mercoledì 26 dicembre 2007

Convalescenti

Mamma e papà hanno passato i giorni pre-natalizi tra pronto soccorso e guardia medica... Nulla di grave: solo un brutto virus influenzale che ci ha letteralmente stesi.

In compenso Lenticchia si è ripreso alla grande e si gode i genitori forzatamente casalinghi, a disposizione 24 ore su 24 (lettone compreso). Sarà che è contento di essere a casa con noi, ma ha smesso di buttarsi per terra a pelle d'orso e mangia tutta tutta la pappa, poi batte le manine quando si accorge che è finita.


Sempre in questi giorni ha finalmente cominciato a fare ciao-ciao con la manina, a dare i bacini sulla guancia a mamma e papà, a bere dal biberon da solo, a fare le coccole ai pupazzi. Prende la sua spazzola o il suo pettine e cerca di spazzolarsi, afferra la scatola dei cotton fiocc e l'appoggia sopra le orecchie, tenta di infilarsi calzini e bavaglino (tutto con scarso successo...). Dice papà, mamma e pappa, e ripete in continuazione DA-DA con tono entusiastico, ma non abbiamo ancora capito cosa voglia dire.

Ho come l'impressione che al nido, sì, si trovi bene, ma come si sta con mamma e papà proprio non ce n'è!

Ed ecco il giorno di Natale di Lenticchia, tra la mattinata in tutone in casa e il pomeriggio in ghingheri dalla zia.




Con tanti auguri di proseguimento di buone feste, visto che gli auguri di Natale non sono riuscita a farli, causa maxi-congiuntivite che mi ha tenuta lontana dal video!

martedì 18 dicembre 2007

Tantrum

Esaurita ormai, per limiti d'età, la consultazione quotidiana della mia "bibbia", sono passata al "livello successivo": un manuale, sempre di Tracy Hogg, ancora non tradotto in italiano e dedicato ai "toddlers", parola intraducibile ma che più o meno indica i bambini da uno a tre anni.
Ho così imparato una parola bellissima e temibile: tantrum.
Ovvero, semplicemente, capriccio.


Purtroppo, anche Lenticchia è diventato capriccioso. Quando è malaticcio o stanco, poi, diventa francamente insopportabile.
Il suo capriccetto preferito è per essere preso in braccio. Temo che il nido abbia una grande responsabilità... Infatti a casa era abituato a starci poco o niente, mentre ora qualunque adulto veda, anche per la prima volta, subito allunga le braccine con sguardo implorante.

Non fa poi veri e propri capricci (per ora), ma si sicuro gli oggetti che brama di più sono i cellulari e i telecomandi. E ovviamente, con il suo status di malato, ieri ho ceduto su entrambi. Era buffissimo vederlo cambiare canale con nonchalance, mentre il pediatra compilava una ricetta...

Ma quello che proprio mi imbarazza è una evoluzione del capriccio, spesso indice di grande stanchezza: si butta singhiozzante sdraiato per terra a pancia e faccia in giù. A pelle d'orso insomma. Impossibile lasciarlo lì con indifferenza, quindi corro e lo prendo in braccio. Così ha ottenuto quello che voleva.

Arriverà di nuovo l'estate, ciccetto, allora vedrai che ti lascio a pello d'orso! Ma chissà per allora cos'altro avrai escogitato...

lunedì 17 dicembre 2007

En plein

La situazione si è evoluta, e non in senso positivo.
La scorsa notte Lenticchia è venuto a dormire direttamente nel lettone... volevo tenerlo sotto controllo, e ho fatto bene. Infatti a mezzanotte ha cominciato a tremare tantissimo. Non ho mai visto le convulsioni febbrili e perciò ho chiamato la guardia medica per sapere come comportarmi. Secondo lui, erano solo brividi di freddo. Oggi poi il pediatra mi ha spiegato che con le convulsioni si ha perdita di conoscenza: il tremore è invece indizio di rialzo della temperatura.

Infatti... alle 2 gli ho provato la febbre, perché "delirava". Sul serio: parlottava nel sonno, diceva le sue paroline senza senso a voce molto alta poi si rimetteva a dormire.
Aveva 40...


L'abbiamo portato sul fasciatoio, denudato e sottoposto a spugnature fredde. Ovvero, asciugamani bagnati di acqua fredda e strizzati con cui tamponare fronte, inguine e ascelle. Con sottofondo di pianti strazianti...

Oggi, poi, c'è stata l'esperienza del vomito. Ero tutta contenta che aveva bevuto un intero biberon di latte di riso, ma non ho fatto in tempo a pensarlo che ha vomitato tutto. Bis a pranzo: aveva mangiato tutta la pappa, e dopo dieci minuti l'ha vomitata tutta. Adesso, giustamente, non ne vuole sapere di fare merenda. Fosse cicciottello...

Nel pomeriggio è venuto a casa il pediatra. Ha bronchite e gola rossissima. Forse si è beccato un rotavirus. Morale: antibiotico per quattro giorni, Peridon per due, una bevutina di coca cola calda e sgasata (giuro!) per tirarlo su, e in casa fino a Natale.

Comincio a non sentirmi tanto bene neanch'io.

sabato 15 dicembre 2007

Home sweet home

Giovedì, a mezzogiorno, è ricomparsa sul display del cellulare quella parolina di quattro lettere...
"Ha avuto due scariche di di@rrea, ti aspettiamo!".

Da tre giorni Lenticchia è a dieta stretta: solo carote, patate e riso (che per noi è crema di riso: ho provato, nell'occasione, a dargli il baby riso della Mellin, ma l'ha sputato...).
Niente latte, latticini e yogurt, solo latte di riso. Ho comprato una bevanda pronta, ma ho chiesto anche consiglio in farmacia e mi sono fatta fregare. Infatti mi hanno fatto comprare il Plasmon Risolac 2, che in pratica è un latte artificiale in polvere a base di riso per bimbi allergici al lattosio: 13,99 euro per 300 grammi. Ovviamente, Lenticchia non l'ha voluto neanche annusare, mentre la bevanda pronta, con qualche biscottino sciolto dentro, la beve volentieri.

A casa, poi, di di@rrea non ne abbiamo vista proprio. Diciamo qualche scarica lentina, ma non la gastroenterite che subito la dada (quella che mi sta antipatica, ovviamente...) mi aveva ventilato per telefono. "L'ho dovuto cambiare due volte - mi ha detto con la faccia schifata quando sono arrivata al nido - ha fatto proprio acqua, visto che l'ho cambiato io te lo posso assicurare...".

Ho pensato di dirle: ciccia, è il tuo lavoro, ti pagano anche per smerd@re dei poppanti sc@gazzoni. Se non ti piace, cambia lavoro.
Ma mi sono morsa la lingua...

Aggiornamento della domenica
Il bollettino recita: ore 11, febbre a 39.5. Dopo una supposta di Efferalgan, scesa a 38.5. Alle 15.30, risalita a 39.2.
Cominciamo ad essere francamenti stanchi.
Quando finisce l'inverno?

lunedì 10 dicembre 2007

Repetita NON iuvant

Ieri l'ho detto troppe volte.
"E' stata proprio una bella settimana".
"Un weekend quasi riposante".
"Era da maggio che non mi sentivo così...".

Stamattina Lenticchia si è svegliato alle 5.30 e non c'è stato verso di farlo riaddormentare. Nemmeno nel lettone.

La vita dei genitori è bella perché è varia.

sabato 8 dicembre 2007

Avanti così

La nuova tecnica per la nanna continua a dare frutti abbastanza soddisfacenti. E' ormai una settimana che abbiamo cominciato con l'addormentamento direttamente nel lettino. Certe sere crolla immediatamante, e comunaue al massimo ci sono voluti cinque minuti di tiralo su-mettilo giù, come prevede il "metodo Hogg". Nelle ultime notti si è svegliato un paio di volte: ad esempio, stanotte alle 23 e alle 2. L'ho trovato in piedi nel lettino piagnucolante, ma mi è bastato sdraiarlo e non si è più tirato su. Dalle 2 ha poi fatto una tirata fino alle 7.

Nel post precedente mi ero dimenticata di specificare il motivo principale per cui ho deciso di applicare il metodo: da qualche notte, l'unico modo per riaddormentarlo era prenderlo nel lettone. Dove restava fino a mattina, impedendo a ME di dormire. Un po' perché tendeva a usurpare il mio posto, un po' perché non ero tranquilla. E visto che veniva nel lettone sempre prima (una volta alle 5, la notte successiva alle 4, poi alle 3...), il mio timore era che finisse per venire a nanna direttamente nel lettone. Conosco famiglie in cui dormono tutti e tre assieme da anni. E per me - per come la penso io, per come la vivo io - non è sano.

Per carità: mi piace avere mio figlio nel lettone... E' bello dormire abbracciati, sentire il suo respiro, accarezzarlo. Così come è tenerissimo addormentarlo in braccio, coccolandolo fino ad accompagnarlo nelle braccia di Morfeo. Ma tutto ciò - per me - è positivo se è l'eccezione. Non la regola.

Una bella eccezione è quella che abbiamo vissuto ieri come coppia: un giorno di ferie, tutto per noi. E' stata la prima volta che abbiamo passato una giornata "da soli" da quando Lenticchia è nato. L'ho accompagnato alle 9 al nido, poi sono tornata a casa. Avevamo dei giri da fare (banca, acquisti...), ma avevamo anche bisgno di recuperare la nostra dimensione "a due". All'inizio ho provato una sensazione stranissima, non del tutto positiva... Perché una cosa è portare il proprio figlio al nido perché si deve andare a lavorare, un'altra è perché si vuole restare "da soli". Però poi ci siamo goduti le nostre sette ore di libertà.

Da ripetere. Magari prima che passi un altro anno...

mercoledì 5 dicembre 2007

Due notti così

Purtroppo non riesco più a trovare il tempo per aggiornare il blog. E mi dispiace tanto, perché questo, oltre ad essere il diario della vita di mio figlio, è anche uno strumento per me utilissimo.

Ad esempio, mi serve a ricordare che il metodo Hogg per la nanna pare proprio funzionare...

Ormai ogni notte, da qualche settimana, era sempre peggio. I continui raffreddori e la conseguente tosse hanno di certo peggiorato la situazione, causando sempre più numerosi risvegli notturni. Ma da qualche giorno stava diventando una lotta anche il semplice addormentamento: dopo la solita routine (indossare il sacco nanna, bacino al papà, trasferimento sulla poltrona in cameretta, lettura del libro della nanna, luce spenta, coccoline), non riuscivamo più a metterlo nel lettino. Lenticchia cominciava a piangere ancor prima di essere sdraiato!

Così ho deciso di passare all'azione e ho rispolverato "Fate la nanna", il libretto sul famigerato "metodo Estivill". Ma non c'è niente da fare: non ce la faccio proprio ad applicarlo. Avevo già provato mesi fa e ho riprovato domenica sera, ma non resisto ai singulti di Lenticchia. Per non parlare del papà, nettamente contrario.

Allora sono tornata agli insegnamenti di Tracy Hogg, il cui metodo è più "morbido". Oltre alla routine, che peraltro applico da sempre, questa tecnica prevede di prendere un attimo in braccio il bambino "renitente" alla nanna, consolarlo appena appena (ad esempio con un "pat pat" sulla schiena) e rimetterlo giù, con dolcezza e magari ripetendo "Buonanotte e sogni d'oro", "ora fai la nanna fino a domattina", frasette così. E questo prendilo su-mettilo giù va applicato a oltranza, finché il bambino non si addormenta. La "baby solver" consiglia di contare il numero di volte di 'sta ginnastica (a lei è capitato di arrivare oltre 200!), ma io perdo il conto. In compenso ho guardato l'orologio: la prima sera, domenica, ci ho messo tre quarti d'ora... ma avevo cominciato con il metodo Estivill, virando poi al metodo Hogg, e Lenticchia piangeva troppo forte. Così l'ho addormentato in braccio, e di notte si è svegliato più volte, come sempre.

La sera successiva, lunedì, invece non ho dovuto fare nessuna ginnastica: appena messo giù, si è addormentato. Così, di colpo. Ma era proprio cotto... e ha dormito di filato, senza interruzioni, fino alle 7.20! Alle 5 mi sono svegliata e ho resistito una ventina di minuti, poi sono andata a controllarlo: dormiva beato. Ragionandoci un po', oltre al metodo Hogg, c'erano state altre due piccole novità: innanzitutto, avevo messo qualche goccia di olio essenziale di menta nei diffusori del termosifone (che peraltro restano spenti tutta notte), e forse questo lo ha aiutato a respirare meglio e a non tossire. Poi avevamo dimenticato acceso l'Angel care, che utilizziamo soltanto la sera quando lui dorme e noi guardiamo la tv in sala. Forse quella lucina lo ha tranquillizzato. Chissà.

Allora ieri sera abbiamo provato a ricreare la stessa alchimia. Ci sono voluti dieci minuti di su-e-giù (con piantini) per addormentarlo. In precedenza avevo messo qualche goccia di menta, e la notte abbiamo lasciato accesa la lucina dell'Angel care. Morale: ha dormito di filato dalle 21.30 alle 7.40!!!

E la mamma? E' sveglia dalle 3...