lunedì 29 settembre 2008

Nido? Sì, grazie (però)

Venerdì si è conclusa la prima settimana intera per Gabo nel nuovo nido, compresa la nanna pomeridiana, che per ora non ha dato alcun problema. L'inserimento - o meglio, nel suo caso, ambientamento - in sostanza si può dire concluso. Sarebbero dunque bastate due settimane, se non ne avessimo persa una per il primo raffreddore stagionale (tra l'altro, a lui è andata bene, visto che se l'è cavata in quattro giorni mentre io in pratica sono a casa dal lavoro da due settimane: domani dovrei tornare, ma ho ancora una gran tosse...).

La prima settimana è andata così: tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30, compresa la pappa (che per Gabo equivale a mezza pagnottella, visto che tutto il resto lo rifiuta). Lunedì e martedì con compresenza della tata  per tutto il tempo (era prevista la mamma, ma non ho avuto modo di andarci...), gli altri tre giorni con distacchi progressivi, tipo mezz'ora il mercoledì, un'ora il giovedì e due ore il venerdì (ma la tata restava sempre all'interno del nido, perché era stata allestita una specie di sala d'attesa per le mamme).

Per la seconda settimana è stata seguita questa tabella: il lunedì dalle 9.30 alle 12.30, con distacco totale; il martedì dalle 9 alle 15, quindi con prima nanna al nido, ma con la mamma pronta ad andarlo a prendere appena si fosse svegliato (e in questo caso sono riuscita ad andarci io, visto che ero in malattia...); dal mercoledì in avanti orario (quasi) pieno, quindi dalle 9 alle 16.30, compresa la merenda verso le 15.30. In realtà Gabo è iscritto al prolungamento orario, ovvero fino alle 18, ma non credo che inizierà già la prossima settimana. Finora è stato proprio bravo e non vorrei abusare della sua duttilità.

Insomma, per il momento siamo proprio contenti di questo nido. A pelle, dopo appena due settimane di frequenza, ci sembra nettamente migliore rispetto a quello dell'anno scorso, che non a caso era la nostra ultima scelta in graduatoria, ma lì si era liberato subito un posto e fummo praticamente costretti ad accettare (il rischio era di rimanere fuori per l'intero anno...). E mi dispiace dirlo, ma guarda caso questo è un nido privato, realizzato e gestito in convenzione col Comune. Quindi, a parte che la struttura ha poco più di un anno di vita ed è stato costruito secondo i principi della bioarchitettura, il personale è privato. Non so se sia questo che fa la differenza, ma l'anno scorso una delle educatrici del nido comunale mostrava davvero insofferenza ogni volta che portavi tuo figlio al nido. E se poi capitava che in 9 ore facesse pure la c@cc@ lì (ai lattanti, sapete com'è, capita...), uh, come te lo faceva pesare, che era toccato a lei cambiarlo!

Lo so, non c'entra il contratto pubblico e privato, è una questione di persone. Si può beccare bene o no. A pensare male si fa peccato, però...

martedì 23 settembre 2008

Strategie

Pediatra privata promossa (almeno per ora). E' una donna dolce, madre di due bimbe di 6 e 7 anni, quindi molto pratica e comprensiva dei problemi di noi mamme.

Innanzitutto ci ha consigliato di ridare a Gabo delle vitamine (Idroplurivit baby, che aveva già preso dopo la gastroenterite), per supplire alle carenze nutrizionali che obiettivamente ha. Terminato questo ciclo, ne faremo uno di ferro, visto che già in passato è risultato anemico e di sicuro lo è anche ora.

Poi ci ha dato qualche consiglio, che provo a buttare giù in ordine sparso:

- il bimbo va "affrancato" dal gusto del latte, visto che si alimenta principalmente a base di latticini. Anche la pappamolla gliela preparavo da mesi a base di latte (proprio perché mi sembrava che la gradisse, e la mangiasse, di più), ma dobbiamo ricominciare col brodo vegetale. Deve abituarsi a sapori più forti (come fanno i bimbi di 6-7 mesi, d'altronde...);

- ci ha consigliato di farlo giocare con la pappa e i pentolini. Così ieri io e lui abbiamo giocato a dare la pappa ai pupazzi, e mi sembra che si sia divertito; prossimamente sarà dotato di set-gioco per la pappa (padelle, mestoli, verdure varie...);

- non ha demonizzato l'uso della tv che abbiamo fatto fino a un mesetto fa per farlo mangiare (ha detto che capisce benissimo che si arrivi a certi compromessi), però almeno quel vizio siamo riusciti ad eliminarlo (e infatti da un mese mangia anche meno del solito). Però ci ha consigliato la strategia del premio, ovvero di promettere a Gabo una sorpresa, qualcosa che gradisca, quando ha finito la pappa. E siccome l'unico premio che mi è venuto in mente è la visione dei cartoni in tv, ieri sera abbiamo provato... e ha funzionato! Dopo due cucchiaini di pappa aveva cominciato a fare pastrocci e a chiedere il fruttolo indicando il frigo, ma gli ho detto che se avesse mangiato tutta la pappa avrebbe potuto vedere i cartoni, e lui - indicando la tv, come per sincerarsi di aver capito bene - si è fatto imboccare buono buono! Non so quanto durerà... e a dire il vero questa sorta di ricatto non mi entusiasma. Ma intanto ha mangiato senza storie, ed è un risultato;

- l'ultimo consiglio è il più difficile da praticare, secondo me... Visto che a pranzo in pratica digiuna da mesi (al massimo mangia uno yogurt quando è a casa e solo un po' di pane al nido), mentre a colazione scola volentierissimo il suo biberon coi biscotti, la pediatra ci ha suggerito di invertire i due pasti. Provando cioè a proporre la pappamolla a colazione, quando sembra che abbia più fame, e il latte coi biscotti a pranzo, così che possa mangiarlo anche al nido. L'idea è di fare l'esperimento nel weekend, quando si ha più tempo. Oh, proveremo anche questa... ma non sono molto convinta che mangerà la pappa con l'omo di carne e le verdure a colazione... BLEAH!

giovedì 18 settembre 2008

Ecciù

Siamo già alle prese col primo malanno della stagione autunno-inverno 2008/2009. E ne avremmo fatto volentieri a meno. Infatti abbiamo interrotto bruscamente l'ambientamento di Gabo nel nuovo nido: è a casa da lunedì, con un incastro tra due tate e la sua amatissima nonna. Spero domani di riuscire a mandarlo almeno tre ore la mattina, anche per non dover poi portare il certificato medico la prossima settimana.

E così, andiamo di aerosol (la solita mistura: 1 ml di fisiologica, mezza fialetta di Prontinal e tre gocce di Broncovaleas) e supposte (Gramplus 100), mattina e sera. Più un inutile sciroppo omeopatico per la tosse (Tussikind, ma tanto sono inutili tutti i sedativi della tosse, omeo o no) e qualche spruzzatina di acqua di mare nel naso (Isomar Baby). Io sono messa peggio di lui ma ovviamente non mi curo.

Intanto, registriamo qualche altra parolina, sempre sullo stessa schema della sillaba raddoppiata o giù di lì, e qualche verso onomatopeico.
In questo periodo vince su tutti, ovviamente, ecciù.
Poi va sempre forte faffa che sta per crema: tutto è nato quest'estate quando, prima di andare al mare, gli spruzzavo la protezione solare (Avène 40 spray per bambini, ottima!), e Gabo, tutto contento, esclamava: fff! fff! Da questo verso, per estensione, tutto ciò che è crema, sapone, detersivo o spray ora è faffa.
Poi c'è titti, che non ha nulla a che vedere con il canarino e Gatto Silvestro ma significa rotto. E a Gabo piace molto trasformare in titti diversi oggetti, in particolare la carta. Il problema è che sono diventati titti anche un paio di librini, e proprio quelli tra i suoi preferiti. Mah.
Ultima in ordine di tempo è pippi: e anche qui la signorina Calzelunghe non c'entra, perché indica un tappo (di pennarello, bottiglia, ecc.) ma anche qualsiasi oggetto che possa essere impilato, comprese le costruzioni.
Poi, ieri sera, forse il primo segno di evoluzione verso l'uso di due consonanti diverse: il trenino, da ciu-ciu, è diventato ciuf-ciuf.

Per la pappa, invece, va sempre peggio... Prossimamente contatterò una pediatra privata. Perché abbiamo decisamente bisogno di aiuto.

venerdì 12 settembre 2008

Prove di vasino

Mi sono ripromessa di tentare lo spannolinamento di Gabo la prossima estate, quando avrà due anni e mezzo. Però ormai da qualche tempo ha cominciato a dire quando ha fatto pipi e tata (l'etimologia di quest'ultimo termine è incerta, ma probabilmente viene da "l'hai fatta?").  Quindi comincia ad avere, se non proprio il controllo, quantomeno la percezione degli sfinteri.
Già da diversi mesi però, prima di entrare con noi in doccia, succedeva che gli scappasse di fare pipìisul tappetino del bagno... Al che, lo abbiamo incoraggiato a farla almeno DENTRO il box doccia, e non fuori. E lui, tutto contento, entra e fa pipi in piedi sul piatto della doccia.

Così, qualche sera fa, ho pensato di tirare fuori dall'armadio il vasino e di metterglielo in doccia, incoraggiandolo a fare pipi lì dentro. Ma lui non ha nessuna intenzione di sedercisi, pertanto resta in piedi e cerca di mirare dentro il vasino. Con scarsissimi risultati...

Il fatto è che due sere fa, durante uno di questi tentativi, ha esclamato "tata!" e ha prodotto la sua prima c@cc@ extra-pannolino. Ma, ovviamente, anche extra-vasino: l'ha spiattellata direttamente sul piatto della doccia. E sempre rigorosamente in piedi, con le gambe appena appena piegate.
Vabbe', non abbiamo nessuna fretta.

Però chiedo a chi ha già spannolinato, o sta provando a farlo, e soprattutto alle mamme di maschi: ma i vostri bimbi fanno la pipi nel vasino da seduti o in piedi? E poi, per lavare il vasino, che detersivo usate?

In ogni caso, non scorderò mai l'espressione di Gabo dopo aver ammirato la sua prima evacuazione open air: un misto di sorpresa e di paura. Esilarante. Io - come insegnano i manuali - gli ho fatto tanti complimenti, poi l'ho raccolta e buttata nel w.c. facendole ciao ciao.

E speriamo che, a spannolinamento finito, arrivi in poco tempo l'epoca del riduttore...

mercoledì 10 settembre 2008

Sfogo-appello

Perché deve essere così difficile trovare una tata che vada a prendere un bimbo al nido e lo tenga due o tre ore finché tornano a casa i genitori? Perché, non appena si pensa che finalmente si sia trovata la ragazza giusta, a cui il bimbo si è affezionato, questa per un qualche motivo saluta e se ne va? Proprio ora, in pieno inserimento al nido, poi... Be', non la biasimo, sono sincera: la famiglia per cui lavorava prima dell'estate l'ha richiamata (era praticamente previsto) e le offre più giorni e più ore di noi. Ma fino all'ultimo ho sperato che non avessero più bisogno di lei. E così, riprendiamo la ricerca di una baby-sitter...

Ma - soprattutto - perché non è possibile per una professionista 43enne, con esperienza ormai ventennale, trovare un lavoro minimamente corrispondente alle sue capacità, ma che le permetta di andare a prendere il figlio di 2 anni al nido, e poi a scuola, senza dover dipendere da persone esterne?

Non chiedo la luna... soltanto un lavoro in un orario compreso tra le 8 e le 17-17.30, e non come quello che faccio ora, da quasi 15 anni, dove prima delle 19.30 non posso staccare (e questo orario mi è stato dato come una grande concessione) e spesso capita che finisca alle 20.30, alle 21, o persino alle 22.30 come una settimana fa...

Mi sto perdendo un periodo fondamentale della vita di mio figlio. Forse il più bello, a detta di tante mamme.
Eppure devo lavorare, perché uno stipendio non basta.
E poi VOGLIO lavorare. Il mio mestiere è pesantissimo ma splendido, e lo faccio ancora con passione.
Lancio una bottiglia nel mare, lo so, ma chissà che qualcuno non la raccolga... C'è chi, in un blog, ha trovato l'amore, anche senza cercarlo. Ora potrei provare a cercare un nuovo lavoro...

A.A.A. Giornalista 43enne cerca una nuova opportunità professionale e di vita a Bologna e zone limitrofe: un impiego in uffici stampa, case editrici, società di comunicazione o aziende, comunque attinente alle capacità maturate grazie ad una esperienza ormai ventennale nel settore dell'informazione.
Per contatti: caravanserraglio(AT)gmail.com (oppure inviare messaggio privato tramite Splinder)

Non si sa mai...

lunedì 8 settembre 2008

Gabrielese

La prima settimana di mio rientro al lavoro è stata fagocitante. Oggi, invece, comincia la rentrée di Gabo: abbiamo ottenuto il trasferimento in un nido più vicino a casa, quindi dovrà fare un re-inserimento lunghino, di un paio di settimane almeno, contro le quattro dell'inserimento "classico" e l'unica settimana di re-ambientamento per i vecchi iscritti. Purtroppo non sarò io ad accompagnare Gabo in questa esperienza: impossibile per me prendere due settimane di permessi o ferie, quindi abbiamo incaricato una tata. Speriamo bene...

Intanto, registriamo un po' di nuove parole. Possiamo definire conclusa la fase della lallazione, anche se il vocabolario di Gabo resta composto, al momento, da parole composte da una stessa sillaba raddoppiata. Pare che sia una delle tecniche che usano i bimbi: c'è chi imita la parola, magari sbagliando, e chi invece prende una sillaba (iniziale, finale o mediana) e la raddoppia. Ed è questa tecnica la prediletta di Gabo.

Come parole corrispondenti all'originale annoveriamo, a tutt'oggi:
mamma, papà, nonna, nanna, ciuccio, pappa (ma questa l'ha pronunciata pochissime volte, essendo lui disinteressato all'argomento...).

Poi alcuni termini onomatopeici o quasi:
(cane), mimmi (gatto, ed è la parola di gabrielese che mi piace di più perché la trovo dolcissima, oltre che originale), ciù-ciù (treno), "ch-ch" (il verso del cavallo insomma, non so come scriverlo), bò-bò (rumore forte, di porta che sbatte o palloncino che scoppia).

Quindi diversi termini di etimologia incerta o riferibili ad una sillaba raddoppiata:
titti (rotto, ed è l'ultima parola acquisita), lala (acqua, da bere ma anche nel senso di piscina, fontana, con la variante lale per il mare), tata (c@cc@, ma anche, per estensione, sporco e spazzatura), scè-sce (ascensore), cì-cì (autobus: questa è un mistero!), ne-ne (auto, sia "vera" che giocattolo, forse derivata da "macchinina"), bi-bi (bimbo, bimba, bimbi).

Cominciamo poi ad individuare anche delle piccole frasi. La prima di cui mi sono resa conto mi ha anche fatto capire che Gabo comincia ad avere memoria dei fatti, anche accaduti diversi giorni prima, e li racconta. E' successo quando, passando in un certo punto vicino a casa, ha cominciato a dire "Bò-bò; tata!" e a ripeterlo diverse volte, finché ho capito che si ricordava che proprio lì, un paio di giorni prima, gli era scoppiato un palloncino in mano, poi io ne avevo raccolto i pezzi e li avevo buttati nel cestino. E ha ripetuto questa pantomima anche ieri, a due settimane abbondanti da quando è successo il fattaccio, che evidentemente l'ha colpito molto.

Ma il vero ritornello che ama ripetere Gabo (e speriamo che gli passi presto...) è E' MIA! MIA MIA MIA!!! Ovviamente per indicare un oggetto che gli piace, un gioco, una penna, che sia veramente suo o di qualcun altro non importa: in genere segue lagna perché quell'oggetto gli viene tolto.

Un paio di volte ha anche detto "mia mamma" e "mamma mia", e questa è l'unica variante che mi piace...

lunedì 1 settembre 2008

Progressi e regressi

Dopo oltre un mese sempre assieme, da oggi io e Gabo torniamo ad essere due entità separate. Per questa settimana starà con la nonna e con due tate, poi la prossima settimana cominceremo l'inserimento in un nuovo nido (con una tabella ancora tutta da decidere).

Intanto, registriamo qualche piccolissimo progresso sul fronte pappa. Ieri, a pranzo, Gabo ha mangiato mezzo spaghetto e ciucciato una cozza. E venerdì sera aveva assaggiato un angolino di piadina con squaquerone e - udite udite - mangiato di sua spontanea volontà due pezzettini, di circa un centimetro quadrato l'uno, di mortadella. Olè!
Insomma: non essendo più rimbambito dalla tv, comincia ad essere minimamente interessato a ciò che mangiamo noi. Per il resto, il suo menù sia a pranzo che a cena resta composto di yogurt, mela, banana e pane tostato.

Sul fronte nanna, invece, va sempre peggio. Proprio come un anno fa, al rientro dalle vacanze, e anche un po' peggio: ha il sonno leggerissimo, e quando si sveglia è difficilissimo farlo riaddormentare, anche nel lettone. Stanotte c'è riuscito il papà, tenendolo stretto stretto (tipo camicia di forza), e c'è voluta un'oretta.
Sarà una fase, come recita il mantra che noi mamme amiamo ripeterci quando qualcosa non va...