lunedì 23 luglio 2012

Un'ora al giorno leva il bimbo di torno

Menù settimanale di sopravvivenza per mamma full-time (a Bologna e provincia, ma facilmente replicabile altrove).

Lunedì: spazio giochi dell'Ikea (un oggettino da portare a casa lo trovo sempre)
Martedì: spazio bimbi dell'Esselunga (e puoi girare nell'intero centro commerciale)
Mercoledì: baby parking al Carrefour (con due piani di negozi, il tempo vola)
Giovedì: centro giochi dell'Ipercoop (la spesa la devo pur fare, no?)
Venerdì: se non viene la zia a giocare a casa nostra, ci resta sempre l'altra Ipercoop...

Al massimo lo lascio un'ora e mezza, sempre di pomeriggio: lui si diverte perché gioca con altri bambini e fa lavoretti, adora le vasche con le palline e in qualche modo si sfoga in un'area 'protetta'.

Aggiungo un paio di mattine a settimana la "Kidsville", spazio bimbi della palestra Virgin a cui ho iscritto Gabo per il solo mese di luglio (tariffa mensile ottima: 23 euro!). Così mi concedo pure una nuotata (al martedì) e un'ora di cardio-dance (al venerdì).

Il traguardo di metà settembre, con questa strategia, mi sembra più facilmente raggiungibile...

venerdì 20 luglio 2012

Ma tu pensa, un premio!

Sono stata lontana troppo tempo dal mondo-blog per conoscere questi meccanismi (ai miei blog-tempi, per dire, non esistevano i giveaway o i contest). Comunque pare che sono stata citata in una specie di blog-premio e spero di aver capito bene come e cosa fare. Nel caso, perdonatemi: con l'età (e il poco tempo per dedicarmi a queste faccende, nonostante la disoccupazione) i neuroni e le sinapsi decisamente perdono colpi... E poi, dai, ammettiamolo, mi sono emozionata a scoprirmi letta!



Le regole da rispettare per accettare il premio sono: 
segnalare sul proprio sito 5 blog con meno di 200 lettori, evidenziando i rispettivi link; 
lasciare un commento su questi blog per avvisarli del premio; 
ringraziare chi vi ha assegnato il premio; 
condividere con i lettori 5 cose su di sè che le persone non conoscono.

Allora, cominciamo.

Innanzitutto, ringrazio mammamanager per avermi assegnato questo premio

Passo quindi la palla (se ho capito bene, vuol dire che li premio...) a questi blog che apprezzo e seguo:

Cinque cose su di me? Uhm, proviamo:

1. non sono laureata e me ne dispiaccio (un anno di lingue straniere, poi un anno negli Usa, quindi iscritta a Scienze Politiche, dieci esami dati con media del 29, ma uscì il bando per la scuola di giornalismo che ammetteva anche diplomati... Laurea addio!);

2. non ho tatuaggi e, se mi guardo in giro (soprattutto in palestra), mi sento ormai una rarità;

3. non sopporto le cose di consistenza gelatinosa, soprattutto i cibi;

4. mi piacciono molto i serpenti (accarezzarli è un'esperienza terapeutica, e non sono mollicci come si pensa: vedi punto 3) tanto che avevo pensato di farmene tatuare uno sulla caviglia, ma ho desistito (vedi punto 2); 

5. adoro bere liquore d'anice, come il Ricard o il Pastis, con acqua e ghiaccio: sarebbe un aperitivo, ma io lo prendo volentieri come digestivo. 

E ora, avanti voialtre!

mercoledì 18 luglio 2012

La fatica di essere mamma full-time d'estate

Ometto tutte le incombenze tipiche della mattina, come preparare la colazione, tirare su i letti, lavarsi-lavarlo, vestirsi-vestirlo ecc. (routine già faticosa di per sé).
Ma la giornata di ieri è stata a dir poco massacrante, anche se in fondo divertente sia per me sia per Gabo.

Avevo deciso di fare un giro in città per riportare i libri alla biblioteca centrale, ma con una variante: il viaggio non in auto bensì con il treno locale. Un percorso di soli 15 minuti che con mio figlio non ho mai fatto, e la proposta gli è piaciuta così tanto da fargli venire in mente, di prima mattina, di giocare con un trenino avuto in regalo più di tre anni fa e un po' male in arnese. 
Ma la camera era occupata dalla pista di Cars, quindi occorreva smontarla. 
"Mamma, io non sono capace...".
Va bene, dai, vieni qui che ti aiuto. 

Non avevo mai smontato la pista né l'ho mai montata (e mai lo farò!): certe incombenze sono del papà. E se già mi stava poco simpatica, dopo aver smadonnato per mezz'ora appollaiata per terra a sganciare fermi e fascette con le unghie (addio smalto...), ho affettuosamente mandato qualche accidente a Babbo Natale per aver deciso di fargli quel regalo a sorpresa, oltretutto nemmeno richiesto... Colpa dei punti dell'Esselunga (la prossima volta ci prendiamo tre bottiglie di vino, va').

Archiviata la pista nell'armadio, un papà a questo cosa farebbe? 
Aiuterebbe il proprio figlio a montare il trenino e magari ci giocherebbe un po'.

E invece una mamma cosa fa? 
Oh finalmente il tappeto è libero, allora lo sbatto, poi penso che è l'occasione giusta per metterlo in lavatrice... Orpo, per liberare lo stenditoio bisogna ripiegare la biancheria asciutta e riporla. Be', certo, ora che il pavimento è libero, magari un giro di aspirapolvere... Già che ci siamo, e che dobbiamo montare la spazzola per il parquet, meglio pulire tutta la zona notte, no? 

Finalmente Gabo può montare il trenino. Oh, forse ho dieci minuti per lavarmi (il che vuol dire anche lavare il bagno, ovviamente). Ma dalla cameretta sento versi rabbiosi. Non faccio in tempo ad affacciarmi che il trenino è già smontato: "Non va più... Si è rotto". Mi riprometto di guardarci, magari era solo montato male (aveva fatto tutto da solo) oppure le pile della locomotiva scariche.

Vabbe', ci prepariamo per uscire (prendi i libri da riportare in biblioteca, la bottiglietta dell'acqua, un succo in brick, "e posso portarmi un gioco?". Sì va bene, scegli un gioco, manco dovessimo fare un viaggio di sei ore...). Sono le dieci di mattina e tornerei già a letto.

Il treno è puntuale e sono curiosa di vedere la reazione di Gabo: ha fatto solo una volta un viaggio in Frecciarossa, per una vacanza a Roma, ma aveva due anni e mezzo e non ricorda nulla. E lui cosa fa? Appena salito, si appoggia a me e chiude gli occhi mezzo assonnato... No comment.

Comunque, arrivati in città, prendiamo un bus e arriviamo in biblioteca. Lui prima gioca un po' con il computer a disposizione dei bambini (connesso alla pagina internet della Pimpa), poi sceglie un libro a caso e mi chiede di leggerglielo. In quel momento arriva un gruppo di una ventina di bimbi in età da materna che fanno un caos pazzesco, così improvviso una lettura collettiva e attiro l'attenzione di cinque o sei bimbi. Educatrici contentissime, Gabo un po' meno. Cambiamo stanza e passiamo una mezz'oretta a leggere. Un libro di Richard Scarry si conclude con alcuni giochi e indovinelli ma Gabo non riesce a capirli e ci innervosiamo entrambi. 

Ormai si è fatto mezzogiorno, forse ha fame, sicuramente è stanco. Di fronte alla biblioteca c'è un McDonald e ci dirigiamo lì. A lui, ovviamente, non interessa tanto il cibo (e quando mai??), piuttosto il giochino contenuto nell'Happy meal. In questo periodo ci sono dei simil-Zhu Zhu Pets, cricetini semoventi. Ne abbiamo già due 'veri' e uno mcdonaldese, così arricchiamo la collezione.

Finito il pranzo (che per Gabo consiste solo nelle quattro 'nuggets' di pollo e nel succo di pesca, visto che le patatine le schifa e il melone pure...), ci incamminiamo verso la stazione. A metà strada, però, mi viene un'idea (ok, lo ammetto, me le vado un po' a cercare...).
Gabo, vuoi andare subito a prendere il treno per andare a casa oppure ti va di fare un giro in un museo?
"Mu-se-o, mu-se-o!".
Quantomeno l'imprinting culturale sembra funzionare. 

Svoltiamo a sinistra e ci dirigiamo al museo civico medievale: una visita che risulterebbe ostica persino a dei laureati in storia, figuriamoci a un 5enne. Però riesco in qualche modo a rendergliela sopportabile e pure interessante, tra antichi fucili, spade, armature in ferro, codici miniati e un plastico della nostra città nel Duecento.

Finita la visita, affrettiamo il passo verso la stazione e finalmente torniamo a casa. Gabo mi chiede di vedere il dvd del film "La Gabbianella e il gatto", di cui aveva trovato il libro in biblioteca. Così si rilassa un po' e io ne approfitto per farmi una doccia e ridarmi lo smalto (distrutto dalla pista di Cars). Una delle mie rare concessioni alla vanità femminile...

Quel film dura troppo poco e Gabo mi chiede di giocare con i criceti. Va bene, giochiamo... "Mamma, mi è venuto in mente un lavoretto. Facciamo una gabbia per gli Zhu Zhu Pets?". Guardo tra la carta da riciclare, grande fonte di ispirazione, ma non trovo nessun cartone adatto all'uopo, poi mi viene in mente che già una volta avevamo trasformato una scatola in un castello e lo riciclo a sua volta come gabbietta.

Sono ormai le 16 ed è tempo di andare a fare un po' di spesa. Il che corrisponde alla mia "ora d'aria", grazie agli 'spazi bimbi' dei centri commerciali. Li stiamo frequentando un po' tutti, a turno... Gabo si diverte perché gioca con altri bimbi o fa lavoretti con le dade, e io mi godo un minimo di solitudine, seppure in mezzo a centinaia di persone...

Dopo la spesa, dobbiamo anche andare a ritirare la 'cesta' di frutta e verdura bio, impegno settimanale presso un Gruppo d'acquisto solidale. Quindi torniamo a casa, giochiamo un po' con i cricetini, intanto io svuoto la spesa e preparo l'acqua del bagno. Per lui è un altro momento di svago, per me un'altra fatica.

Cavoli, è già ora di cena... Accendo i cartoni e concordo il menù. Siamo solo noi due, il papà è in trasferta fuori città. Poi la solita routine serale: lavaggio denti, lettura e nanna. Quantomeno, alle 21.30 crolla senza troppe storie.

Stanotte alle 2 si sveglia urlando ZA! ZA! ZA! ZA! Forse sognava battaglie ninja... Corro in camera sua per rincuorarlo e lui mi fa: "Mamma, mi hai messo paura...". Barcollando torno in camera e riesco a riprendere sonno grazie ad un aiutino chimico che mi concedo da qualche giorno, dopo le battaglie notturne a casa della nonna in Appennino.

Stamattina alle 6,40 arriva nel lettone, si accomoda di fianco a me nel lettone e mi pone una domandina facile facile.
"Mamma, come si sono create le cose nel mondo?".

E un altro giorno è cominciato.

martedì 10 luglio 2012

Corpo a corpo

Sono in 'vacanza' con Gabo in una 'ridente' località dell'Appennino bolognese, a casa di mia madre, e mi trovo, per la prima volta, a dover dormire stabilmente in un letto matrimoniale con mio figlio. Finora era successo solo in casi di emergenza, come qualche febbrone, o al massimo per un paio d'ore, durante tentativi - fallimentari - di far riaddormentare mio figlio in occasione dei suoi risvegli precoci, tipo alle 5 di domenica mattina. Ma 'dormire' una notte intera, più notti intere, nel lettone con mio figlio, è un'esperienza fisicamente devastante. Nella parte centrale della notte, infatti, mi trovo a ingaggiare una lotta corpo a corpo. Mi dà testate nelle ascelle, calci nelle cosce, manate diffuse... Il tutto dormendo. LUI. Poi, verso l'alba, trova finalmente la pace e fai fatica persino a percepirne il respiro. Saranno incubi? O solamente quell'argento vivo che non lo fa mai stare fermo nemmeno quando guarda la tv?? So soltanto che ieri mattina, appena sveglio, ha annunciato raggiante: "Ho fatto un sogno bellissimo!" (Che picchiavi la mamma tutta notte per caso??) "Che andavamo in edicola e la nonna mi comprava un sacco di giochi!" (Fiu... Allora le testate sotto la mia ascella erano solo manifestazioni di gioia, vah). Pubblicato via iPhone

sabato 7 luglio 2012

Ritratto di buon compleanno

"Mamma, di che colore hai gli occhi? Ah già, azzurri...
E i capelli? Mmm. Gialli.
Non ti voltare.
Non sbirciare, eh!
Ecco mamma.
Auguri!"



giovedì 5 luglio 2012

Giochiamo ai Gormiti

"E adesso, giochiamo ai Gormiti".

Quella che Gabo mi ha fatto appena sveglio non era una richiesta, ma un'affermazione perentoria.
Ora, io il cartone animato dei Gormiti non l'ho mai visto e credo nemmeno mio figlio. Però i suoi compagni di scuola sì, ed evidentemente devono avergli 'insegnato' qualcosa.
E a Pasqua, ahimè, ebbi la bella idea di regalargli un sacchettone di Gormiti (al posto dell'uovo di cioccolato, che tanto avrei dovuto mangiare io perché lui lo snobba): ben 17 personaggi al prezzo-da-urlo di 6 euro, un affarone imperdibile trovato nel negozio di prodotti per l'infanzia usati in conto vendita che frequento ormai da sei anni.

Tra l'altro, quando sono rimasta incinta desideravo proprio un maschietto. Ma, in effetti, per una mamma avere una figlia femmina per certi aspetti può essere più facile. Perché se ti propone "Giochiamo con le Barbie" ti viene naturale, no?
In questi anni ho persino imparato a giocare a Ben 10, a Bakugan, a Beyblade, perché i cartoni animati li ho scientificamente studiati all'uopo...

Ma... come cavolo si gioca ai Gormiti??

martedì 3 luglio 2012

Mi presento (grazie a un'idea di Mamma Felice!)

Per tanti mesi ho abbandonato questo blog al suo destino, complice un periodo non facile della mia vita e - soprattutto - la fine di Splinder, la piattaforma su cui era nato. Traslocato qui su Blogger (grazie alla pazienza e professionalità di NexNova), è rimasto un po' nel limbo. Ma da pochi giorni ho ritrovato la voglia di tenere traccia dei piccoli-grandi avvenimenti della vita mia e di mio figlio. Ed è sicuramente merito anche di Mamma Felice, donna che ha tanto da insegnare e blogger fantastica. Cento ne fa e mille ne pensa, come la "caccia al blog-tesoro" che ha appena lanciato: un'ottima opportunità per presentarsi e per conoscere altre donne-mamme eccezionali. Ecco, dunque, il mio tentativo di presentazione, seguendo la traccia suggerita da Mamma Felice.

Carta di identità: mamma, moglie e giornalista (disoccupata: in cerca di un nuovo lavoro, possibilmente part-time, a partire da settembre 2012). 
Sto per compiere 47 anni e sono madre di un bambino di 5 anni e mezzo. Eh sì, primipara tardiva e molto fortunata, visto che sono rimasta incinta non appena si decise di provarci... Un'avventura raccontata giorno per giorno nel blog Oh oh... sono incinta! 
E il mio nick? Be', "ma dai, non ci credo!" fu la mia esclamazione quando vidi la parola INCINTA sul test di gravidanza, il primo che facevo e senza nemmeno aspettare un giorno di ritardo! Ecco quindi "madainoncicredo", ma le blog-amiche mi chiamano "madai" :-)
Nome del blog e obiettiviOh oh... sono mamma! è la naturale prosecuzione del mio blog sulla gravidanza. L'obiettivo è semplicemente di tenere un diario sulla crescita di mio figlio: "Lenticchia" quando era nella pancia e per i primi mesi di vita, poi "Gabo" quando era ormai diventato un 'lenticchione'.
Quattro anni fa aprii anche la breve parentesi di Oh oh... mi sposo! per raccontare i preparativi del mio matrimonio (ma questo blog l'ho abbandonato al suo destino: insomma, è sparito assieme a Splinder!). 
Da quasi un anno ho pure un altro 'sfogatoio', che ho cancellato e riscritto un paio di volte, sperando che sia un temporary blog: Oh oh... sono disoccupata! Al momento è diventato un raccoglitore dei miei esperimenti culinari, visto che sono sempre stata una frana in cucina. Ma non è mai troppo tardi, e mi sto impegnando a imparare!

Un buon motivo per seguirvi: credo che la condivisione con altre mamme sia utilissima. Finché i figli sono dei pupetti, si va alla ricerca di informazioni, trucchi e strategie per affrontare le grandi tappe, come lo svezzamento e lo spannolinamento. Quando i bambini crescono, il gioco si fa duro e noi mamme abbiamo bisogno di confronto su temi forse meno 'pratici' ma più delicati. Ed è più facile confrontarsi tra 'pari-blogger' che non con altre mamme di compagni di scuola...

Due post che vale la pena leggere: non sono sicuramente i post 'migliori' o i più interessanti, ma sono in qualche modo dedicati alla figura paterna. che forse noi mamme-blogger trascuriamo un po'. 
Diamo dunque al papà quel che è del papà: Superpapi, scritto quando mio figlio non aveva nemmeno un anno.
L'altro invece è uno scritto dedicato A mio padre.

Come seguirvi: da qualche giorno, in pratica da quando ho ripreso ad aggiornare il blog, sono attiva su twitter con l'account @madainoncicredo

Indirizzo RSS feed: ehm... non ne sono sicurissima, ma forse è questo:
http://ohohsonomamma.blogspot.com/feeds/posts/default
(non conosco ancora bene la piattaforma di Blogger!)