lunedì 8 settembre 2008

Gabrielese

La prima settimana di mio rientro al lavoro è stata fagocitante. Oggi, invece, comincia la rentrée di Gabo: abbiamo ottenuto il trasferimento in un nido più vicino a casa, quindi dovrà fare un re-inserimento lunghino, di un paio di settimane almeno, contro le quattro dell'inserimento "classico" e l'unica settimana di re-ambientamento per i vecchi iscritti. Purtroppo non sarò io ad accompagnare Gabo in questa esperienza: impossibile per me prendere due settimane di permessi o ferie, quindi abbiamo incaricato una tata. Speriamo bene...

Intanto, registriamo un po' di nuove parole. Possiamo definire conclusa la fase della lallazione, anche se il vocabolario di Gabo resta composto, al momento, da parole composte da una stessa sillaba raddoppiata. Pare che sia una delle tecniche che usano i bimbi: c'è chi imita la parola, magari sbagliando, e chi invece prende una sillaba (iniziale, finale o mediana) e la raddoppia. Ed è questa tecnica la prediletta di Gabo.

Come parole corrispondenti all'originale annoveriamo, a tutt'oggi:
mamma, papà, nonna, nanna, ciuccio, pappa (ma questa l'ha pronunciata pochissime volte, essendo lui disinteressato all'argomento...).

Poi alcuni termini onomatopeici o quasi:
(cane), mimmi (gatto, ed è la parola di gabrielese che mi piace di più perché la trovo dolcissima, oltre che originale), ciù-ciù (treno), "ch-ch" (il verso del cavallo insomma, non so come scriverlo), bò-bò (rumore forte, di porta che sbatte o palloncino che scoppia).

Quindi diversi termini di etimologia incerta o riferibili ad una sillaba raddoppiata:
titti (rotto, ed è l'ultima parola acquisita), lala (acqua, da bere ma anche nel senso di piscina, fontana, con la variante lale per il mare), tata (c@cc@, ma anche, per estensione, sporco e spazzatura), scè-sce (ascensore), cì-cì (autobus: questa è un mistero!), ne-ne (auto, sia "vera" che giocattolo, forse derivata da "macchinina"), bi-bi (bimbo, bimba, bimbi).

Cominciamo poi ad individuare anche delle piccole frasi. La prima di cui mi sono resa conto mi ha anche fatto capire che Gabo comincia ad avere memoria dei fatti, anche accaduti diversi giorni prima, e li racconta. E' successo quando, passando in un certo punto vicino a casa, ha cominciato a dire "Bò-bò; tata!" e a ripeterlo diverse volte, finché ho capito che si ricordava che proprio lì, un paio di giorni prima, gli era scoppiato un palloncino in mano, poi io ne avevo raccolto i pezzi e li avevo buttati nel cestino. E ha ripetuto questa pantomima anche ieri, a due settimane abbondanti da quando è successo il fattaccio, che evidentemente l'ha colpito molto.

Ma il vero ritornello che ama ripetere Gabo (e speriamo che gli passi presto...) è E' MIA! MIA MIA MIA!!! Ovviamente per indicare un oggetto che gli piace, un gioco, una penna, che sia veramente suo o di qualcun altro non importa: in genere segue lagna perché quell'oggetto gli viene tolto.

Un paio di volte ha anche detto "mia mamma" e "mamma mia", e questa è l'unica variante che mi piace...

2 commenti:

  1. quando cominciano a farsi capire, a ricordare le cose, a parlare con noi...ci fan capire quanto grandi sono diventati!!!!

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  2. Dev'essere un'emozione unica...

    Le prime parole... un bacio a entrambi.

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