Allattare, per me, non è mai stato facile.
Prima di imbarcarmi in questa splendida avventura che è la maternità, credevo che quando nasce un bambino il latte arrivasse automaticamente, tipo distributore di benzina: attacchi il bimbo al seno, lui poppa, mangia e cresce.
Seee. Col cavolo.
Al corso pre-parto ci avevano fatto un lavaggio del cervello sull'importanza dell'allattamento al seno, ma mica ci avevano spiegato come si fa in pratica. "Tanto poi ti spiegano le ostetriche in ospedale".
Seee. Doppio cavolo.
Quando è nato Lenticchia, le ostetriche dell'ospedale mi dissero: "Lo attacchi al seno ogni volta che chiede". Gli altri bimbi piangevano e strillavano. Lenticchia stava lì, nella sua culletta, a dormicchiare o a guardare il mondo con gli occhi spalancati, ma in silenzio. Non chiedeva, e io non glielo davo. E' stato anche 14 ore senza mangiare, povero cucciolo. Nessuno che mi dicesse: guardi che il suo bimbo è nato piccolo, forse è un po' pigro, va svegliato ogni 3 ore come si fa con i bimbi prematuri! Me lo ha detto il pediatra il giorno della dimissione dell'ospedale, quando ormai Lenticchia aveva perso circa 3 etti. Era sceso sotto i 2 chili e mezzo.
(Ecco, nel caso arrivasse qui qualche neo-genitore con i motori di ricerca, sappiatelo: i bimbi nati con basso peso alla nascita spesso non chiedono di mangiare! Quindi l'allattamento "a richiesta" non funziona, bisogna farlo "a orario", almeno finché non acquistano peso e forze).
La prima fase di allattamento, dopo il rientro a casa, è stata più o meno "a orario". Ogni 3 ore - 3 ore e mezza, bisognava svegliarlo. Ma intanto, di latte ne avevo pochissimo, per vari motivi: con il parto cesareo la montata lattea può arrivare alcuni giorni dopo; non attaccando il bimbo al seno, non producevo latte (infatti le ghiandole mammarie si attivano grazie alla suzione: più il bimbo tira, più latte arriva); la suocera in casa mi portava a dare l'aggiunta di latte artificiale dopo ogni poppatina.
E ogni volta ci stavo anche un'ora, per cercare di fargli prendere un po' del "latte di mamma". Calcolando che le poppate erano sei o sette al giorno, praticamente allattare era un lavoro a tempo pieno.
Avevo poi l'incubo della "doppia pesata": si pesa il bimbo prima della poppata e subito dopo, per vedere quanto latte prende. Eravamo sui 30-40 grammi per volta, quindi ne dovevo aggiungere altrettanti col biberon.
Partita la suocera, ho cominciato a fare di testa mia: basta con le aggiunte di giorno! Decisi di dargli il biberon solo la sera e la notte, quando comunque avevo meno latte. Sistema di allattamento misto che sto adottando ancora oggi, visto che Lenticchia così è cresciuto bene. Finché dura...
Infatti il problema è che, alla soglia dei quattro mesi, il cucciolo chiede sempre più latte e io, di mio, ne ho sempre meno. Lo capisco dalla doppia pesata (anche se è diventato quasi impossibile tenerlo fermo sulla bilancia!) ma anche dalle lotte che, da un paio di settimane, mi tocca fare.
Ogni poppata, in pratica, è un match.
Si attacca, succhia un paio di minuti in modo quasi tranquillo, poi comincia a dimenarsi. Tira pugni sulla tetta, scalcia, si stacca, si lamenta, si riattacca, succhia, si ristacca, urla. Cambio posizione, lo metto quasi seduto, stessa manfrina però un po' di latte lo prende. Allora mi alzo, mi sdraio, lui di fianco a me, lui di sopra, lui di sotto... Sembra qualcos'altro, lo so e me ne scuso. Invece è una poppata.
Un delirio.
Resisto 5 o 10 minuti, poi gliela do su.
I primi giorni di questa lotta libera mi sono persino messa a piangere.
Un giorno mia madre ha assistito al match e ha reagito, più che con preoccupazione, con imbarazzo.
Il papà, dopo l'ultima poppata serale, ogni volta mi apostrofava con complimenti tipo "ti vedo distrutta". (Eh, provateci voi, signori uomini, ad allattare!)
Insomma, mi sa che sono al capolinea.
Ci provo ancora qualche giorno, ad allattare.
Ma se ogni volta devo allOttare, allora no grazie.
Caro cucciolo, di anticorpi te ne ho già dati.
Quindi, o torni a poppare tranquillamente come quando eri piccolino, oppure andremo di solo biberon.
(E io potrò finalmente bere un bel Campari, che ne faccio una gran voglia da più di un anno!!!)