

Una che a 40 anni si è trovata una "lenticchia" nella pancia, a 41 è diventata mamma, a 43 si è sposata, e ancora non ci crede!
Ieri, per i 150 anni dell'unità d'Italia, pranzo in centro a Bologna in ristorante con provvidenziale sala giochi per bambini, seguito da visita al Museo civico archeologico.
Spieghiamo a Gabo che potrà vedere una mummia: la sezione egizia è infatti, pare, una delle più fornite al mondo.
Arrivati davanti alla teca, il nostro 4enne navigato non riesce a nascondere la sua delusione: "Ma mamma, quetta mummia non si muove!".
Mannaggia a Scooby Doo e alle conoscenze falsate che trasmettono i cartoni...
In compenso la sera, mentre guardiamo un documentario sul sole con tanto di tempeste solari e terremoti, Gabo tutto serio ci fa: "Se viene un terremoto bisogna andare sotto al tavolo, contare fino a 30, poi uscire in fila senza correre".
Io e mio marito strabuzziamo gli occhi...
E chi te lo ha detto?
"Le maettre!".
Stamattina a scuola mi informo e scopro che regolarmente fanno esercitazioni di evacuazione.
Be', vuol dire che - nonostante Scooby Doo e Zonzoli vari - qualcosa in quella testolina ci entra...
I dizionari danno due significati per il sostantivo "appunto": annotazione e critica. E il titolo di questo post li vuole richiamare entrambi.
Procedo infatti a ricopiare i veloci appunti che ho preso lunedì scorso, 31 gennaio, al colloquio con le maestre di Gabo. Se alla scuola dell'infanzia esistesse una pagella, insomma, il giudizio sarebbe insufficiente. O quantomeno lo sarebbe il voto di condotta...
"E' un bambino impegnativo. E' affettuoso, disponibile, ma fa fatica a seguire le regole.
Tutto bene finché il rapporto è uno a uno (cioè con la maestra) o nel piccolo gruppo. Ma alla 'cassettiera' (il luogo dove i bambini si siedono per le attività di gruppo che richiedono ascolto e attenzione, ndr) non sta seduto ed è molto difficile... Tende ad alzarsi, a disturbare, non segue quello che viene fatto. La sua grande difficoltà è seguire quello che gli viene detto. E così rischia di rimanere indietro rispetto agli altri".
Eh, lo sappiamo anche noi che Gabo è un bambino impegnativo. Che non sta mai fermo (nemmeno sul divano quando guarda la tv!), che non ascolta, non ubbidisce ecc.ecc.
E ce lo avevano detto anche al nido, che avrebbe avuto problemi di attenzione alla materna...
Ho spiegato alle maestre che noi certo non gli lasciamo fare quello che vuole, che lo riprendiamo, gli spieghiamo di continuo quali sono i comportamenti sbagliati e, se insiste a ripeterli, gli diamo anche una punizione o un castigo (tipo non guardare i cartoni, o se proprio ha fatto una marachella grave deve stare fermo qualche secondo in un angolo della sala... ma questo è successo rarissime volte, forse una o due in un anno). Insomma, siamo consapevoli della sua difficoltà a rispettare le regole. Ma quando ho chiesto consigli su come fare, anche le maestre hanno allargato le braccia e tirato fuori quella che pare la "bacchetta magica" per i bambini vivaci: "Gli faccia fare un corso di psicomotricità".
E così, mercoledì comincia 'sta psicomotricità... anche se io ci credo poco, tentiamo questa strada. L'altra, che pare funzionare, è quella di tagliare drasticamente i cartoni animati per proporgli momenti di gioco e di creatività (uno dei suoi problemi è che richiede sempre la presenza dell'adulto per giocare). Noi ci riusciamo, il difficile è controllare che lo faccia anche la sua tata... Non vorremmo dover far sparire i telecomandi, insomma.
Un altro problema che ci hanno segnalato le maestre (e che sinceramente fa imbestialire anche noi) è che Gabo si diverte a dire "parole sciocche". Tipo "ciao caccone" e fantasiose varianti che ruotano sempre attorno all'elemento c@cca. Probabilmente, quando lui si esibisce in questi show, i suoi compagni ridono come matti... Ma è arrivato a dirle a maestre, dade, parenti vari e persino a sconosciuti per la strada. Toccando un picco quando ha dato della "cicciona" a una persona che effettivamente sovrappeso lo è, e dicendo a una dada a scuola "sei una schifosa", in modo assolutamente gratuito. Per questo episodio, tra l'altro, gli è stata data una punizione piuttosto severa, ovvero è stato mandato in un'altra classe, ma a noi ha riferito l'episodio come se fosse successo a un suo compagno. Ho scoperto che invece la punizione era toccata a lui proprio al colloquio con le maestre, che di fronte a questa strana "bugia" hanno commentato: "Però, che furbo che è...".
Poi c'è chi mi consola dicendo che tutti questi comportamenti fanno denotare una certa intelligenza. Sarà. Ma vedo già con preoccupazione la scuola elementare... Abbiamo un anno e mezzo per lavorarci. E per fargli capire che "sei un bambino grande, non puoi più fare lo sciocchino", come mi hanno consigliato di dirgli le maestre. Ma il punto, secondo me, è che lui non ha tanta voglia di crescere...