giovedì 1 aprile 2010

39.8


Dopo un autunno-inverno senza problemi, quest'inizio di primavera è pesante...



La punta l'abbiamo toccata stanotte (o almeno così spero): Gabriele si è svegliato all'una, era un braciere e il termometro ha sfiorato i 40 gradi. Messa supposta di tachipirina, tolta la trapunta, levati pantaloni del pigiama e i calzini, vai con le spugnature fredde in fronte. Quasi delirava... Ad un certo punto ha chiesto "Dov'è Matilde?", una sua compagna di scuola che è la 'mammina' della classe e ogni tanto lo imbocca pure a pranzo.



Stamattina sfebbrato, ma ora ha 38 e dopo mangiato, a casa con la nonna, ha pure vomitato.



Tutto è cominciato domenica, dopo una mattina in piscina e una pedalata nel pomeriggio sulla bicicletta che Gabo ha ricevuto in regalo la settimana prima (acquistata in novembre, l'abbiamo tenuta come "premio" post-trasloco). O forse si è ammalato venerdì sera dopo il bagno a casa, perché all'uscita tremava dal freddo. Fatto sta che, in un modo o nell'altro, si è preso una bella freddata di gola. Ma la prima febbre si è manifestata lunedì sera, poi martedì è salita a 39 e ieri mattina mi sono decisa a chiamare il pediatra. Con ripetute telefonate tra le 8 e le 9 di mattina, senza risposta. E così, chiama la pediatra privata, che dopo due ore era a casa nostra. "Inizio di placchettine in gola", ha sentenziato. Quindi Nurofen (4,5 ml due volte al giorno) e Tachipirina (supposte da 250) per la febbre, più antibiotico Augmentin di riserva nel caso la febbre non cali. Prima dose (4 ml) ieri sera, quando la temperatura restava a 39, seconda stamattina, con 45 minuti di lotta, pianti e urli per farglielo prendere. E dovremo proseguire per sette giorni. Argh.