martedì 15 settembre 2009

Questioni di principio

Il primo giorno di scuola materna è stato segnato da una notte agitata per vari motivi, una pioggia battente e un'enunciazione di principio al momento del pranzo: "No, io non mangio", ha subito dichiarato Gabo quando, a mezzogiorno, ha visto arrivare la pappa...

Insomma, pare che tutto sia andato bene. Molto bene. "Pure troppo, come primo giorno", mi ha detto Tina, la maestra "anziana", che poi avrà la mia età ma mi sembra la decana della scuola, visto che alle due riunioni a cui ho partecipato (quella informativa dell'istituto comprensivo, in febbraio, e quella specifica della scuola, giovedì scorso) ha parlato solo lei. L'altra maestra, Betta, invece è nuova di quest'anno e ci ho scambiato appena due parole.

Forse perché tutti provengono dal nido, pare che non ci siano state malinconie di alcun tipo. Oggi l'inserimento prevedeva la presenza di sette bambini su 20; tra due giorni altri sette, poi la prossima settimana si aggiungeranno gli ultimi sei. L'orario previsto era con entrata tra le 8 e le 9 e uscita fra le 13 e le 13,45: a differenza di tante altre scuole dell'infanzia, infatti, hanno richiesto espressamente che i bambini restassero fino a dopo pranzo. Tra 15 giorni potranno restare tutti a nanna, con uscita tra le 16 e le 16.30.

Alle 8.30, quando l'ho portato a scuola sotto la pioggia, ha subito riconosciuto l'istituto, dove era stato in giugno assieme ad alcuni compagni di nido: "Quetta è la mia cuola!", ha detto. E' entrato in classe senza problemi e ha cominciato subito a curiosare attorno. D'altronde era da tempo che lo preparavo dicendogli che alla scuola materna avrebbe trovato tanti giochi... e tanti bimbi con cui giocare. E dopo un'intera giornata passata in casa, ieri, per la pioggia, aveva decisamente voglia di cambiare ambiente. L'ho salutato, gli ho chiesto un bacio (che mi ha dato, e non è sempre così...) e mi sono avviata verso l'uscita. Gli ho dato un'ultima occhiata e mi sembrava giusto un tantino perplesso.

Quando sono andata a prenderlo, assieme alla nonna, era seduto in braccio alla maestra Betta, ma tranquillo, e guardava dei libri assieme ai compagni. Ci ha visto, ha sorriso e ci è venuto incontro, ma senza particolari scene. Mentre la nonna gli metteva la giacca, ho scambiato due chiacchiere con le maestre, che mi hanno soltanto riferito del suo digiuno annunciato e, peraltro, atteso. "Quando abbiamo visto il suo rifiuto, abbiamo letto il foglio e, come primo giorno, non abbiamo insistito", mi ha spiegato Tina. E' andato in bagno tre volte per fare la pipì, e non mi hanno segnalato altro.

E ora speriamo che continui come è cominciata, questa nuova, grande esperienza. Anche perché in casa abbiamo, purtroppo, dei pensieri familiari non di poco conto... Incrociamo le dita.

N. B. Per la cronaca, nemmeno io ho pianto né mi sono commossa. E un pochino quasi mi dispiace! Ma ho veramente tanti altri pensieri per la testa...

Nessun commento:

Posta un commento