mercoledì 31 dicembre 2008

Meraviglia

Ho visto la meraviglia negli occhi di mio figlio. Non per un regalo di Babbo Natale, ma per la neve, che ci ha accolti domenica scorsa in città, al ritorno dalla nostra vacanza al mare. Gabo non faceva altro che guardare la neve cadere, indicandola col dito, e con gli occhi brillanti di un misto di felicità e incredulità. Dopo pochi minuti è anche riuscito a dire la parola "neve", e l'ha ripetuta tante volte di seguito come non aveva ancora fatto per nessuna parola.

In questi giorni di full immersion assieme, però, nel linguaggio c'è stato un salto di qualità e quantità. Non si limita più alle solite 10-15 parole che conosce da un anno, e tutte composte dalla stessa consonante. In questi giorni è riuscito a imparare parole "vere", non di sua invenzione, come neve, appunto, ma anche luna, pollo, mela... Anche due o tre parole nuove al giorno. E in vacanza, per la prima volta, ha anche detto come si chiama: Lèlle.

In compenso, nei quattro giorni di vacanza in Liguria, ha fatto quasi lo sciopero della fame, limitandosi al latte mattina e sera. Però oggi si è appalesato un secondo canino, e questo spiega anche qualche "esplosione" nel pannolino che si è verificata ieri... E' andata invece molto bene la nanna, ormai stabilizzata su una tirata di 9-10 ore, al massimo con un risveglio notturno ogni tanto. E in vacanza ci ha regalato anche qualche dormita fino ale 8!!

Devo poi dire che Babbo Natale, dopo un esordio deludente, ha saputo recuperare.
La sera della vigilia, a casa del nonno, ha portato un leggilibro, con una storia di Winnie the Pooh, e Gabo ne è rimasto rapito: è capace di "leggerlo", da solo, anche 5 o 6 volte di seguito! Ma c'erano anche un puzzle di legno di Winnie the Pooh, un peluche di Daffy Duck e un album dei Teletubbies da colorare: tutti regali molto apprezzati.

La mattina di Natale, nell'appartamento di un nostro amico gentilmente concessoci per tutta la vacanza, Babbo Natale ha portato la lavagnetta magica "ordinata" da noi, che ci ha permesso di resistere a diversi pranzi e cene, così come al viaggio di ritorno in auto. Ma - sopresa anche per noi - ha portato anche un grande camion giallo, che il nostro ospite aveva ordinato a Babbo Natale apposta per Gabo.

Il munifico vecchietto venuto dal Polo Nord ha fatto anche un passaggio a casa della nonna del mare. E che passaggio! Tre libri di filastrocche della Pimpa con allegati cd musicali, una valigetta con quattro libri di Spotty e tre modellini: un muletto, una ruspa e un pullman. Quest'ultimo meglio noto, in gabrielese, come "cicci", e rivelatosi - forse - come il regalo preferito di questo (troppo) ricco Natale.  Il cicci sta quasi diventando il suo oggetto transizionale, e finora non ne aveva mai avuti: una sera ha voluto a tutti i costi addormentarsi sdraiandocisi sopra (sarebbe più comodo un pupazzo...), e ora la mattina vorrebbe uscire portandoselo al nido, e siamo costretti a barattarlo col ciuccio.

Ma Babbo Natale non ha ancora finito, e nel suo giro ha portato anche un regalo a casa di nostri amici del mare che hanno una bimba di sei mesi più grande di Gabo. L'uomo di casa, alle prese con bambole e affini, si è sfogato per questo regalo, e ha preso - ops, ha chiesto per letterina a Babbo Natale - un trenino elettrico "vero", western, con un binario lungo diversi metri, luci e suoni. Be', l'espressione di Gabo, quando l'ha visto, è stata abbastanza vicina a quella per la neve...

Per completare il quadro natalizio, devo però registrare un piccolo incidente avvenuto la sera di Santo Stefano. Scenario: la festicciola per il primo compleanno del figlio di amici. Ci sono 6 o 7 bimbi, di età fino ai 5 anni, con cui Gabo ha giocato e corso e saltato per un paio d'ore. Arriva l'ora di cena, Gabo digiuna come al solito, riusciamo a fargli ingurgitare una merenda allo yogurt, poi tutti i bimbi si sistemano davanti alla tv per una mezz'ora di cartoni. Noi tiriamo un sospiro di sollievo (fino a quel momento l'avevo tenuto costantemente d'occhio) e ci accingiamo a goderci la nostra pizza, quando una mamma, la più vicina, si alza per sollevare nostro figlio da terra, urlante. "Si sarà spaventato per la caduta...", dice. Accorro e so già che invece qualcosa è successo, perché Gabo piange così solo per il dolore. E infatti ha la bocca piena di sangue. Cadendo dallo sgabello, forse per scendere, si è spaccato un labbro. I denti, per fortuna, ci sono tutti e interi. Tanto sangue, anche la mattina successiva, ma anche questa disavventura è ormai archiviata.

Morale di questa vacanza: Babbo Natale ha un po' esagerato (e pare che ci sia ancora qualche regalo in giro) e sì, la televisione fa male.

Auguri perché il 2009 porti a tutti voi ciò che più desiderate!
(Per me, un lavoro con un orario più umano, grazie...)

martedì 23 dicembre 2008

Caro Babbo Natale...

...so che quest'anno sei molto pasticcione e arriverai a rate in vari posti. Ma mi sa che, almeno finora, non hai molto azzeccato i miei gusti...

Oggi sei arrivato prima a casa della nonna, e mi hai portato un gattino che dorme e respira. Ma, per il resto, non me ne faccio nulla... Non lo posso coccolare perché è duro, sta semplicemente lì, come dice papà, a raccogliere polvere.

Ma pare che alla nonna piacesse molto e quindi mi sa, caro Babbo Natale, che hai confuso i miei desideri con i suoi.


Poi, quando sono tornato a casa, ho scoperto che eri passato anche da noi, perché sotto l'albero ho trovato un pacco regalo e un biscottino mezzo smangiucchiato. Be', intanto ho finito quel mezzo biscotto, poi la mamma mi ha aiutato ad aprire il pacco.
Ecco, era proprio un pacco (a Bologna capirete cosa voglio dire).

La mamma era da qualche giorno che mi raccontava che mi avresti portato una macchina. Glielo chiedevo anche di notte: "Vavva?". E la mamma mi rassicurava: "Sì, se fai il bravo, fai tanta nanna e mangi la pappa, Babbo Natale ti porta una macchina radiocomandata".

Pare che sia stata una mia zia a dire a Babbo Natale che mi piacciono le macchine.

Ma anche qui ci deve essere stato un misunderstanding. Io di questa automobile di Topolino che è una specie di computer, adatto a bimbi dai 4 ai 9 anni, sinceramente non so che farmene.

Caro Babbo Natale, pare che comunque tu non abbia ancora finito il tuo giro. Forse potrò rifarmi nei prossimi giorni quando sarò al mare con mamma e papà. Là non avrò l'albero, mi hanno detto, e non so se ce l'hanno i nonni, ma la mamma mi ha promesso che riuscirai comunque a trovarmi anche senza albero.

Però, ecco, Babbo, per l'anno prossimo mi impegno a saper chiedere cosa desidero, vah.
Non vorrei trovarmi a ricevere una scatola di scacchi elettronici o un Furby.

Intanto,

TANTI AUGURI A TUTTI VOI!!!

martedì 16 dicembre 2008

Quando arriva Babbo Natale?

Quest'anno è la prima volta che a casa nostra arriverà Babbo Natale. L'anno scorso, infatti, Gabo era troppo piccolo per capirlo, così gli regalai un pigiamino rosso e la festa finì lì. Ma da un mesetto, grazie ad un paio di librini, ho cominciato a rendorlo edotto su questo vecchietto con la barba bianca, vestito di rosso, che mentre i bimbi dormono lasciano dei regali sotto l'albero (ma solo se i bimbi fanno la nanna e mangiano la pappa...).

Il problema è che non sappiamo quando farlo arrivare.

Infatti il 24 mattina partiremo per andare a passare le feste assieme ai nonni paterni in Liguria. Là sicuramente Babbo Natale gli farà trovare qualcosa il giorno giusto (pare tre libri della Pimpa più dvd, tre di Spotty, una ruspa, un pullman e un muletto; il bello è che alla nonna avevo consigliato "un paio di librini o una macchinina"). Ma vorrei che Gabo trovasse qualcosa anche sotto l'albero a casa nostra, visto che l'ho comprato e fatto apposta.

Ma fargli aprire i regali la vigilia, prima della partenza, non mi va. Non avrebbe nemmeno il tempo di giocarci! La sera prima, il 23, idem, e poi da noi Babbo Natale arriva di notte, mentre i bimbi dormono (quando ero piccola era così e vorrei continuare questa piccola tradizione della mia famiglia). 

Mi sto orientando a fare arrivare Babbo Natale in netto anticipo, ovvero la notte tra sabato 20 e domenica 21, così che Gabo abbia almeno tutta la domenica per apprezzare i nuovi giochi. Che poi saranno solo due: una macchinina radiocomandata, regalo di una zia che sta in Toscana, e una lavagna magica, il nostro regalo.

In realtà ce ne sarebbe un terzo, una fattoria con animali, sempre da parte nostra, ma secondo me due giochi nuovi in una volta sola sono già troppi, quindi ho deciso che la fattoria gliela porterà la Befana.

A proposito, devo ricordarmi di comprare un librino che parli della vecchietta che arriva l'ultimo giorno delle feste!! Così gli farei trovare anche quello sotto l'albero... tanto di libri non ne abbiamo mai abbastanza!

E da voi, Babbo Natale quando e dove arriva?

domenica 14 dicembre 2008

Tre notti

Le ultime tre notti Gabo ha fatto tutta una tirata di sonno, nel suo lettino, senza svegliarsi mai.

(Ovviamente, ora che l'ho scritto, stanotte ci farà disperare, anche perché ora sta tossendo parecchio... incrociamo le dita!).

Ovviamente la "sveglia biologica" di Gabo è sempre all'alba: alle 6.50 quando va grassa (ma poi accetta una mezz'ora di coccole nel lettone), in genere alle 6.30.

Credo comunque che buona parte dei suoi risvegli notturni fossero dovuti al freddo. E' che ci hanno riempito la testa con il rischio di ipertermia per i neonati... e forse avevo esagerato nel coprirlo troppo poco, visto che neonato non lo è più.

Così, per affrontare i 16/17 gradi massimo della sua cameretta di notte, ora lo metto a nanna con:
- pantaloni del pigiama "normali" (di cotone pesantino), calzini corti di cotone e maglia pesante, di pile o giù di lì (perfetta una comprata da Decathlon in saldi l'anno scorso: peccato che sia un po' corta di maniche);
- sacco nanna imbottito (comprato l'anno scorso via internet in Germania sul sito Baby Butt che consiglio, ma esclusivamente se sapete il tedesco);
- coperta-trapunta dell'Ikea.

Sarà un caso, ma da quando lo imbottisco così dorme molto meglio.

Mi sa che almeno nell'essere freddoloso di notte ha preso dalla mamma...

venerdì 12 dicembre 2008

Finalmente!

Oggi si è appalesato il primo canino di Gabo, il superiore destro, con una bella puntina bianca che sbuca dalla gengiva. Ecco forse spiegata l'agitazione notturna eccessiva degli ultimi giorni. O forse era freddo, chissà.

Intanto oggi mi godo il mio bimbo full-time, ed era da fine agosto che non passavo un'intera giornata da sola con lui! Certo, stare chiusi in casa non è il massimo, però guarda caso tra ieri sera e stamattina sono riuscita a fargli pronunciare una parola nuova: "ancora" (un misto tra cora, con la r pronunciata benissimo, e tota).

Quando vuole qualcosa "ancora" - che sia un cartone della Pimpa ("bau"), un libro dei Barbapapà o il prosciutto cotto, la sua passione culinaria ultimamente - fa infatti un gesto bruttissimo: scossa una manina in alto, come quando io agito il biberon per sciogliere i biscotti. Non so come gli sia venuto, e all'inizio credevamo volesse il latte, invece lui lo fa per chiedere il bis. Ma ieri sera ho cominciato a impormi, a tenergli la manina e a chiedergli "dì ancora, che sei capace". E lui si è tolto il ciuccio e, come se niente fosse, ha detto "cora".

Ecco, cosa succede a passare così poco tempo con il proprio figlio. Ecco cosa ci perdiamo, io e lui. Ecco, sto di nuovo per entrare in crisi perché voglio un altro lavoro, o un part-time.

Voglio veder crescere mio figlio, mica la luna. Ma per me sembra più probabile andare su Marte...

martedì 9 dicembre 2008

A cavallo dei due anni

Appunti sparsi e disordinati su quanto avvenuto nell'ultimo mese.

- Da qualche settimana Gabo ha finalmente imparato a dire sì, e non soltanto no. All'inizio era un bolognesissimo scì, poi mutato in un più tenero , e ora decisamente sì.

- Venerdì scorso, invece, è tornato a casa dal nido dicendo grazie. A volte pronuncia benissimo la zeta, a volte è un più infantile accie. Lo dice ogni volta che gli si dà un oggetto, ma anche quando è lui a porgerlo.
Il risultato è un bimbo, a parole, educatissimo. Nei fatti un po' meno, soprattutto perché gli oggetti (in particolare i giochi tipo costruzioni, ma anche cuscini, ciabatte, coperte ecc.ecc.) si diverte ancora molto a tirarli in giro.
E ogni tanto scatta il castigo, ovvero dieci secondi in un angolino della sala. La cui efficacia è ancora da verificare: per il momento, si traduce in un pianto disperato con conseguente richiesta di ciuccio. Però ha capito che dopo il castigo deve chiedere scusa, con un abbraccione a mamma o papà (a seconda di chi ce l'ha mandato).

- Se il capitolo pappa è più o meno stabile (al momento va molto forte il pandoro e tiene la cotoletta, mentre la banana e lo yogurt sono in ribasso: il menù è piuttosto fisso, insomma), la nanna è diventata molto tormentata.
Nessun problema nell'addormentamento, con la nostra solita routine e dopo la lettura di diversi libri.
Il problema è quello dei risvegli notturni: a volte si sveglia all'una, a volte alle quattro, a volte alle due, non c'è un orario fisso. A volte chiama mammaaa!, a volte accende direttamente la luce della camera (sporgendosi dal lettino arriva a ben due interruttori), a volte piange, si lamenta, mugola. Vado e generalmente lo trovo in piedi che protende le braccine verso di me. Io sono barcollante dal sonno e tremante dal freddo (stanotte c'erano 16 gradi nelle nostre camere), quindi come una sonnambula lo porto nel lettone. E lì comincia il delirio... 
Perché può andare avanti ore a girarsi, rigirarsi, dare testate a suo padre e calci a me. Poi magari verso le 6 si riaddormenta. Ma sempre con un sonno agitato.
Va avanti così da qualche settimana, quindi non è un raffreddore, un mal di pancia, un dentino in arrivo. Non c'entra se è andato al nido o se è stato a casa con noi: succede sia nei giorni feriali che nel weekend. Da tre giorni ho cominciato ad applicare un nuovo metodo (ma con grandissima fatica, perché nel cuore della notte, e con una stanchezza ormai cronica addosso, è difficile ragionare): mi alzo, lo abbraccio, lo rassicuro, gli dico che non può venire nel lettone perché se no papà si sveglia e si arrabbia ed è meglio per tutti che dorma nel suo lettino. Gli ripeto la tiritera finale della nostra routine e lo rimetto giù. E' andata bene due volte su tre: una notte, infatti, il risveglio è avvenuto poco prima delle 5 e ormai non aveva più sonno. Quindi l'abbiamo preso nel lettone, con calci per tre ore...
L'importante (e il difficile) è trovare la forza di tenere duro.
Prima o poi gli passerà.
Speriamo.

- Gabo chiede sempre più spesso di fare pp nel vasino. A volte la fa (seguono applausi, felicitazioni e svuotamento nel w.c. con saluti festosi), a volte no: resta seduto un po', si concentra, si alza, controlla, si risiede, spinge il vasino da seduto in giro per il bagno, come fosse una macchinina a spinta, e riprova così due o tre volte. E' buffissimo. L'obiettivo resta comunque quello di spannolinarlo a due anni e mezzo, in estate. Stamattina poi è stato un fenomeno: messo sul fasciatoio per cambiarlo, ha annunciato "pp" e quindi l'ho messo sul vasino. L'ha fatta subito, poi si è alzato, ha strappato un pezzetto di carta igienica e si è pulito. Mi ha regalato una risata di prima mattina, ed è raro, in questo periodo.

giovedì 4 dicembre 2008

Splash

Per finire il resoconto sul secondo compleanno di Gabo (ci sono volute quasi due settimane per finire il post precedente... è un periodo di lavoro intensissimo per me!), il giorno successivo, sabato 22 novembre, il nostro pesciolino ha festeggiato con un tuffo fuori programma e decisamente fuori stagione: dentro una fontana...

Era un anno, in pratica da quando ha cominciato a camminare, che ci provava. E' una fontana vicina a casa nostra, molto amata dai bambini (e odiata dai genitori), che si divertono a correrci tutto attorno e anche "dentro", visto che ci sono dei percorsi semi-protetti da simil-ringhiere. E mentre un papà faceva camminare la sua bimba lungo il percorso esterno, Gabo si è avventurato in un passaggio interno e... SPLASH! Purtroppo quel papà mi impallava e non sono riuscita a riacciuffarlo in tempo. Si è bagnato solo una gamba (be', la scarpa era zuppa d'acqua...) e casa nostra è a cinque minuti a piedi, ma guarda caso dal giorno dopo ha avuto una gran tosse.

E così, abbiamo interrotto la serie positiva di sei settimane consecutive al nido. E' poi stato a casa solo tre giorni, da lunedì a mercoledì scorso, più che altro per precauzione (al nido c'era un'epidemia di gastroenterite, e noi abbiamo già dato l'anno scorso, grazie). Da lunedì scorso quindi è tornato all'asilo.

Per fortuna Natale è vicino. Sempre che al lavoro mi diano qualche giorno di ferie, se no crollo. Anzi, no: mi tuffo anch'io nella fontana e cerco di guadagnarmi qualche giorno di malattia...