Ieri pomeriggio, sul display del cellulare, è comparsa quella parolina di quattro lettere tanto temuta da noi mamme: "Nido".
"Lenticchia ha 39 di febbre, gli è salita improvvisamente, respira male, gli abbiamo messo il ghiaccio in testa... Ti aspettiamo".
Cerchi il papà per avvertirlo, cerchi la tata per dirle di non andarlo a prendere al nido, cerchi di afferrare la cartellina giusta con i documenti che ti servono per finire quell'articolo che va consegnato entro 24 ore e speri di riusicre a scriverlo da casa... Scappi dall'ufficio con la coda bassa, perchè senti gli sguardi di disapprovazione dei colleghi, anche quelli che sono papà (di mamma ce n'è una sola: io). Corri alla macchina, e ovviamente non ti ricordi dove l'hai parcheggiata. Imprechi contro tutti quegli automobilisti tonti che bloccano il traffico e ti fanno prendere tre rossi prima di superare l'incrocio. Chiami il nido per dire che stai arrivando e che non è colpa tua se tardi, ma sai, il traffico... Becchi la dada più tonta che risponde al portatile, poi si dimentica di passarti alla sezione di tuo figlio e così blocca il telefono e non riesci più a richiamare, proprio mentre sei in coda per lavori stradali...
Arrivi trafelata e trovi tuo figlio seminudo, nel passeggino, con un guanto di gomma in testa pieno di acqua fredda. Dorme, è tutto rosso in faccia, per la dada è solo una febbre di gola. E infatti è quel che il pediatra ti dirà la mattina dopo durante una visita prenotata due mesi fa per la visita di controllo del 12° mese.
Abbiamo interrotto così il record delle due settimane consecutive al nido. La prossima puntiamo a farne tre. Per fortuna ha tenuto botta fino al compleanno e soprattutto fino alla festa...
Ora si profila l'ennesimo weekend casalingo. Argh.
"Lenticchia ha 39 di febbre, gli è salita improvvisamente, respira male, gli abbiamo messo il ghiaccio in testa... Ti aspettiamo".
Cerchi il papà per avvertirlo, cerchi la tata per dirle di non andarlo a prendere al nido, cerchi di afferrare la cartellina giusta con i documenti che ti servono per finire quell'articolo che va consegnato entro 24 ore e speri di riusicre a scriverlo da casa... Scappi dall'ufficio con la coda bassa, perchè senti gli sguardi di disapprovazione dei colleghi, anche quelli che sono papà (di mamma ce n'è una sola: io). Corri alla macchina, e ovviamente non ti ricordi dove l'hai parcheggiata. Imprechi contro tutti quegli automobilisti tonti che bloccano il traffico e ti fanno prendere tre rossi prima di superare l'incrocio. Chiami il nido per dire che stai arrivando e che non è colpa tua se tardi, ma sai, il traffico... Becchi la dada più tonta che risponde al portatile, poi si dimentica di passarti alla sezione di tuo figlio e così blocca il telefono e non riesci più a richiamare, proprio mentre sei in coda per lavori stradali...
Arrivi trafelata e trovi tuo figlio seminudo, nel passeggino, con un guanto di gomma in testa pieno di acqua fredda. Dorme, è tutto rosso in faccia, per la dada è solo una febbre di gola. E infatti è quel che il pediatra ti dirà la mattina dopo durante una visita prenotata due mesi fa per la visita di controllo del 12° mese.
Abbiamo interrotto così il record delle due settimane consecutive al nido. La prossima puntiamo a farne tre. Per fortuna ha tenuto botta fino al compleanno e soprattutto fino alla festa...
Ora si profila l'ennesimo weekend casalingo. Argh.