco basso e cinturino alla caviglia, che non ho ancora trovato...
3) Unghie lunghe o corte? Lunghe, finché non si rompono.
4) Rossetto o gloss? Posso essere completamente struccata, ma il rossetto è d'obbligo!
5) Stivali o sandali?  Stivali d'inverno e sandali d'estate. Oh, c'è anche chi fa il contrario...
6) Abbronzatura si o no?  Uso la protezione 15 d'inverno e la 50 d'estate, ma un po' mi abbronzo lo stesso.
7) Profumo o acqua profumata? Profumo solido dell'Erbolario, all'Iris.
8) Hai fatto programmi per l’estate?  Di sicuro tre settimane al mare, forse qualche giorno all'estero se troviamo un last minute abbordabile (tipo Parigi o Barcellona).
9) Occhi o labbra in primo piano? Dovrei forse far risaltare gli occhi, ma il make up non è il mio forte.
10) Terra o blush? Nulla di nulla (vedi risposta 9).
11) Palestra o dolce far niente?  Ora che ho tempo, palestra due volte a settimana (ma discipline 'dolci').
12) Short o mini? Non ho più né l'età né il fisico per entrambi.
13) Capelli lisci o ricci?  Lisci per forza di cose: sono resistenti a qualsiasi tipo di piega...
14) Il tuo colore per l’estate? Beige, come sempre. Un po' d'antan, eh?
15) Giornata al mare o in montagna?  Mare, ma non è più come una volta quando stavo ore sul lettino a leggere...
16) Fondotinta d’estate? Nemmeno d'inverno!

E ora, dovrei nominare 15 blog. Però ho paura di disturbare, un po' come le catene di Sant'Antonio...
Ok, ora butto là una dozzina di link (la maggiro parte dei blog che seguo ha già ricevuto questi premi!) e se volte continuate la 'catena', altrimenti... fa lo stesso :-)
E' anche un modo per far sapere a qualche blogger che la seguo (magari in silenzio) e l'apprezzo!

La mia doppia nomination (Versatile blogger + The Red Carpet) va dunque a:

Così fan tutte... tutto! http://cosifantuttetutto.blogspot.it/
Il blog di una mamma manager http://mammamanager.altervista.org/
Il sorriso dei miei bambini http://ilsorrisodeimieibambini.blogspot.it/

giovedì 26 luglio 2012

Ma dai, altri due premi!

Ho ripreso da pochissimo tempo ad aggiornare questo mio diario e fioccano i premi... Quando mi affacciai al mondo-blog, nel 2004, non erano così di moda, mi pare. Comunque, ringrazio Paola alias The Mora Smoothie... with green eyes per avermi assegnato ben due riconoscimenti in una volta sola!

Se ho ben capito, devo scrivere  7 cose su di me, rispondere a 16 domande e indicare 15 blog che mi piacciono. Provo a fare i compiti, allora, però li divido in due puntate perché sono prolissa.... 

Sette cose su di me, ovvero riassunto di 40 anni di vita

1. Il mio primo lavoretto è stato fare la baby-sitter: non ricordo nemmeno se andavo alle medie o alle superiori, ma mi trovai a badare, per qualche pomeriggio, due fratellini terribili, in età da elementari, che abitavano vicino a casa mia. Ricordo soprattutto la merenda che dovevo preparare: pane, burro e zucchero.

2. Alle medie, avviai un 'business' da creatrice di bigiotteria: confezionavo orecchini di mia invenzione e li vendevo a scuola, con tanto di catalogo. Il ricarico arrivava al massimo a 50 lire al paio, per i lavori più impegnativi.

3. Alle superiori cominciai a dare ripetizioni di inglese e francese ad una ragazza delle medie, vicina di casa, cui mia madre dava lezioni in tutte le altre materie. La seguimmo per qualche anno, e se ho preso 60/60 alla maturità lo devo anche a questo impegno: non a caso, all'orale portai italiano, inglese e francese!

4. Il primo anno di università (ero iscritta a Lingue straniere, guarda caso) mi trovai a fare la cassiera all'ippodromo. Staccavo i biglietti all'ingresso e stavo in un gabbiotto angusto per ore. Ho odiato quel lavoro, che mi faceva anche perdere lezioni importanti. Però proprio oggi ho scoperto di avere persino qualche giorno versato di contributi. Sta a vedere che riscattandoli maturerò il diritto alla pensione!

5. Il secondo anno di università... non l'ho fatto: me ne sono andata a studiare negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio. E là, oltre a frequentare un college, lavoravo pure, come 'tutor' di italiano. Un impiego che mi aveva fornito il college stesso, senza che io lo chiedessi, con regolare 'paghetta'. Davvero un altro mondo.

6. Al ritorno dagli Usa, cambiai Facoltà (Scienze politiche) e cominciai ad insegnare danza, classica (per bambine) e jazz (per adolescenti e adulti). Un periodo indimenticabile.

7. Infine, ho cambiato di nuovo indirizzo di studi e ho cominciato il mestiere meravigliso ma durissimo di giornalista. E dopo 20 anni di professionismo, un anno fa mi sono ritrovata disoccupata...

(segue, prossimamente)

lunedì 23 luglio 2012

Un'ora al giorno leva il bimbo di torno

Menù settimanale di sopravvivenza per mamma full-time (a Bologna e provincia, ma facilmente replicabile altrove).

Lunedì: spazio giochi dell'Ikea (un oggettino da portare a casa lo trovo sempre)
Martedì: spazio bimbi dell'Esselunga (e puoi girare nell'intero centro commerciale)
Mercoledì: baby parking al Carrefour (con due piani di negozi, il tempo vola)
Giovedì: centro giochi dell'Ipercoop (la spesa la devo pur fare, no?)
Venerdì: se non viene la zia a giocare a casa nostra, ci resta sempre l'altra Ipercoop...

Al massimo lo lascio un'ora e mezza, sempre di pomeriggio: lui si diverte perché gioca con altri bambini e fa lavoretti, adora le vasche con le palline e in qualche modo si sfoga in un'area 'protetta'.

Aggiungo un paio di mattine a settimana la "Kidsville", spazio bimbi della palestra Virgin a cui ho iscritto Gabo per il solo mese di luglio (tariffa mensile ottima: 23 euro!). Così mi concedo pure una nuotata (al martedì) e un'ora di cardio-dance (al venerdì).

Il traguardo di metà settembre, con questa strategia, mi sembra più facilmente raggiungibile...

venerdì 20 luglio 2012

Ma tu pensa, un premio!

Sono stata lontana troppo tempo dal mondo-blog per conoscere questi meccanismi (ai miei blog-tempi, per dire, non esistevano i giveaway o i contest). Comunque pare che sono stata citata in una specie di blog-premio e spero di aver capito bene come e cosa fare. Nel caso, perdonatemi: con l'età (e il poco tempo per dedicarmi a queste faccende, nonostante la disoccupazione) i neuroni e le sinapsi decisamente perdono colpi... E poi, dai, ammettiamolo, mi sono emozionata a scoprirmi letta!



Le regole da rispettare per accettare il premio sono: 
segnalare sul proprio sito 5 blog con meno di 200 lettori, evidenziando i rispettivi link; 
lasciare un commento su questi blog per avvisarli del premio; 
ringraziare chi vi ha assegnato il premio; 
condividere con i lettori 5 cose su di sè che le persone non conoscono.

Allora, cominciamo.

Innanzitutto, ringrazio mammamanager per avermi assegnato questo premio

Passo quindi la palla (se ho capito bene, vuol dire che li premio...) a questi blog che apprezzo e seguo:

Cinque cose su di me? Uhm, proviamo:

1. non sono laureata e me ne dispiaccio (un anno di lingue straniere, poi un anno negli Usa, quindi iscritta a Scienze Politiche, dieci esami dati con media del 29, ma uscì il bando per la scuola di giornalismo che ammetteva anche diplomati... Laurea addio!);

2. non ho tatuaggi e, se mi guardo in giro (soprattutto in palestra), mi sento ormai una rarità;

3. non sopporto le cose di consistenza gelatinosa, soprattutto i cibi;

4. mi piacciono molto i serpenti (accarezzarli è un'esperienza terapeutica, e non sono mollicci come si pensa: vedi punto 3) tanto che avevo pensato di farmene tatuare uno sulla caviglia, ma ho desistito (vedi punto 2); 

5. adoro bere liquore d'anice, come il Ricard o il Pastis, con acqua e ghiaccio: sarebbe un aperitivo, ma io lo prendo volentieri come digestivo. 

E ora, avanti voialtre!

mercoledì 18 luglio 2012

La fatica di essere mamma full-time d'estate

Ometto tutte le incombenze tipiche della mattina, come preparare la colazione, tirare su i letti, lavarsi-lavarlo, vestirsi-vestirlo ecc. (routine già faticosa di per sé).
Ma la giornata di ieri è stata a dir poco massacrante, anche se in fondo divertente sia per me sia per Gabo.

Avevo deciso di fare un giro in città per riportare i libri alla biblioteca centrale, ma con una variante: il viaggio non in auto bensì con il treno locale. Un percorso di soli 15 minuti che con mio figlio non ho mai fatto, e la proposta gli è piaciuta così tanto da fargli venire in mente, di prima mattina, di giocare con un trenino avuto in regalo più di tre anni fa e un po' male in arnese. 
Ma la camera era occupata dalla pista di Cars, quindi occorreva smontarla. 
"Mamma, io non sono capace...".
Va bene, dai, vieni qui che ti aiuto. 

Non avevo mai smontato la pista né l'ho mai montata (e mai lo farò!): certe incombenze sono del papà. E se già mi stava poco simpatica, dopo aver smadonnato per mezz'ora appollaiata per terra a sganciare fermi e fascette con le unghie (addio smalto...), ho affettuosamente mandato qualche accidente a Babbo Natale per aver deciso di fargli quel regalo a sorpresa, oltretutto nemmeno richiesto... Colpa dei punti dell'Esselunga (la prossima volta ci prendiamo tre bottiglie di vino, va').

Archiviata la pista nell'armadio, un papà a questo cosa farebbe? 
Aiuterebbe il proprio figlio a montare il trenino e magari ci giocherebbe un po'.

E invece una mamma cosa fa? 
Oh finalmente il tappeto è libero, allora lo sbatto, poi penso che è l'occasione giusta per metterlo in lavatrice... Orpo, per liberare lo stenditoio bisogna ripiegare la biancheria asciutta e riporla. Be', certo, ora che il pavimento è libero, magari un giro di aspirapolvere... Già che ci siamo, e che dobbiamo montare la spazzola per il parquet, meglio pulire tutta la zona notte, no? 

Finalmente Gabo può montare il trenino. Oh, forse ho dieci minuti per lavarmi (il che vuol dire anche lavare il bagno, ovviamente). Ma dalla cameretta sento versi rabbiosi. Non faccio in tempo ad affacciarmi che il trenino è già smontato: "Non va più... Si è rotto". Mi riprometto di guardarci, magari era solo montato male (aveva fatto tutto da solo) oppure le pile della locomotiva scariche.

Vabbe', ci prepariamo per uscire (prendi i libri da riportare in biblioteca, la bottiglietta dell'acqua, un succo in brick, "e posso portarmi un gioco?". Sì va bene, scegli un gioco, manco dovessimo fare un viaggio di sei ore...). Sono le dieci di mattina e tornerei già a letto.

Il treno è puntuale e sono curiosa di vedere la reazione di Gabo: ha fatto solo una volta un viaggio in Frecciarossa, per una vacanza a Roma, ma aveva due anni e mezzo e non ricorda nulla. E lui cosa fa? Appena salito, si appoggia a me e chiude gli occhi mezzo assonnato... No comment.

Comunque, arrivati in città, prendiamo un bus e arriviamo in biblioteca. Lui prima gioca un po' con il computer a disposizione dei bambini (connesso alla pagina internet della Pimpa), poi sceglie un libro a caso e mi chiede di leggerglielo. In quel momento arriva un gruppo di una ventina di bimbi in età da materna che fanno un caos pazzesco, così improvviso una lettura collettiva e attiro l'attenzione di cinque o sei bimbi. Educatrici contentissime, Gabo un po' meno. Cambiamo stanza e passiamo una mezz'oretta a leggere. Un libro di Richard Scarry si conclude con alcuni giochi e indovinelli ma Gabo non riesce a capirli e ci innervosiamo entrambi. 

Ormai si è fatto mezzogiorno, forse ha fame, sicuramente è stanco. Di fronte alla biblioteca c'è un McDonald e ci dirigiamo lì. A lui, ovviamente, non interessa tanto il cibo (e quando mai??), piuttosto il giochino contenuto nell'Happy meal. In questo periodo ci sono dei simil-Zhu Zhu Pets, cricetini semoventi. Ne abbiamo già due 'veri' e uno mcdonaldese, così arricchiamo la collezione.

Finito il pranzo (che per Gabo consiste solo nelle quattro 'nuggets' di pollo e nel succo di pesca, visto che le patatine le schifa e il melone pure...), ci incamminiamo verso la stazione. A metà strada, però, mi viene un'idea (ok, lo ammetto, me le vado un po' a cercare...).
Gabo, vuoi andare subito a prendere il treno per andare a casa oppure ti va di fare un giro in un museo?
"Mu-se-o, mu-se-o!".
Quantomeno l'imprinting culturale sembra funzionare. 

Svoltiamo a sinistra e ci dirigiamo al museo civico medievale: una visita che risulterebbe ostica persino a dei laureati in storia, figuriamoci a un 5enne. Però riesco in qualche modo a rendergliela sopportabile e pure interessante, tra antichi fucili, spade, armature in ferro, codici miniati e un plastico della nostra città nel Duecento.

Finita la visita, affrettiamo il passo verso la stazione e finalmente torniamo a casa. Gabo mi chiede di vedere il dvd del film "La Gabbianella e il gatto", di cui aveva trovato il libro in biblioteca. Così si rilassa un po' e io ne approfitto per farmi una doccia e ridarmi lo smalto (distrutto dalla pista di Cars). Una delle mie rare concessioni alla vanità femminile...

Quel film dura troppo poco e Gabo mi chiede di giocare con i criceti. Va bene, giochiamo... "Mamma, mi è venuto in mente un lavoretto. Facciamo una gabbia per gli Zhu Zhu Pets?". Guardo tra la carta da riciclare, grande fonte di ispirazione, ma non trovo nessun cartone adatto all'uopo, poi mi viene in mente che già una volta avevamo trasformato una scatola in un castello e lo riciclo a sua volta come gabbietta.

Sono ormai le 16 ed è tempo di andare a fare un po' di spesa. Il che corrisponde alla mia "ora d'aria", grazie agli 'spazi bimbi' dei centri commerciali. Li stiamo frequentando un po' tutti, a turno... Gabo si diverte perché gioca con altri bimbi o fa lavoretti con le dade, e io mi godo un minimo di solitudine, seppure in mezzo a centinaia di persone...

Dopo la spesa, dobbiamo anche andare a ritirare la 'cesta' di frutta e verdura bio, impegno settimanale presso un Gruppo d'acquisto solidale. Quindi torniamo a casa, giochiamo un po' con i cricetini, intanto io svuoto la spesa e preparo l'acqua del bagno. Per lui è un altro momento di svago, per me un'altra fatica.

Cavoli, è già ora di cena... Accendo i cartoni e concordo il menù. Siamo solo noi due, il papà è in trasferta fuori città. Poi la solita routine serale: lavaggio denti, lettura e nanna. Quantomeno, alle 21.30 crolla senza troppe storie.

Stanotte alle 2 si sveglia urlando ZA! ZA! ZA! ZA! Forse sognava battaglie ninja... Corro in camera sua per rincuorarlo e lui mi fa: "Mamma, mi hai messo paura...". Barcollando torno in camera e riesco a riprendere sonno grazie ad un aiutino chimico che mi concedo da qualche giorno, dopo le battaglie notturne a casa della nonna in Appennino.

Stamattina alle 6,40 arriva nel lettone, si accomoda di fianco a me nel lettone e mi pone una domandina facile facile.
"Mamma, come si sono create le cose nel mondo?".

E un altro giorno è cominciato.

martedì 3 luglio 2012

Mi presento (grazie a un'idea di Mamma Felice!)

Per tanti mesi ho abbandonato questo blog al suo destino, complice un periodo non facile della mia vita e - soprattutto - la fine di Splinder, la piattaforma su cui era nato. Traslocato qui su Blogger (grazie alla pazienza e professionalità di NexNova), è rimasto un po' nel limbo. Ma da pochi giorni ho ritrovato la voglia di tenere traccia dei piccoli-grandi avvenimenti della vita mia e di mio figlio. Ed è sicuramente merito anche di Mamma Felice, donna che ha tanto da insegnare e blogger fantastica. Cento ne fa e mille ne pensa, come la "caccia al blog-tesoro" che ha appena lanciato: un'ottima opportunità per presentarsi e per conoscere altre donne-mamme eccezionali. Ecco, dunque, il mio tentativo di presentazione, seguendo la traccia suggerita da Mamma Felice.

Carta di identità: mamma, moglie e giornalista (disoccupata: in cerca di un nuovo lavoro, possibilmente part-time, a partire da settembre 2012). 
Sto per compiere 47 anni e sono madre di un bambino di 5 anni e mezzo. Eh sì, primipara tardiva e molto fortunata, visto che sono rimasta incinta non appena si decise di provarci... Un'avventura raccontata giorno per giorno nel blog Oh oh... sono incinta! 
E il mio nick? Be', "ma dai, non ci credo!" fu la mia esclamazione quando vidi la parola INCINTA sul test di gravidanza, il primo che facevo e senza nemmeno aspettare un giorno di ritardo! Ecco quindi "madainoncicredo", ma le blog-amiche mi chiamano "madai" :-)
Nome del blog e obiettiviOh oh... sono mamma! è la naturale prosecuzione del mio blog sulla gravidanza. L'obiettivo è semplicemente di tenere un diario sulla crescita di mio figlio: "Lenticchia" quando era nella pancia e per i primi mesi di vita, poi "Gabo" quando era ormai diventato un 'lenticchione'.
Quattro anni fa aprii anche la breve parentesi di Oh oh... mi sposo! per raccontare i preparativi del mio matrimonio (ma questo blog l'ho abbandonato al suo destino: insomma, è sparito assieme a Splinder!). 
Da quasi un anno ho pure un altro 'sfogatoio', che ho cancellato e riscritto un paio di volte, sperando che sia un temporary blog: Oh oh... sono disoccupata! Al momento è diventato un raccoglitore dei miei esperimenti culinari, visto che sono sempre stata una frana in cucina. Ma non è mai troppo tardi, e mi sto impegnando a imparare!

Un buon motivo per seguirvi: credo che la condivisione con altre mamme sia utilissima. Finché i figli sono dei pupetti, si va alla ricerca di informazioni, trucchi e strategie per affrontare le grandi tappe, come lo svezzamento e lo spannolinamento. Quando i bambini crescono, il gioco si fa duro e noi mamme abbiamo bisogno di confronto su temi forse meno 'pratici' ma più delicati. Ed è più facile confrontarsi tra 'pari-blogger' che non con altre mamme di compagni di scuola...

Due post che vale la pena leggere: non sono sicuramente i post 'migliori' o i più interessanti, ma sono in qualche modo dedicati alla figura paterna. che forse noi mamme-blogger trascuriamo un po'. 
Diamo dunque al papà quel che è del papà: Superpapi, scritto quando mio figlio non aveva nemmeno un anno.
L'altro invece è uno scritto dedicato A mio padre.

Come seguirvi: da qualche giorno, in pratica da quando ho ripreso ad aggiornare il blog, sono attiva su twitter con l'account @madainoncicredo

Indirizzo RSS feed: ehm... non ne sono sicurissima, ma forse è questo:
http://ohohsonomamma.blogspot.com/feeds/posts/default
(non conosco ancora bene la piattaforma di Blogger!)

lunedì 2 luglio 2012

Mamma full-time: argh!

Venerdì scorso è stato l'ultimo giorno di scuola materna per Gabo. Io mi sono messa avanti coi lavori e ho cominciato a piangere con 24 ore di anticipo, così ho diluito la malinconia. Ricordo i lacrimoni versati anche l'ultimo giorno di nido... E' che in questi passaggi sento non solo il compimento di una tappa importante, ma anche gli anni che passano. Per me e per mio figlio. Essere - a 47 anni - madre di un bambino che affronta l'ingresso della scuola primaria non è facile. Quando entrerà alle medie sarò più che cinquantenne, oh mamma mia... 

Be', ci penseremo allora. Adesso ho altro a cui pensare. Ad esempio, al fatto che da oggi sarò mamma full-time per due mesi e mezzo. E l'idea - lo confesso - mi atterrisce
Perché Gabo ha bisogno di attenzione e stimoli continui.
Perché fa un caldo allucinante e non potremo perdere tempo al parco o in giro.
Perché farò fatica persino a ritagliarmi il tempo per fare una doccia.
Perché tutti i giorni dovrò preparare pranzo e cena, con un menù molto ridotto a causa dei gusti molto definiti - diciamo così - di mio figlio.

Ma in fondo è anche una bella sfida.
Perché l'obiettivo di questi due mesi e mezzo sarà di renderlo più autonomo e meno dipendente da me. 
In fondo, avrei potuto iscriverlo a un centro estivo anche solo per un breve periodo, ma - al di là del risparmio di soldi - considero questo lasso di tempo un'opportunità di investimento. Su mio figlio e sul nostro rapporto.

Intanto, ora l'ho piazzato al tavolo di cucina a colorare. Da solo. 
Ha protestato un po': "Mi aiuti?".
No, Gabo, devo fare un lavoro al computer.
"Ma hai trovato un lavoro?"
Non ancora, tesoro, però devo scrivere proprio per tenermi allenata e per cercare un nuovo lavoro quando tu comincerai la scuola primaria...

E adesso, scusate, ma Gabo mi sta richiamando all'ordine... 
"Mamma, mi scrivi un documento che devo mandarlo al signor Pinguino?". 
Quantomeno, la fantasia non gli manca...
 

mercoledì 27 giugno 2012

Spot e forma fisica

Mattina, in bagno, in deshabillé mentre ci laviamo i denti.
Gabo mi guarda e mi fa: 
"Mamma, ti senti gonfia sulla pancia e... (pausa di riflessione, toccandosi le gambe) sulle ascelle?"
Cosce, Gabo. Quelle si chiamano COSCE. Sì, un po', perché?
"Ho visto in televisione una blubblicità di un prodotto che forse ti serve".
Pubblicità, Gabo. Si dice PUbblicità.
E poi è il caldo che mi fa gonfiare le gambe.
...
Se tuo figlio di 5 anni e mezzo ti consiglia una crema anticellulite, forse è il caso di fare qualcosa.
Tipo, controllare QUANDO e DOVE ha visto quello spot.
Ma anche fiondarsi in erboristeria...

martedì 26 giugno 2012

Festa di compleanno a sorpresa per... Pandone!

Lancio dei palloncini
Un gioco inventato per caso da mio figlio si è rivelato un piacevolissimo passatempo creativo, che di sicuro ripeteremo! Non so nemmeno come gli sia venuto in mente... ma Gabo ha organizzato - praticamente da solo - una vera e propria festa di compleanno a sorpresa per il suo pupazzo preferito: Pandone, il primo peluche che gli abbiamo regalato ancora prima che nascesse. Lo scegliemmo perché era più o meno grande come il mio pancione e lo mettemmo nella culla ad aspettare l'arrivo di Gabriele... Questa sorta di 'imprinting' in qualche modo ha funzionato, visto che da un paio d'anni Gabo dorme abbracciato al suo panda (marca Ikea... e chi non ha un pupazzo dell'Ikea ormai??) e ci tocca portarcelo appresso anche in vacanza.

Tutto è cominciato un paio di sere fa, quando a Gabo è venuto in mente di giocare con il didò. Ammetto che non amo la pasta da modellare, anche perché finisce regolarmente in briciole sparsa per tutta la casa. Ma la manipolazione (di didò ma anche di pasta da pizza o frolla) mi fu consigliata anche come 'terapia' per combattere l'estrema inappetenza di mio figlio: non so se abbia funzionato, ma comunque abbiamo sempre almeno un panetto in casa. E non a caso Gabo associa il didò ai pentolini (marca Ikea...), perché io lo stimolavo a far finta di preparare da mangiare. Così l'altra sera si è messo a preparare la pappa per Pandone. Ingredienti: pasta bianca, arancione e viola. Ha cominciato preparando pesce con carote, poi ha voluto aggiungere i miritilli...Ok la creatività in cucina, ma Gabo, i mirtilli con il pesce secondo me non stanno tanto bene... E così il mischione è diventata una torta con panna, albicocche e mirtilli. Da lì gli è venuta l'idea di preparare la festa di compleanno per Pandone.

Il regalo
Per prima cosa Gabo ha voluto gonfiare dei palloncini (la mattina del suo compleanno gli faccio sempre trovare i palloncini in sala quando si alza, quindi non può esistere una festa senza palloncini!). Poi ha scelto un regalo: tre macchinine, "così ci può giocare con gli amici". Ma un regalo va impacchettato, no? Quindi con del cartoncino ha costruito una scatolina, a cui io ho aggiunto un fiocchetto. "Ma gli dobbiamo fare anche il biglietto di auguri!". Da anni conservavo un biglietto del Wwf con dei panda, su cui Gabo ha disegnato una torta (con sei candeline, perché giustamente Pandone compiva sei anni, essendo arrivato, quindi 'nato', qualche settimana prima di mio figlio...) e dei cappellini da compleanno, "perché non è una festa senza cappellini!". Tutto l'armamentario è stato nascosto in un mobile in sala.

Il taglio della torta
Ieri sera è quindi giunto il momento di festeggiare Pandone, con tanto di invitati: altri pupazzi, naturalmente! Ecco allora Pandino, Barbabravo, Tartarugone e Pinguino pronti in sala per aspettare il loro amico, a cui Gabo aveva persino chiuso gli occhi per non rovinare la sorpresa. La festa è durata almeno un'ora: io, naturalmente, ho dovuto dar voce all'allegra compagnia, con tanto di balli scatenati!


Be', io mi sono divertita un sacco. E Gabo era orgoglioso di aver ideato e organizzato il tutto da solo.
Immagino che molto presto sarà il compleanno di un altro pupazzo... o magari festeggeremo un non-compleanno di Pandone!

martedì 19 giugno 2012

Dinosauri e dintorni

Sto vivendo dei mesi meravigliosi in cui posso dedicarmi a tempo pieno alla famiglia, alla casa e soprattutto a mio figlio. Eppure non riesco a trovare la concentrazione necessaria per appuntarmi tutte le attività, i progressi e le scoperte che faccio assieme a Gabo...

Ormai stiamo già pensando alle vacanze di agosto e all'ingresso nella scuola primaria. Eppure vorrei tanto continuare ad aggiornare questo mio diario. In questo preciso momento sto cercando di smaltire una pila di carte accumulate su un mobile in cucina: volantini, disegni, biglietti... Tutto messo da parte anche per riempire questo blog. Ormai non posso certo catalogare tutto in ordine cronologico come facevo un tempo, quando curavo il blog con cadenza pressoché quotidiana. Però, prima di buttare via tutte queste cartacce, proverò ad annotare qualcosa.

A cominciare da una visita a Firenze che abbiamo compiuto in aprile, in occasione della mostra "Dinosauri in carne ed ossa" promossa dal Museo di storia naturale, in corso fino al 2 settembre 2012. Gabo, come quasi tutti i maschietti, è appassionato di dinosauri: abbiamo libri, modellini, album da colorare e di figurine. Ovviamente guarda con piacere il cartone animato "Il treno dei dinosauri", tanto che da grande - ovviamente - dice di voler fare il paleontologo. Be', questa mostra fiorentina (che prossimamente dovrebbe essere ospitata a Bologna) sinceramente ha un po' deluso le nostre aspettative: presenta una ventina di modelli di dinosauri in grandezza naturale, ma che forse affascinano poco un bambino di 5 anni. La location, però, è fantastica: i modelli sono infatti disposti nel bell'orto botanico adiacente al museo. E siccome la nostra nuova passione sono gli alberi (tanto che Gabo ogni tanto dice di voler fare il vivaista...), il binomio è risultato interessante. Ma, sinceramente, la mostra da sola non vale il viaggio. Molto meglio, a nostro avviso, il museo geologico Capellini di Bologna. Per non parlare dell'indescrivibile, fantasmagorico, immenso Museo di storia naturale di Londra, che abbiamo avuto la fortuna di visitare nell'ottobre scorso. Da non perdere.

mercoledì 11 gennaio 2012

Come Pig Pen

Mi chiedo come mai solo mio figlio esca da scuola sempre infangato...
"Mamma, ma a me piace giocare con la sabbia!"
Già, peccato che nel giardino ci sia solo una pozza di fango secco...

Pubblicato via iPhone

lunedì 29 agosto 2011

Una nuova avventura


Negli ultimi mesi l'aggiornamento di questo blog è stato discontinuo, per usare un eufemismo: circa un post al mese.
Ma questa mia latitanza è dovuta a problemi sul lavoro, che ora mi portano a vivere un'esperienza per me inedita...
E siccome, negli ultimi anni, ogni tappa importante della mia vita è stata accompagnata da un blog, dopo Oh oh... sono incinta!, il qui presente Oh oh... sono mamma! e la veloce parentesi di Oh oh... mi sposo (N.B. blog rimasto su Splinder, cancellato quando la piattaforma di blogging è chiusa), oltre al blog di servizio Bologna per bimbi, ecco a voi:

sabato 9 aprile 2011

Complimenti


Ieri mattina: esco con Gabo per portarlo a scuola. Indosso un pantalone marrone, una casacca nera di lino e una fusciacca leggera color fango.



"Mamma, come sei elegante oggi!"



Stamattina: sono pronta per andare al lavoro. E' stato difficile decidere cosa indossare, visti i 30 gradi e gli armadi ancora zeppi di abiti invernali... L'unica cosa leggera è una maglia viola con maniche molto ampie e "spacco" sulle braccia, che abbino a pantaloni di viscosa neri.



"Mamma, vestita così sembri una strega!"

...



A ben guardare, aveva ragione.



Sono basita di come un maschietto di 4 anni abbia un concetto così preciso di eleganza.



(E appena arrivata nei pressi dell'ufficio, sono entrata nel mio negozio di fiducia e ho acquistato una canotta grigia con pizzo e una maglia nera di viscosa con maniche a pipistrello. Chissà se stasera passo l'esame del mio piccolo critico di moda...)

mercoledì 17 novembre 2010

Non parlare con gli sconosciuti


Gabo è un bimbo estremamente socievole. Non ha problemi a legare con i bambini, fa sempre il primo passo per stringere amicizia in ambienti nuovi e attacca discorso con tutti, anche con gli adulti.

Non ricordo bene quale fu l'occasione, accaduta poco tempo fa, ma ricordo che cominciò a parlare con una persona per strada che dimostrò di gradire poco l'approccio. Normale, non a tutti piacciono i bambini.

Così, gli spiegai la regola del "non si parla con gli sconosciuti". In fondo ha ormai quattro anni e, visto come va il mondo, ho deciso di cominciare a introdurre alcuni concetti, come il "tocco buono" e il "tocco cattivo", spiegandogli - ad esempio mentre gli facevo il massaggio serale, anche se da qualche settimana non me lo chiede più - che soltanto certe persone (mamma, papà, dada, zia, maestre ecc.) possono toccarlo in certe parti del corpo se ce n'è bisogno, ad esempio se ha bisogno di essere lavato.

Tutto questo per spiegare quanto accaduto stamane. Oggi la prima ora di scuola è saltata per sciopero, e me n'ero dimenticata... me ne sono resa conto quando ho visto la classe vuota e buia! Così sono andata con Gabo a pagare l'assicurazione. Strano ma vero, appena entrato in ufficio si è seduto di fianco a me ed è stato buono e zitto tutto il tempo. L'impegata, una signora di mezza età, ha provato ad attaccare discorso chiedendo "come ti chiami? Ti piace andare a scuola?". Scena muta. Stranita, gli ho chiesto: "Ma cosa fai, fai finta di essere timido?". Zitto. Poi, appena usciti dall'ufficio, mi fa: "Mamma, ti è piaciuto lo scherzo?". Quale scherzo? "Che non parlavo!". Mah.

Arriviamo nei pressi della scuola e, su un marciapiede molto stretto, un signore anziano e dall'aria cordiale ci fa passare. Poi fa un complimento innocente a Gabo, tipo "ciao, ma come sei carino", e io lo esorto a rispondere o quantomeno a salutare. E lui zitto.
Fatti pochi passi, mi fa: "Ma mamma, quello era uno cconosciuto!" (non pronuncia ancora la "s" davanti alle consonanti). "E tu mi hai detto di non parlare con gli cconosciuti!".

Tesoro... Gli ho dato un grande abbraccio e gli ho detto: Bravo, hai ragione, sono orgogliosa di te.

Poi, entrati in classe, è corso dalla maestra ridendo: "La mamma si era dimenticata che oggi si entrava alle 9!!!".
Ehm... devo in qualche modo introdurre anche il concetto che non è bello sp... insomma, far fare brutte figure alla mamma!

venerdì 15 ottobre 2010

Cartoline


Non esco una sera dopo cena da maggio dell'anno scorso. Quelle due o tre volte che sono uscita con amiche, sono rimasta direttamente fuori dopo il lavoro... Infatti Gabo non prende bene (è un eufemismo) le mie uscite serali. Piange, trema, si fa venire i conati, mi si attacca alle gambe... Non è facile, insomma.

Ieri sera, ore 21.
Alle 22 devo essere a lezione di danza, la prima del nuovo anno scolastico (in realtà è la seconda, giovedì scorsa ho saltato perché eravamo tutti un po' malmessi e stanchi...).
Ho giocato con Gabo per un'ora e mi decido a comunicargli che sto per uscire.

Gabo, devo andare a una lezione di ginnastica per il mio mal di schiena.
"Nooooooooo mamma noooooooooo!!!" (e comincia a piangere)
Gabo, lo sai che devo andarci...
"Vacci domaniiiiiiiiiiiii" (singhiozza)
No, non posso, devo andarci stasera...
"E quando torni?" (con i lacrimoni agli occhi)
Tra un'ora, quando dormi...
"Però mi mandi una cartolina?"

Non ce l'ho fatta a trattenermi e ho cominciato a ridere...
Anche perché... che cosa ne sa lui di una cartolina???
Non ne ha mai vista una in vita sua!!!
Immagino che c'entri un cartone animato...

(Per la cronaca, un quarto d'ora dopo il papà era già riuscito a metterlo a nanna, mentre con me prima delle 22.30 non dorme...).

lunedì 27 settembre 2010

Vocabolario


Domenica mattina, ore 7. Sono sveglia dalle 4.30 causa chiamata-pipì (è la prima volta che, quanto meno, mi chiama PRIMA di farla nel letto). Gabo ha appena finito di scolare il suo consueto biberon (300 ml di latte, otto biscotti plasmon e due cucchiaini di nesquik) e sta giocando al tavolo di cucina con una macchinina.

"Mamma, come si dice 'individuato' in inglese?".



(pausa di riflessione mia, poi ammetto...)

Non lo so, tesoro.

(pausa di riflessione sua)

"E perché non lo sai??"

...

Oggi ho guardato sul dizionario e ho visto che esistono diverse traduzioni, come "identified" e "located", a seconda del contesto. Ma ignoro che contesto avesse nella sua testolina in quel momento. Ovviamente, ora che so come si si dice, non me lo chiederà più.

Fare la mamma è un mestiere davvero difficile.

(E bisogna che cerchi anche la traduzione di "autospurgo", perché mi sento che prima o poi me la chiederà...).
 

lunedì 20 settembre 2010

Mestieri



Papà, tu che lavoro fai?
"Il consulente".
E che cosa significa?
"Do consigli agli altri su come fare il loro lavoro".
Aaaahh. Ho capito.

E tu, mamma, che lavoro fai?
"La giornalista".
Aaahh. E qual è la tua edicola?