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lunedì 23 luglio 2012

Un'ora al giorno leva il bimbo di torno

Menù settimanale di sopravvivenza per mamma full-time (a Bologna e provincia, ma facilmente replicabile altrove).

Lunedì: spazio giochi dell'Ikea (un oggettino da portare a casa lo trovo sempre)
Martedì: spazio bimbi dell'Esselunga (e puoi girare nell'intero centro commerciale)
Mercoledì: baby parking al Carrefour (con due piani di negozi, il tempo vola)
Giovedì: centro giochi dell'Ipercoop (la spesa la devo pur fare, no?)
Venerdì: se non viene la zia a giocare a casa nostra, ci resta sempre l'altra Ipercoop...

Al massimo lo lascio un'ora e mezza, sempre di pomeriggio: lui si diverte perché gioca con altri bambini e fa lavoretti, adora le vasche con le palline e in qualche modo si sfoga in un'area 'protetta'.

Aggiungo un paio di mattine a settimana la "Kidsville", spazio bimbi della palestra Virgin a cui ho iscritto Gabo per il solo mese di luglio (tariffa mensile ottima: 23 euro!). Così mi concedo pure una nuotata (al martedì) e un'ora di cardio-dance (al venerdì).

Il traguardo di metà settembre, con questa strategia, mi sembra più facilmente raggiungibile...

mercoledì 18 luglio 2012

La fatica di essere mamma full-time d'estate

Ometto tutte le incombenze tipiche della mattina, come preparare la colazione, tirare su i letti, lavarsi-lavarlo, vestirsi-vestirlo ecc. (routine già faticosa di per sé).
Ma la giornata di ieri è stata a dir poco massacrante, anche se in fondo divertente sia per me sia per Gabo.

Avevo deciso di fare un giro in città per riportare i libri alla biblioteca centrale, ma con una variante: il viaggio non in auto bensì con il treno locale. Un percorso di soli 15 minuti che con mio figlio non ho mai fatto, e la proposta gli è piaciuta così tanto da fargli venire in mente, di prima mattina, di giocare con un trenino avuto in regalo più di tre anni fa e un po' male in arnese. 
Ma la camera era occupata dalla pista di Cars, quindi occorreva smontarla. 
"Mamma, io non sono capace...".
Va bene, dai, vieni qui che ti aiuto. 

Non avevo mai smontato la pista né l'ho mai montata (e mai lo farò!): certe incombenze sono del papà. E se già mi stava poco simpatica, dopo aver smadonnato per mezz'ora appollaiata per terra a sganciare fermi e fascette con le unghie (addio smalto...), ho affettuosamente mandato qualche accidente a Babbo Natale per aver deciso di fargli quel regalo a sorpresa, oltretutto nemmeno richiesto... Colpa dei punti dell'Esselunga (la prossima volta ci prendiamo tre bottiglie di vino, va').

Archiviata la pista nell'armadio, un papà a questo cosa farebbe? 
Aiuterebbe il proprio figlio a montare il trenino e magari ci giocherebbe un po'.

E invece una mamma cosa fa? 
Oh finalmente il tappeto è libero, allora lo sbatto, poi penso che è l'occasione giusta per metterlo in lavatrice... Orpo, per liberare lo stenditoio bisogna ripiegare la biancheria asciutta e riporla. Be', certo, ora che il pavimento è libero, magari un giro di aspirapolvere... Già che ci siamo, e che dobbiamo montare la spazzola per il parquet, meglio pulire tutta la zona notte, no? 

Finalmente Gabo può montare il trenino. Oh, forse ho dieci minuti per lavarmi (il che vuol dire anche lavare il bagno, ovviamente). Ma dalla cameretta sento versi rabbiosi. Non faccio in tempo ad affacciarmi che il trenino è già smontato: "Non va più... Si è rotto". Mi riprometto di guardarci, magari era solo montato male (aveva fatto tutto da solo) oppure le pile della locomotiva scariche.

Vabbe', ci prepariamo per uscire (prendi i libri da riportare in biblioteca, la bottiglietta dell'acqua, un succo in brick, "e posso portarmi un gioco?". Sì va bene, scegli un gioco, manco dovessimo fare un viaggio di sei ore...). Sono le dieci di mattina e tornerei già a letto.

Il treno è puntuale e sono curiosa di vedere la reazione di Gabo: ha fatto solo una volta un viaggio in Frecciarossa, per una vacanza a Roma, ma aveva due anni e mezzo e non ricorda nulla. E lui cosa fa? Appena salito, si appoggia a me e chiude gli occhi mezzo assonnato... No comment.

Comunque, arrivati in città, prendiamo un bus e arriviamo in biblioteca. Lui prima gioca un po' con il computer a disposizione dei bambini (connesso alla pagina internet della Pimpa), poi sceglie un libro a caso e mi chiede di leggerglielo. In quel momento arriva un gruppo di una ventina di bimbi in età da materna che fanno un caos pazzesco, così improvviso una lettura collettiva e attiro l'attenzione di cinque o sei bimbi. Educatrici contentissime, Gabo un po' meno. Cambiamo stanza e passiamo una mezz'oretta a leggere. Un libro di Richard Scarry si conclude con alcuni giochi e indovinelli ma Gabo non riesce a capirli e ci innervosiamo entrambi. 

Ormai si è fatto mezzogiorno, forse ha fame, sicuramente è stanco. Di fronte alla biblioteca c'è un McDonald e ci dirigiamo lì. A lui, ovviamente, non interessa tanto il cibo (e quando mai??), piuttosto il giochino contenuto nell'Happy meal. In questo periodo ci sono dei simil-Zhu Zhu Pets, cricetini semoventi. Ne abbiamo già due 'veri' e uno mcdonaldese, così arricchiamo la collezione.

Finito il pranzo (che per Gabo consiste solo nelle quattro 'nuggets' di pollo e nel succo di pesca, visto che le patatine le schifa e il melone pure...), ci incamminiamo verso la stazione. A metà strada, però, mi viene un'idea (ok, lo ammetto, me le vado un po' a cercare...).
Gabo, vuoi andare subito a prendere il treno per andare a casa oppure ti va di fare un giro in un museo?
"Mu-se-o, mu-se-o!".
Quantomeno l'imprinting culturale sembra funzionare. 

Svoltiamo a sinistra e ci dirigiamo al museo civico medievale: una visita che risulterebbe ostica persino a dei laureati in storia, figuriamoci a un 5enne. Però riesco in qualche modo a rendergliela sopportabile e pure interessante, tra antichi fucili, spade, armature in ferro, codici miniati e un plastico della nostra città nel Duecento.

Finita la visita, affrettiamo il passo verso la stazione e finalmente torniamo a casa. Gabo mi chiede di vedere il dvd del film "La Gabbianella e il gatto", di cui aveva trovato il libro in biblioteca. Così si rilassa un po' e io ne approfitto per farmi una doccia e ridarmi lo smalto (distrutto dalla pista di Cars). Una delle mie rare concessioni alla vanità femminile...

Quel film dura troppo poco e Gabo mi chiede di giocare con i criceti. Va bene, giochiamo... "Mamma, mi è venuto in mente un lavoretto. Facciamo una gabbia per gli Zhu Zhu Pets?". Guardo tra la carta da riciclare, grande fonte di ispirazione, ma non trovo nessun cartone adatto all'uopo, poi mi viene in mente che già una volta avevamo trasformato una scatola in un castello e lo riciclo a sua volta come gabbietta.

Sono ormai le 16 ed è tempo di andare a fare un po' di spesa. Il che corrisponde alla mia "ora d'aria", grazie agli 'spazi bimbi' dei centri commerciali. Li stiamo frequentando un po' tutti, a turno... Gabo si diverte perché gioca con altri bimbi o fa lavoretti con le dade, e io mi godo un minimo di solitudine, seppure in mezzo a centinaia di persone...

Dopo la spesa, dobbiamo anche andare a ritirare la 'cesta' di frutta e verdura bio, impegno settimanale presso un Gruppo d'acquisto solidale. Quindi torniamo a casa, giochiamo un po' con i cricetini, intanto io svuoto la spesa e preparo l'acqua del bagno. Per lui è un altro momento di svago, per me un'altra fatica.

Cavoli, è già ora di cena... Accendo i cartoni e concordo il menù. Siamo solo noi due, il papà è in trasferta fuori città. Poi la solita routine serale: lavaggio denti, lettura e nanna. Quantomeno, alle 21.30 crolla senza troppe storie.

Stanotte alle 2 si sveglia urlando ZA! ZA! ZA! ZA! Forse sognava battaglie ninja... Corro in camera sua per rincuorarlo e lui mi fa: "Mamma, mi hai messo paura...". Barcollando torno in camera e riesco a riprendere sonno grazie ad un aiutino chimico che mi concedo da qualche giorno, dopo le battaglie notturne a casa della nonna in Appennino.

Stamattina alle 6,40 arriva nel lettone, si accomoda di fianco a me nel lettone e mi pone una domandina facile facile.
"Mamma, come si sono create le cose nel mondo?".

E un altro giorno è cominciato.

giovedì 5 luglio 2012

Giochiamo ai Gormiti

"E adesso, giochiamo ai Gormiti".

Quella che Gabo mi ha fatto appena sveglio non era una richiesta, ma un'affermazione perentoria.
Ora, io il cartone animato dei Gormiti non l'ho mai visto e credo nemmeno mio figlio. Però i suoi compagni di scuola sì, ed evidentemente devono avergli 'insegnato' qualcosa.
E a Pasqua, ahimè, ebbi la bella idea di regalargli un sacchettone di Gormiti (al posto dell'uovo di cioccolato, che tanto avrei dovuto mangiare io perché lui lo snobba): ben 17 personaggi al prezzo-da-urlo di 6 euro, un affarone imperdibile trovato nel negozio di prodotti per l'infanzia usati in conto vendita che frequento ormai da sei anni.

Tra l'altro, quando sono rimasta incinta desideravo proprio un maschietto. Ma, in effetti, per una mamma avere una figlia femmina per certi aspetti può essere più facile. Perché se ti propone "Giochiamo con le Barbie" ti viene naturale, no?
In questi anni ho persino imparato a giocare a Ben 10, a Bakugan, a Beyblade, perché i cartoni animati li ho scientificamente studiati all'uopo...

Ma... come cavolo si gioca ai Gormiti??

martedì 26 giugno 2012

Festa di compleanno a sorpresa per... Pandone!

Lancio dei palloncini
Un gioco inventato per caso da mio figlio si è rivelato un piacevolissimo passatempo creativo, che di sicuro ripeteremo! Non so nemmeno come gli sia venuto in mente... ma Gabo ha organizzato - praticamente da solo - una vera e propria festa di compleanno a sorpresa per il suo pupazzo preferito: Pandone, il primo peluche che gli abbiamo regalato ancora prima che nascesse. Lo scegliemmo perché era più o meno grande come il mio pancione e lo mettemmo nella culla ad aspettare l'arrivo di Gabriele... Questa sorta di 'imprinting' in qualche modo ha funzionato, visto che da un paio d'anni Gabo dorme abbracciato al suo panda (marca Ikea... e chi non ha un pupazzo dell'Ikea ormai??) e ci tocca portarcelo appresso anche in vacanza.

Tutto è cominciato un paio di sere fa, quando a Gabo è venuto in mente di giocare con il didò. Ammetto che non amo la pasta da modellare, anche perché finisce regolarmente in briciole sparsa per tutta la casa. Ma la manipolazione (di didò ma anche di pasta da pizza o frolla) mi fu consigliata anche come 'terapia' per combattere l'estrema inappetenza di mio figlio: non so se abbia funzionato, ma comunque abbiamo sempre almeno un panetto in casa. E non a caso Gabo associa il didò ai pentolini (marca Ikea...), perché io lo stimolavo a far finta di preparare da mangiare. Così l'altra sera si è messo a preparare la pappa per Pandone. Ingredienti: pasta bianca, arancione e viola. Ha cominciato preparando pesce con carote, poi ha voluto aggiungere i miritilli...Ok la creatività in cucina, ma Gabo, i mirtilli con il pesce secondo me non stanno tanto bene... E così il mischione è diventata una torta con panna, albicocche e mirtilli. Da lì gli è venuta l'idea di preparare la festa di compleanno per Pandone.

Il regalo
Per prima cosa Gabo ha voluto gonfiare dei palloncini (la mattina del suo compleanno gli faccio sempre trovare i palloncini in sala quando si alza, quindi non può esistere una festa senza palloncini!). Poi ha scelto un regalo: tre macchinine, "così ci può giocare con gli amici". Ma un regalo va impacchettato, no? Quindi con del cartoncino ha costruito una scatolina, a cui io ho aggiunto un fiocchetto. "Ma gli dobbiamo fare anche il biglietto di auguri!". Da anni conservavo un biglietto del Wwf con dei panda, su cui Gabo ha disegnato una torta (con sei candeline, perché giustamente Pandone compiva sei anni, essendo arrivato, quindi 'nato', qualche settimana prima di mio figlio...) e dei cappellini da compleanno, "perché non è una festa senza cappellini!". Tutto l'armamentario è stato nascosto in un mobile in sala.

Il taglio della torta
Ieri sera è quindi giunto il momento di festeggiare Pandone, con tanto di invitati: altri pupazzi, naturalmente! Ecco allora Pandino, Barbabravo, Tartarugone e Pinguino pronti in sala per aspettare il loro amico, a cui Gabo aveva persino chiuso gli occhi per non rovinare la sorpresa. La festa è durata almeno un'ora: io, naturalmente, ho dovuto dar voce all'allegra compagnia, con tanto di balli scatenati!


Be', io mi sono divertita un sacco. E Gabo era orgoglioso di aver ideato e organizzato il tutto da solo.
Immagino che molto presto sarà il compleanno di un altro pupazzo... o magari festeggeremo un non-compleanno di Pandone!

giovedì 21 giugno 2012

Basilico e lombrichi

Tra le passioni di Gabo, c'è il giardinaggio. Oddio... parola grossa. Diciamo che piantiamo semini in vasetti e ci piace vedere crescere le piantine. La base di partenza è stata una scatola Clementoni, "Il giardino dei piccoli". Poi siamo passati a vasi più grandi e a semi vari: basilico, pomodori, ravanelli... Ma anche nasturzi, calendula e zinnie (grazie ai semi di Eugea, società nata in seno all'Università di Bologna, per far crescere fiori che dovrebbero attirare insetti utili all'ecosistema urbano). Abbiamo un piccolo balcone e più di tanto non si può fare, ma Gabo è capace di sedersi per un'ora in adorazione davanti alle sue creature!

Ma ieri è successo un fattaccio. Là dove c'erano i germogli di basilico, sono rimasti - da un giorno all'altro! - solo dei miseri bacchetti striminziti.
Tra i quali strisciavano impuniti tre lombrichi verdi.

Io delusa. Gabo raggiante: "Mamma, abbiamo un allevamento di bruchi mai sazi!".
E non riuscivo a staccarlo dal balcone...
Poi, la domandona: "Mamma, ma come hanno fatto a nascere dei bruchi nel nostro vaso?".

Umpf. ODIO non saper rispondere alle sue domande...

lunedì 26 dicembre 2011

Scoperte natalizie

Gabo non aveva scritto la letterina a Babbo Natale come conseguenza del suo comportamento capriccioso ("ti porterà un gioco rimasto in fondo al sacco"). Poi il comportamento è migliorato, ma il tempo per scrivere la lettera non c'era più. Comunque, sotto l'albero sono arrivati ben quattro pacchetti: due (lo Shuttle di Lego e una pista di biglie) "avanzati" dal compleanno, più due macchinine Hot Wheels e un'auto di Ben 10.

Constatazione di Gabo: "Mamma, ho scoperto una cosa bellissima! È molto meglio non scrivere la letterina, perchè Babbo Natale ti porta dei giochi ancora più belli!"

Eh già, se l'avesse scritta avrebbe chiesto "Alieno fulminante"... (che peraltro mamma-babbonatale ha cercato e non trovato)

venerdì 25 novembre 2011

Domani... festa!

E' la vigilia della festa di compleanno di Gabo, che ha compiuto lunedì scorso 5 anni. E siccome sono fresca di un'altra festa di compleanno, in cui un'orda di infanti ha corso per ore allo stato brado in una saletta (e un bimbo ci ha rimesso un dente...), ho preparato un menù consistente. Non di cibo, che tanto ai bambini interessa poco, ma di attività: tre letture animate, fogli da colorare, maccheroni di varie misure dipinti con colori acrilici come base per collane e 'playcorn', variante dei più conosciuti playmais, ovvero delle specie di cornetti di mais colorati che vanno inumiditi con una spugna e possono diventare costruzioni o disegni.
Vedremo se riuscirò a seguire il mio programma, o se mi rassegnerò a vedere la devastazione della ludoteca che ho noleggiato...

venerdì 17 giugno 2011

Non oso pensare come ci risponderà in adolescenza...


Ieri pomeriggio consegna dei "lavoretti" realizzati a scuola durante l'anno, con proiezione di 'slide' e mio piantino di commozione quando ho visto mio figlio vestito da pompiere, durante la recentissima visita ad una caserma dei Vigili del fuoco.

Come promesso, vado con Gabo a fare la spesa e gli faccio scegliere un nuovo Bakugan, che si aggiunge alla sua già cospicua collezione: circa una quindicina di pezzi.

La sera li mettiamo in fila sul pouff in sala e al papà scappa detto: "Gabo, ma quanti Bakugan hai??".

E lui, prontissimo e serio: "Papà, ma tu quanti libri hai??".

Non ce l'ho fatta e sono scoppiata a ridere...
Ma non oso pensare, se ha già la lingua lunga ora, che razza di risposte potrà darci da adolescente...

martedì 30 novembre 2010

Compleanneide (2)


E' stata una “compleanneide” anche l'organizzazione della festa.  



L'unica vera festa di Gabo, finora, era stata quella per il suo primo compleanno, quando abbiamo preso una ludoteca in affitto e invitato alcune coppie con bimbi coetanei (amichetti “di pancia”, come li chiamo io, visto che i genitori li avevamo conosciuti durante il corso pre-parto di coppia) più i parenti. Fu una sorta di “debutto in società” per Gabo, quasi un “battesimo civile”, visto che abbiamo scelto di non battezzarlo.  



Poi, per il secondo compleanno, una vera festa non ci sembrò necessaria, tanto Gabo non era ancora in grado di capirne il senso (anche se avrebbe di sicuro apprezzato i regali...). 



L'anno scorso, invece, optai per una minimissima festicciola, invitando a casa due suoi amichetti per un sobrio taglio della torta, la lettura di un libro e giochi liberi. Una decisione presa anche in concomitanza con “l'allarme influenza A”, visto che per la seconda metà di novembre 2009 era stato preannunciato il picco della pandemia, poi mai avvenuto... Insomma, non volevo rischiare di organizzare una vera festa che poteva finire annullata per mancanza di invitati! Inoltre non eravamo ancora in contatto con i genitori dei suoi nuovi compagni di materna. Ma la delusione di Gabo fu per me sinceramente scioccante... 
 
Così quest'anno ho voluto, in un certo senso, rimediare. E l'organizzazione della festa per il suo quarto compleanno è cominciata a settembre.  



Esclusa a priori l'idea di farla in casa (dopo due ore di invasione avremmo rischiato di doverla ristrutturare...), ho cominciato a cercare un luogo adatto ad una quindicina di quattrenni scatenati. L'alternativa di base era tra una stanza disadorna di un centro sociale (dove nei mesi precedenti l'avevano organizzata quasi tutti i suoi compagni) e una sala attrezzata con giochi.



La prima opzione aveva il vantaggio del costo (sicuramente più basso) ma diversi svantaggi, come la necessità di doverla riconsegnare pulita (una fatica che volevo evitare). Ma, soprattutto, sarebbe stato necessario allestirla per renderla più accogliente, non solo dal punto di vista estetico con festoni o simili, ma anche con giochi: i bambini infatti, almeno i compagni di Gabo che sono tutti parecchio vivaci, e lui in testa a tutti, in una stanza senza attrazioni si limitano a correre e urlare tutto il tempo, nevrotizzando i genitori e anche loro stessi.



Ho quindi optato per il genere ludoteca, contattando tre posti. Ma due li ho scartati perché veramente esosi: bisognava pagare una cifra fissa per l'affitto della sala (non in esclusiva, oltretutto, ma con i gonfiabili o comunque i giochi condivisi con altri bambini), più un tot a partecipante, con diverse fasce di prezzo a seconda del tipo di buffet scelto. Il catering, infatti, era in un certo senso “obbligato”, compresa la torta: impossibile, insomma, portare alcunché da fuori, nemmeno confezionato!



Morale: è rimasta la terza ludoteca... la stessa che avevo scelto per il primo compleanno! In realtà sarebbe stata subito la mia prima scelta, ma c'erano due problemi: già ai primi di settembre la sala risultava prenotata per il compleanno di Gabo (domenica 21 novembre, ma non era libera nemmeno sabato 20), poi ero perplessa perché in realtà si tratta di una struttura più adatta a bimbi in età da nido, con vasca di palline, mini-scivolo, tricicli ecc.



Ma alla fine era l'unica scelta possibile. Anche perché consentiva di portare tutto l'occorrente per il buffet da casa Così abbiamo semplicemente fissato la festa per la settimana successiva al compleanno: sabato 27 novembre.

(segue ancora...)

domenica 28 novembre 2010

Compleanneide


Quest'anno il compleanno di Gabo è durato una settimana. O meglio, tre mesi... In agosto, infatti, complice la nonna che non vede mai durante l'anno e che durante la vacanza estiva l'ha viziato fuori misura ricoprendolo di regali, ad ogni sua richiesta di avere un gioco nuovo, gli rispondevamo: "Magari per il compleanno"...



Ma nelle ultime settimane è stata un'escalation di richieste. Ad ogni vetrina, ad ogni pubblicità vista in tv o sui volantini dei centri commerciali, cominciava la litania: "voglio quetto, voglio quello"... talvolta azzardava un "vorrei", ecco. E' arrivato persino a chiedere una cucina Giochi Preziosi, dopo uno spot.



In ogni caso, domenica scorsa, 21 novembre, è arrivato il fatidico giorno del suo quarto compleanno. Da diversi giorni, intanto, lo avevo catechizzato: "Riceverai da mamma e papà UN SOLO REGALO. Poi uno da nonna L., uno da nonna M., uno da zia e uno da zio. E NON TI LAMENTARE. C'è poi sempre Babbo Natale...".



Così, quando si è svegliato, gli ho fatto trovare, come ho sempre fatto dal suo primo compleanno, la tendina rossa dell'Ikea piena di palloncini che celavano i regali. In più, in cucina, un festone di Buon Compleanno, novità di qest'anno, che gli è piaciuto molto. Come regali, appena sveglio, ha quindi trovato il nostro, un'autopompa dei vigili del fuoco della Playmobil (ne sconsiglio l'acquisto... il papà ci ha messo quasi un'ora a montarla tutta!!), e una scatola di Lego Duplo (il cantiere) da nonna L., più tre libri che avevo ordinato su internet: "La Strega Sibilla e il computer nuovo" (già letto un anno fa, preso in prestito in bilbioteca, me ne ho deciso l'acquisto per un motivo finalizzato alla festa di compleanno), "Favole al telefono" e "La filastrocca dell'alfabeto" di Rodari. Tutti molto graditi.



Il pomeriggio è arrivato il momento della festicciola in famiglia con torta e spegnimento delle candeline. Unici invitati: nonna M., tatazia e tatozio, tutti muniti di regali da me pilotati. Con una caretteristica fondamentale: oggetti PICCOLI, visto che ormai non abbiamo più spazio... Da tatazia ha ricevuto tre Bakugan, ovvero quella curiosa "pallina che diventa un mottrino", cioè un mostrino, come Gabo cercava di spiegarmi da luglio per convincermi a prendergliene uno... ma abbiamo tenuto duro finché un giorno ha ceduto nonna M. comprandogliene uno in edicola, senza sapere che costava ben 8 euro... Poi da tatozio ha avuto un Transformer "medio": una specie di macchina della polizia che si trasforma in un robot di nome Interrogator (sic). Peccato che sia difficilissima la trasformazione, e soprattutto che spesso e volentieri ti rimanga in mano una portiera o un pezzo di baule... Infine, da nonna M. ha avuto il regalo che, almeno per quel giorno, ha mostrato di gradire di più: un playset spaziale, con tanto di Shuttle, razzo, stazione Mir e Lem e tanti piccoli astronauti... L'avevo visto su internet e non ho resistito, perché Gabo mostra un certo interesse per i pianeti e lo spazio in generale. Peccato che dalla mini-immagine vista su web non mi fossi accorta che la scatola era consigliata per bambini a partire da 8 anni... Infatti abbiamo già perso per casa qualche componente, e il razzo è un po' traballante. Ma la reazione di meraviglia di Gabo quando ha visto la scatola, con le mani sulle guance e commenti tipo "non ci posso credere! Ma nonna, dove l'hai trovato un regalo così? Non l'avevo mai vitto in un negozio..." valevano decisamente l'acquisto.



Tutto bene, insomma. Peccato che già la sera stessa, davanti ad una pubblicità, il nostro piccolo materialista abbia cominciato a dire: "Mamma, per il mio compleanno vorrei quetto...". E la mattina dopo, quando è arrivato a scuola e una maestra gli ha chiesto come aveva festeggiato il compleanno, ha cominciato a dire: "Ma ieri era la fetta finta, quella vera con i miei amici la devo ancora fare!".



Eh sì, perché quest'anno abbiamo anche fatto la "vera festa", con tanto di ludoteca presa in affitto. Un'organizzazione cominciata due mesi fa e che ha visto il suo compimento (finalmente!) ieri pomeriggio...



(SEGUE, prossimamente...)

mercoledì 30 dicembre 2009

Caro Babbo Natale...

Tutto bene, eh! Il problema è che la qui presente supermamma-superlavoratrice non ha avuto minimamente il tempo per aggiornare il blog nelle ultime due settimane... Così ora provo a buttare giù qualche appunto in ordine sparso.

Innanzitutto, prima di Natale si è interrotto il record di presenza consecutiva a scuola: nessuna assenza dal primo giorno fino, appunto, a giovedì 17 dicembre, quando mi ha chiamato la maestra per dirmi che Gabo aveva vomitato la colazione mentre mangiava la merenda di metà mattina. E aveva vomitato anche il giorno prima, subito dopo aver finito TUTTO il pranzo, tanto che persino le maestre avevano pensato che il suo stomaco, abituato a semi-digiuni, non avesse sopportato tutto quel cibo. Inoltre il martedì aveva avuto un paio di scariche semi-liquide, sempre a scuola, così abbiamo sospettato un virus gastro-intestinale. Fatto sta che l'ho tenuto a casa due giorni ma è sempre stato benissimo. Quindi chissà... forse era solo un'indigestione.

Poi è arrivata la maxi-nevicata e quindi ha saltato un altro giorno di scuola, il martedì 22, per il ghiaccio che ci ha praticamente impedito di uscire di casa. Ma lunedì 21 Gabo è riuscito a partecipare alla festicciola natalizia a scuola, rigorosamente senza genitori con mia grande gioia (non amo le recite, anche perché credo che non piacciano nemmeno a lui). Mi pare di aver capito che sia arrivato Babbo Natale da una finestra sul tetto, ma mio figlio è piuttosto avaro di racconti. Di sicuro so che ha portato dei giochi "collettivi" (anche perché li abbiamo pagati noi con una colletta tra genitori), ovvero un paio di bambole e un paio di piste per le macchinine più qualche libro.

E finalmente... è arrivato Babbo Natale anche a casa nostra. Di notte, perché non si fa vedere dai bimbi (nessuna pantomima con amico in costume, insomma). E mi pare che la cosa che abbia eccitato di più Gabo, la sera della vigilia, sia stato lasciare la "merenda" sotto l'albero per rifocillare il munifico vecchietto: un biscotto (anche se all'inizio Gabo era piuttosto riluttante a cederglielo) e un brick di latte e cacao Plasmon. "Buona idea, mamma!", ha ripetuto più volte con entusiasmo quando gliel'ho proposto.

Così, la mattina del 25, Gabo ha trovato un grande sacco rosso con dentro il regalo che aveva chiesto: "un aereo più grande di me", mi aveva dettato per la letterina a Babbo Natale, cambiando negli ultimi giorni il suo desiderio. In realtà, in cantina, avevamo già da giorni una bicicletta, che invocava da prima dell'estate... Ma, a dire il vero, mi lasciava perplessa come regalo natalizio, visto che in inverno si può usare poco. Quindi lo teniamo "di riserva", con l'idea di fargli trovare la bici quando, in primavera,  traslocheremo nella casa nuova, come regalo di "benvenuto".
Intanto, sotto l'albero ha trovato l'aeroporto della Lego Duplo, più un "sapientino" di Winnie the Pooh (comprato in realtà solo perché, in quello che aveva già, si erano scaricate le batterie della "penna" e ricomprarle sarebbero costate il triplo di un gioco nuovo...) e un librino cartonato in tema natalizio. Ma sul piattino dove avevamo lasciato il biscotto c'era una letterina da parte di Babbo Natale: "Caro Gabriele, ecco il tuo regalo. So che sei un bimbo buono, ma so anche che negli ultimi giorni hai fatto un po' troppi capricci. Quindi cerca di fare il bravo altrimenti dovrò venire a riprenderlo...".

Il problema è che Babbo Natale è un gran pasticcione e ha portato regali per Gabo anche in altre case... Sotto l'albero della zia, un elicottero della Dinoco con un'incredibile serie di macchinine di Cars, più (dalla nonna) un set di costruzioni con Saetta (Cars va sempre molto forte). Poi, il giorno di Santo Stefano, sotto l'albero di un'altra zia un grande camion per il trasporto di animali. Ma non è finita: domenica sera, scambio di regalini tra famiglie di amici, e per Gabo sono arrivati un trenino, un play-set con mezzi della polizia, un camion della spazzatura con vari accessori, due attrezzi di Manny tuttofare, pennarelli e album da colorare... Infine (per ora) un libro-puzzle di Cars dalla dada. Ma qualcos'altro dovrebbe arrivare ancora domani sera, senza contare che c'è ancora la Befana...

E su cosa ha pianto Gabo perché non l'ha avuto come regalo? Un aggeggio a forma di uccellino per tirare su gli stuzzicadenti, con cui ha giocato a Natale dalla zia...

L'anno prossimo, caro Babbo Natale, ti prego, solo libri e abbigliamento. Perché tanto Gabo preferisce giocare col mio ciappo per i capelli...

lunedì 23 novembre 2009

Aspettative deluse

Io e i compleanni non andiamo d'accordo... fosse per me, li abolirei, e anche Natale e Befana. Già adesso non vedo l'ora che sia il 7 gennaio... ma da quando sono diventata mamma non posso fare finta di niente, e quindi bisogna festeggiare.

Il fatto è che Gabo ha un caratterino tutto suo (come me e il papà, d'altronde, che non siamo certo persone facili...). E così sabato, tappa importante della sua vita visto che ha compiuto tre anni, gli abbiamo fatto trovare il nostro regalo appena sveglio: il computer di Topolino e un libro di Cappuccetto Rosso, dentro a una tenda piena di palloncini. Pare aver gradito, anche se il computer è decisamente troppo avanzato: nonostante l'età indicata sia +4, io forse sarei stata in grado di fare le attività più semplici a 7 o 8 anni... Il primo esercizio matematico chiede di mettere in ordine, dal più piccolo al più grande, addirittura numeri di due cifre!!

Poi, il pomeriggio, avevo invitato due suoi amichetti a casa nostra, i bimbi suoi "amici di pancia", come li chiamo io, che in pratica frequenta da quando è nato. Io sono un po' contraria alle festicciole, sono una spesa e uno stress che (pensavo) a tre anni non vale la pena sobbarcarsi. Avevo fatto preparare in pasticceria una torta con l'immagine di Saetta, più vari salatini, pizzette, pasticcini e stuzzichini vari. Gabo con Pupetta e Dado si è scatenato, ha corso, saltato e urlato per due ore, arrampicandosi addosso ai genitori degli amichetti... insomma, lui da solo valeva per dieci bimbi. Ha avuto in regalo una confezione di Didò, un Cricchetto della Lego e un puzzle di Cars da 108 pezzi. Ah, in mattinata erano arrivati altri due regali: un puzzle del LIbro della giungla (dal testimone di nozze di mio marito) e un bellissimo set dei pompieri della Lego (dalla nonna paterna). Insomma, giochi per un anno...

Al momento della torta, però, Gabo ha messo su il muso e non ha voluto saperne di spegnere la candelina (ci ha pensato Dado...) né di fare foto. Boh??

La sera, quando siamo andati in camera sua per la routine della nanna, gli ho chiesto: sei stato contento della festa? E lui: "No... voglio più persone e più regali. E la torta con tanta panna".

Se mi avesse dato una martellata in testa mi avrebbe fatto meno male.

Ok, è un bambino, in fondo non è ben cosciente di quel che dice, però ho pensato che se già a questa età è un ingrato materialista c'è qualcosa che non funziona. Eppure non è certo un bambino abituato ad avere giochi "fuori periodo", al di là delle figurine e delle macchinine che riceve come premio. Non mi sembra che lo stiamo viziando, insomma. Probabilmente, come dice il papà, sono che io che sto esagerando, complice la stanchezza e il nervosismo di questa nostra vita un po' difficile. Ma se io ho deluso le aspettative di mio figlio per la sua festa, anche lui ha deluso le mie. Passerà (magari anche quando mi passerà la sindrome p.m.)...

mercoledì 18 novembre 2009

Adorabili storpiature

Il linguaggio di Gabo migliora ogni giorno. Ma ci sono certe parole che quasi spero non corregga ancora per un bel po', perché è dolcissimo quando le pronuncia...

Uno dei suoi giochi preferiti resta lo scotch, ma io devo prepararglielo in pizzoli peccoli (piccoli pezzi), così poi lui li attacca alle macchinine, alla fattoria o al garage.

Sono sempre molto gradite anche le figurine: in ballo abbiamo le raccolte di Cars, Playhouse Disney e Up. Si diverte ad aprire le bustine, riconosce subito se mancano o se sono doppie, poi lui legge il numero, io gli cerco la pagina giusta e lui le attacca sul bambum (album).

Quando lo vesto, devo sempre un po' lottare per infilargli la maglietta dentro le mutande, per coprirgli la pancia. Lui ride e si divincola perché dice che gli faccio il lecchete (solletico).

Ecco, queste sono alcune delle parole che ancora non gli correggo... sono davvero adorabili storpiature!

sabato 8 agosto 2009

Primo giorno di vacanza

Appunti random, finché funziona la connessione con la nuova chiavetta Vodafone:

. ieri pomeriggio, appena arrivati, il cambio d'aria gli ha smosso la pancia sei volte in un paio d'ore (ma nessun centro nel vasino; "Saetta grande", ovvero la macchina radiocomandata come superpremio per lo spannolinamento, è di là da venire...);

- da oggi Gabo è ufficialmente entrato nel periodo dinosauresco, con il suo primo tirannosaurus rex acquistato in edicola; fino a pochi giorni fa non li conosceva, poi ha sbirciato le strisce di Calvin e Hobbes che da tempo rappresentano la mia unica lettura serale, e ha scoperto un mondo nuovo;

- in questo momento sta facendo il pisolino in un letto singolo da adulti, con il suo lettino da campeggio a mo' di sponda; decisamente è arrivato il tempo di svezzarlo anche dal lettino con le sbarre, e come avevamo già deciso compreremo un lettino intermedio (tipo quello dell'Ikea, lungo 160 cm circa) appena torneremo dalle vacanze; la scorsa notte, però, ha dormito nel lettino, ma il vero problema è l'addormentamento, visto che manca la poltrona a cui è abituato, così son costretta a sdraiarmi di fianco a lui nel letto.

E per ora è tutto... ah no, un'altra cosa: piove. Così Gabo non ha ancora visto il mare, che invocava ormai da diverse settimane... Però ha passato il pomeriggio di ieri a giocare con la nonna e la mattina di oggi a trovare il nonno convalescente, ed è stato bravo. Anche se è sempre un monello di prima categoria.

mercoledì 24 giugno 2009

Pistola scaccia-bua

Ieri mattina ho dovuto portare Gabo in ospedale per un prelievo. Il pediatra, infatti, ha ordinato esami del sangue per controllare i valori, vista l'inappetenza e la scarsa nutrizione (anche se da un paio di settimane va meglio e, almeno, a cena un po' mangia). Lunedì ho provato a convincere il pediatra che forse non era più il caso... ma ha detto che è meglio toglierci ogni dubbio, soprattutto su celiachia e malassorbimento e, soprattutto, per controllare se è anemico.

Così, ieri mattina ci siamo presentati in pediatria, con la zia in appoggio. Per Gabo l'ambiente era familiare, perché un paio di settimane fa eravamo stati lì per la visita dal gastroenterloogo, e si è messo subito a giocare con una bellissima cucina in legno. Non si è turbato nemmeno a sentire gli strilli di una bimba a cui stavano facendo il prelievo. E' stato tranquillo anche quando siamo entrati e l'ho sdraiato sul lettino. Non ha detto beo nemmeno quando gli hanno infilato l'ago. Ma dopo un paio di secondi... buaaaaaaaaaaaaahhh!
Credo che il maggiore fastidio gliel'abbia dato il laccio emostatico. Infatti ha voluto che gli togliessimo subito il cerotto che gli avevano messo, molto stretto, attorno al braccio.

Come consolazione, gli avevamo promesso un regalo. Così siamo andati all'edicola dell'ospedale e abbiamo comprato una busta-sorpresa. Per 4 euro dentro c'era una vera manna: quattro o cinque giornaletti (tra album da colorare, anche con pennarello magico, e altri con stickers), più una bambolina, le bolle di sapone e... una pistola spara-palline. Secondo voi qual è stata l'unica cosa che ha attirato la sua attenzione? La pistola, ovviamente...

Pensavo - ingenua! - che non sapesse nemmeno cosa fosse. Invece, appena l'ha vista, ha esclamato: "Pittola, mia!" e ha cominciato a sparare palline per l'atrio dell'ospedale... Possibile che al nido giochino con le pistole?? Fatto sta che sia ieri che oggi se l'è voluta portare all'asilo. e ieri sera l'ho dovuto convincere che non si dorme con la pistola a letto. Le "munizioni", però, le ho accuratamente nascoste. Tanto lui si diverte comunque a sparare dicendo "pumm".

E la bambolina? L'ha subito gettata a terra. Non c'è niente da fare: è proprio un adorabile maschiaccio.

mercoledì 15 aprile 2009

Gita dentro porta

Per Pasquetta non avevamo programmato nulla: le previsioni davano brutto tempo. Ma al risveglio c'era un sole così invitante che abbiamo provato ad organizzare la classica gita "fuori porta", magari con pranzo in agriturismo. Dopo un paio di telefonate, però, ci siamo resi conto che era troppo tardi: tutto esaurito.

Così, abbiamo optato per una gita "dentro porta". E la scelta è stata azzeccatissima! Siamo infatti andati ai Giardini Margherita, classico parco bolognese dove non eravamo mai stati con Gabo. Che ha subito gradito la novità, prima ammirando le tartarughe e le anatre nel laghetto (senza accorgersi della tanta immondizia galleggiante...), poi divertendosi sulla giostra-trenino dove siamo saliti per un giretto. Ma, soprattutto, si è divertito un mondo sui tappeti elastici, dove ha saltato per la prima volta!

Proprio ai tappeti abbiamo incontrato una sua compagna di nido, anzi, direi la sua compagna preferita, visto che il suo nome - Ginny - è stato il primo che ha pronunciato un paio di mesi fa. Anche i genitori di Ginny non avevano programmi particolari, così abbiamo improvvisato un pranzo in un family restaurant, Babette, nel centro di Bologna. Ed è stata anche questa un'esperienza decisamente positiva, da ripetere assolutamente: prima di tutto, perché è proprio destinato a famiglie con bambini piccoli, quindi nessuno ti guarda male se tuo figlio fa un po' di baccano; inoltre, ovviamente, c'è abbondanza di seggioloni (particolare non trascurabile) e diversi menù a misura di bimbo; infine, soprattutto, c'è una sala giochi con tanto di educatrice che intrattiene i piccoli ospiti, permettendo ai genitori di consumare il pasto in tranquillità!

Nel pomeriggio, giro al parco sotto casa con la nuova passione di Gabo: la sua "vavva", ovvero la moto elettrica, che è rimasta parcheggiata per mesi in un angolo della cucina e snobbata fino a poche settimane fa. Un giorno, però, ci è salito sopra e ha fatto un giretto in casa dribblando i mobili come se non avesse mai fatto altro. E ora che finalmente è arrivata la bella stagione può sfoggiarla anche all'aperto. E' buffissimo vedere come si "stima": passa di fianco ai bimbi e dice "mia vavva"! Però la cede volentieri agli amichetti per un giro. E' proprio un temerario, perché si diverte a fare le ginkane in mezzo ai passanti, ma per ora non ha mai investito nessuno. Ed è bene che si sfoghi così, perché è da quando era nella pancia della mamma che gli diciamo "tanto il motorino non te lo compriamo".

(Seeee.... ne riparliamo tra una dozzina d'anni!)

mercoledì 4 marzo 2009

Strategie in viaggio

Finora non abbiamo mai fatto viaggi in auto più lunghi di 400 km, quindi 4 o 5 ore al massimo, compresa una pausa di mezz'ora in autogrill. Gabo è abbastanza paziente, e in genere un paio d'ore se le dorme, ma anche perché cerchiamo di partire in orari "strategici", ad esempio dopo la pappa di mezzogiorno, così gran parte del viaggio coincide con il pisolino. Ma restano un paio d'ore da passare...

Io mi siedo sempre dietro al suo fianco, in modo da poterlo intrattenere. E anche nell'ultimo viaggio è andata bene (a parte la mezz'ora finale all'andata e quella iniziale al ritorno, in cui ha gnolato parecchio, ma forse per le curve e conseguente mal d'auto).

Ecco i nostri passatempi:

- il "Leggilibro", che Gabo sfoglia da solo, girando le pagine quando sente il suono che avverte quando è il momento giusto per farlo (abbiamo tre libri: Un po' di fresco per Ih-Oh, Cars e La caccia al tesoro di Topolino);

- un "volantino", con cui si diverte ad imitare il papà (ma questo dura poco);

- il suo amato cicci, cioè il pullman, e il gioco dello shosh, ovvero lo scotch di carta: io gli stacco dei pezzetti e lui si diverte ad appicciccarli sul pullman, ricoprendolo completamente (e questo, ultimamente, è il passatempo preferito anche la sera, quando siamo sul divano);

- le mie mani: mi tira le dita e io faccio versi buffi;

- la formichina, ovvero il solletico sulle gambe e lungo le braccia.

Poi guardiamo le macchine, i camion, i pullman, il paesaggio, le gallerie... io gli descrivo cosa vediamo e lui commenta, a modo suo.

E voi, che cosa fate durante i viaggi lunghi?

martedì 10 febbraio 2009

Racconti

Gabo la racconta così: "Lelle pum, vavva papà, totti, shosh".

Tradotto: "Gabriele è caduto, siamo andati con la macchina di papà dai dottori, che mi hanno messo lo scotch", ovvero il cerotto. E' la frase più lunga e articolata che abbia mai pronunciato...

Ora, se gli si dice, "stai attento, che ti fai male" (e glielo si dice più volte al giorno), lui, serafico, risponde: "Totti, shosh". Ovvero: mi portate dal dottore, che mi mette lo scotch. Non fa una piega.

Lo scotch, intanto, gli è stato tolto sabato pomeriggio. Ho dovuto far vedere Gabo dalla guardia medica perché in mattinata, giocando, la ferita aveva sanguinato e mi sembrava bruttina. E infatti la totti di turno ha rilevato tracce di infezione e ha prescritto antibiotico per tre giorni (Zitromax). Tolto il cerotto e disinfettata la ferita con Betadine.

Come premio, i folletti di Babbo Natale ci hanno permesso di comprare un nuovo cicci, ovvero un bellissimo pullman blu da cui Gabo fa fatica a staccarsi. In fondo, per lui è il sostituto del ciuccio... Tanto che la sera stessa e il giorno dopo si è voluto addormentare abbracciandolo. Come oggetto transizionale (che non ha mai voluto) avrei preferito un pupazzo o comunque qualcosa di più morbido, ma il nostro cucciolo è fatto così.

La nanna de-ciucciata è ancora problematica, soprattutto al nido dove vede la distribuzione dei ciucci agli altri bambini. Ma anche a casa non è facile. In compenso, la notte finora ha dormito abbastanza bene, a parte un risveglio ieri alle 5 con urla dovute, secondo me, ad un incubo (urlava "via! via!", proprio come faceva mentre gli ricucivano il labbro...). In certi momenti è dura resistere alla tentazione di andare a tirare fuori il ciuccio... Ma ormai direi che siamo sulla buona strada.

mercoledì 31 dicembre 2008

Meraviglia

Ho visto la meraviglia negli occhi di mio figlio. Non per un regalo di Babbo Natale, ma per la neve, che ci ha accolti domenica scorsa in città, al ritorno dalla nostra vacanza al mare. Gabo non faceva altro che guardare la neve cadere, indicandola col dito, e con gli occhi brillanti di un misto di felicità e incredulità. Dopo pochi minuti è anche riuscito a dire la parola "neve", e l'ha ripetuta tante volte di seguito come non aveva ancora fatto per nessuna parola.

In questi giorni di full immersion assieme, però, nel linguaggio c'è stato un salto di qualità e quantità. Non si limita più alle solite 10-15 parole che conosce da un anno, e tutte composte dalla stessa consonante. In questi giorni è riuscito a imparare parole "vere", non di sua invenzione, come neve, appunto, ma anche luna, pollo, mela... Anche due o tre parole nuove al giorno. E in vacanza, per la prima volta, ha anche detto come si chiama: Lèlle.

In compenso, nei quattro giorni di vacanza in Liguria, ha fatto quasi lo sciopero della fame, limitandosi al latte mattina e sera. Però oggi si è appalesato un secondo canino, e questo spiega anche qualche "esplosione" nel pannolino che si è verificata ieri... E' andata invece molto bene la nanna, ormai stabilizzata su una tirata di 9-10 ore, al massimo con un risveglio notturno ogni tanto. E in vacanza ci ha regalato anche qualche dormita fino ale 8!!

Devo poi dire che Babbo Natale, dopo un esordio deludente, ha saputo recuperare.
La sera della vigilia, a casa del nonno, ha portato un leggilibro, con una storia di Winnie the Pooh, e Gabo ne è rimasto rapito: è capace di "leggerlo", da solo, anche 5 o 6 volte di seguito! Ma c'erano anche un puzzle di legno di Winnie the Pooh, un peluche di Daffy Duck e un album dei Teletubbies da colorare: tutti regali molto apprezzati.

La mattina di Natale, nell'appartamento di un nostro amico gentilmente concessoci per tutta la vacanza, Babbo Natale ha portato la lavagnetta magica "ordinata" da noi, che ci ha permesso di resistere a diversi pranzi e cene, così come al viaggio di ritorno in auto. Ma - sopresa anche per noi - ha portato anche un grande camion giallo, che il nostro ospite aveva ordinato a Babbo Natale apposta per Gabo.

Il munifico vecchietto venuto dal Polo Nord ha fatto anche un passaggio a casa della nonna del mare. E che passaggio! Tre libri di filastrocche della Pimpa con allegati cd musicali, una valigetta con quattro libri di Spotty e tre modellini: un muletto, una ruspa e un pullman. Quest'ultimo meglio noto, in gabrielese, come "cicci", e rivelatosi - forse - come il regalo preferito di questo (troppo) ricco Natale.  Il cicci sta quasi diventando il suo oggetto transizionale, e finora non ne aveva mai avuti: una sera ha voluto a tutti i costi addormentarsi sdraiandocisi sopra (sarebbe più comodo un pupazzo...), e ora la mattina vorrebbe uscire portandoselo al nido, e siamo costretti a barattarlo col ciuccio.

Ma Babbo Natale non ha ancora finito, e nel suo giro ha portato anche un regalo a casa di nostri amici del mare che hanno una bimba di sei mesi più grande di Gabo. L'uomo di casa, alle prese con bambole e affini, si è sfogato per questo regalo, e ha preso - ops, ha chiesto per letterina a Babbo Natale - un trenino elettrico "vero", western, con un binario lungo diversi metri, luci e suoni. Be', l'espressione di Gabo, quando l'ha visto, è stata abbastanza vicina a quella per la neve...

Per completare il quadro natalizio, devo però registrare un piccolo incidente avvenuto la sera di Santo Stefano. Scenario: la festicciola per il primo compleanno del figlio di amici. Ci sono 6 o 7 bimbi, di età fino ai 5 anni, con cui Gabo ha giocato e corso e saltato per un paio d'ore. Arriva l'ora di cena, Gabo digiuna come al solito, riusciamo a fargli ingurgitare una merenda allo yogurt, poi tutti i bimbi si sistemano davanti alla tv per una mezz'ora di cartoni. Noi tiriamo un sospiro di sollievo (fino a quel momento l'avevo tenuto costantemente d'occhio) e ci accingiamo a goderci la nostra pizza, quando una mamma, la più vicina, si alza per sollevare nostro figlio da terra, urlante. "Si sarà spaventato per la caduta...", dice. Accorro e so già che invece qualcosa è successo, perché Gabo piange così solo per il dolore. E infatti ha la bocca piena di sangue. Cadendo dallo sgabello, forse per scendere, si è spaccato un labbro. I denti, per fortuna, ci sono tutti e interi. Tanto sangue, anche la mattina successiva, ma anche questa disavventura è ormai archiviata.

Morale di questa vacanza: Babbo Natale ha un po' esagerato (e pare che ci sia ancora qualche regalo in giro) e sì, la televisione fa male.

Auguri perché il 2009 porti a tutti voi ciò che più desiderate!
(Per me, un lavoro con un orario più umano, grazie...)

martedì 23 dicembre 2008

Caro Babbo Natale...

...so che quest'anno sei molto pasticcione e arriverai a rate in vari posti. Ma mi sa che, almeno finora, non hai molto azzeccato i miei gusti...

Oggi sei arrivato prima a casa della nonna, e mi hai portato un gattino che dorme e respira. Ma, per il resto, non me ne faccio nulla... Non lo posso coccolare perché è duro, sta semplicemente lì, come dice papà, a raccogliere polvere.

Ma pare che alla nonna piacesse molto e quindi mi sa, caro Babbo Natale, che hai confuso i miei desideri con i suoi.


Poi, quando sono tornato a casa, ho scoperto che eri passato anche da noi, perché sotto l'albero ho trovato un pacco regalo e un biscottino mezzo smangiucchiato. Be', intanto ho finito quel mezzo biscotto, poi la mamma mi ha aiutato ad aprire il pacco.
Ecco, era proprio un pacco (a Bologna capirete cosa voglio dire).

La mamma era da qualche giorno che mi raccontava che mi avresti portato una macchina. Glielo chiedevo anche di notte: "Vavva?". E la mamma mi rassicurava: "Sì, se fai il bravo, fai tanta nanna e mangi la pappa, Babbo Natale ti porta una macchina radiocomandata".

Pare che sia stata una mia zia a dire a Babbo Natale che mi piacciono le macchine.

Ma anche qui ci deve essere stato un misunderstanding. Io di questa automobile di Topolino che è una specie di computer, adatto a bimbi dai 4 ai 9 anni, sinceramente non so che farmene.

Caro Babbo Natale, pare che comunque tu non abbia ancora finito il tuo giro. Forse potrò rifarmi nei prossimi giorni quando sarò al mare con mamma e papà. Là non avrò l'albero, mi hanno detto, e non so se ce l'hanno i nonni, ma la mamma mi ha promesso che riuscirai comunque a trovarmi anche senza albero.

Però, ecco, Babbo, per l'anno prossimo mi impegno a saper chiedere cosa desidero, vah.
Non vorrei trovarmi a ricevere una scatola di scacchi elettronici o un Furby.

Intanto,

TANTI AUGURI A TUTTI VOI!!!