Tra l'altro, al mare Gabo ha smesso di dire "sunil" (al massimo gliene scappa uno ogni tanto). In compenso ha cominciato a parlare con la 'zeppola', non solo storpiando la zeta ma anche altre lettere come se fossero 'aspirate', non so come spiegarmi... Poi dopo qualche giorno c'è venuto il dubbio che parlasse così perché una bimba che gli piaceva molto aveva quel difetto di pronuncia!!! Tornati a casa, ha ricominciato a parlare come prima. Che pazienza!!
Una che a 40 anni si è trovata una "lenticchia" nella pancia, a 41 è diventata mamma, a 43 si è sposata, e ancora non ci crede!
martedì 31 luglio 2012
Su-n-il divano
Tra l'altro, al mare Gabo ha smesso di dire "sunil" (al massimo gliene scappa uno ogni tanto). In compenso ha cominciato a parlare con la 'zeppola', non solo storpiando la zeta ma anche altre lettere come se fossero 'aspirate', non so come spiegarmi... Poi dopo qualche giorno c'è venuto il dubbio che parlasse così perché una bimba che gli piaceva molto aveva quel difetto di pronuncia!!! Tornati a casa, ha ricominciato a parlare come prima. Che pazienza!!
martedì 10 gennaio 2012
Piscina addio, ricominciamo da inglese
Mi chiedo se qualche gene gliel'ho passato anch'io...
venerdì 16 luglio 2010
Centro ettivo cattivo
Siamo ormai al finire della seconda settimana di centro estivo, sul totale di sei che Gabo quest'estate dovrà sopportare... Il primo impatto non è stato positivo, soprattutto per lui. Già il secondo giorno l'ha ribattezzato "centro ettivo cattivo", con la variante "cattivone" (ma perché in questo periodo tende a usare il suffisso accrescitivo per ogni parola). E il terzo giorno l'ho lasciato in lacrime, proprio non ne voleva sapere, singhiozzava "portami a casa, qui non ci voglio stare!". Tra l'altro, era il giorno del mio compleanno, ed ero così sconvolta che, appena risalita in auto per andare al lavoro, ho investito una bici... Per fortuna l'ho solo sfiorata e non è successo niente, ma insomma, ero in lacrime anch'io...
Comunque, piano piano, si sta abituando. O quantomeno rassegnando. Eppure a me sembra ben organizzato e anche la scuola non è male, anzi, è sicuramente più bella della sua. Il programma è denso e vario, ogni giorno fanno attività diverse, ogni martedì fanno una gita (la prima settimana sono andati in un parco, la seconda in un centro giochi con gonfiabili, la prossima sarà la volta di un centro ippico) e ogni giovedì piscina. Ma Gabo ha un atteggiamento negativo su tutto: non partecipa quasi mai ai laboratori (di gioco-danza e riciclo il lunedì, di judo e teatro il mercoledì, di musica e canto il venerdì), preferisce stare in disparte e da solo, anche se negli ultimi giorni pare che la situazione cominci a migliorare.
Quello che proprio non va è il momento del pranzo, ma anche della cena a casa. E' in fase di digiuno totale. A parte colazione (con 300 ml di latte e 8 biscotti) e merenda a casa (sempre latte e biscotti, perché salta anche la merenda a scuola), accetta solo di bere succhi. Ieri sera ha cenato con una banana. Siamo stanchi e preoccupati e a volte ci monta una rabbia mista a preoccupazione che ci fa perdere la testa...
Abbiamo deciso di cercare di far finta di niente, come ci hanno sempre consigliato i pediatri con cui abbiamo parlato. Ma è molto difficile. E se dovesse continuare così, credo che a settembre chiederò aiuto...
Intanto, lo scorso weekend abbiamo fatto una bella gita di due giorni in Toscana, con visita allo zoo di Pistoia (ma Gabo ha mostrato totale disinteresse per gli animali come un anno fa al Bioparco di Roma, quindi con gli zoo per il momento abbiamo chiuso) e al parco di Pinocchio a Collodi (e qui si è divertito un po' di più). Non c'è niente da fare, lui è soprattutto "fisico" e quindi, ovunque andassimo, era interessato solo ai giochi e agli scivoli. Per fortuna in albergo c'era la piscina, dove abbiamo passato un pomeriggio, e lì si è scatenato in una serie di tuffi. Quantomeno, tutti i sacrifici che ho fatto per portarlo in piscina in inverno, dove non voleva proprio saperne di andare e per mesi mi è stato attaccato al collo rifiutando persino di indossare i braccioli o il salvagente, hanno dato qualche frutto... Vedremo al mare: ancora due settimane di centro ettivo cattivo, e finalmente saremo in vacanza!
venerdì 5 marzo 2010
Colonna sonora
Intanto, si è interrotto il periodo positivo di presenza continuativa a scuola: mercoledì e giovedì, infatti, abbiamo dovuto tenere Gabo a casa, ma per una semplice congiuntivite. Be' non mi lamento davvero (ma speriamo che non si ammali sotto trasloco, che è in programma tra una decina di giorni, se no è un problema!), visto che era stato a casa da scuola solo un giorno in dicembre per presunta gastroenterite...
E poi me la sono un po' cercata stavolta. Domenica mattina si era svegliato lamentandosi perché aveva un occhio appiccicato. E in effetti aveva le crostine... Aveva sofferto di congiuntivite il primo anno di nido , con parecchi episodi, poi più niente. Siamo andati lo stesso in piscina perché ho pensato: o si disinfetta o almeno gli scoppia per bene così gli do il collirio antibiotico... Invece niente, aveva giusto gli occhi un po' rossi, così glieli ho puliti con collirio omeopatico alla camomilla e lunedì è andato a scuola senza problemi.
Martedì si è di nuovo svegliato lamentandosi di avere un occhio chiuso ma a me non sembrava, non aveva croste né secrezioni, solo un po' il bianco con venature rosse, ma poteva essere per lo sfregamento... invece quando la baby sitter è andato a prenderlo le hanno detto che l'occhio aveva "spurgato" e, anche se non l'hanno dimesso (basta una presunta congiuntivite per mandarlo a casa), in quello stato non possono accettarlo. E così, due giorni a casa...
Se fossero tutti questi i problemi, comunque, non mi lamenterei, davvero!!! Il problema sarebbe, appunto, sotto trasloco, visto che dovremo inscatolare tutta la casa in quattro giorni e, con Gabo tra i piedi, sarebbe francamente impossibile... Appena vede uno scatolone ci salta dentro ("la mia bella casetta!"), e soprattutto tende a tirare fuori tutto quello che trova dentro. E io mi sento molto Penelope.
giovedì 11 febbraio 2010
Tiremm innanz
Ecco, le ultime settimane sono trascorse sempre un po' così, tra super-lavoro e notti tormentate, senza particolari motivi: a volte Gabo si sveglia perché si scopre, a volte ci svegliamo noi per stress e ritmo di sonno ormai interrotto. E ci sentiamo un po' subumani...
Però... domenica scorsa è stata una giornata speciale. O normale, a seconda dei punti di vista. E quindi me la voglio ricordare (visto che per mancanza di tempo non riesco più ad annotare sul blog tutto ciò che vorrei).
La mattina io e Gabo siamo stati in piscina (le ultime due domeniche avevamo saltato, prima a causa di una mia bronchite, poi per una nevicata) e Gabo è stato bravo, buono e ubbidiente! Ha messo il salvagente senza protestare e ha fatto anche qualche attività guidata, praticamente "nuotando" da solo andando da un maestro all'altro: io ero a due metri di distanza, e lui muoveva forte i piedini tutto allegro. Un grandissimo progresso per lui, visto che da settembre mi è sempre stato attaccato al collo senza voler mettere né salvagente né i braccioli e ovviamente rifiutandosi di fare gran parte delle attività con gli altri. E anche nello spogliatoio non mi ha fatto impazzire. Diciamo che domenica sono stata finalmente ripagata della fatica fatta in questi mesi... tanto che all'uscita gli ho comprato un pupazzetto di Ben Ten, un cartone secondo me orrendo (ma dovremo abituarci... Topolino e company, tipo Manny, per lui ormai sono "da piccoli", ahimé!).
Poi a pranzo ha mangiato una ventina di tortellini (e alle 11.30 aveva mangiato mezza fiesta, presa alle macchinette in piscina, più un succo di frutta): per lui è come per noi mangiare, che so, un'intera mortadella da un chilo!
Nel pomeriggio io e il papà siamo andati al cinema ("Baciami ancora" di Muccino: ho piagnucolato dall'inizio alla fine, ma io sono supersentimentale...) e lui è stato con Tatazia: non è nemmeno voluto uscire a fare una passeggiata, infatti ha voluto approfittare di avere una persona a sua totale disposizione, e dedizione, per giocare tre ore di seguito! Poi abbiamo preso le pizze, Gabo ne ha mangiato uno spicchietto e nient'altro, ma aveva fatto merenda con un fruttolo. Dulcis in fundo, ha dormito tutta notte dalle 23 alle 7.30 senza svegliarsi!
Una serie di circostanze così positive è più unica che rara...
Ah, tutto questo, secondo me. è successo perché Gabo venerdì sera aveva fatto la c@cca (la teneva da domenica...) e anche sabato si era svuotato... Eh sì, perché proseguono i suoi problemi di stitichezza, tanto che, dopo una sospensione di un mese, abbiamo ricominciato col paxabel.
Poi, da lunedì, sono ricominciati i risvegli per vari motivi... e noi siamo tornati a sentirci un po' subumani.
lunedì 9 novembre 2009
Perché lo faccio (?)
E mi chiedo perché lo faccio...
E' una fatica immane, non solo in vasca ma anche e soprattutto fuori, negli spogliatoi e sotto la doccia. Con il diluvio di ieri, poi, il disagio per raggiungere l'impianto sportivo raddoppia la fatica.
E in acqua? Be', Gabo mi sta in collo tutto il tempo e non vuole fare nessuna attività con gli altri, tipo canzoncine o percorsi. Di indossare i braccioli o il salvagente, niente, non ne vuole sapere...
Però comunque si diverte ed è un bel modo di passare le domeniche d'inverno. Inoltre, penso che sia meglio insistere, visto che è così poco acquatico... se non lo portassi, insomma, temo che sarebbe peggio, visto che al mare non ha mai fatto un bagno di sua iniziativa!
Così ieri pomeriggio siamo stati in casa, tanto lui in qualche modo si era sfogato. Una mia amica, la mamma di Pupetta, ci aveva chiesto se volevamo andare da Chiccolandia, un mini-parco di divertimenti con vasche piene di palline e scivoli. Ma ho pensato che è meglio evitare luoghi affollati di bimbi portatori di virus vari: c'è già la scuola, meglio non andarseli a cercare altrove i malanni, insomma... la piscina almeno un po' "disinfetta"! E secondo me fortifica pure.
Ecco, insomma, perché lo faccio.
lunedì 28 settembre 2009
Ritorno in piscina
Sabato siamo andati assieme in segreteria per le pratiche di iscrizione, così gli ho fatto vedere la piscina dalla tribuna e abbiamo curiosato assieme negli spogliatoi. La cosa che l'ha attratto di più sono le macchinette distributrici di bevande e merendine... Ma così ieri l'ambiente gli era già noto, e c'è andato più che volentieri. Dopo mezz'ora di giochi (il più gradito è stato lo scivolo), però, mi ha chiesto di uscire, e ovviamente l'ho assecondato. Ero stanca anch'io... Il post-corso, tra l'altro, è sempre la parte più faticosa, tra la doccia, l'asciugatura, la vestizione ecc.ecc.
Siamo poi stati un po' nel parco attiguo all'impanto sportivo, per una merendina (qualche briciola di brioche presa alla macchinetta e un succo di frutta portato da casa) e abbiamo fatto anche una lunga passeggiata, vista la giornata mite.
Alle 12.45 eravamo a casa.
Alle 12.50 Gabo si è addormentato sul divano, così l'ho trasferito a letto. Per la prima volta senza pannolo, in vista della imminente nanna a scuola.
Alle 15 circa sono andata in camera e l'ho toccato: era fradicio di pp e dormiva ancora.
E anche ieri, durante il pisolo pomeridiano, l'ho dovuto svegliare io perché lui continuava a dormire senza accorgersi di essersi bagnato.
Questa parte dello spannolinamento mi sa che sarà ancora lunga... ma per la nanna a scuola, ahimé, non ci sono alternative.
Temo raffreddore incipiente. Già che ci sono, da ieri abbiamo cominciato la terapia immunizzante con le bustine di Ommunal... e incrociamo le dita!
martedì 26 maggio 2009
Idee chiare
Visto che il papà non sa nuotare e io ho avuto paura dell'acqua fino a pochissimi anni fa (poi ho imparato a nuotare e sono diventata anche sub...), vorrei tanto che mio figlio crescesse un po' più "acquatico" di noi. Anche per questo, quando aveva quattro mesi, l'ho portato ad un corso di acquaticità. Ed era tranquillo e felice di giocare in acqua, a differenza della maggior parte degli altri bambini. Anche in Tunisia, un anno fa, si divertiva nella piscinetta bassa e facevamo fatica a tenerlo lontano dall'acqua.
Così domenica andiamo in una piscina dove, dalle 10 alle 11.20, c'è l'accesso libero per bimbi da 0 a 6 anni, con tanti giochi e attrezzi adatti a loro.
Appena ha visto la vasca, Gabo ha detto entusiasta: "Bellooo".
Siamo entrati in acqua e ho tentato di mettergli le alette. Niente da fare.
Ho provato a proporgli il salvagente: nisba.
L'ho infilato nel tubo galleggiante: accenno di piantino.
Abbiamo giocato qualche minuto a lanciare le palline, poi è stato perentorio: "Via".
Vuoi andare via?
"Sì".
Nello spogliatoio, dopo la doccia, è stato ancora più netto: "Scina, più" (=in piscina non voglio tornare più).
Che caratterino, figlio mio...
lunedì 7 luglio 2008
Lalla
Gabo ha sempre bevuto moltissima acqua sin da piccolino, quindi potete immaginare con questo caldo le bevute che si fa. E' una litania continua: lalla-lalla-lalla!!
Ma dice lalla anche quando indica la vasca del bagnetto o la fontana, dove si tufferebbe volentieri. Ieri, dietro una vetrata, ha visto la piscina che frequento io, e dove una volta è stato anche lui, e ha esclamato: lalla!
Gli abbiamo detto che da oggi sarà in un posto dove ci sono tante piscine e tanta lalla. Nel pomeriggio, infatti, si parte per la Tunisia. Sarebbe il nostro viaggio di nozze, ma molto probabilmente sarà una fatica infernale... passeremo il tempo a rincorrerlo, per evitare che si tuffi da qualche parte!
domenica 25 maggio 2008
Muta collaudata
In compenso, la febbre era sparita.
Boh.
Dicono che non ci sia alcuna relazione tra la dentizione e la febbre, ma per il momento non ho altra spiegazione.
Dopo una nottata così, ovviamente anche la giornata è stata stravolta. Ha fatto un pisolo extra di mattina (e io con lui), ma ha saltato la solita nanna pomeridiana. Eravamo tutti e tre distrutti, e con il tempo che non prometteva nulla di buono. Così... siamo andati a collaudare la muta! Sì, lo so che appena 12 ore prima aveva la febbre, ma se deve venirgli qualcosa, che gli venga subito o mai più, ecco.
Gabo ha mostrato di gradire anche la piscina "da grandi". Il papà, poco avvezzo a frequentar vasche, è rimasto traumatizzato dalla temperatura dell'acqua, e in effetti Gabo tremava un po' nonostante la muta. Però ci siamo divertiti tutti e tre (anche se l'espressione di Gabo era un misto tra il contento e il preoccupato). La muta ha fatto il suo dovere, tenendogli il pancino caldo, e - incredibile ma vero - anche la cuffia ha retto fino in fondo (Gabo, come suo padre, non sopporta di avere alcunché in testa).
Il vero problema è l'organizzazione fuori della vasca. Gabo è stato bravissimo anche sotto la doccia (che per passare da gelata a tiepida richiede 10 minuti di attesa), un po' meno i primi minuti nello spogliatoio: ha gnolato un po', per il freddo o la stanchezza, almeno finché non l'ho asciugato, cambiato e semi-vestito. A quel punto, libero di muoversi, gli è passata e si è messo a giocare con il contenuto della sua borsa del cambio. Io, però, non sono riuscita né a lavarmi né tantomeno ad asciugarmi i capelli.
Insomma, è stata una bella esperienza, ma non so se ne valga la pena.
La varrebbe, forse, se avessi un orario di lavoro decente, con un po' di tempo libero durante la settimana. Ma abbiamo soltanto la domenica libera.
La piscina può attendere, mi sa.
giovedì 22 maggio 2008
Mutato

Ha già l'atteggiamento da piccolo sub :-)
mercoledì 21 maggio 2008
Sei "maggiorenne"!
Amore mio, oggi compi 18 mesi. E' una tappa importante, sai? Anche se ormai già da qualche tempo, per semplicità, diciamo che hai un anno e mezzo...
Da oggi, ad esempio, potrai venire in piscina con me. Mi piacerebbe cominciare già questo weekend. C'è soltanto la vasca per grandi, e l'acqua è freddina, ma con la muta che ti abbiamo comprato non dovresti avere problemi.
Le prime volte chiederemo a papà di venire con noi, anche per capire come organizzarci. Sono curiosa di vedere la tua reazione. L'ultima volta che siamo andati in piscina tutti assieme è stata all'inizio di gennaio, durante la tua prima vacanza all'estero. Era una piscina calda calda con le bolle e ti sei divertito tanto.
Poi quest'estate speriamo di fare tanti bagni, prima in luglio, in Tunisia, per la nostra prima vacanza "extraeuropea", poi in agosto in Liguria, nella terra di tuo papà.
Intanto, il bagnetto per te è sempre una festa (o quasi: ieri sera all'inizio hai protestato un po', ma forse eri stanco...).
Stai crescendo così in fretta, amore mio... E' così buffo, e anche un po' preoccupante a volte, vederti arrampicare sulle sedie "da grandi", e stare a tavola con noi a cena, anche se spesso sei "molesto" e cerchi di afferrare coltelli e bicchieri. Ma è giusto così.
Ogni giorno è una scoperta, una tappa nuova da raggiungere.
Noi tre, assieme.
Per sempre.
sabato 5 gennaio 2008
Gruss gott!
Lenticchia, che non è per nulla abituato a uscire a pranzo o a cena, si è comportato benissimo a tavola, grazie però a un oggetto fondamentale che ci siamo portati da casa: il nostro alzasedia della Fischer Price. Abbiamo provato un altro paio di soluzioni, offerte dall'hotel, ma senza successo: il seggiolone "classico", quello che ha sempre rifiutato anche a casa, e il seggiolino di legno, ma senza cinghie, quindi troppo poco "contenitivo". Ma in macchina avevamo il nostro asso nella manica: mai più senza, in occasioni sociali.
Voglio qui fare uno spot assolutamente gratuito all'albergo, perché lo consiglio a chi vuole fare una vacanza in montagna con bimbi piccoli: si chiama Hotel Kürschner e si trova a Kötschach-Mauthen, in Carinzia, poco dopo il confine italiano. L'abbiamo trovato via internet ma non ci ricordiamo come. Ci ha convinti perché aveva due optional fondamentali: una sala giochi per bambini (una specie di kinderheim, con orario 10-12 e 13-18, accesso libero oltre i 2 anni oppure con un genitore per i più piccoli) e la zona wellness per me (ho fatto due trattamenti, un massaggio rilassante e una seduta di riflessologia plantare, entrambi di ottimo livello).
Ma la vera sorpresa è stata una piscinetta riscaldata, con zona idromassaggio, aperta tutto il giorno fino alle 21 e accessibile anche ai piccolissimi. Impensabile, in una struttura italiana... Per fortuna mi ero portata i pannolini da piscina, così Lenticchia si è divertito un mondo a fare il bagno in mezzo alle bolle!
Il vero passatempo, però, per Lenticchia è stato passeggiare in hotel (fuori c'erano diversi gradi sotto lo zero e ci siamo stati pochissimo). In due giorni ha imparato a salire e scendere le scale quasi da solo! Gli basta una manina di mamma o papà. Non parliamo poi dell'ascensore, sua grande passione. Le nostre passeggiate digestive si svolgevano, così, da un piano all'altro dell'albergo.
Tra l'altro abbiamo verificato che mangia più volentieri a tavola con noi che da solo. Inoltre, con le distrazioni fornite da una sala pranzo con decine di persone, non ha avuto bisogno di guardare i teletubbies...
Purtroppo da lunedì si torna ai nostri ritmi, che non consentono di cenare tutti assieme, visto che io torno a casa dal lavoro dopo le 20 e Lenticchia mangia entro le 19. Ma il sabato e la domenica faremo il possibile per stare tutti assieme a tavola.
Sarà dura tornare alla vita di sempre. Anche perché io e Lenticchia, tra una malattia e l'altra, siamo a casa dal 13 dicembre... Tra l'altro, in Austria mi sono tornate congiuntivite e tonsillite, ahimé. Ma non potrei proprio permettermi di stare ancora a casa dal lavoro.
L'augurio, dunque, è che il 2008 - per noi e per tutti voi - sia prospero di serenità e... salute!
giovedì 31 maggio 2007
Prova costume
Si chiama prova costume.
Indossava un due pezzi, andava davanti allo specchio, tornava in camera e lo gettava via.
La mamma dopo questa cosa brutta è stata un pochino nervosa.
Dice che le ho lasciato un ricordino di 6 chili.
Però poi dice che non è tutta colpa mia...
Dice che ha smesso di fumare e se ha i rotolini sulla pancia è per colpa di quello, ma che in fondo è una cosa bella e lo ha fatto per me. Quindi è contenta lo stesso.
Poi mi abbraccia e dice che è contentissima.
Basta non mettere il costume.
Papà ha ragione quando dice che le donne sono difficili da capire.
Io la prova costume l'ho fatta e non mi è sembrata una cosa così brutta.
Anzi.
Io con il costume addosso mi diverto sempre un bel po'!

venerdì 18 maggio 2007
Corso intensivo
Cominciamo dalla teoria. I manuali - che consiglio - sono "Waterbaby - Come un pesce nell'acqua" di Lauren Heston e "Aquananda acquaticità per bambini - Un percorso di sviluppo per i primi anni di vita" di Boris Guinzbourg e Andrea Lucca.
Il primo è forse più "tecnico", con esercizi ben spiegati e illustrati da proporre nell'arco di nove mesi. L'obiettivo è anche di insegnare al bambino a salvarsi in caso di caduta accidentale, dotandolo degli strumenti fisici e psicologici per, ad esempio, aggrapparsi ad un oggetto.
Il secondo, invece, lo potrei definire più "filosofico". Ma anch'esso prevede una parte pratica di esercizi.
Insomma, sono complementari.
E grazie a queste letture ho potuto notare, nel giro di pochi giorni, dei progressi incredibili. Soprattutto per quanto riguarda il piacere di Lenticchia nel giocare e muoversi in acqua.
Cominciamo da mercoledì 9 maggio. Vado nella piscinetta dove tutto è lasciato più all'iniziativa individuale (più che altro le mamme chiacchierano tra loro tenendo i bimbi in braccio). Lenticchia ormai è un mese e mezzo che si deve accontentare di questi superbagnetti e io sono un po' stufa, così decido di fare un tentativo un po' hard: semplicemente, lo tengo di fronte a me, con le mie mani sotto le sue ascelle, conto 1 - 2 - 3 e lo caccio brutalmente sott'acqua, così, in verticale. Appena riemerge scoppia a piangere. Normale, mi dico. Lo distraggo un po' proponendogli diversi giochini (tipo paperelle) ma lui li disdegna con aria di superiorità. Nella mezz'ora successiva gli ripropino la stessa immersione brutale altre quattro volte. Anche i bambini, nel loro piccolo, s'inc@zzano, e Lenticchia a quel punto si è inc@zzato parecchio, con un pianto disperato. Lì ho capito di aver esagerato...
Sabato 12 maggio è la volta dell'altra piscina, più grande, con tanti bimbi (e genitori, quasi tutti in coppia) e diversi istruttori, ma con l'acqua più fredda e soprattutto un rimbombo micidiale. Mi sento un po' in colpa per la brutta esperienza precedente e quindi scelgo un approccio super soft, trascinandolo semplicemente in lungo e in largo per la vasca e proponendogli vari giochini, ma senza un grande successo. Esco prima che comincino le canzoncine, perchè ho capito che l'eccessivo rumore lo disturba.
Domenica 13 maggio torno nella piscinona per un recupero. Lenticchia sembra aver superato lo choc delle immersioni "a tradimento" e ci riprovo, ma con l'assistenza di un istruttore. La sua tecnica è questa: mi devo immergere due volte prima io con la testa, tenendo il bimbo fuori davanti a me, e la terza si deve andare giù assieme, per tre o quattro secondi. Provo, e Lenticchia piange. Ma si riprende quasi subito, grazie a un giochino che - finalmente - ho scoperto divertirlo tantissimo: lo scolapasta o l'innaffiatoio. Si incanta a guardare l'acqua che scorre a fili, e cerca di catturarla. E' davvero dolcissimo. Così dopo una decina di minuti ci riprovo, e stavolta va ancora meglio: neanche un piantino.
Arriviamo a mercoledì scorso, 16 maggio, nella piscinetta. Lenticchia è allegrissimo, strilla di continuo continuando le prove tecniche di acuti che sta esercitando da domenica. Devo dire che le pernacchie, con cui ci ha deliziato per un mesetto, mi mancano un po'...
Da un paio di giorni ho studiato i due manuali, perché sabato mattina mi è arrivato "Waterbaby" per posta e sabato pomeriggio ho trovato "Aquananda" da Feltrinelli. Applico qualche esercizio: ad esempio, porto Lenticchia al bordo vasca e gli dico "aggrappati!". E lui, incredibile, lo fa! (Naturalmente io continuo a reggerlo sotto le ascelle). Oppure lo metto a sedere sul bordo e lo avverto: "Pronto? Tuffo!". Poi lo immergo in acqua facendogli fare qualche spruzzo, ma lasciando fuori la testa. Ogni esercizio è legato ad un comando ben preciso.

Dopo la doccia gli regalo un bel massaggio completo con l'olio. Te lo sei meritato, pesciolino mio!
lunedì 30 aprile 2007
Nuovo corso
In vasca c'erano almeno una trentina di bimbi di varie età (oltre ai genitori) e quattro o cinque istruttori. Io ho detto che per noi era la prima volta (be', in effetti era la prima volta in quella piscina...) e l'istruttrice-capa mi ha detto subito come tenerlo (con le mani sotto le ascelle, davanti a me) e mi ha spiegato come trascinarlo in acqua, camminando nella vasca all'indietro. Poi mi ha indicato un modo alternativo (a dorso, con la testina appoggiata sulla mia spalla). Ogni tanto si avvicinava per vedere come andava, e giocava a spruzzare l'acqua in faccia a Lenticchia, oppure gli faceva le facce buffe. Quindi mi ha portato un tubo dove ha "infilato" Lenticchia, che si è divertito un mondo a muovere le gambe a bicicletta in acqua!
La lezione (durata mezz'ora) è finita con un maxi-girotondo collettivo, a base di canzoncine con salti, spruzzi e movimenti vari.
Ecco, questo mio breve resoconto credo che sia la miglior risposta al responsabile del corso che invece mi ha delusa. Lui sostiene che "in educazione si possono scegliere strade molto diverse. Anche quella della prestazione e del risultato a scapito del percorso e della gioia di percorrerlo insieme". Be', non si può certo parlare di "prestazione" nel "nuovo corso" di acquaticità che ho intrapreso con mio figlio. Non pretendo che impari a nuotare o tuffarsi a 5 mesi. Ma che un'istruttrice mi segua e mi dia un minimo di competenze, sotto forma di gioco ovviamente, questo sì, lo pretendo. E altrove, guarda un po', lo ottengo.
venerdì 20 aprile 2007
Corsi e ricorsi
Anche se - ehm ehm, lo ammetto - non è che poi abbia messo molto in pratica ciò che ho imparato. Insomma, un massaggio completo a Lenticchia, finito il corso, non l'ho più fatto. Un po' per pigrizia mia, un po' perché mi è difficile trovare una mezz'ora da dedicare a questa attività. Sarà che Lenticchia dorme tanto... e quando è sveglio mangia, gioca oppure andiamo a spasso. E poi a me non piace maneggiare l'olio. Anche se l'ho rispolverato proprio in occasione dei superbagnetti in piscina: la pelle gli si secca moltissimo, e così, dopo la doccia, lo stendo sul fasciatoio e lo massaggio un po'.
In compenso, c'è qualcosa che mi hanno insegnato al corso che a Lenticchia piace moltissimo e che gli propongo quasi quotidianamente. Sono alcuni semplici esercizi di stretching per neonati. La prima volta che l'istruttrice di massaggio ce li ha mostrati (su una bambola, come sempre), abbiamo strabuzzato gli occhi: ma non si rompono i bimbi, a fargli fare quelle cose??? No, non si rompono. Anzi, Lenticchia si diverte un sacco, quando gli incrocio un braccio al piede opposto (impossibile spiegarlo, bisogna vederlo per capire) oppure quando gli faccio fare la posizione del loto con le gambe.
Ne giorni scorsi, inoltre, ho portato Lenticchia a un corso di musica. In realtà per lui era un po' prestino, visto che sarebbe per i bimbi di almeno 6 mesi e lui ne aveva appena 4 e mezzo. Però ci sono andata per curiosità, e per valutare se ne valeva la pena di iscriverlo a settembre.
Be', per me non ne vale la pena. Almeno finché non riuscirà a camminare, correre, ad essere un po' più autonomo insomma. L'idea di base mi è piaciuta: con canzoncine, filastrocche e semplici attività ritmiche, si stimola l'apprendimento per via naturale, per imitazione dei genitori insomma. Il problema è che Lenticchia ancora non sta seduto da solo, quindi ve lo immaginate dargli un tamburello o delle bacchette in mano? Inconcepibile. E una parte della lezione consiste in corsette, girotondi e acchiapparelli a tempo di musica. Ok per i bimbi più grandicelli (le classi sono miste, si arriva sino ai 6 anni), ma io mi sono dovuta fare una mezz'ora di salti, corse e balli con una zavorra di 6 chili e mezzo in braccio!
No, grazie. Per la musica, al momento, facciamo da soli. Abbiamo aggiunto Fra Martino Campanaro alla nostra hit list. Tutto il resto, all'occorrenza.
mercoledì 18 aprile 2007
E lo chiamano corso
Infatti ho finalmente avuto la prova che il corso si traduce in un superbagnetto nel cloro. E nient'altro.
La prima lezione, che mi costò una faticaccia, dal punto di vista del contenuto la posso riassumere così: l'istruttrice mi tiene il bimbo, entro in acqua, me lo passa. Chiedo cosa devo fare: "Ah, niente, oggi è solo per prendere confidenza. Tienilo in braccio". Chiacchiero mezz'ora con le altre mamme con Lenticchia in braccio, poi mi accorgo che ho le mani grinze e penso di uscire. L'istruttrice mi tiene il bimbo, esco e me lo passa.
Seconda lezione: la saltiamo perché diluvia e il giorno dopo Lenticchia ha la seconda dose del vaccino.
Terza lezione: chiedo alle altre mamme cosa hanno fatto la volta precedente e mi dicono "niente, come la prima volta". Entro in acqua, l'istruttrice tiene il bimbo e me lo passa. E ora cosa si fa? Nulla. Si sta in acqua con il bimbo in braccio a chiacchierare tra mamme.
Comincio a innervosirmi e chiedo all'istruttrice: ma come devo tenerlo? Posso fargli fare qualcosa? "Devi assecondarlo...". Sì ma tu ci spiegherai qualcosa? Che so, lo tengo a pancia in giù o in su? "Vedete voi...".
Ma il corso in cosa consiste? "In presa di contatto con l'acqua". E faremo altro? "Mah, dipende, cambiano tanto i bimbi in due mesi...".
Quarta lezione (oggi): idem come sopra. Mi girano quelle-che-non-ho e affronto l'istruttrice: scusa, sai, ma ho parlato con altre mamme e loro già alla quarta lezione fanno scivolamenti, esercizi, immersioni e persino tuffi! "La nostra teoria è diversa. Noi assecondiamo i bambini e siamo attenti al loro sviluppo. Non li vogliamo forzare. Se vuoi, sei ancora in tempo a ritirarti".
Quelle-che-non-ho hanno cominciato a girare così vorticosamente che quasi mi alzavo in volo!!! E adesso dove lo trovo un altro corso??? Ormai stanno tutti finendo... Se l'avessi saputo che il loro fantomatico "corso di acquaticità" consisteva in "ingresso libero in piscina con aiutante per la doccia" ovviamente non mi sarei iscritta!!!
MIca pretendo che Lenticchia diventi sub a 6 mesi! Anche se io sono subacquea con brevetto a -30 metri, ho imparato a nuotare a 38 anni... quindi lui può aspettare. Ma almeno vorrei sapere come posso tenerlo, o come si fa a "stare attenta al suo sviluppo".
Purtroppo non avrò altre possibilità per fare un corso di acquaticità, visto che a settembre tornerò a lavorare, con turni anche sul sabato.
Sono infuriata, delusa e triste.
Lenticchia, per fortuna, non ne ha risentito. Come le altre volte, si è goduto il superbagnetto e alla fine è crollato addormentato nell'ovetto, dove sta tuttora, ronfante da circa tre quarti d'ora.
Beata innocenza.
N.B. Per completezza di informazione, alle altre mamme il corso piace così. E a giudicare dal numero di iscritti ha parecchio successo. Si vede che io sono una persona esigente... Soprattutto quando pago 73 euro per una lezione a settimana e un totale di 8 incontri.
giovedì 29 marzo 2007
Superbagnetto
Il primo problema, e per entrambi, è stato l'ingresso nello spogliatoio. Faceva un caldo disumano, e io avevo dovuto salire una scala ripida con una trentina di gradini carica di ovetto con bimbo, borsetta, borsa del cambio e borsone della piscina. A occhio e croce, una zavorra di una ventina di chili... non proprio indicata per una che, come me, ha subito due interventi alla schiena e soffre ancora di problemi alla colonna vertebrale. Ma per mio figlio questo ed altro.
Entriamo nello spogliatoio, appoggio la zavorra, prendo in braccio Lenticchia per spogliarlo - se no mi si squaglia dal caldo - e lui comincia a strillare come non mai. Io intanto sudo e sono nervosissima, perciò la situazione peggiora. Non sono abituata a sentirlo piangere in questo modo: una crisi così l'aveva avuta solo dopo la vaccinazione! Temo che per stavolta la piscina dovrà attendere.
Invece bene o male dopo qualche minuto si calma (forse era solo un pianto di stanchezza: non aveva fatto il pisolino dopo pranzo), così lo spoglio e gli infilo il costumino contenitivo: una mutandina con spugna all'interno e una specie di plastica all'esterno, per evitare spiacevoli tracimamenti. Altro problema: e adesso io come faccio a cambiarmi??? Capisco che la collaborazione tra mamme è fondamentale. Lascio Lenticchia sul fasciatoio, sotto il controllo di una mamma, e in pochi secondi mi spoglio e infilo costume e cuffia. Poi prendo Lenticchia in braccio e lo porto sul piano vasca, dove ci sono altri fasciatoi. Lo appoggio per terra e chiedo ad un'altra mamma di guardarmelo mentre torno nello spogliatoio e prendo borsetta, borsa del cambio e borsone della piscina: infatti ci avvertono che gli spogliatoi sono infestati di ladri. Prego che non mi rubino i vestiti, ma soprattutto l'ovetto e anche il passeggino che ho lasciato al piano di sotto...
Adesso arriva la parte più divertente. Prima facciamo assieme la doccia, e per fortuna avevo fatto le prove a casa! Poi passo Lenticchia all'istruttrice ed entro in vasca, profonda 80 cm e con acqua a 32 gradi (caldina, ma non sono i 37-38 gradi del bagnetto che si fa a casa!). Quindi l'istruttrice mi passa Lenticchia che si guarda attorno perplesso, proprio come quando stiamo per fare il bagnetto. Lo immergo piano piano e lui mi si aggrappa al collo tipo koala, però non piange. Cammino con lui in braccio per tutta la vasca, lo accarezzo, gli canto "Singing in the rain" (colonna sonora di ogni bagnetto) e lo porto in fondo dove galleggiano tanti giochini. Intanto sono riuscita a sdraiarlo a pelo d'acqua ma preferisco non bagnargli la testa: lo tengo, diciamo così, in posizione cullamento. Lui acchiappa una piccola foca e se la ciuccia con voluttà. Si chiacchiera con le altre mamme e passa mezz'ora. Io comincio ad avere freddo e decido di uscire: per oggi è tutto lasciato alla nostra iniziativa personale. Spero che le prossime volte l'istruttrice abbia un ruolo un po' più attivo, rispetto a quello di aiutante per fare la doccia... Si ricomincia con la fatica inumana di doccia a turno - asciugamento a turno - vestizione a turno. In qualche modo ce la facciamo.
Appena poggio Lenticchia nell'ovetto, crolla addormentato. Dorme nel tragitto fino alla macchina, nonostante gli sballottamenti. Dorme in auto. Continua a dormire quando lo scarico. Dorme in ascensore. Dorme quando entriamo in casa. Continua a dormire con il suo ben tutone imbottito addosso. Be', ne approfitto... Svuoto la borsa della piscina, metto ad asciugare accappatoio, asciugamano e costumi. Apparecchio, pranzo, sparecchio. Lenticchia è sempre lì nell'ovetto, "intutato", che dorme. Si fa quasi un'ora di sonno, poi si sveglia. E' ora di fare merenda.
Peccato dover aspettare mercoledì prossimo per ripetere l'esperienza!