lunedì 30 aprile 2007

Nuovo corso

L'ho fatto: ieri ho portato Lenticchia in una piscina diversa da quella del superbagnetto con polemica. E ho potuto sperimentare un approccio sicuramente più vicino alle mie aspettative!

In vasca c'erano almeno una trentina di bimbi di varie età (oltre ai genitori) e quattro o cinque istruttori. Io ho detto che per noi era la prima volta (be', in effetti era la prima volta in quella piscina...) e l'istruttrice-capa mi ha detto subito come tenerlo (con le mani sotto le ascelle, davanti a me) e mi ha spiegato come trascinarlo in acqua, camminando nella vasca all'indietro. Poi mi ha indicato un modo alternativo (a dorso, con la testina appoggiata sulla mia spalla). Ogni tanto si avvicinava per vedere come andava, e giocava a spruzzare l'acqua in faccia a Lenticchia, oppure gli faceva le facce buffe. Quindi mi ha portato un tubo dove ha "infilato" Lenticchia, che si è divertito un mondo a muovere le gambe a bicicletta in acqua!

La lezione (durata mezz'ora) è finita con un maxi-girotondo collettivo, a base di canzoncine con salti, spruzzi e movimenti vari.

Ecco, questo mio breve resoconto credo che sia la miglior risposta al responsabile del corso che invece mi ha delusa. Lui sostiene che "in educazione si possono scegliere strade molto diverse. Anche quella della prestazione e del risultato a scapito del percorso e della gioia di percorrerlo insieme". Be', non si può certo parlare di "prestazione" nel "nuovo corso" di acquaticità che ho intrapreso con mio figlio. Non pretendo che impari a nuotare o tuffarsi a 5 mesi. Ma che un'istruttrice mi segua e mi dia un minimo di competenze, sotto forma di gioco ovviamente, questo sì, lo pretendo. E altrove, guarda un po', lo ottengo.

venerdì 27 aprile 2007

Cucciolissimo bravissimo

E anche la prova-vacanza è stata superata a pieni voti!
Innanzitutto, grazie alla lista (pubblicata in calce a questo post, nella versione final cut), non mi è mancato nulla. Be', a parte il mio pigiama...
Poi Lenticchia è stato davvero un cucciolissimo bravissimo, come lo chiama il papà.

Il viaggio in auto, di circa 4 ore, l'ha sopportato abbastanza bene. Ha patito solo l'ultima mezz'ora, all'andata, perché noi, approfittando del suo lungo sonnellino, eravamo arrivati oltre la sua ora-pappa. Al ritorno è andata molto meglio, con pausa in autogrill programmata a metà viaggio per il ristoro di tutti e tre.

Durante questi 4 giorni, inoltre, Cucciolissimo Bravissimo ha sopportato stoicamente il tour de force di visite ad amici e parenti con relativi sballottamenti su e giù dalla macchina. Ma sempre affrontati con il sorriso, e relativa coda di pavone dei genitori.

Il vero banco di prova, però, era la nanna. Lo ammetto: ero agitatissima la prima sera ma anche le successive. Visto che, da quando è nato, Lenticchia non ci ha mai fatto perdere una notte di sonno, ci aspettavamo che succedesse in occasione di questa vacanza. E invece no: è stata promossa anche la culla da campo, una specie di tendina canadese "pop up", che "scoppia" quando la si toglie dalla sua borsa. In media Cucciolissimo Bravissimo ha dormito 11 ore a notte, con un paio di brevi risvegli, superati semplicemente con il ciuccio e qualche carezzina sul viso. Be', certo, la culla di casa è un'altra cosa. La prima notte dopo il rientro ha dormito 13 ore di seguito...

Devo poi segnalare una constatazione dolce-amara, di cui ho avuto più riscontri in questa vacanza.
Un papà affettuoso con infante sorridente di 5 mesi in braccio attira frotte di ragazze sotto i 30 anni pronte ad elargire coccole... ad entrambi.
Una madre affettuosa con infante sorridente di 5 mesi in braccio attira frotte di nonne querule pronte ad elargire confronti e consigli.
Insomma, il papà cucca, la mamma altroché.
La parità tra i sessi, anche in questo caso, è decisamente lontana.



In viaggio con Lenticchia a 5 mesi:

Dormire:
- culla popup
-
cuscino di grano saraceno
- lenzuolino da sotto e federa
- sacco nanna
-
ceratina salva-pipì
- copertina
in pile

Mangiare:
- Bibe (4 da 180 + 2 da 125)
- latte in polvere e liquido
- scaldabibe da casa e da auto
- thermos con acqua calda

- omogeneizzati di frutta, cucchiaino
- scovolino, detersivo piatti


Toeletta:
- Pannolini


- Salviette
- teli fissan
-
fasciatoio portatile
- protezione solare (Vichy 30, per ora)
- forbicine,
limette

Abbigliamento:
- pigiamini (almeno uno ogni due giorni)

- body (almeno uno al giorno)


- Pantaloni, magliettine, magliette con il collo alto,  felpe, maglie di lana, camicie, bavaglini (tanti!)

- Un paio di tute

- calzini, due paia di scarpine



Attrezzature:
- Passeggino + ovetto e base ovetto
- ombrellino
- parapioggia

- marsupio












Varie:
- Ciuccio (meglio 2)
- qualche amico per non sentirsi solo (sonaglino, libro stoffa, dodo)
- Borsa blu (quella per il cambio rapido, con asciugamano, un pannolino, salviette, un cambio etc)
- libretto della salute
- medicine:
termometro, tachipirina gocce, soluzione salina, Narhinel, Efferalgan supposte




sabato 21 aprile 2007

Cinque mesi fa

Tuo padre arrivò la mattina alle 7 con il giornale.
Io ero stata ricoverata il pomeriggio del giorno precedente. Esami del sangue, cena leggera, camomilla e a nanna. Tutto secondo programma.
Eh sì, perché il giorno della tua nascita lo conoscevamo già da tre settimane.

Nessuna attesa delle contrazioni o della rottura delle acque, nessuna conta (dieci minuti, cinque, tre... ci siamo!), nessuna corsa in ospedale. Nulla di tutto questo. Eppure, te lo assicuro, anche un parto cesareo programmato può essere emozionante.

Verso i sette mesi ti eri posizionato a testa in su. Il contrario di quel che dovrebbe succedere. Ma tu, caratterino, hai deciso così. E lo hai deciso anche per fare un piacere a me, che temevo il parto naturale per i due interventi alla schiena subìti in passato.

Così, sapevamo che saresti nato il 21 novembre.

Quella mattina tuo padre mi scattò un paio di foto mentre leggevo il giornale in corridoio, in piedi, in camicia da notte, vestaglia e ciabatte. Due ore dopo saresti nato.

Verso le 8 un'infermiera mi preparò per l'intervento. "Poi passo per la profilassi per questa faccenda dell'endocardite batterica...".
Endoche?
"Sì, l'endocardite batterica, c'è scritto nella sua cartella".
"Io non ho la più pallida idea di cosa sia, non l'ho mai sentita nominare!".
"Sono sicura, c'è scritto, comunque ora controllo".
"Se mi avete trovato qualche malattia con gli esami di ieri voglio saperlo, ma vi giuro che io non ho mai avuto 'sta cosa!!!".

Cominciai ad essere un tantino nervosa. Quando tornò, si scusò ("c'è stato un errore") e mi diede due pillole. Le guardai con sospetto: "E queste a che servono?". "Si danno a tutte, è un antibiotico". Uhm.

Quindi arrivò l'infermiera della sala operatoria. Io nel letto, impietrita, a pensare a quel che stava per accadere. Tuo padre di fianco a me, sorridente ma teso.
"Ti amo", "ti amo".
Chissà che cosa si prova, a stare dall'altra parte della porta.

Entrammo nell'anticamera della sala operatoria e mi fecero accomodare su un lettino gelido. In fondo al corridoio, la ginecologa che mi avrebbe operata. Avevo saputo il suo nome soltanto il pomeriggio precedente, ed era il peggiore che mi potesse capitare tra tutti i ginecologi dell'ospedale. Quattro mesi dopo, sarebbe andata in pensione.
"Questa è l'endocardite batterica?", urlò con voce stridula. E dentro di me un grido soffocato: "No, cavoli, non sono io! Ci sarà stato uno scambio di persona!!". Per fortuna l'infermiera replicò subito: "No, non è lei".

Mi portarono in sala operatoria. L'equipe era in gran parte femminile, a parte un ostetrico e un ginecologo di supporto. Ero il loro primo intervento della giornata e chiacchieravano del più e del meno. Mi misero a sedere per l'iniezione nella schiena: anestesia spinale, simile all'epidurale ma più profonda. L'anestesista cominciò a inveire contro le mie vertebre: "Non trovo lo spazio!". Così, tanto per favorire il mio rilassamento... Pochi secondi dopo cominciai a non sentire più le gambe. Una sensazione agghiacciante.

"Ah, purtroppo c'è un problema". Sentiamo... "Nella sua cartella non c'è l'esame dell'Hiv, le dobbiamo fare un prelievo, serve il suo consenso". Come non c'è? Ieri l'ho portato, come tutti gli altri esami!
"Guardi, l'infermiere si deve essere dimenticato di trascriverlo. Le facciamo un prelievo, firmi qua". Pure questa...

Mi aiutarono a sdraiarmi, ormai fantoccio nelle loro mani, e mi legarono con le braccia aperte a croce. Cominciai a piangere. Finalmente la paura si sciolse... Desideravo conoscerti, ormai pochi minuti mi separavano da te, ma avevo il terrore che qualcosa andasse storto. Se avessi potuto, sarei tornata indietro per rivivermi tutta la gravidanza, giorno per giorno. Ti ho amato così tanto, dentro di me... sarebbe stato lo stesso anche fuori?
 
Sentivo sempre più freddo, le loro voci lontane e distorte, come sott'acqua. Un lenzuolo mi impediva la vista del mio corpo dal seno in giù.
Cominciarono ad armeggiare sul mio ventre. Io cercavo di capire cosa facessero, chiesi anche spiegazioni, avrei voluto sapere attimo per attimo quello che stavano facendo. "State tagliando?", "Non ancora, la stiamo preparando...".
L'anestesista era seduta di fianco a me e cercava di distrarmi. Sentivo la gola serrata, come se l'anestetico fosse salito fino alla trachea. "Non respiro bene...". Mi misero la maschera dell'ossigeno. Da quel momento i ricordi sono confusi. Ma non posso dimenticare la ginecologa che dice con tono sgradevole "ecco, mi ha inondata di liquido amniotico...". Poi un movimento ritmico, come un mattarello sulla mia pancia. Una voce indistinta annunciò: "Il sedere è fuori!".

Intuii movimenti concitati attorno al mio corpo.
"Qualcuno le aveva fatto la stima del peso fetale?", mi chiese la ginecologa. "E' un ragnetto...".
Come? Cosa?? "Dottoressa, l'ultima ecografia me l'aveva fatta lei alla 32.a settimana... allora era di 2 chili e 200, l'ha detto lei...".
Silenzio.

Ma allora sei nato. Loro ti vedono! Perché non piangi? Che cosa sta succedendo? C'è qualcosa che non va??
Non so che cosa dissi con esattezza, in quei lunghissimi secondi, ma un'infermiera mi tranquillizzò: "E' un bambino normalissimo, signora, non si preoccupi". E finalmente sentii la tua voce.

Un minuto dopo ti appoggiarono sul mio petto, davanti ai miei occhi. Non potevo abbracciarti e non riuscivo a guardarti in faccia. "Gabriele, amore mio, hai una mamma vecchia... - dissi - sono presbite, non ti vedo!". Non è la frase più romantica che una madre possa dire a suo figlio al primo incontro, lo ammetto. Ma è così che andò.

Poi ti portarono via da me: ti misero in termoculla e ti portarono fuori, dal papà. Assieme andaste nella nursery, dove saresti dovuto rimanere in osservazione un'ora. E' prassi. Intanto mi ricucivano, un'operazione interminabile. Ma il vero intoppo fu burocratico: la ginecologa era sparita senza firmare la cartella. Dimenticanza che mi costrinse a rimanere nell'anticamera della sala operatoria per un'altra mezz'ora. Ero furiosa! "Ho visto mio figlio per un minuto, fuori non hanno idea di cosa stia succedendo, è un'ora e mezza che sono qui dentro, voglio uscire!!!".

Finalmente mi portarono fuori. Tuo padre aveva gli occhi lucidi: "E' bellissimo...".

Arrivammo in camera. Ero paralizzata dal seno in giù ma la lingua funzionava benissimo. Cominciai a parlare a velocità doppia, forse per effetto dell'ossigeno. Ero ipereccitata, volevo raccontare com'era andato il parto ma volevo soprattutto vedere te. E invece tardavi ad arrivare... Mandai tuo padre alla nursery due volte, per avere notizie. "Devono aspettare che torni la pediatra, è a fare il giro delle visite, manca la sua firma...".
Ma sta bene? E' tutto ok?
"Sì, sta bene".
Quanto pesa?
"Due chili e 700".
E' piccolino... non ci saranno complicazioni?

Tenevo l'occhio fisso sulla porta della camera. Non riuscivo più a dire niente, ad ascoltare nessuno. Tuo padre mandava messaggi ad amici e parenti. E io fissavo la porta della camera.

Finché non arrivò l'infermiera della nursery con la culletta.
Dentro c'eri tu. Con la tutina azzurra, la prima che avevo acquistato per te, in agosto, nella città di tuo padre. Ci tenevo che ti affacciassi alla vita con un po' di Liguria addosso.
Dormivi, placido.
Tuo padre ti prese dalla culla con una delicatezza infinita e ti appoggiò sul letto, di fianco a me.
Ci abbracciammo, finalmente in tre, e cominciammo a piangere.

Tu, per noi, sei nato così. In quel momento.
Cinque mesi fa.

venerdì 20 aprile 2007

Corsi e ricorsi

Se il corso di acquaticità - almeno per il momento - è deludente, c'è un altro corso che ho gradito molto: quello di massaggio infantile. Avrei voluto descriverlo lezione per lezione, ma per questo esistono siti specifici. Ci tengo però a consigliarne la frequenza a tutte le neomamme. Io, oltretutto, sono stata fortunata: il corso era gratuito, offerto dal Comune dove risiedo, ben organizzato e con una istruttrice molto dolce.

Anche se - ehm ehm, lo ammetto - non è che poi abbia messo molto in pratica ciò che ho imparato. Insomma, un massaggio completo a Lenticchia, finito il corso, non l'ho più fatto. Un po' per pigrizia mia, un po' perché mi è difficile trovare una mezz'ora da dedicare a questa attività. Sarà che Lenticchia dorme tanto... e quando è sveglio mangia, gioca oppure andiamo a spasso. E poi a me non piace maneggiare l'olio. Anche se l'ho rispolverato proprio in occasione dei superbagnetti in piscina: la pelle gli si secca moltissimo, e così, dopo la doccia, lo stendo sul fasciatoio e lo massaggio un po'.

In compenso, c'è qualcosa che mi hanno insegnato al corso che a Lenticchia piace moltissimo e che gli propongo quasi quotidianamente. Sono alcuni semplici esercizi di stretching per neonati. La prima volta che l'istruttrice di massaggio ce li ha mostrati (su una bambola, come sempre), abbiamo strabuzzato gli occhi: ma non si rompono i bimbi, a fargli fare quelle cose??? No, non si rompono. Anzi, Lenticchia si diverte un sacco, quando gli incrocio un braccio al piede opposto (impossibile spiegarlo, bisogna vederlo per capire) oppure quando gli faccio fare la posizione del loto con le gambe.

Ne giorni scorsi, inoltre, ho portato Lenticchia a un corso di musica. In realtà per lui era un po' prestino, visto che sarebbe per i bimbi di almeno 6 mesi e lui ne aveva appena 4 e mezzo. Però ci sono andata per curiosità, e per valutare se ne valeva la pena di iscriverlo a settembre.

Be', per me non ne vale la pena. Almeno finché non riuscirà a camminare, correre, ad essere un po' più autonomo insomma. L'idea di base mi è piaciuta: con canzoncine, filastrocche e semplici attività ritmiche, si stimola l'apprendimento per via naturale, per imitazione dei genitori insomma. Il problema è che Lenticchia ancora non sta seduto da solo, quindi ve lo immaginate dargli un tamburello o delle bacchette in mano? Inconcepibile. E una parte della lezione consiste in corsette, girotondi e acchiapparelli a tempo di musica. Ok per i bimbi più grandicelli (le classi sono miste, si arriva sino ai 6 anni), ma io mi sono dovuta fare una mezz'ora di salti, corse e balli con una zavorra di 6 chili e mezzo in braccio!

No, grazie. Per la musica, al momento, facciamo da soli. Abbiamo aggiunto Fra Martino Campanaro alla nostra hit list. Tutto il resto, all'occorrenza.

giovedì 19 aprile 2007

Debutto

Ieri Lenticchia ha debuttato nel mondo letterario in carne ed ossa. Ha infatti partecipato alla presentazione di un libro. Non particolarmente adatto a lui, a dire il vero: il titolo è "Omissis", sottotitolo "Delitti, stragi, faccendieri e Servizi segreti. L'Italia degli intrighi in undici racconti".

A presentarlo c'erano due degli autori. Uno è un mio caro amico, che conosce bene il mio primo blog ma, poiché non ci vedevamo da mesi, ignorava la "succursale" aperta in gravidanza e tanto più il presente "seguito".

L'altro autore è un mio collega, cioè uno che fa il mio stesso mestiere, ma che non conoscevo di persona. Quando mi presento, mostra di sapere chi sono ma soprattutto - e a sorpresa - conosce persino Lenticchia. "Lui è il protagonista del tuo blog, allora! - mi fa - ci sono capitato una volta, mentre ero in redazione...".

Argh! Sgamati... Pensavo che tra i miei lettori ci fossero solo amici diretti, conoscenti virtuali e qualche visitatore proveniente dai motori di ricerca. Chissà come ci è capitato, il collega. Ho preferito non chiederglielo.

A presentare gli autori arriva un altro scrittore di mia conoscenza, un insegnante del corso di scrittura creativa da me frequentato alcuni anni fa (e da cui è nato ancora un altro blog). "Hai visto che cosa ho creato stavolta?", gli dico, mostrandogli con tipico orgoglio materno un Lenticchia in pieno sonnellino post-passeggiata.

Ormai il quarto d'ora accademico è passato e ci si deve accomodare in sala. Mi siedo in prima fila, strategicamente accanto alla porta, per fuggire al primo lamento filiale. E il "presentatore" pensa bene di introdurre l'incontro accennando alla presenza del giovanissimo ascoltatore (ancora nel mondo dei sogni), spiegando agli astanti che si tratta di un bimbo "nato su un blog" e che è al suo primo incontro letterario.

Ri-argh!

Si comincia a parlare di misteri e in particolare di mafia cinese. L'argomento mi interessa, ma Lenticchia non è dello stesso parere. Lui preferirebbe sentir parlare di biberon e culla, visto che è ormai ora di cena (sua). Mi alzo e resto ancora un po' di tempo fuori della porta, ma la passeggiata di un quarto d'ora che mi separa da casa e l'educato lamentino di mio figlio mi convincono ad avviarmi.

Cammino di buon passo e penso a quanto accaduto.

Così mi viene un'ideuzza.

Quasi quasi io gli faccio scrivere un libro, a Lenticchia...

Vocabolario

Durante la gravidanza (e in molti casi anche durante la ricerca del concepimento), si impara il significato preciso di tantissime parole. Alcune mai sentite prima.

Una di queste è capoparto.

Da ieri pomeriggio so esattamente che cosa significa...

mercoledì 18 aprile 2007

E lo chiamano corso

Sono appena tornata dalla quarta lezione del corso di acquaticità. E sono imbufalita.
Infatti ho finalmente avuto la prova che il corso si traduce in un superbagnetto nel cloro. E nient'altro.

La prima lezione, che mi costò una faticaccia, dal punto di vista del contenuto la posso riassumere così: l'istruttrice mi tiene il bimbo, entro in acqua, me lo passa. Chiedo cosa devo fare: "Ah, niente, oggi è solo per prendere confidenza. Tienilo in braccio". Chiacchiero mezz'ora con le altre mamme con Lenticchia in braccio, poi mi accorgo che ho le mani grinze e penso di uscire. L'istruttrice mi tiene il bimbo, esco e me lo passa.

Seconda lezione: la saltiamo perché diluvia e il giorno dopo Lenticchia ha la seconda dose del vaccino.

Terza lezione: chiedo alle altre mamme cosa hanno fatto la volta precedente e mi dicono "niente, come la prima volta". Entro in acqua, l'istruttrice tiene il bimbo e me lo passa. E ora cosa si fa? Nulla. Si sta in acqua con il bimbo in braccio a chiacchierare tra mamme.
Comincio a innervosirmi e chiedo all'istruttrice: ma come devo tenerlo? Posso fargli fare qualcosa? "Devi assecondarlo...". Sì ma tu ci spiegherai qualcosa? Che so, lo tengo a pancia in giù o in su? "Vedete voi...".
Ma il corso in cosa consiste? "In presa di contatto con l'acqua". E faremo altro? "Mah, dipende, cambiano tanto i bimbi in due mesi...".

Quarta lezione
(oggi): idem come sopra. Mi girano quelle-che-non-ho e affronto l'istruttrice: scusa, sai, ma ho parlato con altre mamme e loro già alla quarta lezione fanno scivolamenti, esercizi, immersioni e persino tuffi! "La nostra teoria è diversa. Noi assecondiamo i bambini e siamo attenti al loro sviluppo. Non li vogliamo forzare. Se vuoi, sei ancora in tempo a ritirarti".

Quelle-che-non-ho hanno cominciato a girare così vorticosamente che quasi mi alzavo in volo!!! E adesso dove lo trovo un altro corso??? Ormai stanno tutti finendo... Se l'avessi saputo che il loro fantomatico "corso di acquaticità" consisteva in "ingresso libero in piscina con aiutante per la doccia" ovviamente non mi sarei iscritta!!!

MIca pretendo che Lenticchia diventi sub a 6 mesi! Anche se io sono subacquea con brevetto a -30 metri, ho imparato a nuotare a 38 anni... quindi lui può aspettare. Ma almeno vorrei sapere come posso tenerlo, o come si fa a "stare attenta al suo sviluppo".

Purtroppo non avrò altre possibilità per fare un corso di acquaticità, visto che a settembre tornerò a lavorare, con turni anche sul sabato.

Sono infuriata, delusa e triste.

Lenticchia, per fortuna, non ne ha risentito. Come le altre volte, si è goduto il superbagnetto e alla fine è crollato addormentato nell'ovetto, dove sta tuttora, ronfante da circa tre quarti d'ora.

Beata innocenza.

N.B. Per completezza di informazione, alle altre mamme il corso piace così. E a giudicare dal numero di iscritti ha parecchio successo. Si vede che io sono una persona esigente... Soprattutto quando pago 73 euro per una lezione a settimana e un totale di 8 incontri.

martedì 17 aprile 2007

Listaaaaa

Io amo viaggiare, o anche solo cambiare orizzonte per un paio di giorni. C'è però un piccolo problema: ODIO fare la valigia. E anche il viaggio in sé mi stressa un po'. Diciamo che vorrei teletrasportarmi con tutta la casa.

Ora immaginate che cosa voglia dire per me la prima vacanza con Lenticchia...

Saranno solo pochi giorni, durante il ponte del 25 aprile, per andare a trovare i nonni e gli amici paterni. Andremo ospiti proprio a casa di un amico semi-single, quindi dobbiamo portarci più o meno tutto, compresi asciugamani e lenzuola.
E' da giorni che sto pensando a cosa portarmi.
La casa intera, appunto.
Be', i mobili li posso lasciare... a parte la culletta da viaggio che ho comprato apposta per l'occasione.

Insomma, è il caso che cominci a fare la lista. Una base di partenza me l'ha data lei... Ora la copio-incollo qui sotto, poi la modificherò man mano che mi vengono in mente le cose.

Questa, insomma, è una lista in progress.*


In viaggio con Lenticchia a 5 mesi:

Dormire:
- culla popup
- cuscino di grano saraceno
- lenzuolino da sotto e federa
- sacco nanna
- ceratina salva-pipì
- copertina in pile

Mangiare:
- Bibe (4 da 180 + 2 da 125)
- latte in polvere e liquido
- scaldabibe (da un paio di mesi non più) da casa e da auto
- thermos con acqua calda
- scovolino, detersivo piatti

- omogeneizzati di frutta, merendine etc per i momenti di emergenza
- Biscotti - Crema di cereali - Pappa (se non vado dalla mia mamma)


Toeletta:
- Pannolini


- Salviette
- teli fissan
- fasciatoio portatile
- protezione solare (Vichy 30, per ora)
- forbicine, limette
- crema repellenti insetti


Abbigliamento:
- pigiamini (almeno uno ogni due giorni)

- body (almeno uno al giorno)


- Pantaloni, magliettine, magliette con il collo alto,  felpe, maglie di lana, camicie (almeno un cambio al giorno, e poi come si fa a sapere se fa freddo??)

- Un paio di tute

- calzini con e senza gommini (tanti), un paio due paia di scarpine, un paio di pantofole



Attrezzature:
- Passeggino + ovetto e base ovetto + ombrellino
- parapioggia
- marsupio

- Seggiolino per la pappa
-
Sdraietta (da un paio di mesi non più)












Varie:
- Ciuccio (meglio 2)
- qualche amico per non sentirsi solo (sonaglino, libro stoffa, dodo)
- Borsa blu (quella per il cambio rapido, con asciugamano, un pannolino, salviette, un cambio etc)
- libretto della salute








Medicine: termometro, oramil, corgard, tachipirina supposte, tachipirina gocce, soluzione salina, aspiracaccole Narhinel, Efferalgan supposte, Levotuss, sciroppo tosse, e adesso noi giriamo con ventolin, antibiotico e cortisone per ogni evenienza, olè, psta di Hoffmann, Fitostimoline, Daktarin, Polaramin e Lichtena

* In rosso le mie aggiunte e variazioni;
* in grigio chiarissimo ciò che non mi serve, per ora, o non mi serve più

lunedì 16 aprile 2007

A passeggio

Qui le novità si susseguono a ritmo impressionante e io non faccio in tempo ad annotarle.

Ieri Lenticchia ha fatto il suo debutto nel passeggino. Anzi, nei passeggini, visto che ne ha due...
Il primo fa parte del trio (marca Neònato, modello Multisport) avuto in prestito da una sua zia.
Il secondo l'ho comprato un paio di mesi fa (Peg Pérego, modello Aria) perché l'altro non entra nel bagagliaio della mia mini-macchina, nemmeno tirando giù entrambi i sedili posteriori. E poi c'è un po' di differenza di peso, come si evince dal nome: 5,8 chili l'Aria, circa 15 l'altro!
In ogni caso, nessuno dei due è comodissimo per Lenticchia. Per ora il pisolino non gli viene bene come nella carrozzina, ahimé. Ma dovrà abituarsi... perché la navicella del trio sta per essere parcheggiata in cantina, in attesa di tornare dalla zia.

Altro passo avanti: Lenticchia ha scoperto di avere i piedi. Da un paio di giorni non fa altro che aggrapparcisi. E ha subito imparato a slacciarsi le scarpe, togliersele e sfilarsi i calzini. Chissà quanto tempo ci vorrà per imparare l'operazione inversa...

Infine, una innovazione alimentare. Ho appena provato a mettergli un cucchiaino di biscottino granulare sciolto nel biberon della merenda. Come tutte le novità, Lenticchia è apparso perplesso. E per finire i suoi 180 ml ci ha messo una mezz'ora abbondante. Forse dovrò passare dalla tettarella numero 2 dell'Avent alla 3.

Mamma mia come cresce in fretta...

B-B-B-brrrrrrrr

Lenticchia sta facendo prove tecniche di consonanti. Le vocali ormai le ha esercitate ben bene, e ora sta provando la lettera B. Il problema è che le prove comincia a farle in culla verso le 6...

B-b-b-b

C'è poi una variante che a Lenticchia piace molto: infilare la lingua in mezzo alle labbra.

Ora provate a pronunciare la B in questo modo.

Provato?

Bene. Che cosa ne esce?

Esatto: una simil-pernacchia!

Ora pensate quando si esercita mentre mangia l'omogeneizzato di frutta...

Ecco a voi il gioco preferito di Lenticchia: lo sputa-cibo!

Non oso immaginare quando comincerà la lallazione vera e propria...

martedì 10 aprile 2007

Zelig

Ormai il mio comico preferito è... mio figlio.
Non c'è niente e nessuno che mi diverta quanto lui!
Ogni giorno ci regala una novità, che sia un'espressione del volto, un gesto o una voce.
Da quando ha assaggiato il suo primo omogeneizzato alla frutta, tra l'altro, ci sembra di avere in casa Paperino... fa dei versi buffissimi!

Ieri, poi, ha fatto uno show di mezz'ora in prime time, grazie all'uovo ricevuto in regalo dalla nonna.
Ovviamente a Lenticchia non importa niente né della sorpresa né del cioccolato. Ma un gioco l'ha trovato comunque...














(E adesso, chi avrà mai il coraggio di aprirlo e mangiarlo?? E' così divertente vederlo lottare così...)

domenica 8 aprile 2007

Imprinting

Noi siamo dell'idea che i valori importanti vadano trasmessi subito.

Che sia Natale...
 


...o Pasqua...



...auguri "laici" a tutti!

venerdì 6 aprile 2007

Buaaaaaaaa (2)

Qui siamo alle prese con le conseguenze della seconda dose dei vaccini. Su Lenticchia l'effetto è inversamente proporzionale al dolore della puntura... Infatti la volta scorsa la bua più grande fu per le iniezioni, ma poi andò tutto abbastanza liscio: solo un pianto nel pomeriggio e qualche linea di febbre.
Stavolta sta andando all'inverso: ieri mattina, al momento della puntura, si è comportato da vero ometto, con un lamento al momento del forotto e basta. Ma dal pomeriggio è cominciata la bua vera... che non è ancora finita.

Ha cominciato a piangere verso le 15 di ieri, quando si è svegliato dal pisolino pomeridiano. "Ecco - ho pensato - proprio come l'altra volta", quando tutto si risolse in un lieve malessere. Magari...
Gli ho dato 18 gocce di tachipirina come consigliato dal pediatra (3 gocce per chiloi) e si è calmato subito. Tanto che, vista la bellissima giornata, ho pensato di portarlo a fare un giretto.
Al rientro a casa, alle 18, prende il biberon un po' di malavoglia, lamentandosi un po'. E sul fasciatoio noto che trema. Decido di provargli la febbre con il termometro-ciuccio ma dopo pochi secondi fa un mega-rigurgito, anzi, direi proprio vomito, a fiotto. Gli cambio body e tutina e riprovo col termometro. Rivomita. Lo ricambio di nuovo tutto e passo al termometro tradizionale, sotto l'ascella: in pochi secondi sale a 37,8. Riprovo a dargli la tachipirina ma la sputa. Ahi...

Stanotte è stato un delirio. Più per me che per lui, a dire il vero. Infatti Lenticchia è riuscito a dormire quasi sempre, io quasi mai. Lo abbiamo tenuto in camera per noi per poterlo sorvegliare meglio, e abbiamo anche provato a farlo dormire un po' nel lettone, cosa mai fatta prima. Infatti, appena lo abbiamo posato in mezzo a noi, ci ha guardato come per dire: "Embè, che è 'sta novità? Io voglio dormire nella mia nanna!". Subito accontentato.
Alle 2 mi sono svegliata perché si lamentava. Gli ho dato il ciuccio e si è calmato. Ma io non ho più chiuso occhio, perché sentivo il suo respiro farsi sempre più affannoso.
Mi sono alzata più volte per guardarlo, carezzarlo, coccolarlo anche solo con lo sguardo. Ad un certo punto gli sfilo la manica della tutina e gli provo la febbre: in meno di un minuto sale a 38 e mezzo. Ormai si è svegliato anche il papà e assieme decidiamo di provare di nuovo con la tachipirina. Fallimento totale: la sputa tutta.
Ci rassegniamo e torniamo a letto. Sono angosciatissima. Nel buio piango in silenzio. E' terribile vedere una creaturina così piccola soffrire e non poterci fare nulla...
In qualche modo riesco a fare qualche sonnellino, ma è un incubo dietro l'altro.

Al risveglio Lenticchia sorride. Ma ha sempre la febbre e proprio la tachipirina in gocce non la tiene.
Il pediatra mi consiglia di provare con le supposte di Efferalgan, che è sempre paracetamolo. E io come faccio ad andare in farmacia??? Per fortuna trovo una vicina neo-mamma che è in giro e riesce a portarmele. Intanto si è fatto mezzogiorno, Lenticchia beve mezzo biberon in un tempo infinito. E' spossato.
Dopo la suppostina va un pochino meglio e si addormenta.
Ma al risveglio è tutto un lamento.
Anche ora sta piagnucolando.
Ormai sono 24 ore che ha la febbre.
E io posso solo aspettare che questo maledetto vaccino la smetta di fargli tutta questa bua...

mercoledì 4 aprile 2007

Consigli per gli acquisti (3)

Sono ancora in pochi a conoscerlo, ma per me è un'idea geniale. Si chiama Bumbo e sembra un vasino, ma in realtà è un baby-sedile dove i neonati possono stare seduti già a partire dai 3 mesi, o comunque da quando sorreggono la testa.

Io l'ho acquistato (costa 49 euro) per avere un'alternativa alla sdraietta, dove Lenticchia passa un bel po' di tempo tutti i giorni e che probabilmente ha contribuito all'appiattimento della testa (=plagiocefalia). Più avanti, poi, potrebbe servire anche come sostituto del seggiolone.

L'unico inconveniente è che non a tutti i bimbi piace. E anche Lenticchia è apparso un po' perplesso appena gliel'ho fatto provare la prima volta...


"Ma che cos'è questo robo???"

...Però poi ha capito che può muovere molto più agevolmente le braccia, rispetto alla sdraietta, e questo gli consente di scatenarsi meglio con il suo sonaglino...


"Però, forte!"


...E dopo un paio di giorni si è convinto anche lui che il bimbo nel Bumbo...



...si diverte un sacco!

martedì 3 aprile 2007

Spaventi

Lenticchia sta dormendo profondamente nella carrozzina e io ho pensato di approfittarne per mettere giù altri appunti. Perché i giorni passano e io rischio di dimenticare tutte le emozioni che lui ogni istante mi dà...

Tra queste c'è anche qualche aspetto negativo.
Il peggiore di tutti, un terrore che mi assale almeno una volta al giorno, è che... mio figlio sia morto nel sonno.
E' difficile ammettere questa paura, ma credo che sia di tutte le madri.
Mi è successo anche pochi minuti fa.

Dorme ormai da oltre un'ora e mezza nella carrozzina, dove fa sempre i pisolini giornalieri.
Una mezz'ora fa si è svegliato con il suo lamentino pomeridiano, una lagna dovuta forse a un brutto sogno. Succede regolarmente tutti i pomeriggi, ma solo da qualche giorno ho scoperto (con la collaborazione del papà) un trucchetto per farlo riaddormentare: basta accarezzargli il pancino, qualche carezzina anche sul viso, dire più volte shhhh, shhhh come consiglia la guru Tracy Hogg e nel giro di pochi secondi torna nelle braccia di Morfeo.

Da questo punto in poi il suo sonno diventa profondo come quello notturno. Ed è ora che arriva lo spavento... Perché il suo respiro si fa flebile flebile, praticamente impercettibile (mentre quando fa il sonnellino leggero ronfa e russa). Ma soprattutto è immobile. E anche se lo tocco non si muove. Sembra stecchito. Mi tocca scuoterlo forte per essere sicura che sia vivo...

Anche se ormai questo succede quasi tutti i giorni, ogni volta ho il cuore in gola finché non si muove.
E mica si sveglia! No no. Al massimo allunga una manina come per dire "per favore, fammi dormire ancora un pochino...".
Dormi, cucciolo mio.

Ma quando finirà questa paura???

Appunti

Ogni giorno dovrei scrivere dieci post per appuntarmi tutte le novità, i progressi e le scoperte di Lenticchia. Non riesco a stare dietro alla sua crescita, che si fa sempre più tumultuosa. Questo mi diverte e mi spaventa anche. E' proprio vero quanto ti dicono "Goditelo ora, ché crescono così in fretta...".

Già ora vorrei tornare indietro e rivivere tutta la gravidanza, che per me è stata meravigliosa. E poi vorrei di nuovo far nascere Lenticchia e rivivere i primi giorni, le prime settimane... con qualche ansia di meno!



 

Su indicazione della mia ginecologa, per fare andare via il latte il 28 marzo ho cominciato a prendere un diuretico (Moduretic, 1/2 compressa mattina e pomeriggio). I primi due giorni non vedevo nessun vantaggio ed ero piuttosto demoralizzata. Mi sembrava quasi di averne di più! E dovevo tirarne via 20-30 ml per parte anche due volte al giorno, per evitare ingorghi e mastite. Poi, pian piano, ho cominciato a sentirmi il seno più sgonfio... e ormai credo di averlo perso del tutto.

E' stata una decisione sofferta. Domenica ho pianto... Leggevo un articolo sul caso di una donna cacciata da un bar a Roma perché allattava e mi sono sentita come defraudata, perché io non potrò più vivere l'esperienza di nutrire mio figlio così.
E' difficile da spiegare. Mi dispiace non allattare più mio figlio, ma è stato lui che ha cominciato a rifiutare il seno. Anche ora mi vengono le lacrime agli occhi...

Però ci sono dei vantaggi. Ad esempio, in una settimana ho perso due chili, e senza fare dieta, anzi! Mi sono finalmente concessa un paio di aperitivi, dopo un anno di astinenza da superalcolici.



Da un mese la giornata di Lenticchia era scandita, più o meno, da questi orari per cinque poppate (sia quando lo allattavo al seno sia quando sono gradualmente passata a tutto biberon):
7 - 11 - 15 - 18.30 - nanna alle 19.30 - sveglia alle 23 per il bibe della buona notte - nanna fino alle 7.
Ogni poppata di 150 ml circa, tranne l'ultima di 100/120.

Ieri ho applicato per la seconda volta una nuova tabella quotidiana basata su quattro poppate da 180 ml l'una. E per ora pare funzionare! Il fatto è che voglio smettere di svegliarlo per l'ultimo biberon, ma Lenticchia vuole proprio andare a nanna prestissimo: raramente regge fino alle 20, e lo fa capire perché comincia a stropicciarsi violentemente gli occhi!
Con l'introduzione dell'omogeneizzato di frutta, i nuovi orari sarebbero così:
- 7
- merenda alle 10/10.30
- 12
- merenda alle 15/15.30
- 17.30
- nanna alle 19.30 (la chiede lui... io preferirei più tardi)
- 21 bibe della buona notte.

Così, in pratica, si spara quasi 12 ore filate di sonno...
In realtà stamattina alle 5.30 ha cominciato un po' ad agitarsi, ma mi è bastato dargli il ciuccio e due carezzine per farlo riaddormentare fino alle 7. Non so quanto durerà... ma per ora ce la godiamo.

Anche se il paradosso è che lui dorme e noi stiamo svegli. Io sono una insonne cronica, e chi condivide il mio letto me - ahimé - ne risente.

Nessuno è perfetto.

domenica 1 aprile 2007

Ma che bontà!

Oggi Lenticchia ha assaggiato il suo primo omogeneizzato, alla mela.
L'esperienza per me è stata uno spasso: ha fatto delle facce esilaranti! Prima di sorpresa, poi di apprezzamento, poi ha cominciato a lamentarsi e pensavo che non ne volesse più... invece protestava perché il cucchiaino non era abbastanza colmo!!! In pochi minuti se l'è sbafato tutto.
Sì, vabbe'... un pochino è finito sul bavaglino... sulla tutina... sul tavolo... addosso a me...

Il fatto è che questa nuova tappa l'ho un po' improvvisata. Ho comprato stamattina all'iper un paio di omogeneizzati ma adesso non so bene come procedere. Il pediatra, per lo svezzamento, mi aveva dato appuntamento ai primi di maggio. Io ho anticipato la frutta di mia iniziativa.

E ora, come devo fare? Continuare con la mela per qualche giorno prima di passare ad un nuovo gusto? Dargli mezzo vasetto a metà mattina e mezzo a metà pomeriggio? Argh, sono completamente impreparata sull'argomento... Certo che a fare la mamma se ne deve imparare una al giorno. O anche di più.