mercoledì 31 ottobre 2007

Attimi

Lunedì 29 ottobre, ore 16.30 circa.
Eravamo in macchina. Lenticchia nel sedile di fianco al mio, nell'ovetto.
Lo avevo appena preso dal nido.
Ero ferma ad un semaforo e i nostri sguardi si sono incrociati.
I suoi occhi erano colmi di dolcezza.
E ho pensato che lo amo ogni giorno di più.
E che amo suo padre ogni giorno di più.

domenica 28 ottobre 2007

Fusi

Un po' per caso, un po' per strategia, ieri abbiamo posticipato tutti gli orari di Lenticchia in vista del ritorno all'ora solare. Be', molto è dipeso dal fatto che ha saltato il pisolo pomeridiano, crollando così alle 18 e dormendo fino alle 20.30. Quindi pappa alle 21 invece che alle 19, a nanna alle 22.30 invece che alle 21.
Tutto poteva far pensare a un risveglio tranquillo, questa domenica mattina...
E invece no. Puntuale, si è svegliato alle SUE 6.20.
Ovvero alle NOSTRE 5.20.
Abbiamo provato con un rabbocco di camomilla, ciuccio, coccole in poltrona e nel lettone. Niente da fare. Io e lui siamo in piedi dalle 6.30. Quando si alzerà il papà, me ne tornerò un po' a letto io.
Di una cosa sono certa: noi genitori saremo fusi; lui figlio è scatenato come sempre...

mercoledì 24 ottobre 2007

Buaaaaaaaa (3)

Oggi terza dose dei vaccini: piantino alla prima puntura, piantone alla seconda. Poi mezz'ora in sala d'attesa per monitorare eventuali reazioni, e via a casa.
Ora siamo qui, in attesa della nonna e della immancabile febbre.
Oltretutto, Lenticchia ha un super-raffreddore e pure la tosse, ma il pediatra stamattina l'ha visitato e non ha trovato controindicazioni alla vaccinazione.
Però mi godo una intera giornata a casa con il cucciolo. Che è davvero contentissimo di avere avuto un buon motivo per bigiare il nido!

Bollettino medico del giorno dopo
Ieri sera, puntuale, è arrivata la febbre: almeno 38,5, anche se credo che dopo sia salita almeno a 39, ma non gliel'ho più provata. Con la febbre, puntuale è arrivato anche il vomitino.
Nottata agitata, ma più che altro per la tosse.
Stamattina ha 38, quindi niente nido. E per fortuna la tata è libera più o meno all'orario in cui io devo andare al lavoro... ma quando sarò a tempo pieno non so proprio come faremo a gestire le emergenze.
Cioè, lo so: starò a casa io, senza stipendio. E' più conveniente che pagare un giorno intero la tata...

domenica 21 ottobre 2007

Undici e tre

Oggi Lenticchia compie 11 mesi. E li ha festeggiati con il terzo raffreddore consecutivo, in nemmeno due mesi. Lo sto imbottendo di Rimikind, vedremo come va. Per ora la certezza è che di notte si sveglia ogni due ore o anche più spesso. Siamo lievemente distrutti.

Comunque nel pomeriggio siamo usciti (era una questione di sopravvivenza di mamma e papà... in casa due giorni di seguito con la belva non si può resistere!). Siamo andati in un centro commerciale vicino a casa, oggi in apertura straordinaria. Dovevamo comprare un paio di scarpine, richieste dal nido: le dade sono stanche di rincorrere il pupo a piedi nudi., visto che i calzini se li toglie di continuo. Ah, ecco forse da dove deriva il raffreddore...

Acquisti a parte, ne abbiamo approfittato per sottoporre Lenticchia al suo primo taglio di capelli. Ormai la frangia gli arrivava alla bocca...
E' andata benino, nel senso che una parte del lavoro dovremo rifinirla noi: la parrucchiera ad un certo punto gliel'ha data su. Ma io lo capisco, Lenticchia: il rumore della macchinetta tosatrice era troppo interessante per stare fermo, eh.

Il giorno del suo undicesimo complemese segna poi la sua prima, incontrovertibile, parola con senso compiuto: TRE.

Be', in realtà già da diverso tempo dice mamma-mamma. Però lo dice anche al papà, oppure quando è contento, o in generale per richiamare l'attenzione. Ma poche sere fa è stato inequivocabile: si è proprio rivolto a me, quando sono rientrata dal lavoro, e con tono esclamativo. MAMMA! Mi ha riempita di orgoglio, ovviamente. Ma con un pizzico in più di senso di colpa...

Ieri, invece, ci ha colti di sorpresa. Il papà lo stava facendo giocare a vola-vola: e uno, e due... Visto che il tre, con relativo volo in aria,  tardava ad arrivare, l'ha detto lui: . E' stato tenerissimo... e l'ha pure ripetuto pochi istanti dopo, sempre per completare la conta.
Adesso comincia un periodo molto divertente. Ogni parolina nuova ci ripagherà delle fatiche e del sonno perduto. Poi arriverà il giorno in cui, all'ennesimo "perché?", rimpiangeremo l'età di Lenticchia in cui "a-ta-tai" e "toti-doi" erano le sue espressioni preferite.

venerdì 19 ottobre 2007

Lettura impegnata

Se succede una volta, è un caso.
Due volte, una coincidenza.
Ma ieri è successo per la terza volta.

Lenticchia ormai nel box ci sta pochissimo. Cinque, dieci minuti al massimo, la mattina e la sera, mentre noi siamo a tavola e lui è già a pancia piena. Ha i suoi giochi preferiti, come il lumacone Fischer-Price o lo xilofono-cucciolo (i suoi giochi preferiti fanno tutti un discreto rumore). Li sbatacchia un po' e sta buono il tempo a noi necessario per finire la colazione o la cena.

Di solito non gli lascio dei libri, nel box, perché li distrugge in un nano-secondo. Ma l'altra sera si è trovato tra le mani "I cuccioli", librino della sere "Tocca e senti".
L'ho visto sfogliare le pagine, concentrato come sempre.
Pochi minuti dopo, si è sentito nell'aria che "l'aveva fatta".

La sera successiva ho notato la stessa sequenza: librino-puzza.

Ieri sera, quando l'ho visto prendere il libro in mano, ho detto: la starà facendo.
E così in effetti è stato.

A me un po' inquieta, un bimbo di 11 mesi che già legge per concentrarsi sulle deiezioni...

martedì 16 ottobre 2007

Spiderbaby

Devo rassegnarmi: Lenticchia si crede l'Uomo Ragno, anzi, pardon, il Bimbo Ragno.

Da qualche giorno, infatti, ha imparato a "scalare" il divano e il lettone: tira su una gambetta, poi si attacca alla stoffa e si tira su.

Il problema è l'operazione inversa: lui vorrebbe scendere tuffandosi di testa. Se per salire ha fatto tutto da solo, per scendere dovremo fare un corso intensivo.

La stessa scalata, poi, pretende di farla sugli umani: si mette in piedi ancorandosi ai polpacci di qualsiasi adulto gli si avvicini, poi abbranca le cosce stile tackle (eppure i mondiali di rugby non glieli abbiamo fatti vedere...).

A quel punto alza la gambetta e guarda l'adulto con un'espressione stile: "E ora come faccio ad arrivare lassù?".
Ottiene così di salire in braccio.

Il ragazzo si sta decisamente facendo furbetto.


Ma l'applicazione più preoccupante di questa sua attitudine è che l'ho sorpreso mentre tentava di scalare un mobile di cucina.
Assolutamente liscio e alto due metri e mezzo.
Senza appigli.

Giuro che io con Manolo non ho mai avuto a che fare, eh.

domenica 14 ottobre 2007

Scoperte

Lenticchia da qualche giorno ha scoperto quanto è divertente stare con la mamma in cucina.
Insomma: ce l'ho sempre tra i piedi.
In particolare, si diverte con due cassettoni. Dove ha già lasciato parecchie volte le dita, tra l'altro...












sabato 13 ottobre 2007

Ricapitolando

In questa settimana Lenticchia ha ricevuto il suo primo "cartellino rosso". Mercoledì, infatti, è stato "espulso" dal nido, in quanto aveva piagnucolato tutta la mattina e a mezzogiorno aveva 37,5 di febbre. In effetti, le due notti precedenti erano state molto agitate (anche se non credo proprio abbia sofferto di pavor), e probabilmente aveva un misto di mal di denti, raffreddore e ansia di separazione.
Comunque, arrivati a casa aveva appena 36,7. Ho l'impressione che abbia già imparato a bigiare la scuola: in questo, è tutto sua mamma...

Per fortuna, la tata era libera: io infatti dovevo andare a lavorare (turno 13.30-19). A proposito: abbiamo una tata molto dolce e brava. Peccato che sia "a termine". Nel senso che tra poche settimane avrà una bimbetta tutta sua da badare... e così dovremo ricominciare la ricerca da capo.
Certo che, con una tariffa che va dagli 8 ai 10 euro l'ora, c'è da chiedersi se non ci convenga piuttosto rinunciare a una o più giornate del mio stipendio, cioè restando io a casa sfruttando la legge sulla malattia del bambino. Di sicuro, quando sarò a tempo pieno ci converrà. Poi ci sono altri aspetti da valutare, ma tanto io alla carriera proprio non ci penso più...

Lenticchia è stato poi a casa anche giovedì, prima con me, poi con la tata e infine con la nonna. Il pediatra mi aveva consigliato un antibiotico in gocce da mettere nel naso (Rinotricina, mi pare) e una terapia rinforzante a base di gocce di Cebion. Ma io ho deciso di passare all'omeopatia fai-da-te con i rimedi compositi della LoackerRemedia (qui un elenco completo e alcuni pareri di mamme). Così ho comprato Nisykind per la febbre, Rimikind per il raffreddore e Munostim per stimolare le difese immunitarie.
Ovviamente, tutti i bimbi vanno pazzi per questi "zuccherini", ma mio figlio NO. Come fa con qualsiasi sostanza minimamente solida che entri in contatto con la sua bocca (leggi pastina), ha sputato subito i globulini. Allora adesso glieli faccio prendere scaldando un dito d'acqua nel microonde, sciogliendoci la dose di globuli e mettendo poi questo liquido dolciastro nel biberon. Non ne va pazzo, ma almeno così li assume.

Ieri mattina l'ho dunque riportato al nido. E quando sono andata via, ha piagnucolato.
Non era mai successo, in questo primo mese.
Mi sa che ha proprio fatto suo il motto del papà (e di Che Guevara, pare): "Bisogna essere duri, senza mai perdere la tenerezza".
Ma un giorno e mezzo a casa gli aveva procurato una piccola breccia nella corazza da scorpione che si ritrova...

martedì 9 ottobre 2007

Pavor

Lenticchia sta accusando ora, dopo un mese di frequenza, l'inserimento al nido. Potrebbe essere questa, infatti, la causa delle ultime nottate da paura. La scorsa notte in particolare: è rimasto sveglio, e urlante, dalle 2 alle 4. Quando si riappisolava, dopo pochi secondi faceva un balzo e ricominciava a piangere.
"Pavor notturno", ha sentenziato il pediatra, "dovuto all'ansia di separazione".
Secondo lui, i dentini non c'entrano nulla. E pensare che mi ero premunita di Dentinale e di Chamodent.

Ci siamo risparmiati le coliche, ci toccano gli incubi.
E speriamo che anche questi passino presto...

lunedì 8 ottobre 2007

Intanto...

Durante la mia prima settimana di rientro al lavoro, Lenticchia ha pensato bene di farsi venire il secondo raffreddore stagionale, ad appena 20 giorni di distanza dal primo.

Già che c'era, si è fatto spuntare il terzo dente: il primo incisivo superiore.

Che sia il raffreddore, che sia il dente, fatto sta che gli è venuta anche la febbre a 38,5 (e nemmeno il paracetamolo è contato).

Insomma, le ultime tre notti sono state da INCUBO. Oggi siamo svegli dalle 2,40.

Passerà, vero?

Prima che vada all'università, intendo.

sabato 6 ottobre 2007

Chiarimento

Allora.

A me lavorare piace, e anche molto. Altrimenti non farei il mestiere che faccio, con turni pazzeschi, da 15 anni ormai.
So di essere fortunata: faccio un mestiere che amo, quello per il quale ho studiato. E sapevo sin dall'inizio che è un lavoro praticamente inconciliabile con la famiglia, ma avevo poco più di 20 anni quando ho intrapreso questa strada, e allora ad un figlio proprio non ci pensavo...

Credo di aver raggiunto l'apice nella mia carriera, per quelle che sono le mie capacità e le mie aspirazioni. Oddio, potrei ancora diventare corrispondente da New York per un grande giornale o scrivere un romanzo di successo, però so di non averne il talento. Insomma: per il campo di cui mi occupo io, nella mia città, veramente non ho ulteriori possibilità di crescita.

Anche in questa prima settimana di rentrée ho piazzato qualche colpetto, e ne vado fiera. Nonostante l'ambiente malsano sul lavoro (fumano tutti e mi sono già beccata un mega-raffreddore), nonostante un capo che mi tiene continuamente sul filo del rasoio e non vede l'ora che me ne vada. Ma non me ne vado, non me ne posso andare, non ora. Io devo lavorare. Io voglio lavorare.

Vorrei solo lavorare MENO. Mi basterebbe lavorare 7, 8 ore al giorno, in un orario d'ufficio, e non fino alle 21.
Dire che "tutte le mamme lavorano e l'importante è il tempo di qualità che si passa con i propri figli" a me fa ancora più male, perché avrò solo la domenica, e forse un mezzo pomeriggio a settimana, da dedicare a mio figlio.
D'altronde, sono fortunata, lo ribadisco. Un lavoro ce l'ho (ancora), e non è da tutte. Un figlio ce l'ho.
Come mi ha detto il mio compagno ieri sera, lo sapevamo anche prima. L'alternativa era non avere figli.

Ma Lenticchia c'è, e questo è l'importante.

giovedì 4 ottobre 2007

Dolore

Ieri ho accompagnato mio figlio al nido alle 9.
Alle 15 lo è andato a prendere la tata, per la prima volta. E poco dopo, come d'accordo, mi ha mandato un sms: "Siamo a spasso, tutto ok. La merenda la facciamo tra un po', non l'ha voluta a scuola. Col passeggino tutto ok. Ciao".
Alle 18 è tornato a casa il papà.
Io sono fuggita dall'ufficio un po' prima del previsto.

Finché ero concentrata sul lavoro, non ci ho pensato più di tanto. Ma in macchina, mentre tornavo verso casa, ho cominciato a sentire dolore.
Proprio un male fisico.
Al cuore, alla pancia, alla testa.
Mi sembrava di impazzire.
E ho cominciato a piangere.
Ho provato a cacciare indietro le lacrime, ma più ci provavo e più il pianto aumentava.

Sono arrivata a casa in preda ai singhiozzi.
Mio figlio era tranquillo, sul divano a sfogliare un libriccino accanto al papà.
L'ho abbracciato forte e ho continuato a singhiozzare sempre più forte.
Pensavo: non ce la faccio... non ce la posso fare.

Il dolore è aumentato quando ho visto gli appunti lasciati dalla tata. Un foglietto con il menù del pranzo all'asilo, "ha mangiato tutta la pappa", "questo biberon è da riportare al nido", "ha fatto la cacca", "ha dormito dalle 16.50 alle 17.40".
E ho pensato che un'intera giornata di mio figlio era condensata in quelle poche righe.
Quando fino a pochi giorni vivevo con lui ogni suo respiro.

Non è giusto.

Lo so, poi ci farò l'abitudine, come tutte le mamme.

Però fa male. Tanto.

lunedì 1 ottobre 2007

Sopravvissuta

Oggi sono tornata al lavoro, dopo 14 mesi di mammitudine a tempo pieno, tra il pre, il post e le ferie...
Be', devo dire che è stato indolore. Anche perché il mio carissimo capo (da leggere con tono ironico) oggi non c'era.

La notizia più rilevante, per il momento è che - ahimé - là dove c'era la mia scrivania ora ce ne sono due. E non posso più contare sulla privacy: il mio pc è visibile da tutti i colleghi, in pratica.

Indi... addio blog, forum e mail personali