mercoledì 31 dicembre 2008

Meraviglia

Ho visto la meraviglia negli occhi di mio figlio. Non per un regalo di Babbo Natale, ma per la neve, che ci ha accolti domenica scorsa in città, al ritorno dalla nostra vacanza al mare. Gabo non faceva altro che guardare la neve cadere, indicandola col dito, e con gli occhi brillanti di un misto di felicità e incredulità. Dopo pochi minuti è anche riuscito a dire la parola "neve", e l'ha ripetuta tante volte di seguito come non aveva ancora fatto per nessuna parola.

In questi giorni di full immersion assieme, però, nel linguaggio c'è stato un salto di qualità e quantità. Non si limita più alle solite 10-15 parole che conosce da un anno, e tutte composte dalla stessa consonante. In questi giorni è riuscito a imparare parole "vere", non di sua invenzione, come neve, appunto, ma anche luna, pollo, mela... Anche due o tre parole nuove al giorno. E in vacanza, per la prima volta, ha anche detto come si chiama: Lèlle.

In compenso, nei quattro giorni di vacanza in Liguria, ha fatto quasi lo sciopero della fame, limitandosi al latte mattina e sera. Però oggi si è appalesato un secondo canino, e questo spiega anche qualche "esplosione" nel pannolino che si è verificata ieri... E' andata invece molto bene la nanna, ormai stabilizzata su una tirata di 9-10 ore, al massimo con un risveglio notturno ogni tanto. E in vacanza ci ha regalato anche qualche dormita fino ale 8!!

Devo poi dire che Babbo Natale, dopo un esordio deludente, ha saputo recuperare.
La sera della vigilia, a casa del nonno, ha portato un leggilibro, con una storia di Winnie the Pooh, e Gabo ne è rimasto rapito: è capace di "leggerlo", da solo, anche 5 o 6 volte di seguito! Ma c'erano anche un puzzle di legno di Winnie the Pooh, un peluche di Daffy Duck e un album dei Teletubbies da colorare: tutti regali molto apprezzati.

La mattina di Natale, nell'appartamento di un nostro amico gentilmente concessoci per tutta la vacanza, Babbo Natale ha portato la lavagnetta magica "ordinata" da noi, che ci ha permesso di resistere a diversi pranzi e cene, così come al viaggio di ritorno in auto. Ma - sopresa anche per noi - ha portato anche un grande camion giallo, che il nostro ospite aveva ordinato a Babbo Natale apposta per Gabo.

Il munifico vecchietto venuto dal Polo Nord ha fatto anche un passaggio a casa della nonna del mare. E che passaggio! Tre libri di filastrocche della Pimpa con allegati cd musicali, una valigetta con quattro libri di Spotty e tre modellini: un muletto, una ruspa e un pullman. Quest'ultimo meglio noto, in gabrielese, come "cicci", e rivelatosi - forse - come il regalo preferito di questo (troppo) ricco Natale.  Il cicci sta quasi diventando il suo oggetto transizionale, e finora non ne aveva mai avuti: una sera ha voluto a tutti i costi addormentarsi sdraiandocisi sopra (sarebbe più comodo un pupazzo...), e ora la mattina vorrebbe uscire portandoselo al nido, e siamo costretti a barattarlo col ciuccio.

Ma Babbo Natale non ha ancora finito, e nel suo giro ha portato anche un regalo a casa di nostri amici del mare che hanno una bimba di sei mesi più grande di Gabo. L'uomo di casa, alle prese con bambole e affini, si è sfogato per questo regalo, e ha preso - ops, ha chiesto per letterina a Babbo Natale - un trenino elettrico "vero", western, con un binario lungo diversi metri, luci e suoni. Be', l'espressione di Gabo, quando l'ha visto, è stata abbastanza vicina a quella per la neve...

Per completare il quadro natalizio, devo però registrare un piccolo incidente avvenuto la sera di Santo Stefano. Scenario: la festicciola per il primo compleanno del figlio di amici. Ci sono 6 o 7 bimbi, di età fino ai 5 anni, con cui Gabo ha giocato e corso e saltato per un paio d'ore. Arriva l'ora di cena, Gabo digiuna come al solito, riusciamo a fargli ingurgitare una merenda allo yogurt, poi tutti i bimbi si sistemano davanti alla tv per una mezz'ora di cartoni. Noi tiriamo un sospiro di sollievo (fino a quel momento l'avevo tenuto costantemente d'occhio) e ci accingiamo a goderci la nostra pizza, quando una mamma, la più vicina, si alza per sollevare nostro figlio da terra, urlante. "Si sarà spaventato per la caduta...", dice. Accorro e so già che invece qualcosa è successo, perché Gabo piange così solo per il dolore. E infatti ha la bocca piena di sangue. Cadendo dallo sgabello, forse per scendere, si è spaccato un labbro. I denti, per fortuna, ci sono tutti e interi. Tanto sangue, anche la mattina successiva, ma anche questa disavventura è ormai archiviata.

Morale di questa vacanza: Babbo Natale ha un po' esagerato (e pare che ci sia ancora qualche regalo in giro) e sì, la televisione fa male.

Auguri perché il 2009 porti a tutti voi ciò che più desiderate!
(Per me, un lavoro con un orario più umano, grazie...)

martedì 23 dicembre 2008

Caro Babbo Natale...

...so che quest'anno sei molto pasticcione e arriverai a rate in vari posti. Ma mi sa che, almeno finora, non hai molto azzeccato i miei gusti...

Oggi sei arrivato prima a casa della nonna, e mi hai portato un gattino che dorme e respira. Ma, per il resto, non me ne faccio nulla... Non lo posso coccolare perché è duro, sta semplicemente lì, come dice papà, a raccogliere polvere.

Ma pare che alla nonna piacesse molto e quindi mi sa, caro Babbo Natale, che hai confuso i miei desideri con i suoi.


Poi, quando sono tornato a casa, ho scoperto che eri passato anche da noi, perché sotto l'albero ho trovato un pacco regalo e un biscottino mezzo smangiucchiato. Be', intanto ho finito quel mezzo biscotto, poi la mamma mi ha aiutato ad aprire il pacco.
Ecco, era proprio un pacco (a Bologna capirete cosa voglio dire).

La mamma era da qualche giorno che mi raccontava che mi avresti portato una macchina. Glielo chiedevo anche di notte: "Vavva?". E la mamma mi rassicurava: "Sì, se fai il bravo, fai tanta nanna e mangi la pappa, Babbo Natale ti porta una macchina radiocomandata".

Pare che sia stata una mia zia a dire a Babbo Natale che mi piacciono le macchine.

Ma anche qui ci deve essere stato un misunderstanding. Io di questa automobile di Topolino che è una specie di computer, adatto a bimbi dai 4 ai 9 anni, sinceramente non so che farmene.

Caro Babbo Natale, pare che comunque tu non abbia ancora finito il tuo giro. Forse potrò rifarmi nei prossimi giorni quando sarò al mare con mamma e papà. Là non avrò l'albero, mi hanno detto, e non so se ce l'hanno i nonni, ma la mamma mi ha promesso che riuscirai comunque a trovarmi anche senza albero.

Però, ecco, Babbo, per l'anno prossimo mi impegno a saper chiedere cosa desidero, vah.
Non vorrei trovarmi a ricevere una scatola di scacchi elettronici o un Furby.

Intanto,

TANTI AUGURI A TUTTI VOI!!!

martedì 16 dicembre 2008

Quando arriva Babbo Natale?

Quest'anno è la prima volta che a casa nostra arriverà Babbo Natale. L'anno scorso, infatti, Gabo era troppo piccolo per capirlo, così gli regalai un pigiamino rosso e la festa finì lì. Ma da un mesetto, grazie ad un paio di librini, ho cominciato a rendorlo edotto su questo vecchietto con la barba bianca, vestito di rosso, che mentre i bimbi dormono lasciano dei regali sotto l'albero (ma solo se i bimbi fanno la nanna e mangiano la pappa...).

Il problema è che non sappiamo quando farlo arrivare.

Infatti il 24 mattina partiremo per andare a passare le feste assieme ai nonni paterni in Liguria. Là sicuramente Babbo Natale gli farà trovare qualcosa il giorno giusto (pare tre libri della Pimpa più dvd, tre di Spotty, una ruspa, un pullman e un muletto; il bello è che alla nonna avevo consigliato "un paio di librini o una macchinina"). Ma vorrei che Gabo trovasse qualcosa anche sotto l'albero a casa nostra, visto che l'ho comprato e fatto apposta.

Ma fargli aprire i regali la vigilia, prima della partenza, non mi va. Non avrebbe nemmeno il tempo di giocarci! La sera prima, il 23, idem, e poi da noi Babbo Natale arriva di notte, mentre i bimbi dormono (quando ero piccola era così e vorrei continuare questa piccola tradizione della mia famiglia). 

Mi sto orientando a fare arrivare Babbo Natale in netto anticipo, ovvero la notte tra sabato 20 e domenica 21, così che Gabo abbia almeno tutta la domenica per apprezzare i nuovi giochi. Che poi saranno solo due: una macchinina radiocomandata, regalo di una zia che sta in Toscana, e una lavagna magica, il nostro regalo.

In realtà ce ne sarebbe un terzo, una fattoria con animali, sempre da parte nostra, ma secondo me due giochi nuovi in una volta sola sono già troppi, quindi ho deciso che la fattoria gliela porterà la Befana.

A proposito, devo ricordarmi di comprare un librino che parli della vecchietta che arriva l'ultimo giorno delle feste!! Così gli farei trovare anche quello sotto l'albero... tanto di libri non ne abbiamo mai abbastanza!

E da voi, Babbo Natale quando e dove arriva?

domenica 14 dicembre 2008

Tre notti

Le ultime tre notti Gabo ha fatto tutta una tirata di sonno, nel suo lettino, senza svegliarsi mai.

(Ovviamente, ora che l'ho scritto, stanotte ci farà disperare, anche perché ora sta tossendo parecchio... incrociamo le dita!).

Ovviamente la "sveglia biologica" di Gabo è sempre all'alba: alle 6.50 quando va grassa (ma poi accetta una mezz'ora di coccole nel lettone), in genere alle 6.30.

Credo comunque che buona parte dei suoi risvegli notturni fossero dovuti al freddo. E' che ci hanno riempito la testa con il rischio di ipertermia per i neonati... e forse avevo esagerato nel coprirlo troppo poco, visto che neonato non lo è più.

Così, per affrontare i 16/17 gradi massimo della sua cameretta di notte, ora lo metto a nanna con:
- pantaloni del pigiama "normali" (di cotone pesantino), calzini corti di cotone e maglia pesante, di pile o giù di lì (perfetta una comprata da Decathlon in saldi l'anno scorso: peccato che sia un po' corta di maniche);
- sacco nanna imbottito (comprato l'anno scorso via internet in Germania sul sito Baby Butt che consiglio, ma esclusivamente se sapete il tedesco);
- coperta-trapunta dell'Ikea.

Sarà un caso, ma da quando lo imbottisco così dorme molto meglio.

Mi sa che almeno nell'essere freddoloso di notte ha preso dalla mamma...

venerdì 12 dicembre 2008

Finalmente!

Oggi si è appalesato il primo canino di Gabo, il superiore destro, con una bella puntina bianca che sbuca dalla gengiva. Ecco forse spiegata l'agitazione notturna eccessiva degli ultimi giorni. O forse era freddo, chissà.

Intanto oggi mi godo il mio bimbo full-time, ed era da fine agosto che non passavo un'intera giornata da sola con lui! Certo, stare chiusi in casa non è il massimo, però guarda caso tra ieri sera e stamattina sono riuscita a fargli pronunciare una parola nuova: "ancora" (un misto tra cora, con la r pronunciata benissimo, e tota).

Quando vuole qualcosa "ancora" - che sia un cartone della Pimpa ("bau"), un libro dei Barbapapà o il prosciutto cotto, la sua passione culinaria ultimamente - fa infatti un gesto bruttissimo: scossa una manina in alto, come quando io agito il biberon per sciogliere i biscotti. Non so come gli sia venuto, e all'inizio credevamo volesse il latte, invece lui lo fa per chiedere il bis. Ma ieri sera ho cominciato a impormi, a tenergli la manina e a chiedergli "dì ancora, che sei capace". E lui si è tolto il ciuccio e, come se niente fosse, ha detto "cora".

Ecco, cosa succede a passare così poco tempo con il proprio figlio. Ecco cosa ci perdiamo, io e lui. Ecco, sto di nuovo per entrare in crisi perché voglio un altro lavoro, o un part-time.

Voglio veder crescere mio figlio, mica la luna. Ma per me sembra più probabile andare su Marte...

martedì 9 dicembre 2008

A cavallo dei due anni

Appunti sparsi e disordinati su quanto avvenuto nell'ultimo mese.

- Da qualche settimana Gabo ha finalmente imparato a dire sì, e non soltanto no. All'inizio era un bolognesissimo scì, poi mutato in un più tenero , e ora decisamente sì.

- Venerdì scorso, invece, è tornato a casa dal nido dicendo grazie. A volte pronuncia benissimo la zeta, a volte è un più infantile accie. Lo dice ogni volta che gli si dà un oggetto, ma anche quando è lui a porgerlo.
Il risultato è un bimbo, a parole, educatissimo. Nei fatti un po' meno, soprattutto perché gli oggetti (in particolare i giochi tipo costruzioni, ma anche cuscini, ciabatte, coperte ecc.ecc.) si diverte ancora molto a tirarli in giro.
E ogni tanto scatta il castigo, ovvero dieci secondi in un angolino della sala. La cui efficacia è ancora da verificare: per il momento, si traduce in un pianto disperato con conseguente richiesta di ciuccio. Però ha capito che dopo il castigo deve chiedere scusa, con un abbraccione a mamma o papà (a seconda di chi ce l'ha mandato).

- Se il capitolo pappa è più o meno stabile (al momento va molto forte il pandoro e tiene la cotoletta, mentre la banana e lo yogurt sono in ribasso: il menù è piuttosto fisso, insomma), la nanna è diventata molto tormentata.
Nessun problema nell'addormentamento, con la nostra solita routine e dopo la lettura di diversi libri.
Il problema è quello dei risvegli notturni: a volte si sveglia all'una, a volte alle quattro, a volte alle due, non c'è un orario fisso. A volte chiama mammaaa!, a volte accende direttamente la luce della camera (sporgendosi dal lettino arriva a ben due interruttori), a volte piange, si lamenta, mugola. Vado e generalmente lo trovo in piedi che protende le braccine verso di me. Io sono barcollante dal sonno e tremante dal freddo (stanotte c'erano 16 gradi nelle nostre camere), quindi come una sonnambula lo porto nel lettone. E lì comincia il delirio... 
Perché può andare avanti ore a girarsi, rigirarsi, dare testate a suo padre e calci a me. Poi magari verso le 6 si riaddormenta. Ma sempre con un sonno agitato.
Va avanti così da qualche settimana, quindi non è un raffreddore, un mal di pancia, un dentino in arrivo. Non c'entra se è andato al nido o se è stato a casa con noi: succede sia nei giorni feriali che nel weekend. Da tre giorni ho cominciato ad applicare un nuovo metodo (ma con grandissima fatica, perché nel cuore della notte, e con una stanchezza ormai cronica addosso, è difficile ragionare): mi alzo, lo abbraccio, lo rassicuro, gli dico che non può venire nel lettone perché se no papà si sveglia e si arrabbia ed è meglio per tutti che dorma nel suo lettino. Gli ripeto la tiritera finale della nostra routine e lo rimetto giù. E' andata bene due volte su tre: una notte, infatti, il risveglio è avvenuto poco prima delle 5 e ormai non aveva più sonno. Quindi l'abbiamo preso nel lettone, con calci per tre ore...
L'importante (e il difficile) è trovare la forza di tenere duro.
Prima o poi gli passerà.
Speriamo.

- Gabo chiede sempre più spesso di fare pp nel vasino. A volte la fa (seguono applausi, felicitazioni e svuotamento nel w.c. con saluti festosi), a volte no: resta seduto un po', si concentra, si alza, controlla, si risiede, spinge il vasino da seduto in giro per il bagno, come fosse una macchinina a spinta, e riprova così due o tre volte. E' buffissimo. L'obiettivo resta comunque quello di spannolinarlo a due anni e mezzo, in estate. Stamattina poi è stato un fenomeno: messo sul fasciatoio per cambiarlo, ha annunciato "pp" e quindi l'ho messo sul vasino. L'ha fatta subito, poi si è alzato, ha strappato un pezzetto di carta igienica e si è pulito. Mi ha regalato una risata di prima mattina, ed è raro, in questo periodo.

giovedì 4 dicembre 2008

Splash

Per finire il resoconto sul secondo compleanno di Gabo (ci sono volute quasi due settimane per finire il post precedente... è un periodo di lavoro intensissimo per me!), il giorno successivo, sabato 22 novembre, il nostro pesciolino ha festeggiato con un tuffo fuori programma e decisamente fuori stagione: dentro una fontana...

Era un anno, in pratica da quando ha cominciato a camminare, che ci provava. E' una fontana vicina a casa nostra, molto amata dai bambini (e odiata dai genitori), che si divertono a correrci tutto attorno e anche "dentro", visto che ci sono dei percorsi semi-protetti da simil-ringhiere. E mentre un papà faceva camminare la sua bimba lungo il percorso esterno, Gabo si è avventurato in un passaggio interno e... SPLASH! Purtroppo quel papà mi impallava e non sono riuscita a riacciuffarlo in tempo. Si è bagnato solo una gamba (be', la scarpa era zuppa d'acqua...) e casa nostra è a cinque minuti a piedi, ma guarda caso dal giorno dopo ha avuto una gran tosse.

E così, abbiamo interrotto la serie positiva di sei settimane consecutive al nido. E' poi stato a casa solo tre giorni, da lunedì a mercoledì scorso, più che altro per precauzione (al nido c'era un'epidemia di gastroenterite, e noi abbiamo già dato l'anno scorso, grazie). Da lunedì scorso quindi è tornato all'asilo.

Per fortuna Natale è vicino. Sempre che al lavoro mi diano qualche giorno di ferie, se no crollo. Anzi, no: mi tuffo anch'io nella fontana e cerco di guadagnarmi qualche giorno di malattia...

mercoledì 26 novembre 2008

Festa grande

L'anno scorso, per il primo compleanno di Gabriele, organizzammo una festa vera e propria, affittando un "baby parking" con tanti giochi per bimbi piccoli e offrendo anche un buffet, cui invitammo amici e parenti. Per noi fu più che altro una "presentazione pubblica" di Gabo, visto che non l'abbiamo battezzato e quindi molti miei familiari non l'avevano mai visto, oppure l'avevano visto appena nato e basta.

Quest'anno, invece, niente festicciola. Ma per lui è stata comunque una festa. Anzi, credo che la festa più grande sia stata vedere arrivare mamma e papà assieme a prenderlo al nido, il 21 novembre, invece delle tate o della nonna.

Questi festeggiamenti "minimal" per il suo secondo compleanno sono cominciati la mattina con un primo regalino: un libro dedicato al suo adorato "cicci", ovvero l'autobus. Molto gradito.

Poi l'abbiamo portato al nido, e lì ha avuto il suo primo festeggiamento "da re", con tanto di corona tutta per lui (che, appena tornato a casa, ha buttato subito nella carta da riciclare... mi sa che si è sentito un po' ridicolo).

Poi nel pomeriggio lo siamo andati a prendere e a casa gli abbiamo fatto trovare la tenda rossa dell'Ikea, in cui giocava l'anno scorso, piena di palloncini colorati che celavano il "vero" regalo: la pista delle moto Ducati-Chicco.

Il papà si è dovuto ingegnare un po' per montarla (ma gran parte del divertimento credo consista in questo), poi abbiamo cominciato a gareggiare... mamma contro papà, perché Gabo ci ha messo un pochino a capire il meccanismo delle moto radiocomandate, ma dopo un po' di allenamento ha cominciato a giocarci anche lui.

Devo dire, però, che invece delle moto preferisce metterci le sue macchinine e spingerle a mano... Be', anche nei giochi si dimostra creativo! Come è giusto che sia, d'altronde.

La sera, invece della torta, ho preparato un dolce al mascarpone tutto per lui. Ho provato a metterci una candelina sopra, ma si è miseramente inclinata...

Tanto come torta ci siamo rifatti il giorno successivo, quando abbiamo organizzato un mini-party famiilare, in casa, con nonna, zia e zio. E a noi sembrava già di essere in troppi... Ma per Gabo è stata proprio la dimensione giusta!
Dalla nonna gli ho fatto regalare un gioco che in realtà avrei voluto fargli avere a Natale: il trenino musicale di Winnie the Pooh.

La zia, invece, che già gli aveva regalato un pupazzo di Barbazò, il barbabebè giallo, ha provveduto a indottrinarlo sulla Barba-saga con un dvd dei Barbapapà, graditissimo da Gabo. E già che c'eravamo, dallo zio gli ho fatto regalare anche un libro dei Barbapapà, il primo della serie. E gabo si è subito barbascimmiato: la prima sera gliel'ho dovuto leggere quattro volte di seguito...

venerdì 21 novembre 2008

Due

Due anni fa, a quest'ora, entro in sala operatoria per il cesareo.

Dopo tre quarti d'ora, alle 9.12, nasce Gabriele.

E io rinasco, con lui.

mercoledì 19 novembre 2008

Zoo


Il vocabolario di Gabo è ancora piuttosto limitato e molto "creativo".

Come tutti i bimbi, è appassionato di animali: in primis bau (cane, ma non solo) e mimmi (gatto e felini vari). Ma ora va molto forte anche poppo (orso). Poi c'è la dedde, da pronunciare rigorosamente con la lingua in mezzo ai denti (che sarebbe la papera, l'anatra e simili). Pippi, invece, è il pinguino (ma anche tappo, cubo, e tutto ciò che si può impilare o infilare). Gli uccellini sono "ch ch", da pronunciare alla tedesca, e anche il leone suona simile ma più "rha rha". Possiede già tutte le aspirate tipiche della lingua araba, ma giuro che non gliele ho insegnate io.

Seconda grande passione di Gabo: i mezzi di locomozione. Resta un mistero l'etimologia di cicci (autobus e camion). Poi c'è vavva (automobile, ma facendo un segno rotatorio con la mano diventa elicottero, se indica il cielo invece è aereo).
Da un mesetto, invece, c'è una parola che non abbiamo ancora codificato: tacci, da pronunciare come se si chiamasse un taxi (tacciiiiiiiiiiii, tacciiiiiiiiiii!!!). Ma con i taxi pare non avere nulla a che fare. E' probabile, invece, che c'entri qualche canzoncina del nido ma che ancora non conosco.

Infine, ci sono i suoi amati teb teb (Teletubbies) e in particolare Lala e Po, che riconosce e chiama per nome ogni volta che appaiono sullo schermo, quindi circa una quarantina di volte a puntata. Tinky Winky e Dipsy, invece, paiono non interessarlo. Non a caso, a me stanno antipatici, i due "maschi" di Teletubbylandia...

venerdì 14 novembre 2008

Sottovoce

Lunedì a pranzo, al nido, Gabo ha mangiato qualcosa di più del solito biberon di latte: ha assaggiato il contorno di pomodori, poi ne ha preso anche un bis.

Ma io l'ho saputo solo mercoledì mattina, controllando il quadernone del nido dove le educatrici segnano le informazioni fondamentali. E al posto della solita sfilza di MINESTRA: NO - PIETANZA: NO - CONTORNO: NO ,c'era un'annotazione in carattere piccolissimo, quasi timida: "pomodori - tutto".

Mercoledì a pranzo ha mangiato un po' di pastina piccola col ragù: un successone, per le educatrici!

Mercoledì sera gli abbiamo dato la cotoletta di pollo: abbiamo scoperto che quella gli piace e quindi gliela proponiamo due o tre volte la settimana. E' una delle poche cose solide che mangia... anche se ancora con qualche incertezza nella masticazione (un paio di volte gli abbiamo trovato una "palla" di cibo masticato e non inghiottito in bocca, e l'abbiamo scoperto perché era scoppiato a piangere all'improvviso...).
Poi gli abbiamo proposto un pomodorino tagliato a pezzetti piccoli e l'ha mangiato. E ne ha chiesto un altro, e poi un altro e un altro ancora. Ben sei pomodorini.

Cioè, voi non avete un'idea di cosa voglia dire vedere Gabo mangiare un terzo di cotoletta e sei pomodorini. E poi anche mezza mela.

Eravamo senza parole.

Giovedì a pranzo ha mangiato un mestolino di passato di verdura con le stelline (mai mangiato prima, tantomeno le stelline) e tutto il secondo a base di scaloppina di tacchino.

Le educatrici mi hanno detto di essersi commosse, a vederlo mangiare...



Tenete presente che tutto questo post l'ho scritto - e va letto - sottovoce. E tenendo le dita incrociate.

Insomma, non possiamo certo cantare vittoria. Regressioni o stop sono sempre dietro l'angolo.

Ma com'è bello vederlo mangiare e apprezzare un po' il cibo...

lunedì 10 novembre 2008

Scambi

Tutto è bene quel che finisce bene... ma tra giovedì e venerdì della scorsa settimana mi sono presa una bella arrabbiatura.

Io capisco che un papà, quando va a prendere il figlio al nido, sia un po' stordito, dopo una giornata di lavoro. Ma come si fa a prendere un passeggino Peg Perego Aria, blu a tinta unita, con coprigambe in pile, coperto dalla plastica antipioggia e con tanto di retina portaoggetti piena di aggeggi (biberon, bolle di sapone e varie altre amenità), e lasciare al suo posto un ombrellare vecchio e arrugginito con la stoffa a fantasia di orsetti?

Be', è quanto ci è successo giovedì! Quando la zia è andata a prendere Gabo al nido, il nostro passeggino non c'era, e al suo posto c'era quel catorcio. Ovviamente le educatrici non ne sapevano nulla. Dopo un giro di telefonate, e quando ormai era chiaro che l'ombrellare non era di nessuno, la zia è tornata a casa con quel passeggino e a me giravano che ormai prendevo il volo.

La mattina dopo ho riportato il catorcio al nido e del nostro passeggino non c'era traccia. Da certe educatrici maleducate e antipatiche (non quelle di Gabo, che per fortuna sono una carezza), a cui avevo chiesto se sapevano di uno scambio di passeggini, sono stata persino aggredita perché "mica possiamo controllare noi i passeggini, è vostra responsabilità". Be', le ho malamente mandate a quel paese, visto che avevo chiesto solo un'informazione: magari un genitore aveva chiamato per dire che si era trovato un passeggino sbagliato e che l'avrebbe riportato, no?

Vabbe'... per fortuna nella stessa mattinata di venerdì mi hanno  avvertita che in effetti un padre si era confuso e aveva preso il nostro passeggino, ma che l'avrebbe riportato nel pomeriggio. E così è stato.

Lo so che non è la stessa cosa, ma ormai non mi stupisco più quando si legge di un marito che ha "dimenticato" la moglie in autogrill... anche se forse una tale dimenticanza sottende qualche altro problema!

lunedì 3 novembre 2008

Arredamento

Da una settimana abbiamo in casa un nuovo oggetto d'arredo: una fantastica moto elettrica Peg Perego Raider, presa con i punti dell'Esselunga.

Quando è uscito il nuovo catalogo della raccolta punti, abbiamo fatto vedere la foto della moto a Gabo, e lui tutto sorridente la indicava... e poi si toccava la testa. "Sì, certo, ti regaliamo la moto e poi ti prendiamo anche il casco".

Ha una vera passione per i caschi, infatti. Quando vede bimbi in bici con il casco in testa, sembra quasi più interessato al casco che alla bicicletta.

Però quando ha visto la moto in casa, sabato scorso, sembrava felicissimo. Anche se continuava a toccarsi la testa. Comunque è montato in sella tutto felice e sembrava non voler più scendere. La batteria, però, era ancora in carica. Domenica abbiamo montato la batteria e... apriti cielo. Forse si è preso paura. Chissà. Ci ha fatto solo un paio di metri in casa, poi basta. Non l'ha più voluta nemmeno toccare. Domenica pomeriggio siamo andati in un centro commerciale per comprare il caschetto, ma quando abbiamo provato a farglielo indossare ovviamente non ne ha voluto sapere. Non sopporta un berretto, nemmeno un cappuccio di felpa, figuriamoci un casco rigido...

Morale: da una settimana la moto "fa la nanna" in un angolo della cucina. Credo che andrà presto in vacanza in cantina, almeno per qualche mese...

E per fortuna non abbiamo sborsato un soldo (se l'avessimo dovuta pagare, in effetti, non credo proprio che l'avremmo presa...).

sabato 25 ottobre 2008

E due!

Nonostante la tosse incipiente, abbiamo terminato la seconda settimana di frequenza consecutiva al nido!

Speriamo che questo non pregiudichi il weekend, che poi per me si riduce alla domenica, visto che oggi sono al lavoro.
Domani, infatti, ci sono un paio di appuntamenti a cui mi piacerebbe partecipare: una è la festa degli alberi del nostro Comune, ovvero la messa a dimora di piante per ogni bimbo nato nell'anno. Noi abbiamo mancato la "nostra" festa, magari recuperiamo quest'anno. Nel pomeriggio, invece, si inaugura un parco giochi a Bologna con una merenda e un laboratorio, per i bimbi più grandicelli, per la realizzazione di maschere di Halloween. E ogni domenica, fino al 4 gennaio, propongono iniziative per bambini.

A proposito: se qualche bolognese dovesse passare da queste parti, segnalo che proprio ieri è nato un blog tutto dedicato a Bologna per bambini, proprio per non perderci opportunità a "misura di famiglia". Partecipate in massa!


mercoledì 22 ottobre 2008

Attenzione

Lunedì ho avuto un colloquio con le dade del nido. L'ho chiesto io, per sapere come va con la pappa (sempre uguale: non mangia praticamente nulla di quel che gli propongono e poi beve il suo biberon di latte e biscotti) e per parlare un po' in generale del comportamento di Gabo. Be', pare che abbiamo già un problema di "disciplina" o giù di lì... Non a caso, io sin dalla prima elementare sono stata bollata come "chiacchierona" e al liceo non ho mai avuto più di 8 in condotta (rischiando pure un 7), quindi non ne sono sorpresa.

Pare che Gabo abbia più che altro un problema di "attenzione". Nel senso che quando fanno delle attività che richiedono ai bimbi di restare seduti per un po', ad esempio quando l'educatrice legge un libro, o quando fanno delle canzoncine, lui si alza e se ne va a giocare per conto suo. Mi dissero la stessa cosa l'anno scorso, nell'altro nido. Didò? Travasi? Che noia... meglio giocare a correre e arrampicarsi, no?

E infatti anche questa volta mi hanno detto: "Suo figlio è decisamente motorio". Ma va'? E' da quando aveva tre mesi che lo chiamo "yurichechi", a vedere le sue perfomances ginniche! Ora però si sta esercitando per brevettare un "cassina3", visto come penzola e si dondola da qualsiasi oggetto che possa fungere da sbarra... e quando si attacca agli anelli al parco, fa gli addominali tirando su le gambe quasi fino al viso. E lo fa da prima dell'estate.
Questa scarsa attenzione, secondo me, si appalesa quando ci sono attività che semplicemente non lo interessano. D'altra parte, proprio pochi giorni fa raccontavo di come è stato concentrato a seguire il primo spettacolo teatrale della sua vita, e domenica era molto attirato da uno spettacolo di burattini (ma abbiamo dato forfait noi, perché bisognava stare in piedi con lui in braccio: i posti a sedere per terra erano esauriti).

E non sarebbe un problema in sè, se avesse un altro anno di nido. Il fatto è che a settembre, invece, andrà già alla scuola materna. Dove sarà sicuramente uno dei bimbi più piccoli. E quindi dobbiamo cominciare a "lavorare sull'attenzione". Come? Le educatrici mi hanno suggerito di leggere libri anche nel pomeriggio, e non solo al momento della nanna, così ho dato il compito alla tata. Oppure provare a cantare assieme, ma questa sembra proprio un'attività che non lo interessa (e io, oltre ad essere negata, proprio non amo cantare).

Infine, ci hanno consigliato di farlo colorare. E questo è il suo passatempo preferito da qualche giorno. Già la mattina appena alzato chiede i pennarelli, riducendo il pigiama in un costume da Arlecchino. E se può afferrare una penna scarabocchia dappertutto.

E qui il problema dell'attenzione è tutto nostro... perché se non facciamo attenzione, ci troveremo presto la casa tutta colorata!

giovedì 16 ottobre 2008

Chissà se...

...riusciremo a completare un'intera settimana di nido???

Gabo in questi giorni sta bene. E' sereno. Torna a casa stanco dal nido (ovvio, lì dormono al massimo un'ora e mezza), ma di una stanchezza "sana". Completa il pomeriggio in compagnia di una tata o della nonna, fino all'arrivo a casa del papà. E finalmente, dopo le 20, torna anche la mamma.

In genere lo trovo stravaccato sul divano che guarda la televisione, per l'appuntamento delle 20 con i suoi amati "teb teb" ma soprattutto con "tì-tà", ovvero la sigla che precede e chiude i Teletubbies sul canale Yoyo di Sky: un orologino che muove gli occhi a destra e sinistra scandendo il tempo con tic-tac-tic-tac. Ormai è quello l'appuntamento che lui attende con ansia, anche la mattina alle 7: appena alzato, o a ora di cena, indica la tv reclamando "tì-tà", e quando finalmente l'orologino arriva sorride tutto contento.

Siamo però tornati alla pappa davanti alla tivù. Il "premio" ("se mangi tutta la pappa, poi guardi i cartoni") non funzionava più. Ma intanto mangia il suo pappone senza proteste e in pochi minuti, poi resta a tavola con noi. Quindi cambio, doccetta o bagnetto, qualche salto sul lettone e giochini vari, finché arriva il momento della nanna. Leggiamo assieme un paio di librini e, dopo la solita tiritera, si addormenta in un battibaleno. E da qualche notte dorme sempre nel suo lettino, magari con un breve e indolore risveglio notturno (per un sogno, o perché ha perso il ciuccio), ma senza venire nel lettone.

Lo so che mi pentirò di aver scritto questo post, perché presto le nostre piacevoli routine saranno interrotte da qualche raffreddore o comunque da un periodo "no".

Ma ora va proprio bene.
Va bene così

lunedì 13 ottobre 2008

A teatro!

Ieri mattina debutto di Gabo come spettatore di teatro: esperienza riuscitissima! Vedere Gabo che sta fermo per quasi un'ora, seduto in terra a semicerchio con altri bimbi (quasi tutti più grandi di lui), concentratissimo nel seguire quei due attori che giocavano con l'acqua, cantavano e recitavano filastrocche, è stato un vero piacere.

L'ho saputo soltanto sabato pomeriggio, e sinceramente domenica mattina ero stanchissima, complice una notte non proprio tranquilla e un risveglio all'alba, ma ci tenevo a portare Gabo al "nido di scienza", un'esperienza progettata per bimbi fino a 3 anni nell'ambito della manifestazione "La scienza in piazza". E così alle 9.30 eravamo già in marcia per aggiudicarci uno dei 20 posti a disposizione, per appena 1 euro. Tanto - ho pensato - male che vada, se proprio l'esperienza si rivela pesante, ce ne possiamo andare come vogliamo. Invece Gabo è stato uno degli spettatori più disciplinati: i più grandini facevano commenti ad alta voce, e molti si muovevano. Lui niente: quasi come guardasse i suoi amati "teb teb" (i teletubbies), e anche meglio, visto che la tv un po' lo "imbesuisce". A questo punto terrò d'occhio i cartelloni di teatro per ragazzi, perché non vedo l'ora di fargli ripetere l'esperienza.

Terminata la performance, c'è stato il tempo per un giro sulla giostra. E lì Gabo mi ha un pochino delusa: tra tutte le macchinine e i cavalli e le moto, dove ha scelto di salire? Sul pulmino di Stranamore...

Nessuno è perfetto.



mercoledì 8 ottobre 2008

Il diavolo veste Chicco

Figlio mio, capisco che dopo un giorno e mezzo di reclusione domiciliare tu ne abbia il pannolino pieno... Però ieri hai davvero passato il segno.

Non solo hai saltato il pisolino pomeridiano (rimandandolo dalle 13.30 alle 16), esaurendo tutte le riserve di energia della nonna.

Hai anche deciso di usare la piantana come liana per attraversare la sala, facendo scoppiare il vetro della lampada in mille pezzi.

Non contento, hai rotto gli occhiali della nonna.

E ieri sera hai saltato, ballato e urlato fino alle 22.30, come se il sonno fosse un optional. Altro che pacifica routine della nanna che decantavo un paio di mesi fa... dopo aver letto i tuoi librini preferiti un paio di volte, sembrava che tu avessi una decina di caffè in corpo. Soltanto dopo averti messo nel lettino e intimandoti TU-ORA-FAI-LA-NANNA hai capitolato (ma al secondo tentativo). Quantomeno, hai fatto una dormita filata fino a stamattina alle 7.

E io... non ho chiuso occhio, a pensare a come sono terrible questi two.

Sei (adorabilmente) insopportabile, amore mio.

Però oggi datti una calmata, eh, se no la nonna finisce alla neuro!

lunedì 6 ottobre 2008

Ricominciamo

In meno di un mese di nido siamo già al secondo "raffreddore con tosse".
Oggi però inauguriamo la variante "febbre a 38.1 con chiamata dal nido e conseguente espulsione".

Io ODIO l'autunno-inverno!

domenica 5 ottobre 2008

Dialogo a ora di cena

Mamma: Vuoi la pappa?
Gabo: NO.

M: Vuoi uno yogurt?
G: NO.

M: Vuoi un fruttolo?
G: NO.

M: Vuoi il latte?
G: NO.

E' ufficiale: da ieri Gabo ha imparato a dire NO.

E in contemporanea siamo entrati nella fase dei terribili due anni... (nota anche come "terribile two).

Si salvi chi può.

(Sarebbe inutile specificare che tutti i piccoli progressi che avevamo fatto sul fronte pappa sono stati del tutto annullati. Comunque lo specifico. AIUTO!!)

giovedì 2 ottobre 2008

Aggiornamenti

Vi aggiorno sulle strategie pro-pappa, che un pochino stanno funzionando.

Già da qualche giorno la mattina do a Gabo il pappone a colazione 
Tre volte a settimana latte + crema di riso + tuorlo d'uovo, gli altri giorni con l'omo di carne. Non è entusiasta, un giorno l'ha rifiutata, ma in genere la mangia... poca, ovviamente: la base è sui 120-150 ml di latte.

Da oggi al nido a pranzo gli daranno latte e biscotti: vedremo come va. Ho portato il certificato della pediatra che lo richiede, altrimenti non si potrebbe. In pratica, abbiamo fatto l'inversione di colazione e pranzo, visto che al nido ha sempre digiunato.
E il timore (mio, ma anche della pediatra evidentemente) è che il digiuno sia anoressizzante...

Poi, dal punto di vista dell'approccio, dopo il set di pentoline dell'Ikea che gli ho regalato già una settimana fa (con cui ci allieta in concertini per coperchi e mestoli...), ieri gli ho fatto trovare delle coloratissime  verdurine di plastica (erano tra i miei giochi preferiti da piccola!) e pare che gli siano piaciute. Fa finta di fare la pappa, poi la dà ai pupazzi e a noi.
Quando è ora di venire a tavola, se è impegnato a giocare (ovvero sempre), non insisto. Ci mettiamo a tavola noi e cominciamo a mangiare (questo l'ho visto anche a Sos Tata un paio di sera fa).
Ieri sera ha funzionato: dopo un po' è venuto anche lui e ha chiesto di essere imboccato (si metteva il dito in bocca e mi guardava!). E stamattina, che di fare colazione con la pappa non ne aveva molta voglia (piangeva proprio), ho apparecchiato e sparecchiato tre volte (il consiglio è di Estivill, quello famoso per "Fate la nanna", che ha realizzato un manuale simile per la pappa, "Si mangia": non l'ho ancora letto, ma me l'ha riassunto la michy), il che consisteva semplicemente nel togliere la tovaglietta e la tazza. Alla terza volta si è rassegnato e ha mangiato la pappa con 120 di latte, verdure, mais-tapioca e mezzo omo di prosciutto 

Sto rileggendo "Mio figlio non (mi) mangia" di Gonzales, che avevo letto un anno fa, e qualche spunto comportamentale l'ho preso anche da lì...

Si naviga a vista, insomma!

Intanto, la mia bronchite resiste: dopo una settimana di antibiotici, da ieri sono a cortisone e antistaminico. E Gabo si è preso il secondo raffreddore della stagione...

lunedì 29 settembre 2008

Nido? Sì, grazie (però)

Venerdì si è conclusa la prima settimana intera per Gabo nel nuovo nido, compresa la nanna pomeridiana, che per ora non ha dato alcun problema. L'inserimento - o meglio, nel suo caso, ambientamento - in sostanza si può dire concluso. Sarebbero dunque bastate due settimane, se non ne avessimo persa una per il primo raffreddore stagionale (tra l'altro, a lui è andata bene, visto che se l'è cavata in quattro giorni mentre io in pratica sono a casa dal lavoro da due settimane: domani dovrei tornare, ma ho ancora una gran tosse...).

La prima settimana è andata così: tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30, compresa la pappa (che per Gabo equivale a mezza pagnottella, visto che tutto il resto lo rifiuta). Lunedì e martedì con compresenza della tata  per tutto il tempo (era prevista la mamma, ma non ho avuto modo di andarci...), gli altri tre giorni con distacchi progressivi, tipo mezz'ora il mercoledì, un'ora il giovedì e due ore il venerdì (ma la tata restava sempre all'interno del nido, perché era stata allestita una specie di sala d'attesa per le mamme).

Per la seconda settimana è stata seguita questa tabella: il lunedì dalle 9.30 alle 12.30, con distacco totale; il martedì dalle 9 alle 15, quindi con prima nanna al nido, ma con la mamma pronta ad andarlo a prendere appena si fosse svegliato (e in questo caso sono riuscita ad andarci io, visto che ero in malattia...); dal mercoledì in avanti orario (quasi) pieno, quindi dalle 9 alle 16.30, compresa la merenda verso le 15.30. In realtà Gabo è iscritto al prolungamento orario, ovvero fino alle 18, ma non credo che inizierà già la prossima settimana. Finora è stato proprio bravo e non vorrei abusare della sua duttilità.

Insomma, per il momento siamo proprio contenti di questo nido. A pelle, dopo appena due settimane di frequenza, ci sembra nettamente migliore rispetto a quello dell'anno scorso, che non a caso era la nostra ultima scelta in graduatoria, ma lì si era liberato subito un posto e fummo praticamente costretti ad accettare (il rischio era di rimanere fuori per l'intero anno...). E mi dispiace dirlo, ma guarda caso questo è un nido privato, realizzato e gestito in convenzione col Comune. Quindi, a parte che la struttura ha poco più di un anno di vita ed è stato costruito secondo i principi della bioarchitettura, il personale è privato. Non so se sia questo che fa la differenza, ma l'anno scorso una delle educatrici del nido comunale mostrava davvero insofferenza ogni volta che portavi tuo figlio al nido. E se poi capitava che in 9 ore facesse pure la c@cc@ lì (ai lattanti, sapete com'è, capita...), uh, come te lo faceva pesare, che era toccato a lei cambiarlo!

Lo so, non c'entra il contratto pubblico e privato, è una questione di persone. Si può beccare bene o no. A pensare male si fa peccato, però...

martedì 23 settembre 2008

Strategie

Pediatra privata promossa (almeno per ora). E' una donna dolce, madre di due bimbe di 6 e 7 anni, quindi molto pratica e comprensiva dei problemi di noi mamme.

Innanzitutto ci ha consigliato di ridare a Gabo delle vitamine (Idroplurivit baby, che aveva già preso dopo la gastroenterite), per supplire alle carenze nutrizionali che obiettivamente ha. Terminato questo ciclo, ne faremo uno di ferro, visto che già in passato è risultato anemico e di sicuro lo è anche ora.

Poi ci ha dato qualche consiglio, che provo a buttare giù in ordine sparso:

- il bimbo va "affrancato" dal gusto del latte, visto che si alimenta principalmente a base di latticini. Anche la pappamolla gliela preparavo da mesi a base di latte (proprio perché mi sembrava che la gradisse, e la mangiasse, di più), ma dobbiamo ricominciare col brodo vegetale. Deve abituarsi a sapori più forti (come fanno i bimbi di 6-7 mesi, d'altronde...);

- ci ha consigliato di farlo giocare con la pappa e i pentolini. Così ieri io e lui abbiamo giocato a dare la pappa ai pupazzi, e mi sembra che si sia divertito; prossimamente sarà dotato di set-gioco per la pappa (padelle, mestoli, verdure varie...);

- non ha demonizzato l'uso della tv che abbiamo fatto fino a un mesetto fa per farlo mangiare (ha detto che capisce benissimo che si arrivi a certi compromessi), però almeno quel vizio siamo riusciti ad eliminarlo (e infatti da un mese mangia anche meno del solito). Però ci ha consigliato la strategia del premio, ovvero di promettere a Gabo una sorpresa, qualcosa che gradisca, quando ha finito la pappa. E siccome l'unico premio che mi è venuto in mente è la visione dei cartoni in tv, ieri sera abbiamo provato... e ha funzionato! Dopo due cucchiaini di pappa aveva cominciato a fare pastrocci e a chiedere il fruttolo indicando il frigo, ma gli ho detto che se avesse mangiato tutta la pappa avrebbe potuto vedere i cartoni, e lui - indicando la tv, come per sincerarsi di aver capito bene - si è fatto imboccare buono buono! Non so quanto durerà... e a dire il vero questa sorta di ricatto non mi entusiasma. Ma intanto ha mangiato senza storie, ed è un risultato;

- l'ultimo consiglio è il più difficile da praticare, secondo me... Visto che a pranzo in pratica digiuna da mesi (al massimo mangia uno yogurt quando è a casa e solo un po' di pane al nido), mentre a colazione scola volentierissimo il suo biberon coi biscotti, la pediatra ci ha suggerito di invertire i due pasti. Provando cioè a proporre la pappamolla a colazione, quando sembra che abbia più fame, e il latte coi biscotti a pranzo, così che possa mangiarlo anche al nido. L'idea è di fare l'esperimento nel weekend, quando si ha più tempo. Oh, proveremo anche questa... ma non sono molto convinta che mangerà la pappa con l'omo di carne e le verdure a colazione... BLEAH!

giovedì 18 settembre 2008

Ecciù

Siamo già alle prese col primo malanno della stagione autunno-inverno 2008/2009. E ne avremmo fatto volentieri a meno. Infatti abbiamo interrotto bruscamente l'ambientamento di Gabo nel nuovo nido: è a casa da lunedì, con un incastro tra due tate e la sua amatissima nonna. Spero domani di riuscire a mandarlo almeno tre ore la mattina, anche per non dover poi portare il certificato medico la prossima settimana.

E così, andiamo di aerosol (la solita mistura: 1 ml di fisiologica, mezza fialetta di Prontinal e tre gocce di Broncovaleas) e supposte (Gramplus 100), mattina e sera. Più un inutile sciroppo omeopatico per la tosse (Tussikind, ma tanto sono inutili tutti i sedativi della tosse, omeo o no) e qualche spruzzatina di acqua di mare nel naso (Isomar Baby). Io sono messa peggio di lui ma ovviamente non mi curo.

Intanto, registriamo qualche altra parolina, sempre sullo stessa schema della sillaba raddoppiata o giù di lì, e qualche verso onomatopeico.
In questo periodo vince su tutti, ovviamente, ecciù.
Poi va sempre forte faffa che sta per crema: tutto è nato quest'estate quando, prima di andare al mare, gli spruzzavo la protezione solare (Avène 40 spray per bambini, ottima!), e Gabo, tutto contento, esclamava: fff! fff! Da questo verso, per estensione, tutto ciò che è crema, sapone, detersivo o spray ora è faffa.
Poi c'è titti, che non ha nulla a che vedere con il canarino e Gatto Silvestro ma significa rotto. E a Gabo piace molto trasformare in titti diversi oggetti, in particolare la carta. Il problema è che sono diventati titti anche un paio di librini, e proprio quelli tra i suoi preferiti. Mah.
Ultima in ordine di tempo è pippi: e anche qui la signorina Calzelunghe non c'entra, perché indica un tappo (di pennarello, bottiglia, ecc.) ma anche qualsiasi oggetto che possa essere impilato, comprese le costruzioni.
Poi, ieri sera, forse il primo segno di evoluzione verso l'uso di due consonanti diverse: il trenino, da ciu-ciu, è diventato ciuf-ciuf.

Per la pappa, invece, va sempre peggio... Prossimamente contatterò una pediatra privata. Perché abbiamo decisamente bisogno di aiuto.

venerdì 12 settembre 2008

Prove di vasino

Mi sono ripromessa di tentare lo spannolinamento di Gabo la prossima estate, quando avrà due anni e mezzo. Però ormai da qualche tempo ha cominciato a dire quando ha fatto pipi e tata (l'etimologia di quest'ultimo termine è incerta, ma probabilmente viene da "l'hai fatta?").  Quindi comincia ad avere, se non proprio il controllo, quantomeno la percezione degli sfinteri.
Già da diversi mesi però, prima di entrare con noi in doccia, succedeva che gli scappasse di fare pipìisul tappetino del bagno... Al che, lo abbiamo incoraggiato a farla almeno DENTRO il box doccia, e non fuori. E lui, tutto contento, entra e fa pipi in piedi sul piatto della doccia.

Così, qualche sera fa, ho pensato di tirare fuori dall'armadio il vasino e di metterglielo in doccia, incoraggiandolo a fare pipi lì dentro. Ma lui non ha nessuna intenzione di sedercisi, pertanto resta in piedi e cerca di mirare dentro il vasino. Con scarsissimi risultati...

Il fatto è che due sere fa, durante uno di questi tentativi, ha esclamato "tata!" e ha prodotto la sua prima c@cc@ extra-pannolino. Ma, ovviamente, anche extra-vasino: l'ha spiattellata direttamente sul piatto della doccia. E sempre rigorosamente in piedi, con le gambe appena appena piegate.
Vabbe', non abbiamo nessuna fretta.

Però chiedo a chi ha già spannolinato, o sta provando a farlo, e soprattutto alle mamme di maschi: ma i vostri bimbi fanno la pipi nel vasino da seduti o in piedi? E poi, per lavare il vasino, che detersivo usate?

In ogni caso, non scorderò mai l'espressione di Gabo dopo aver ammirato la sua prima evacuazione open air: un misto di sorpresa e di paura. Esilarante. Io - come insegnano i manuali - gli ho fatto tanti complimenti, poi l'ho raccolta e buttata nel w.c. facendole ciao ciao.

E speriamo che, a spannolinamento finito, arrivi in poco tempo l'epoca del riduttore...

mercoledì 10 settembre 2008

Sfogo-appello

Perché deve essere così difficile trovare una tata che vada a prendere un bimbo al nido e lo tenga due o tre ore finché tornano a casa i genitori? Perché, non appena si pensa che finalmente si sia trovata la ragazza giusta, a cui il bimbo si è affezionato, questa per un qualche motivo saluta e se ne va? Proprio ora, in pieno inserimento al nido, poi... Be', non la biasimo, sono sincera: la famiglia per cui lavorava prima dell'estate l'ha richiamata (era praticamente previsto) e le offre più giorni e più ore di noi. Ma fino all'ultimo ho sperato che non avessero più bisogno di lei. E così, riprendiamo la ricerca di una baby-sitter...

Ma - soprattutto - perché non è possibile per una professionista 43enne, con esperienza ormai ventennale, trovare un lavoro minimamente corrispondente alle sue capacità, ma che le permetta di andare a prendere il figlio di 2 anni al nido, e poi a scuola, senza dover dipendere da persone esterne?

Non chiedo la luna... soltanto un lavoro in un orario compreso tra le 8 e le 17-17.30, e non come quello che faccio ora, da quasi 15 anni, dove prima delle 19.30 non posso staccare (e questo orario mi è stato dato come una grande concessione) e spesso capita che finisca alle 20.30, alle 21, o persino alle 22.30 come una settimana fa...

Mi sto perdendo un periodo fondamentale della vita di mio figlio. Forse il più bello, a detta di tante mamme.
Eppure devo lavorare, perché uno stipendio non basta.
E poi VOGLIO lavorare. Il mio mestiere è pesantissimo ma splendido, e lo faccio ancora con passione.
Lancio una bottiglia nel mare, lo so, ma chissà che qualcuno non la raccolga... C'è chi, in un blog, ha trovato l'amore, anche senza cercarlo. Ora potrei provare a cercare un nuovo lavoro...

A.A.A. Giornalista 43enne cerca una nuova opportunità professionale e di vita a Bologna e zone limitrofe: un impiego in uffici stampa, case editrici, società di comunicazione o aziende, comunque attinente alle capacità maturate grazie ad una esperienza ormai ventennale nel settore dell'informazione.
Per contatti: caravanserraglio(AT)gmail.com (oppure inviare messaggio privato tramite Splinder)

Non si sa mai...

lunedì 8 settembre 2008

Gabrielese

La prima settimana di mio rientro al lavoro è stata fagocitante. Oggi, invece, comincia la rentrée di Gabo: abbiamo ottenuto il trasferimento in un nido più vicino a casa, quindi dovrà fare un re-inserimento lunghino, di un paio di settimane almeno, contro le quattro dell'inserimento "classico" e l'unica settimana di re-ambientamento per i vecchi iscritti. Purtroppo non sarò io ad accompagnare Gabo in questa esperienza: impossibile per me prendere due settimane di permessi o ferie, quindi abbiamo incaricato una tata. Speriamo bene...

Intanto, registriamo un po' di nuove parole. Possiamo definire conclusa la fase della lallazione, anche se il vocabolario di Gabo resta composto, al momento, da parole composte da una stessa sillaba raddoppiata. Pare che sia una delle tecniche che usano i bimbi: c'è chi imita la parola, magari sbagliando, e chi invece prende una sillaba (iniziale, finale o mediana) e la raddoppia. Ed è questa tecnica la prediletta di Gabo.

Come parole corrispondenti all'originale annoveriamo, a tutt'oggi:
mamma, papà, nonna, nanna, ciuccio, pappa (ma questa l'ha pronunciata pochissime volte, essendo lui disinteressato all'argomento...).

Poi alcuni termini onomatopeici o quasi:
(cane), mimmi (gatto, ed è la parola di gabrielese che mi piace di più perché la trovo dolcissima, oltre che originale), ciù-ciù (treno), "ch-ch" (il verso del cavallo insomma, non so come scriverlo), bò-bò (rumore forte, di porta che sbatte o palloncino che scoppia).

Quindi diversi termini di etimologia incerta o riferibili ad una sillaba raddoppiata:
titti (rotto, ed è l'ultima parola acquisita), lala (acqua, da bere ma anche nel senso di piscina, fontana, con la variante lale per il mare), tata (c@cc@, ma anche, per estensione, sporco e spazzatura), scè-sce (ascensore), cì-cì (autobus: questa è un mistero!), ne-ne (auto, sia "vera" che giocattolo, forse derivata da "macchinina"), bi-bi (bimbo, bimba, bimbi).

Cominciamo poi ad individuare anche delle piccole frasi. La prima di cui mi sono resa conto mi ha anche fatto capire che Gabo comincia ad avere memoria dei fatti, anche accaduti diversi giorni prima, e li racconta. E' successo quando, passando in un certo punto vicino a casa, ha cominciato a dire "Bò-bò; tata!" e a ripeterlo diverse volte, finché ho capito che si ricordava che proprio lì, un paio di giorni prima, gli era scoppiato un palloncino in mano, poi io ne avevo raccolto i pezzi e li avevo buttati nel cestino. E ha ripetuto questa pantomima anche ieri, a due settimane abbondanti da quando è successo il fattaccio, che evidentemente l'ha colpito molto.

Ma il vero ritornello che ama ripetere Gabo (e speriamo che gli passi presto...) è E' MIA! MIA MIA MIA!!! Ovviamente per indicare un oggetto che gli piace, un gioco, una penna, che sia veramente suo o di qualcun altro non importa: in genere segue lagna perché quell'oggetto gli viene tolto.

Un paio di volte ha anche detto "mia mamma" e "mamma mia", e questa è l'unica variante che mi piace...

lunedì 1 settembre 2008

Progressi e regressi

Dopo oltre un mese sempre assieme, da oggi io e Gabo torniamo ad essere due entità separate. Per questa settimana starà con la nonna e con due tate, poi la prossima settimana cominceremo l'inserimento in un nuovo nido (con una tabella ancora tutta da decidere).

Intanto, registriamo qualche piccolissimo progresso sul fronte pappa. Ieri, a pranzo, Gabo ha mangiato mezzo spaghetto e ciucciato una cozza. E venerdì sera aveva assaggiato un angolino di piadina con squaquerone e - udite udite - mangiato di sua spontanea volontà due pezzettini, di circa un centimetro quadrato l'uno, di mortadella. Olè!
Insomma: non essendo più rimbambito dalla tv, comincia ad essere minimamente interessato a ciò che mangiamo noi. Per il resto, il suo menù sia a pranzo che a cena resta composto di yogurt, mela, banana e pane tostato.

Sul fronte nanna, invece, va sempre peggio. Proprio come un anno fa, al rientro dalle vacanze, e anche un po' peggio: ha il sonno leggerissimo, e quando si sveglia è difficilissimo farlo riaddormentare, anche nel lettone. Stanotte c'è riuscito il papà, tenendolo stretto stretto (tipo camicia di forza), e c'è voluta un'oretta.
Sarà una fase, come recita il mantra che noi mamme amiamo ripeterci quando qualcosa non va...

giovedì 28 agosto 2008

Allora...

...in realtà, siamo tornati già da una decina di giorni, ma avevamo troppe cose da fare e poca voglia di stare al pc.

La vacanza è cominciata malissimo. Appena arrivati a destinazione, dopo appena pochi passi, Gabo è inciampato ed è caduto di muso, spezzandosi un incisivo superiore. Grande spavento e tanta bua, un po' di sangue e nessun rimedio: gli rimarrà così, a metà e un po' in diagonale, finché non gli cadrà per fare spazio al definitivo... Potrebbe diventare nero ma anche no, ha detto il pediatra. Possiamo solo aspettare.
Per il resto, però, è andato tutto benissimo: Gabo è stato anche molto più "gestibile" rispetto alla vacanza in Tunisia, e i suoi lunghi pisoli pomeridiani (anche 4 ore!) ci hanno permesso di riposare. Anche la nanna notturna non ha avuto problemi.

Invece, appena tornati a casa, sono cominciati i problemi di notte. Si sveglia, che siano le 3 o mezzanotte, e non riesce più ad addormentarsi, nemmeno nel lettone con noi. Continua ad agitarsi, a rigirarsi di qua e di là, a sbattere le gambe, poi si mette seduto, scende, torna su...

Un delirio.

Sospettiamo che siano i canini in arrivo (anzi, speriamo che sia così, almeno sarebbe una fase passeggera!). Tanto che un paio di sere fa, dopo un'ora di rivoluzione nel lettone, e su suggerimento del pediatra, gli ho messo una supposta di paracetamolo (Efferalgan 150). Nel giro di mezz'ora si è addormentato... ma in pratica è come se gli avessimo somministrato un sonnifero.

E la pappa? Un dramma... In vacanza era così così, ma essendo noi più rilassati non ce ne siamo curati più di tanto. Mangiava un paio di fruttolo e mezza banana a pranzo, una mezza tazza di pappetta la sera, uno yogurt a merenda...
Ma da quando siamo tornati a casa va sempre peggio, e ci sono dei giorni che a pranzo o a cena digiuna. C'è anche da dire che, da quando siamo tornati a casa, stiamo disintossicando Gabo dalla tv. In vacanza avevamo forse un po' abusato della sua nuova passione per Pat il postino che ci permetteva di stare tranquilli con lui a tavola a pranzo e a cena. Ma era come se mangiasse sotto ipnosi... Quindi basta tv a tavola.

E la pappa ora è diventata ancora più difficile. Due sere fa ha mangiato qualche briciola di pane tostato e due cucchiaini di fruttolo. Se me lo raccontassero, obiettivamente, non ci crederei. Io e suo padre lo guardavamo increduli: ma come fa a non avere fame???

Proprio quel pomeriggio, era martedì, lo avevo portato dal pediatra. Pesa 11 kg ed è lungo 85 cm, è attorno al 25mo percentile, quindi per il pediatra va bene così. "Che mangi pure pane e yogurt, se è quello che vuole", ha detto, suggerendo soltanto di sostituire il latte fresco intero con il latte crescita, che è addizionato di vitamine e minerali. La mattina beve sempre volentieri il biberon di latte (240 ml con 5 o 6 biscotti) e la sera prima di dormire ne beve altri 100-120. Evidentemente, questa esigua quantità di latte (in pratica sono un paio di bicchieri) rappresenta il suo fabbisogno nutritivo giornaliero.

Ma non è facile accettare tutto ciò, lo ammetto. Anche perché tutte le sere gli preparo una pappa, in genere quella "molla" da svezzamento (ho provato anche in vacanza con pastina e riso, ma proprio non va...), che regolarmente butto via. E a parte un po' di frutta, pane e latte e derivati, non c'è davvero nulla che gli piaccia o che gli interessi. Se gli proproniamo un po' di nostro cibo, afferra il polso della mano che brandisce il cucchiaio e lo respinge con tutta la forza che ha. E che non è poca.

Da lunedì io torno a lavorare, e presto dovremo affrontare anche un nuovo inserimento in un nuovo nido.

Si preannuncia un autunno caldo, in casa di Gabo...

giovedì 31 luglio 2008

Valigie

Sono alle prese con l'incubo-valigie. Anche quando ero non-mamma avrei voluto teletrasportarmi direttamente in vacanza... figuratevi adesso che, oltre a me, devo pensare anche all'armamentario di Gabo.

Do con terrore uno sguardo alla mia listona preparata l'anno scorso per una vacanza di un mese e mezzo in appartamento in affitto: stavolta staremo due settimane - in un appartamento trovato via internet e di cui quindi ignoriamo del tutto la dotazione - ma la sostanza non cambia. Qualcosa dalla lista va tolto, altro va aggiunto.

Perciò, saluti e baci, ché ho un po' da fare.

Ci si rilegge-risente-rivede dopo ferragosto!

martedì 29 luglio 2008

Te-te

E' tanto tempo che non scrivo qui, ma tanto ci pensa la mia mamma a scrivere per me.

Però volevo dire che adesso so tante parole. La mamma dice che sono ancora alla fase della lallazione, perché ripeto solo delle sillabe uguali, ma tanto loro mi capiscono lo stesso.

Ad esempio so chiedere quando voglio vedere i cartoni che mi piacciono tanto. Si chiamano Teletubbies ma è troppo difficile, allora dico te-te. Però da qualche giorno la mamma mi ha fatto scoprire un cartone troppo bello, che poi non è un cartone, perchè sono delle figure di plastica che si muovono lente e parlano lente, così io capisco tutto proprio come con i te-te. Si chiama "Pat il postino". C'era un dvd in regalo assieme ai Teletubbies e una volta me l'ha fatto vedere e a me piace soprattutto il micetto di Pat che si chiama Jess. Così hanno comprato un dvd con sei episodi e la mamma mi fa vedere questo cartone quando faccio l'aerosol per la tosse perché sto buono buono.

Però a me piacciono anche i libri, quelli che mi legge mamma e che poi io prendo in mano e li apro e chiudo e li sbatto per terra perché mi diverto.

La mamma ora mi ha aperto anche una libreria virtuale tutta mia! Per ora ci sono pochi libri ma perché la mamma ancora non ha avuto il tempo di inserirli tutti. L'importante è che i libri mi piacciono come a mamma e papà.

lunedì 28 luglio 2008

Nido ciao ciao

Venerdì scorso è stato l'ultimo giorno di "scuola" per Gabo.
Se devo fare un bilancio di questo anno di nido, è perlopiù negativo.
Mi spiego: ovviamente, è stato utile (necessario, anzi, indispensabile), visto che sia io sia il papà lavoriamo tutto il giorno. Ma non è stata un'esperienza "educativa".
Credo che molto dipenda dal rapporto che (non) ho avuto con le educatrici. Intanto, ne ha cambiate cinque in un anno: una è andata in pensione (a fine maggio), un'altra si è assentata per un intervento già in primavera. L'unica che è rimasta per l'intero periodo era quella "antipatica", a me e di riflesso anche a mio figlio.

Poiché Gabo restava fino alle 18, con il "prolungamento orario" dalle 16.30 curato da una ragazza (dolcissima) di una cooperativa, quando lo andavamo a riprendere (in genere il papà) tutto quello che riuscivamo a sapere della sua giornata era una riga in un foglio, in cui compariva solo se aveva mangiato (e il risultato, al 90%, era NO minestra, NO pietanza, SI' frutta) e se era andato di corpo...
Nient'altro.
Dopo l'assenza per due mesi per gastroenterite, avevo cominciato a chiamare tutti i giorni verso le 14 per sapere come era andata. E le dade mi dicevano al massimo "ha giocato un po' con la pappa, ha smangiucchiato un po' di pane" ecc.ecc. Tutto qua. Telefonate totalmente inutili, per cui smisi di chiamare.

E quando, a maggio, ho chiesto di potere avere un colloquio personale con le educatrici, mi hanno detto che non sarebbe stato possibile, perché non c'era tempo, e quella andava in pensione, e quell'altra era malata ecc.ecc.

Degli 11 mesi di vita di Gabo al nido, mi resta un quadernone con alcune fotografie (tutte più o meno del periodo dell'inserimento, o comunque dell'inverno) e nient'altro di personale.

Avrei voluto sapere com'era il suo rapporto con gli altri bambini, ad esempio.
Invece, non so nulla di quello che è stata la sua vita per 9 ore al giorno.

Be', dall'anno prossimo si cambia nido: abbiamo ottenuto il trasferimento in un asilo più vicino a casa.
E spero che l'esperienza sia più positiva e più "partecipativa"...

sabato 26 luglio 2008

Routine della nanna

Da qualche mese addormentare Gabo è diventato un piacere (quasi sempre, tranne le dovute eccezioni: se no, che regola è?).
Un momento speciale, tutto nostro.
Temo che le prossime due settimane al mare ci facciano perdere questa piacevole consuetudine: già in Tunisia, infatti, la routine era stata stravolta dalle circostanze.
Ho deciso quindi di fissare, su questa pagina, il nostro schema. Perché prima o poi non lo seguiremo più, ma non lo voglio dimenticare, visto che mi tiene piacevolmente compagnia da oltre un anno.

Da qualche settimana, tra l'altro, Gabo va a nanna una mezz'oretta più tardi del solito: verso le 21.30 e non più alle 21, come ha fatto da quando aveva pochi mesi. Credo che sia anche per un motivo di luce: ha un orario estivo e uno invernale, insomma.
E sempre da qualche settimana non dobbiamo più "intuire" il momento giusto per portarlo a nanna: lo fa quasi sempre capire lui, dirigendosi verso la sua cameretta oppure strusciandosi sul divano, e sempre salutando il papà con la manina o, certe sere, con un'abbracciatona.

Arrivati in camera, ci sediamo sulla sua poltrona, dove per i primi quattro mesi di vita l'ho allattato. Sarà anche per questo che il momento dell'addormentamento per noi è così intimo...
E qui comincia la routine, con la lettura.

Per circa un anno gli ho letto sempre, tutte le sere, lo stesso libro: Ninnananna ninna-o, consigliatomi dalla preziosa Michy76. E ha sempre funzionato. Poi, da un giorno all'altro, Gabo si è stufato (a ragione), ma io mi ero premunita per tempo di un'alternativa: Filastrocche delle stelle.
Per un paio di mesi abbiamo alternato queste due letture (ed è sempre lui a scegliere quale), ma da qualche giorno la scelta si è allargata ad altri libri che da mesi stanno sul suo comodino e finora rappresentavano letture "diurne": "Pandi mago" (questo è capace di volerlo sentire tre volte di seguito... ma piace molto anche a me) e un libriccino di cui farei a meno, ma a lui piace moltissimo: "Le potenti ruspe".

Finito il momento della lettura, ripeto sempre gli stessi gesti e le stesse parole, descrivendo le azioni che compio e soprattutto l'ambiente circostante. Ecco la "tiritera" che ripeto più o meno da un annetto, e da qualche mese con queste stesse testuali parole:

"Il libro della nanna è finito. Adesso lo mettiamo via, spegniamo la luce e accendiamo la nuvoletta*.
Vuoi un po' di latte?°
Adesso ci facciamo un po' di coccole, poi la mamma ti mette nel tuo lettino, dove ti aspettano il tuo amico Pandone, il Cucciolo-cuscino, l'Angioletto della luna, il libro magico, i cuscini con gli animali della savana; e sul muro ci sono i Teletubbies, che sono venuti apposta per te da Teletubbylandia.^
Sull'armadio, qui di fronte, c'è il tuo amico WinniePooh: WinniePooh che fa la nanna con la sua amica maialina, WinniePooh che mangia il miele con le sue amiche apine, e WinniePooh piccolino, che ha tanto tanto sonno, e vuole fare tanta nanna. Proprio come Gabriele.
In più, tutta notte, al tuo fianco, c'è Ciccio Riccio: piccolo piccolo, tenero tenero, morbido morbido. Tutto da coccolare e accarezzare.
Con tutti questi amici vicini, farai tanta tanta nanna, tutta la notte nel tuo lettino, fino a domani mattina".


Il "mantra" finale a volte funziona e spesso no (cioè: spesso capita che la notte si svegli e finisca direttamente nel lettone...). Ma mi piace ripeterlo così.

Questa è la versione "media" della tiritera, che allungo o accorcio a seconda della propensione al sonno che dimostra di avere Gabo. In genere, finito il monologo, è già semi-addormentato in braccio. Aspetto un paio di minuti, per essere sicura che sia veramente sulla via della nanna, mi alzo dalla poltrona e lo depongo nel lettino, senza dimenticare il finale del mio "rito":

"Adesso ti metto nel lettino così stai più comodo. Buona notte Gabriele (bacetto sulla fronte) e sogni d'oro!".

Lo so, magari a molte di voi sembrerà un'assurdità fare tutto ciò... ma per me, che torno a casa la sera alle 20 passate e non lo vedo dalla mattina alle 9, è veramente un momento di pace e di amore. Che, già lo so, presto o tardi mi mancherà. Tantissimo.



(*) L'Angel Care, che noi però abbiamo sempre usato solo come "baby-monitor" audio: le placche per il movimento del neonato, infatti, non le abbiamo mai montate.
(°) Tengo sempre pronto un biberon piccolino di latte, 100-120 ml al massimo: certe sere se lo scola, altre no.
(^) Posterino dei Teletubbies trovato in omaggio con un dvd. Idea, questa, copiata ad Estivill, una sera che provai ad applicare il suo metodo. Desistii dopo 2 minuti, ma il poster è rimasto lì.

lunedì 21 luglio 2008

Venti

Il ticker segnala che oggi "Lenticchia ha 1 anno e 8 mesi". Ovvero, 20 mesi. Un'altra cifra tonda, un'altra piccola tappa raggiunta...

Cucciolo mio, ogni giorno faccio fatica a staccarmi da te e portarti al nido, perché so che non ti vedrò per altre 11 ore... E lo so che staresti meglio a casa con me, e con il papà. Lo so anche perché durante la settimana dormi male, sei agitato e ti svegli in piena notta, e ti riaddormenti solo se vieni nel lettone. Nel weekend, invece, fai tutta una tirata fino a mattina.

Ma la vita, la nostra vita, è fatta così.

A volte la sera, prima della nanna, quando ti tengo in braccio e hai gli occhi già chiusi e il respiro si va facendo regolare, ti dico che "dobbiamo fare la magia"...

Perché solo una magia potrebbe darmi un lavoro con un orario più umano, che mi permetta di venirti a prendere il pomeriggio per passare un po' più di tempo assieme.

Però tra qualche giorno andremo di nuovo in vacanza, e staremo sempre assieme, prima al mare poi a casa, per un mese. E già temo la tua reazione quando ti dovremo inserire nel nuovo nido.

Aspetto la magia... Perché ce la meritiamo. Tutti e tre.

giovedì 17 luglio 2008

Astinenza

Per una settimana si era limitato a guardare con invidia gli addetti alle pulizie dell'hotel.
Ma appena rientrati a casa dalla vacanza tunisina, Gabo si è fiondato sul suo gioco preferito... ed è andato avanti per un'ora a pulire casa!












lunedì 7 luglio 2008

Lalla

Da qualche tempo Gabo ha una parola con un significato preciso, la seconda dopo (=cane, animale): è lalla, che significa acqua in tutte le sue forme.
Gabo ha sempre bevuto moltissima acqua sin da piccolino, quindi potete immaginare con questo caldo le bevute che si fa. E' una litania continua: lalla-lalla-lalla!!

Ma dice lalla anche quando indica la vasca del bagnetto o la fontana, dove si tufferebbe volentieri. Ieri, dietro una vetrata, ha visto la piscina che frequento io, e dove una volta è stato anche lui, e ha esclamato: lalla!

Gli abbiamo detto che da oggi sarà in un posto dove ci sono tante piscine e tanta lalla. Nel pomeriggio, infatti, si parte per la Tunisia. Sarebbe il nostro viaggio di nozze, ma molto probabilmente sarà una fatica infernale... passeremo il tempo a rincorrerlo, per evitare che si tuffi da qualche parte!

giovedì 26 giugno 2008

C.V.D.

Ovvero: come volevasi dimostrare...
Per ora varicella e scarlattina non si sono appalesate (incrociamo le dita fino a metà luglio!), ma in compenso Gabo si è beccato un mega-raffreddore con tosse. E' un vero moccioso, con il naso colante perenne. Ma il vero problema è la tosse...

L'altra notte, dopo il mio secondo addio al nubilato, quando sono tornata a casa l'ho trovato nel lettone con il papà. Tanta era la tosse che non riuscivano a dormire, nessuno dei due! Così ho dato il cambio al futuro marito, che si è sistemato sul divano, e mi sono tenuta Gabo nel lettone con me. Notte completamente in bianco.

Avevo già cominciato il giorno prima con l'aerosol (il solito mix fisiologica+cortisonico), ma - a parte le estenuanti battaglie per fargli respirare un po' di "aria frizza", come la chiamo io - non aveva sortito alcun effetto.
Allora ieri ho aggiunto tre gocce di "doping" (Broncovaleas), e stanotte Gabo ha dormito nel suo lettino dieci ore filate fino alle sette, senza un colpo di tosse!!! E anch'io, finalmente, ho dormito più di tre o quattro ore.

Certo, una notte tranquilla non basta per recuperare le tante, troppe notti insonni, soprattutto nelle ultime settimane, casua agitazione pre-matrimoniale. Però oggi mi sento un'altra!

lunedì 23 giugno 2008

Sconsigli per gli acquisti

A fine maggio, con l'anticipo dell'estate, mi ero premunita per tempo di un copri-seggiolino per auto in spugna. Non so dire la marca, ma lo sconsiglio vivamente. Per montarlo, e in particolare per fare passare le cinghie nelle fessure della spugna, bisogna togliere il seggiolino dall'automobile e "disfarlo" completamente... Il che non è molto pratico se lo si vuole lavare spesso.

Non so i vostri bimbi, ma Gabo suda come in sauna già di suo: ieri gli abbiamo dovuto fare la doccia già di mattina e il bagnetto la sera, perché dopo poche ore puzzava già come una capretta. Figuratevi dopo un viaggio, anche breve, su un seggiolino un po' plasticoso, che magari è stato al sole per ore... e la spugna non aiuta.

Per l'auto del papà, quindi, ci premuniremo al più presto di un altro modello. Per l'ovetto ci eravamo trovati molto bene con il salva-schiena in pula di farro della ditta "La terra e l'albero". Spero che sia facile da montare anche per il seggiolino auto. In ogni caso, questo non si lava...

venerdì 20 giugno 2008

Taglie

Sia ieri che oggi ho messo a Gabo degli short dell'anno scorso.
Taglia: 6 mesi.

Ok che mangia poco... però a me non sembra poi così mingherlino. A gennaio, per la gastroenterite, era sceso a 8,8 chili, che per un bimbo di 13 mesi erano davvero pochini. Ma un paio di sere fa l'abbiamo pesato: 11 kg.
Evvai!!

(Si ringrazia lo sponsor Fruttolo...)

mercoledì 18 giugno 2008

Allarme virus!!!

Qualche giorno fa, sulla porta del nido, è comparso un cartello: "Si è verificato un caso di varicella".
Ieri ne è comparso un altro: "Si è verificato un caso di scarlattina".

Lo so che prima o poi le dovrà prendere... però, per favore, facciamo che aspettiamo almeno metà luglio, ok???

domenica 15 giugno 2008

Mia-Bia-Pia

Sul linguaggio siamo ancora molto indietro. Non mi preoccupo di certo: un cuginetto di Gabo è stato portato dalla logopedista a tre anni perché ancora farfugliava... e si sa che anche in questo c'è una predisposizione familiare.

A suo modo, comunque, parla. E stiamo cercando di capire se sono lettere ammucchiate senza senso o no. Ad esempio, da qualche tempo ripete con insistenza MIA-MIA-MIA con le varianti BIA-BIA e PIA-PIA. E ci pare che MIA voglia dire "dammi", "lo voglio" o qualcosa del genere.
Gli piace molto anche il suono SH che infila in mezzo a vari parlottamenti (ad esempio, gli piace ripetere ashebbà, e con un cipiglio molto serio).

C'è però un problemino in più: purtroppo, il ciuccio gli sta piacendo sempre di più... e con la bocca tappata, al massimo mugola.

Altre mamme mi dicono che poi, quando cominciano a parlare tardi, è impressionante perché, d'un botto, parlano. E per davvero.
Non oso pensare che cosa avrà da dire, con il caratterino (paterno) che si ritrova...

Aggiornamento
Un paio di settimane fa gli piaceva dire "béibe béibe", e io gli facevo il verso in slang: "Oh babe babe, what's an american boy".
Da ieri il tormentone è peppè, peppè.
Insomma, di parlare proprio non ne vuole sapere: ma in quanto a lallare, si dà da fare.

venerdì 13 giugno 2008

Venerdì 13

Mi è andata bene.
Ho solo sfasciato una portiera dell'auto e ho un po' male al collo.
Avevo appena lasciato Gabo al nido e stavo tornando a casa quando... SBANG: la mia auto-cassonetto (una Hyundai Atos) in una rotonda è stata centrata in pieno da una BMW M3 guidata da un ventenne.
Ero sotto choc e ho firmato la constatazione amichevole assumendomi la responsabilità dell'incidente, anche se non sono del tutto convinta - ora, a mente più lucida - di avere tutta la colpa.
Una certezza, comunque, ce l'ho: ho la testa da un'altra parte...

giovedì 12 giugno 2008

Scimmiotto vagabondo

Gabo ormai si arrampica ovunque. Sale sulle sedie di casa e da lì sul tavolo, in piedi. Non so se stia crescendo in altezza, ma le braccia le ha lunghissime e arriva ovunque. Si appende ai porta-asciugamani, per dire.
E' un vero scimmiotto.

Inoltre è proprio un vagabondo.
In casa non resiste: si piazza davanti alla porta e mugola per uscire, come un cagnolino. Io lo chiamo il mio bimbo-beagle, perché quando siamo a spasso corre in tutte le direzioni, proprio come i "bracchetti"... impossibile "addestrarli". Quasi tutti gli altri mi sembrano bimbi-pastore tedesco, che stanno a fianco dei genitori senza allontanarsi e camminano placidi placidi anche senza la manina.
D'altra parte, non stava fermo un attimo neanche nella pancia: i primi movimenti li ho sentiti già alla 16esima settimana, e da allora si è sempre mosso.

Da un paio di giorni, poi, ha imparato una nuova prodezza: si arrampica sul passeggino, si mette a sedere, si allaccia le cinture e indica la porta. Quando vede che non ottiene nulla, si divincola, si mette in piedi... ed è un miracolo se ancora non si è ribaltato.
Quel passeggino andrà presto in garage e in casa terremo solo quello "leggero" che sta piegato. Almeno finché non imparerà ad aprirlo.

L'impressione è che stia prendendo il carattere del nonno paterno, che sin da giovanissimo è stato vagabondo, fino a "scappare" in Francia quando non aveva ancora 18 anni... Poi, da adulto, si è scelto un mestiere proprio da vagabondo: per anni ha lavorato sulle navi da crociera.
Come dice il papà, quantomeno non avremo un "bamboccione" in casa.

Ma intanto... diciamo che è un bimbo impegnativo, ecco.
Lo so, tutti i bambini sono impegnativi. Ma Gabo mi sa che lo sia un tantino più di tanti altri.

mercoledì 11 giugno 2008

Ho ceduto

Ieri sono entrata nel negozio di giocattoli sotto casa e ho acquistato un set con scopina, paletta, spugna e straccio.
Gabo ne è entusiasta.
Ora è molto più pulito anche il parco del quartiere... dove, peraltro, ho raccolto la solidarietà di altre mamme di maschietti con il trip delle pulizie. "Sa - mi ha detto una, mentre osservava Gabo ramazzare aghi e foglie - a mio figlio ho già dovuto comprare un secondo carrello per le pulizie, perché il primo l'ha distrutto a furia di giocarci...".
Ma le femmine cosa fanno, giocano con spade e pistole??

mercoledì 4 giugno 2008

Manie

Sono ormai diversi mesi (da quando riesce a mettersi in piedi attaccandosi a qualcosa, quindi da fine agosto) che Gabo ha una mania: aprire e chiudere. Cassetti, porte, sportelli... qualsiasi cosa si possa aprire e chiudere. Comprese le porte dei negozi, anche quelle automatiche.

E' impossibile fare una passeggiata con lui in una zona commerciale: se le porte sono chiuse, tenta di aprirle; se sono aperte, tenta di chiuderle. Comprese quelle a fotocellula. Nei negozi sotto casa, credo che i commessi non ci possano più vedere... anche perché trotterella velocissimo, ormai, e appena entra si infila in ogni vetrina. Prima o poi fa un filotto di manichini.

Se poi è domenica o sera, e le porte automatiche sono irrimediabilmente chiuse, prova una delusione fortissima. Allarga le braccia, ma dopo un secondo corre già alla porta successiva. E noi dietro a lui.

Da qualche tempo, però, ha una nuova mania: giocare con gli attrezzi per pulire casa. Si diverte molto a passare lo swiffer (è bravissimo, pulisce anche sotto il divano e il letto! Guai però a mettere il pannetto, no no, lo swiffer deve essere "nudo"...). E ogni mattina e sera prende il duster e pulisce lo stereo, i libri, il passeggino, il divano, il letto... Punta anche al mocio e al secchio, ma quelli li abbiamo esiliati sul balcone.

Il problema è che da un paio di giorni fa vuole solo giocare con scopa e paletta: si mette davanti al ripostiglio e piagnucola per farselo aprire. Noi cerchiamo di spiegargli che non è un gioco e che li tiriamo fuori solo per pulire casa, ma lui non ci crede. E se solo trova la porta del ripostiglio lasciata incautamente aperta, sono gridolini di giubilo. Subito parte all'attacco del suo drago immaginario brandendo lancia e scudo

Qualche giorno fa, nel supermercato vicino a casa, Gabo ha visto l'uomo delle pulizie aggirarsi con scopa e paletta, lo sguardo come perso nel vuoto. Non si è accorto che c'era un bambino di un anno e mezzo che lo fissava con malcelata invidia.

"Che bello, lui sì che si diverte, a giocare con scopa e paletta tutto il giorno..."