giovedì 23 aprile 2009

Si parte!

Treno e hotel sono prenotati: domani si va a Roma! O anche a "Mova", come dice Gabo...

Sono curiosa di vedere come vivrà l'esperienza del ciuf-ciuf: mi sono premunita di album con sticker e un giochino nuovo (la classica "busta delle sorprese" in edicola: "Bob the builder" a 5 euro), ma tanto credo che per tre ore non faremo altro che passeggiare su e giù, anche perché i bimbi fino a 4 anni non pagano, ma non hanno nemmeno il posto a sedere...

Alla fine, tra viaggio e pisolino, in pratica avremo solo una mattina e due mezzi pomeriggi a disposizione. E per la mattina di sabato ho preparato un doppio programma: in caso di pioggia, si va al museo dei bambini Explora (ingresso prenotato on line alle 10); se il tempo sarà clemente, invece, la meta sarà il Bioparco. Per il resto, giretti a piedi, magari con un po' di shopping. E, soprattutto, cercherò di vedere la mia amica americana Cathy che in questi giorni è a Roma col marito e che non vedo da una ventina d'anni: ci siamo ritrovate da poco grazie a Facebook (in fondo è nato per questo, no? Anche se alla fine ci si perde tempo a fare giochini scemi...).

Certo che la nanna pomeridiana, in questi casi, è un po' un impedimento. Ma fargli saltare il pisolino potrebbe pregiudicare le serate, più che altro perché dovremo cenare sempre in ristoranti, e per Gabo è una mezza tortura. In ogni caso, ovviamente ci portiamo il passeggino, così sfoggeremo anche la nostra nuova targa comprata on-line su sononato.it!

martedì 21 aprile 2009

Quando fuori piove

"Mamma, fuoi".
Gabo ha le idee chiare, domenica mattina: vuole uscire. Il cielo è grigio, non promette bene, ma con calma ci vestiamo e ci prepariamo per fare un giretto. Tutt'al più, andiamo in centro in macchina a comprare il giornale. Ma non faccio in tempo ad allacciargli le scarpe che si scatena il diluvio...
"Gabo, non possiamo uscire, piove forte, guarda...".
E lui, serafico: "Bello!". Che in realtà vuol dire: "Embè, che mi importa, prendiamo l'ombrello".
Ma non è proprio il caso di uscire, oltretutto a pranzo abbiamo un ospite. Trattiamo per la visione di "Cars".

Nel pomeriggio, appena si sveglia dal riposino, reitera la richiesta: "Mamma, fuoi".
Ma piove forte.
Faccio una veloce ricerca su internet, per vedere se la città offre qualche opportunità per un pomeriggio piovoso con bimbo di due anni e mezzo.
Nulla di nulla.

Mi viene l'illuminazione: "Andiamo a fare un giro all'Ikea".

Sì, lo so, è triste pensare che l'unica alternativa ad una domenica piovosa sia un centro commerciale, ma questo offre la città se non hai parenti con bimbi da andare a trovare, né d'altra parte ti puoi auto-invitare a casa di un amichetto all'ultimo momento.

Arriviamo all'Ikea e, ovviamente, la mia stessa idea era venuta a centinaia di famiglie. E' l'unica attività aperta tutte le domeniche, nessun altro centro commerciale oggi fa aperture straordinarie. Troviamo parcheggio lontano e comunque per Gabo è una festa correre sotto la pioggia.
All'ingresso vedo una ventina di genitori accalcarsi in coda per lasciare i bambini al "parking", dove la mega-vasca con le palline e tanti giochi guidati da educatrici rappresentano l'unica possibilità di svago della città. Gabo è ancora troppo piccolo (accettano bimbi dopo i 3 anni) e quindi prendiamo l'ascensore per dirigerci al reparto delle camerette.
Lì c'è un piccolissimo scivolo, con tanti "duenni" in fila. Gabo fa su e giù per una dozzina di volte, poi ci spostiamo in una cameretta, dove si diverte per un po' con una lavagna e altri giochi, poi di nuovo sul carrellino e via, alle casse, senza nessun acquisto, anche perché l'attesa per pagare è almeno di mezz'ora.

Ecco, domenica pomeriggio ce la siamo "passata" così.

Ma è possibile che una città che si considera "amica dei bambini e delle bambine" non offra un luogo dove passare un'oretta in una domenica di pioggia??

mercoledì 15 aprile 2009

Gita dentro porta

Per Pasquetta non avevamo programmato nulla: le previsioni davano brutto tempo. Ma al risveglio c'era un sole così invitante che abbiamo provato ad organizzare la classica gita "fuori porta", magari con pranzo in agriturismo. Dopo un paio di telefonate, però, ci siamo resi conto che era troppo tardi: tutto esaurito.

Così, abbiamo optato per una gita "dentro porta". E la scelta è stata azzeccatissima! Siamo infatti andati ai Giardini Margherita, classico parco bolognese dove non eravamo mai stati con Gabo. Che ha subito gradito la novità, prima ammirando le tartarughe e le anatre nel laghetto (senza accorgersi della tanta immondizia galleggiante...), poi divertendosi sulla giostra-trenino dove siamo saliti per un giretto. Ma, soprattutto, si è divertito un mondo sui tappeti elastici, dove ha saltato per la prima volta!

Proprio ai tappeti abbiamo incontrato una sua compagna di nido, anzi, direi la sua compagna preferita, visto che il suo nome - Ginny - è stato il primo che ha pronunciato un paio di mesi fa. Anche i genitori di Ginny non avevano programmi particolari, così abbiamo improvvisato un pranzo in un family restaurant, Babette, nel centro di Bologna. Ed è stata anche questa un'esperienza decisamente positiva, da ripetere assolutamente: prima di tutto, perché è proprio destinato a famiglie con bambini piccoli, quindi nessuno ti guarda male se tuo figlio fa un po' di baccano; inoltre, ovviamente, c'è abbondanza di seggioloni (particolare non trascurabile) e diversi menù a misura di bimbo; infine, soprattutto, c'è una sala giochi con tanto di educatrice che intrattiene i piccoli ospiti, permettendo ai genitori di consumare il pasto in tranquillità!

Nel pomeriggio, giro al parco sotto casa con la nuova passione di Gabo: la sua "vavva", ovvero la moto elettrica, che è rimasta parcheggiata per mesi in un angolo della cucina e snobbata fino a poche settimane fa. Un giorno, però, ci è salito sopra e ha fatto un giretto in casa dribblando i mobili come se non avesse mai fatto altro. E ora che finalmente è arrivata la bella stagione può sfoggiarla anche all'aperto. E' buffissimo vedere come si "stima": passa di fianco ai bimbi e dice "mia vavva"! Però la cede volentieri agli amichetti per un giro. E' proprio un temerario, perché si diverte a fare le ginkane in mezzo ai passanti, ma per ora non ha mai investito nessuno. Ed è bene che si sfoghi così, perché è da quando era nella pancia della mamma che gli diciamo "tanto il motorino non te lo compriamo".

(Seeee.... ne riparliamo tra una dozzina d'anni!)

giovedì 9 aprile 2009

Progressi e regressi (2)

Negli ultimi giorni Gabo ha cominciato a pronciare un maggior numero di parole. Spesso storpiate a modo suo (non c'è verso di fargli pronunciare la "c" dura...), ma alcune anche corrette e con frasi di senso compiuto. Da un paio di giorni, ad esempio, nel tardo pomeriggio dice "ho sonno". E per forza... al nido fa un pisolino di appena un'oretta (poi recupera il sabato, fino a quattro ore!) e la mattina è sempre un'allodola (in media si sveglia alle 6).

E finalmente ha conquistato la sua prima parola di tre sillabe: manina. La chiede prima di uscire di casa, perché ha paura delle macchine. Così lo rassicuro: "Se dai la manina alla mamma, alla dada, alla nonna o al papà, non ti succede niente". Questa, infatti, è anche l'età delle prime paure: vedo i suoi coetanei che stanno sviluppando quella del buio o dei cani, ad esempio. Gabo al momento ha molta paura delle auto, che chiama sempre vavva come le moto, e quando sente il rumore di un motore, anche in lontananza, si aggrappa alle mie gambe.

Però ha imparato a interpretare il semaforo. Quando è rosso esprime il suo disappunto: "No, sosso...". Quando invece è verde, esclama contento: "Vevve, via, tve!".
("Via tve", in gabrielese, deriva da "uno, due, tre, via!").

Ed è già un po' meteoropatico... se è nuvoloso, annota con tristezza: "Sole via...". Se è bello, invece, ride: "Sole c'è!".

Il suo modo di costruire le frasi, comunque, è curioso: in pratica, usa il genitivo sassone. Così, per dire "l'auto di papà", dice "papà vavva" e così via.

E questi sono i progressi...

Sul fronte dei regressi, invece, devo registrare il suo assoluto disinteresse per il vasino. Ho anche provato a comprargli il riduttore per il w.c. ma proprio non ne vuole sapere. Peccato, perché un paio di mesi fa si divertiva moltissimo a fare pipì nel vasino. Per il momento non insisto e aspetto che mi dia un nuovo segnale. Ma entro l'estate lo spannolinamento deve essere concluso. Sperando che a settembre cominci la scuola materna...

lunedì 6 aprile 2009

Ventosa

Il papà è tornato venerdì sera dalla Cina e Gabo è stato contentissimo.

Anche se non lo dava a vedere, ha patito l'assenza del padre: in questi giorni è peggio di una ventosa. Non è voluto stargli lontano nemmeno dal barbiere: sono riuscita a toglierglielo di dosso solo perché non volevo che si riempisse di capelli!

Tutto bene, insomma.

Ora, però, il mio pensiero è rivolto alla tragedia in Abruzzo e in particolare ai tanti bambini vittime del terremoto.