giovedì 25 novembre 2010

A mio padre

Ho un certo imbarazzo ad affrontare con mio figlio il tema della morte. Anche per questo ho sempre glissato, con lui, su mio padre, scomparso oltre 20 anni fa.
Lunedì sera, al momento della cena, Gabo si siede a tavola e comincia a cantare nel suo modo sguaiato (è stonato in modo indicibile...). E a me scappa detto: "Non si canta a tavola. Anzi, 'chi canta a tavola e fischia a letto è un matto perfetto'. Me lo diceva sempre mio padre...".
"Il tuo papà è morto?", mi domanda a bruciapelo. Trasalisco. Non me lo aspettavo.
Sì, è morto...
"Ooh... e come è successo?"
E' successo tanto tempo fa, Gabo. E' una cosa naturale - abbozzo - succede anche agli animali...
"E' andato all'ospedale?"
Sì, Gabo, è andato all'ospedale.
"E dov'è adesso?"
Ora è in cielo, è come una stellina, ci guarda e ci vuole bene ed è sempre nel nostro cuore...
"Mi dispiace, mamma. Mi dispiace tanto".

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Caro papà, non so se sei davvero una stellina in cielo o soltanto un pugno di cenere, ma sappi che hai un nipotino adorabile che ha appena compiuto 4 anni.
E che mi manchi.
Ci manchi tanto.

3 commenti:

  1. mia nonna diceva sempre: chi canta a tavola e a letto è un matto perfetto :-)

    lo dico sempre a gaia, e anche per noi la nonna grande è una stellina... oh, beh, il suo corpo è un pugnetto di cenere ma.. scommettiamo che loro son lassù fra le stelle? Tanto, se scommetto e non è così, non saprò mai di aver perso...
    se ho ragione, ti vengo a cercare fra migliaia di stelle e ti trovo :-)

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  2. Che tenero che è :-)

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  3. mi ero persa questo post...e sorrido leggendolo perchè penso che, stella o cenere, in quel momento qualcosa tuo padre ha percepito....ma che avesse un nipotino adorabile secondo me lo sapeva già....

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