giovedì 26 marzo 2009

A papà?

Il quarto giorno col papà in trasferta ormai volge al termine.

Stasera Gabo, al mio ritorno, mi ha fatto delle feste commoventi, riempiendomi di baci e abbracci. In genere io torno quando il papà è già a casa e a volte viene a salutarmi con un bacino, ma spesso non mi fuma proprio. Quindi questo è un lato positivo.

Per il resto, alcune amiche con mariti trasfertisti mi avevano tranquillizzato. Anzi, a loro dire avrei avuto modo di vivere momenti speciali, tutti nostri. Ma, a parte i baci e abbracci di stasera, così non è. Tutta colpa dei miei orari di lavoro del cavolo, che mi costringono ad arrivare a casa alle 20 passate. Così fino a quell'ora Gabo sta con la tata, che gli prepara anche la pappa. Poi, quando io ho finito di cenare, abbiamo tempo a malapena per prepararci per la nanna...

Comunque, al momento, Gabo non sembra risentire dell'assenza del padre. E' stato importante prepararlo a cominciare da un paio di settimane prima della partenza, spiegandogli che papà avrebbe preso un aereo (discorso che lo intriga molto)  e sarebbe stato lontano per lavoro per qualche giorno, in Cina, dove si fa cin-cin-cin. E Gabo fa cin-cin-cin e ride. Così gli abbiamo posto la questione in modo anche divertente.

In queste notti si è svegliato spesso, ma direi che sia tutta colpa del mal di pancia da tata dua (=stitichezza). Un paio di volte l'ha fatta nel sonno, con risveglio piagnucoloso e cambio veloce in semi-oscurità per non svegliarlo troppo. E ogni volta che si è svegliato, ha chiesto: "A papà?". E la mia risposta è sempre: "Papà è in Cina, poi torna". Tra qualche giorno comincerò a dire: "Papà torna presto". Tanto il senso del tempo, ovviamente, ancora Gabo non ce l'ha.

Con il papà, causa fuso orario, le comunicazioni avvengono la mattina alle 7 via telefono o skype, ma Gabo per ora non ha mai voluto salutarlo (d'altra parte, in questo periodo, fa così anche con me: quando è con la tata e io li chiamo non mi vuole parlare; e si comporta allo stesso modo con le nonne, mentre in passato era stato molto loquace). E anche vederlo via webcam non gli interessa: il primo giorno continuava a guardare e a indicare un'immagine di Barbapapà che avevo salvato sul desktop, e non si è nemmeno accorto che al centro dello schermo c'era il Veropapà!

Mi ha intenerita molto un episodio avvenuto lunedì sera. Stavamo guardando L'era glaciale, che conosce solo da pochi giorni ma che lo appassiona (Gabo lo chiama jaj, che in gabrielese vorrebbe dire Scrat, ovviamente il suo personaggio preferito). Per chi non lo conosce, è la storia di tre animali preistorici (un mammuth, un bradipo e una tigre) che trovano un bimbo abbandonato e vivono mille avventure per riportarlo al padre. Gabo è rimasto molto colpito da questa vicenda, e mentre lo guarda esclama spesso bibo (bimbo) e papà. E l'altra sera, proprio durante una delle scene in cui il padre segue le tracce del figlioletto, ha detto, con l'espressione un po' sconsolata: "Papà, aeo, Cinna". Si è identificato in quel bimbo lontano dal padre, il mio amorottolo...

Ma papà torna presto, vedrai!

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