martedì 27 febbraio 2007

Hit list

Non sono mai stata una canterina. Sono stonata e pure negata a ricordarmi i testi delle canzoni: al massimo mi viene in mente un ritornello o mezza strofa. Ma ora che sono mamma sto rivalutando il potere delle canzonette, soprattutto dopo che un mio vago tentativo di canticchiare "Nella vecchia fattoria" ha suscitato il primo sorrisone di Lenticchia. Insomma, a cantare faccio ridere... ed è così che questo si è rivelato, finora, il modo migliore per intrattenere il cucciolo.

Il mio repertorio, al momento, è contraddistinto dalla seguente hit list, in ordine sparso (si intende sempre un ritornello o una mezza strofa…):

- Ci son due coccodrilli ecc.ecc. (prima di uscire di casa per un giretto nel quartiere, in carrozzina)
- Singin' in the rain (prima e durante il bagnetto)
- Torpedo blu (prima di uscire col passeggino e l'ovetto, per un giro con la macchina)
- Zia a Forlì (per gioco)
- Nella vecchia fattoria (idem)
- Guarda come dondolo (quando è sulla sdraietta e io sono indaffarata in altro... ad esempio quando sono al pc)
- Viva la pappa col pomodoro (prima della poppata)


Poi c'è una ninna nanna, l'Omino piccino, che gli canticchio per i riposini diurni.
Il problema è che anche questa lo fa ridere!
Però dopo due o tre risate in genere si rilassa e si addormenta.
In genere, eh.

Be', questo post ha un'utilità.
Adesso che ho linkato i testi delle canzoni non ho più scuse: almeno una strofa intera la devo imparare!

lunedì 26 febbraio 2007

Weekend

Sabato mattina sono tornata per la prima volta in piscina. Ho fatto in tutto dieci vasche e ogni due mi dovevo fermare per il fiatone. Gli specchi dello spogliatoio hanno rimbalzato un'immagine di me irriconoscibile... L'ultima volta c'ero stata col mio splendido pancione, all'inizio di novembre. Ora ho la panza-post-gravidanza, le gambe burrose e una latteria pesantissima. Ci vorrà tanto impegno per piacersi di nuovo...

Sabato sera siamo andati al cinema a vedere "Saturno contro", lasciando Lenticchia con la nonna. Dopo un quarto d'ora eravamo già stufi! Il film è piuttosto noioso di suo, e il pensiero di che cosa stesse facendo il cucciolo a casa certo non aiutava a concentrarsi. Due ore interminabili, al termine delle quali abbiamo trovato Lenticchia sulla via del sonno (brava nonna!), quindi senza nessuna apparente crisi di mammite. In compenso, ad aspettarci sul lavandino del bagno, c'era un pannolo pieno di c@cca semiliquida. "Ve l'ho lasciato perché secondo me è un po' di diarrea", ha detto mia madre. E io: "Ma nooooo, è normalissima!". Infatti...

La domenica è trascorsa con il conto delle scariche. Alla quarta consecutiva, sempre semi-liquida e all'odore di caramello, abbiamo chiamato il pediatra. Il quale, come sempre, ci ha tranquillizzati: "Ma no, è normalissimo, non mi preoccuperei. Dategli dei fermenti lattici". Segue prescrizione del Reuflor in gocce e mia affannosa ricerca di una farmacia aperta per turno che l'avesse: trovata alla sesta telefonata.

Domenica sera doveva segnare la mia rentrée mondana: un'amica mi aveva infatti invitata a una cena - diciamo così - da... "Mille e una notte". Ma mi sarei sentita una mamma degenere a lasciare Lenticchia alle prese con la sua prima bua al pancino, anche se lui non mostrava segni di sofferenza (ha sorriso, giocato e dormito tranquillamente tutto il giorno). Inoltre il mio menù di ieri, per evitare aggravi della situazione a causa mia, prevedeva pasta in bianco, petto di pollo alla griglia e finocchio crudo. Il cous cous c'azzeccava poco, insomma. Quindi rentrée rinviata...

La nottata è trascorsa abbastanza tranquilla, almeno per Lenticchia, che non ha avuto altre scariche. Forse è stata una sorta di auto-regolazione: negli ultimi due giorni era stato un po' "murato" ed era aumentato di due etti; con le scariche di ieri li ha persi. Per sicurezza, stanotte lo abbiamo riportato in camera nostra, dove non dormiva da due mesi, e ha ronfato tutta notte o quasi. In compenso, io e il papà ci siamo svegliati alle 4.

Certo che fare i genitori stanca. E siamo appena all'inizio...

sabato 24 febbraio 2007

Taglie

Improvvisamente, tutti i capi d'abbigliamento che compro per Lenticchia diventano troppo stretti, troppo corti, troppo piccoli. Il fatto è che ora cresce molto più in fretta, e io non me ne rendo conto. O, forse, non me ne VOGLIO rendere conto... Altrimenti non si capisce perché mi ostino a scegliere la taglia 0/1.

Acquisti errati a parte, ci sono certe tutine che gli ho messo una sola volta e, passato il tempo di una lavatrice, già non gli vanno più bene.
Sono soprattutto i pantaloni che diventano subito pinocchietti o addirittura bermuda, mentre alle maniche devo fare un risvoltino.

Insomma, Lenticchia è di gambina lunga e di braccino corto.

Non a caso, suo padre è ligure...

E con questa battutaccia auguro un buon weekend a chi passerà di qua! Noi stasera dovremmo andare al cinema. Chissà se Lenticchia soffrirà ancora di mammite...

mercoledì 21 febbraio 2007

A Carnevale...

Senti, mamma...

Già ho sopportato quel ridicolo vestito da folletto di Babbo Natale.

Non parliamo poi della tuta da orsacchiotto con cui mi porti in giro da due mesi, che tutti quando mi vedono provano l'impulso irrefrenabile di prendermi in braccio e strapazzarmi.

E va bene che a Carnevale ogni scherzo vale.

Ma ti sembra il caso di portarmi in giro vestito così???

Per fortuna ieri era martedì grasso e 'sta storia finisce.

Non osare MAI PIU' mettermi quel ridicolo passamontagna con le orecchie!

Oggi compio 3 mesi e sono grande, ormai.

L'anno prossimo decido IO come vestirmi per Carnevale, sai?

CHE COSA???

No, guarda, non passa.

Da dalmata NO!

E neanche da Winnie the Pooh.

...

Be', il Tigro, se proprio proprio vuoi...

Però ne riparliamo tra un anno, eh?

martedì 20 febbraio 2007

Giostre moderne

Non vedo l'ora che Lenticchia sia più grandino e mi chieda di fare un giro in giostra: voglio provare l'emozione di salirci di nuovo. Da qualche tempo, tra l'altro, sono tornate di moda quelle in stile classico, con i cavalli. Probabilmente piacciono di più ai genitori che ai bimbi...

Ma la giostra che ho visto qualche giorno fa è un triste esempio dei tempi che corrono.
Ne parlo nel mio Caravanserraglio...

lunedì 19 febbraio 2007

And the name is…


In realtà, si è sempre chiamato così, ancor prima che la “lenticchia” si annidasse nella mia pancia. Eravamo in pizzeria, poco più di un anno fa, e il discorso cadde sui nomi. “Per una femmina, Valentina o Valeria”, disse lui categorico. “Per un maschio mi piacciono nomi come Gabriele o Lorenzo”, improvvisai io. Poi Lorenzo fu accantonato perché ce n’è già uno in famiglia.

Qualche settimana dopo mi venne in mente André, che è stato il mio nome preferito, tanto che ho valutato anche di metterlo come secondo nome. Poi scartato per evitare inutili complicazioni…
“Come si scrive?”
“Con l’accento acuto, no, quello è grave, l’altro!”
“E perché un nome francese?”
“Non è francese, deriva da Fabrizio De André, che piace molto sia a mamma che a papà. Inoltre Andrea adesso è anche un nome da femmina…”.

Meglio evitare tutta ‘sta confusione!

Poi è arrivata la lenticchia. Il papà era convinto che fosse una femmina e avevamo deciso per Valentina (dalla Tereshkova, prima donna nello spazio). Per la remota  possibilità che fosse un maschio, l’onore di scegliere il nome sarebbe toccato a me. Ma non mi impegnai più di tanto…













Finché la villocentesi rivelò che Lenticchia era XY. Da lì cominciò la ricerca affannosa del nome. A me non dispiaceva Ivan, ma molti mi ammonirono: guarda che rischia di essere un bimbo terribile! Al papà piacevano Vittorio o Stefano. Ma tanto toccava a me, e Gabriele restava il mio preferito. Peccato che non convincesse affatto il papà…
Lanciai anche un sondaggio sul blog. E Gabriele, guarda caso, ha stravinto: a tutt’oggi ha totalizzato 115 voti (20,9%), seguito da Simone (105, 19,1%) e Stefano (93, 16,9%).

Sondaggio a parte, sono tanti i motivi per cui Lenticchia si chiama Gabriele.

Innanzitutto, un Gabriele ha una parte (indiretta e casuale) di responsabilità nell’inizio della nostra storia d’amore.
Poi io sono affezionata alla lettera G: è la settima dell’alfabeto e 7 è il mio numero; inoltre è l’iniziale del nome di mio padre.

E’ un nome “classico” e antico, comune alle tre grandi religioni monoteiste: per gli ebrei l’Arcangelo Gabriele è, ad esempio, la voce che indicò a Noè gli animali da salvare; per i cattolici, è l’angelo che annuncia la nascita di Gesù a Maria; per i musulmani, è l’angelo che ha dettato il Corano a Maometto.



Insomma, è un chiacchierone... E non è un caso che sia considerato il santo protettore delle comunicazioni: radio, cinema e tv. Per estensione, potrebbe esserlo anche dei blog, no?



Infine, i Gabriele che conosco sono tutte brave persone, e i bimbi sono buoni, se non proprio angelici.



Magari Lenticchia sarebbe stato un bimbo buono anche se si fosse chiamato Ivan… ma Gabriele è proprio perfetto per lui!



In ogni caso, nel blog continuerà ad essere Lenticchia.



Anche se con i suoi 5 chili e mezzo ormai è una porchetta!

N.B. La Gif animata è messa cortesemente a disposizione dal sito gabrylandia

venerdì 16 febbraio 2007

Buaaaaaaaa

Ieri Lenticchia ha sperimentato per la prima volta cosa voglia dire "essere pugnalati alle spalle". O meglio, nel suo caso, "essere punti sulle cosce".

E' stato infatti sottoposto alla prima, doppia, vaccinazione. Due punturoni che l'hanno fatto urlare di dolore (era diventato bordeaux in faccia, poverone...), ma soprattutto di stupore e di aspettative deluse. Infatti gli piace così tanto farsi visitare che anche ieri ha dispensato i soliti sorrisi al pediatra. Che invece ZAC! lo ha tradito con quella punturona. E Lenticchia ha proprio urlato: "Buaaaaaaaaaaahhhhh"...
Non fa in tempo a riprendersi e riecco ZAC! un'altra punturona. "Buaaaaaaaaaahhhh"...
Da lì ho capito l'etimologia del termine "bua".

Poi si è calmato quasi subito ed è stato bene fino al tardo pomeriggio, quando ha avuto una crisi di pianto (il pediatra mi aveva avvertito che è normale, per il dolore e il malessere generale) e qualche linea di febbre (37 secondo il termometro-ciuccio digitale: valore assolutamente inattendibile in sé, ma comunque circa un grado in più rispetto alla mattina prima della vaccinazione, quando era di 35,8...). Gli ho dato 15 gocce di tachipirina e si è calmato, ma aveva un'espressione da malatino, pallido e con gli occhi lucidi. Che tenerezza...
In quel momento ho pensato che ero stata una mamma cattiva a fargli fare le vaccinazioni e che forse avrei dovuto resistere e la prossima volta non ci vado e povero tesoro la tua mamma ti vuole tanto bene e non è colpa sua se quel cattivone ti ha fatto la bua...
Poi vabbe', mi sono "ripigliata" anch'io.

Stanotte ha dormito bene come al solito e si è svegliato dopo le 6 con qualche lamento. Aveva 37,5 (quindi forse anche di più: la questione termometri meriterebbe un post a parte...) e l'ho allattato. Non aveva tanto appetito, ma anche questo pare sia normale. L'ho rimesso in culla alle 7, e si è addormentato subito.

Mi sa che più tardi gli faccio fare anche un giretto al parco sotto casa.
E poi al Carrefour ci sarebbero i campioncini omaggio da ritirare... Ma forse è meglio non esagerare: in fondo ha bacilli di tetano, polio, difterite, pertosse, epatite B e pneumococco che gli girano in corpo, povero cucciolo!

mercoledì 14 febbraio 2007

Un anno fa...

Oggi per me è un giorno di festa.
No, non c'entra San Valentino, ricorrenza che non mi interessa.
E' che il 14 febbraio 2006 è stata una giornata molto importante.

Esattamente un anno fa, all'incirca a quest'ora, io e il mio compagno andammo ad una visita medica che avevo prenotato in dicembre. Un'attesa di due mesi che passò in un lampo... erano ben sei anni, infatti, che aspettavo una risposta ad un mio problema ormai cronico: la toxoplasmosi.

Come sa chiunque abbia vissuto una gravidanza, la toxo è uno spauracchio per le donne incinte. Infatti contrarla in gravidanza può portare danni gravissimi al feto.
Se si risulta negative al toxotest (ovvero non si è mai contratta la toxoplasmosi), bisogna stare attente a ciò che si mangia e al contatto con animali, specie i gatti. La toxo è infatti una malattia praticamente asintomatica causata da un protozoo che si propaga per contatto oro-fecale (feci-bocca) e quindi tramite ingestione di carni crude infette (compresi gli insaccati) e verdura cruda lavata male, oppure per una "promiscuità" con animali domestici infetti (da qui il consiglio di pulire la lettiera dei gatti con i guanti, e di evitare di baciare Fuffi in gravidanza).

Però, una volta che si è contratta la toxo, dopo alcuni mesi si diventa immuni, cioè vaccinati.
Be', io per sei anni consecutivi sono risultata con "toxo-infezione in corso" (Igg e Igm positive), tanto che sul referto degli esami del sangue compariva la scritta "ricontrollare tra 4-6 mesi". Io ricontrollavo, e il risultato era sempre lo stesso.

Nel tempo ho consultato diversi medici, soprattutto ginecologi e infettivologi, ma nessuno riusciva a capire perché io non diventassi immune. Ho tentato anche una cura pesantissima con un anti-malarico che, dopo quattro giorni, mi ha portato a un ricovero d'urgenza in ospedale per reazione allergica...

Ero sull'orlo della disperazione. Finché un giorno, grazie a internet, sono riuscita a mettermi in contatto con un infettivologo del Gaslini di Genova che poi mi ha consigliato un'esperta del Sant'Orsola di Bologna.

Ed è proprio lei che, un anno fa, ci diede finalmente la diagnosi: è come se io fossi portatrice "sana" di toxo. Non risulterò mai immune, ma non ci sarebbe stato nessun rischio di trasmissione della malattia al feto.

Via libera, insomma.

Tre settimane dopo, mi si è annidata una lenticchia nella pancia...

martedì 13 febbraio 2007

Guru

Finora credo di non avere mai accennato alla mia "bibbia".
E' "Il linguaggio segreto dei neonati" di Tracy Hogg, puericultrice nota anche come "la donna che sussurrava ai bambini".

Se siete neomamme o lo state per diventare, e magari del tutto inesperte dell'argomento come me, ne consiglio assolutamente la lettura.
Io credo di averlo letto un paio di volte in gravidanza, affiancato alla visione delle repliche del suo programma "Baby solver" su Discovery Real Time (canale 188 di Sky).
E da quando sono mamma, consulto il libro (di cui è appena uscita la ristampa) con frequenza quasi quotidiana.

Se per me è stato tutto piuttosto "easy" lo devo a lei, la mia "guru".
Presto parlerò più a fondo del suo metodo.
Voglio solo verificare se la "magia dei 3 giorni", come la chiama lei, ha funzionato davvero...
Sto cercando di spostare la prima poppata di Lenticchia dalle 5 alle 8 del mattino.
Incrocio le dita!

venerdì 9 febbraio 2007

Tagliando

Con tutte le puntate di E.R. che si è sorbito nell'ultimo anno, Lenticchia da grande potrebbe fare il medico. Quando era nella pancia si è cuccato tutte le puntate delle prime quattro serie in dvd, più le nuove su RaiDue e le repliche su Sky. Ora, oltre alla nuova serie su RaiDue e le consuete repliche su Sky, gli tocca la quinta serie in dvd.

Per il momento, comunque, interpreta molto bene il ruolo del paziente. Anche ieri, alla visita di controllo mensile dal pediatra, è stato buonissimo. Gli altri bimbi, prima e dopo di lui, hanno urlato tutto il tempo. Lui è stato zitto e attento a tutte le manovre del dottore. Ha piagnucolato soltanto dopo essere stato rivestito...

La crescita è ottima: finalmente tutte le misure sono al 50° percentile, ovvero nella media. Alla nascita era sotto il 10° percentile, per rendere l'idea: era proprio un ragnetto, come molto indelicatamente disse la ginecologa mentre lo estraeva dalla mia pancia.















































  Peso (gr) Lunghezza (cm) Circ. cranica (cm)
21/11 (nascita) 2.735 49 35,5
24/11 (dimissione) 2.485    
30/11 (prima visita - 10 giorni) 2.650    
15/12 (seconda visita - 3 settimane) 3.180   37
7/1 (terza visita - 1 mese e 1/2) 4.250 55 39
8/2 (quarta visita - 2 mesi e 1/2)
5.120
59
40


L'unico problema è che... dorme troppo. E proprio nella posizione supina, consigliata dai pediatri per prevenire la Sids. Quindi il problema dove sta? Succede che la testa sia diventata un pochino troppo "dritta"... e così dobbiamo fargli fare qualche esercizio posturale e soprattutto obbligarlo a stare sul fianco.  Fosse facile...

Ci ho appena provato è il risultato è stato un pianto dirotto di 10 minuti. Suo e - di conseguenza - anche mio. Non sono abituata a sentirlo piangere e sono stata malissimo. Ci ho messo un quarto d'ora per calmarlo, prima in braccio poi sul fasciatoio. Quando ho provato a rimetterlo in carrozzina, leggermente girato sul fianco, ha ricominciato a piangere ma ho deciso di essere determinata. Lo faccio per il suo bene (anche se è solo un problemino estetico) e gliel'ho ripetuto più volte. Si è lamentato un paio di minuti poi è crollato addormentato.

Ora avrei bisogno di un riposino anch'io... è stato stressantissimo, e sono solo all'inizio di questa rieducazione posturale.

Ma l'importante è che cresca bene. Me lo devo ripetere, al prossimo tentativo di porlo in decubito laterale...

giovedì 8 febbraio 2007

Consigli per gli acquisti

Se masticate un po' di francese e vi piace fare shopping su internet, vi consiglio di non perdere gli ultimi giorni di saldi su La Redoute, versione transalpina del Postalmarket ma con prezzi imbattibili. Io feci un ordine a fine novembre e il pacco mi arrivò il 23 dicembre, però in genere bastano un paio di settimane. Tra i capi che ho acquistato, tutti per Lenticchia, quelli sfoggiati a Natale.

Mi hanno inoltre parlato bene di un altro sito francese: Kiabi. Non l'ho ancora sperimentato, ma a occhio mi sembra più caro. Credo comunque che presto proverò i loro body aperti davanti, più facili da indossare rispetto a quelli con scollo all'americana e bottoncini solo in fondo (e molto più economici dei Petit Bateau).
Non so con i vostri bimbi, ma mettere il body a Lenticchia non è per nulla facile... Ho provato anche a infilarglieli dai piedi invece che dalla testa, ma così lo scollo diventa una barca!

E voi, avete siti per lo shopping da consigliare?

mercoledì 7 febbraio 2007

La caduta del muro

Lenticchia ha già da tempo superato il muro dei 5 chili di peso. La conferma l'avremo domani alla visita mensile di controllo dal pediatra, visto che la bilancia digitale l'abbiamo restituita a fine dicembre e quella tradizionale che abbiamo a casa è alquanto imprecisa.

Ma è un altro il muro del peso che oggi, finalmente, è caduto: quello dei miei 60 chili. Per la prima volta da quando ho partorito, oggi la bilancia mi ha regalato un 59,9! Ora la strada è tutta in discesa...

In gravidanza avevo preso 16 chili: qualcuno di troppo rispetto alle tabelle ideali, che prescrivono un chilo al mese. Io, però, ho anche smesso di fumare verso il secondo mese, e almeno 4 o 5 chili in più dipendono da questo. Ma preferisco avere qualche rotolino ed essermi liberata dal vizio.

Alla fine ero arrivata a sfiorare i 70 chili.

Con il solo parto ho perso 6 chili, e nella settimana immediatamente successiva altri 3. Poi mi sono bloccata lì, attorno a 60,5.

Durante l'allattamento non si può stare a dieta, dicono.
Le riserve di grasso (e di cellulite, ahimé) servono proprio ad arricchire il latte, dicono.
I chili si perdono man mano e comunque ad allattamento concluso, dicono.

Io però a marzo torno in piscina. E se anche non riuscirò a tornare a 54 chili, il mio obiettivo è di perderne altri 3 entro l'estate.

Mezzo chilo al mese si può fare, no?

martedì 6 febbraio 2007

Massaggio infantile - Seconda e terza lezione

Pare proprio che a Lenticchia i massaggini piacciano.

La settimana scorsa abbiamo avuto la seconda lezione, incentrata sull'addome. Una parte più difficile da trattare, sia perché è piccolissima (dall'ombelico in giù: pochi centimetri quadrati, in pratica!), sia perché delicata. Infatti è la parte che finora ha provocato in Lenticchia l'unico flebile lamento (auuu) quando l'ho massaggiata, ma mi è bastato ingentilire il tocco.

Ieri, invece, è stato il turno di torace e braccia. Peccato non avere avuto qualcuno che potesse riprendere l'intera lezione... Alla fine, tutti i bimbi o piangevano o facevano merenda. Lenticchia dormiva beato su un cuscinone. Si vede che l'effetto rilassante su di lui funziona!

Oh, non è sempre così, e non sarà sempre così. Ma come mi sto godendo questi momenti...

lunedì 5 febbraio 2007

Spigolature

"I pediatri hanno notato che i bambini nati da parto cesareo tendono a essere caratterizzati, rispetto a quelli nati da parto vaginale, da maggior letargo, ridotta reattività e minore frequenza del pianto".
(da "Il linguaggio della pelle" di Ashley Montagu)

Mentre allatto leggo. E in genere leggo libri e giornali sui neonati.
Questa frase l'ho tratta da un saggio che mi hanno prestato al corso di massaggio infantile: la teoria dell'autore è che il massaggio, negli umani, debba sostituire la funzione che in tutti i mammiferi è rappresentata dal leccamento dei neonati.
Così l'autore consiglia, ad esempio, di massaggiare molto i bimbi nati da cesareo, già subito dopo la nascita: un "trucco" per supplire al mancato travaglio.

Devo dire che, pur senza aver letto nulla in proposito, subito dopo la nascita di Lenticchia mi sono accorta che... lui non si era reso conto di nascere! Tutti gli altri bimbi piangevano, urlavano e si dimenavano. Lui se ne stava buono e tranquillo nella sua culletta, ad occhi aperti, ad osservare il mondo. Ad amici e parenti in visita dicevo: non ha ancora imparato quanto è divertente piangere.

Sarà perché non ha vissuto il trauma del travaglio, sarà un misto di geni e di carattere, ma Lenticchia continua a piangere pochissimo. Solo negli ultimi giorni ha avuto un paio di crisi di pochi minuti, ma giustificatissime: un misto di fame-stanchezza-nervosismo-pannolo sporco. E' bastato cambiarlo e/o dargli la tetta e si è acquietato.

Ma ieri, sempre durante le mie letture da allattamento, ho scoperto una nuova (per me) teoria, formulata da Aletha J. Solter ne "Il bambino consapevole": i bambini vanno fatti piangere, anche per ore. Perché "il pianto è un processo per liberarsi dei traumi". Quindi intervenire con abbracci, cullamenti, ciuccio, tetta o giochi sarebbe sbagliato. In questo modo, si svilupperebbero dipendenze simili da adulti.

E ora scusate, ma devo andare. Lenticchia si è svegliato e piagnucola. Sbaglierò, ma preferisco andare a consolarlo.

sabato 3 febbraio 2007

Allattare stanca

Sono ormai quattro notti consecutive che Lenticchia osserva il nuovo orario, con dieci ore di distanza tra l'ultima poppata serale e la prima mattutina: cena tra le 19 e le 20, nanna dopo un'oretta, sveglia tra le 5 e le 6, colazione e di nuovo nanna fino alle 8-9.
In questo modo salta un'aggiunta di latte artificiale (LA): infatti prima, quando la poppata notturna era alle 2.30, dopo una ciucciatina di 5-10 minuti per seno gli davo un biberon da 120 ml. Ora alle 5 sono abbastanza in forze per allattarlo esclusivamente al seno.

Siamo quindi sulle cinque poppate al giorno. A volte sei: ad esempio, quando mi capita di dargli una "merendina", di pomeriggio, a casa di un'amica o di mia madre.
In ogni caso, di solito ora mi limito ad un'aggiunta di LA una sola volta: la sera.

Sono molto contenta, ma anche più stanca di prima, paradossalmente. Il fatto è che allattare al seno è davvero defatigante: assieme al latte, infatti, è come se Lenticchia succhiasse le mie forze. Il risultato è che se prima crollavo addormentata sul divano verso le 22, e almeno un episodio di "CSI" o mezzo film riuscivo a vederlo, adesso svengo già verso le 20.30, durante "Will and Grace".
Così il papà spesso si trova il cucciolo addormentato su una spalla e la mamma sull'altra.


Non ho mai dormito tanto in vita mia come negli ultimi giorni...
Il mio obiettivo è di riuscire a stare sveglia un po' più a lungo.
Un po' per volta, ce la farò.
Spero prima della fine dell'allattamento!