lunedì 14 febbraio 2011

Amori


Venerdì, al papà: "Sono amorato di Ilaria".
(...)
Sabato pomeriggio, prima di uscire: "Io ho due principesse, Ilaria e Alice"
(...)
Sabato sera, in un orecchio ad Alice: "Sei la mia principessa. Ma anche Ilaria".
(...)
Ieri, a me in un orecchio: "Sei il mio amore".
Io: ma hai già detto questa cosa a qualcun'altra?
Lui, sempre bisbigliandomi nell'orecchio: "Sì, a Ilaria".

***
Buon San Valentino!
 

lunedì 7 febbraio 2011

Appunti


I dizionari danno due significati per il sostantivo "appunto": annotazione e critica. E il titolo di questo post li vuole richiamare entrambi.
Procedo infatti a ricopiare i veloci appunti che ho preso lunedì scorso, 31 gennaio, al colloquio con le maestre di Gabo. Se alla scuola dell'infanzia esistesse una pagella, insomma, il giudizio sarebbe insufficiente. O quantomeno lo sarebbe il voto di condotta...

"E' un bambino impegnativo. E' affettuoso, disponibile, ma fa fatica a seguire le regole.
Tutto bene finché il rapporto è uno a uno (cioè con la maestra) o nel piccolo gruppo. Ma alla 'cassettiera' (il luogo dove i bambini si siedono per le attività di gruppo che richiedono ascolto e attenzione, ndr) non sta seduto ed è molto difficile... Tende ad alzarsi, a disturbare, non segue quello che viene fatto. La sua grande difficoltà è seguire quello che gli viene detto. E così rischia di rimanere indietro rispetto agli altri".

Eh, lo sappiamo anche noi che Gabo è un bambino impegnativo. Che non sta mai fermo (nemmeno sul divano quando guarda la tv!), che non ascolta, non ubbidisce ecc.ecc.
E ce lo avevano detto anche al nido, che avrebbe avuto problemi di attenzione alla materna...

Ho spiegato alle maestre che noi certo non gli lasciamo fare quello che vuole, che lo riprendiamo, gli spieghiamo di continuo quali sono i comportamenti sbagliati e, se insiste a ripeterli, gli diamo anche una punizione o un castigo (tipo non guardare i cartoni, o se proprio ha fatto una marachella grave deve stare fermo qualche secondo in un angolo della sala... ma questo è successo rarissime volte, forse una o due in un anno). Insomma, siamo consapevoli della sua difficoltà a rispettare le regole. Ma quando ho chiesto consigli su come fare, anche le maestre hanno allargato le braccia e tirato fuori quella che pare la "bacchetta magica" per i bambini vivaci: "Gli faccia fare un corso di psicomotricità".

E così, mercoledì comincia 'sta psicomotricità... anche se io ci credo poco, tentiamo questa strada. L'altra, che pare funzionare, è quella di tagliare drasticamente i cartoni animati per proporgli momenti di gioco e di creatività (uno dei suoi problemi è che richiede sempre la presenza dell'adulto per giocare). Noi ci riusciamo, il difficile è controllare che lo faccia anche la sua tata... Non vorremmo dover far sparire i telecomandi, insomma.

Un altro problema che ci hanno segnalato le maestre (e che sinceramente fa imbestialire anche noi) è che Gabo si diverte a dire "parole sciocche". Tipo "ciao caccone" e fantasiose varianti che ruotano sempre attorno all'elemento c@cca. Probabilmente, quando lui si esibisce in questi show, i suoi compagni ridono come matti... Ma è arrivato a dirle a maestre, dade, parenti vari e persino a sconosciuti per la strada. Toccando un picco quando ha dato della "cicciona" a una persona che effettivamente sovrappeso lo è, e  dicendo a una dada a scuola "sei una schifosa", in modo assolutamente gratuito. Per questo episodio, tra l'altro, gli è stata data una punizione piuttosto severa, ovvero è stato mandato in un'altra classe, ma a noi ha riferito l'episodio come se fosse successo a un suo compagno. Ho scoperto che invece la punizione era toccata a lui proprio al colloquio con le maestre, che di fronte a questa strana "bugia" hanno commentato: "Però, che furbo che è...".

Poi c'è chi mi consola dicendo che tutti questi comportamenti fanno denotare una certa intelligenza. Sarà. Ma vedo già con preoccupazione la scuola elementare... Abbiamo un anno e mezzo per lavorarci. E per fargli capire che "sei un bambino grande, non puoi più fare lo sciocchino", come mi hanno consigliato di dirgli le maestre. Ma il punto, secondo me, è che lui non ha tanta voglia di crescere...

domenica 6 febbraio 2011

L'epifania il vasino si è portata via


Sono ormai indietro di tre mesi nell'aggiornare questo blog... ma questa tappa non voglio dimenticarmi di appuntarla.



Possiamo dichiararare ufficialmente chiuso lo spannolinamento. A 4 anni suonati, ma vabbe'. Con Gabo bisogna un po' forzare i passaggi importanti. E la vacanza in montagna ha rappresentato un'ottima palestra. Infatti abbiamo deciso di "dimenticare" il vasino a casa... Ed è andata bene nonostante Gabo continui ad essere piuttosto stitico (a proposito, da qualche mese ormai ho abbandonato il Paxabel, di mia iniziativa, e come latte gli do il Fibresse Parmalat, indicato proprio per chi ha l'intestino pigro; e lui ne beve, tra colazione e merenda,  circa mezzo litro al giorno). Insomma, nessuna tragedia, si è adattato al w.c.



Così ho chiesto a mia madre di passare da casa nostra e di fare sparire il vasino. Ufficialmente, se l'è portato via la Befana, la mattina del 6 gennaio. Noi siamo tornati dalla montagna nel pomeriggio e Gabo, subito dopo essere entrato in casa, ha prima rovesciato per terra il contenuto della calza che gli avevo preparato, spargendo briciole di carbone dolce ovunque; poi è corso in bagno a cercare il vsino. Tra l'altro, proprio quel giorno,  prima di partire, si era svegliato con un brutto mal di pancia e conseguenti scariche... forse un colpo di freddo, o qualcosa che aveva mangiato in albergo. E aveva una certa urgenza...

"Ma perché si è portata via il mio vasino?"
Perché sei diventato grande...
"Ooohhh".
E poi si è seduto sul w.c.



Insomma, è andata veramente meglio del previsto.
E se durante le vacanze di Natale abbiamo lavorato sull'autonomia (vestirsi/svestirsi da solo è ancora una chimera, ma almeno si lava mani, denti e faccia da solo, e le scarpe se le sa mettere e togliere),  ora dobbiamo insistere sul rispetto e sull'osservanza delle regole...