Venerdì si è conclusa la prima settimana intera per Gabo nel nuovo nido, compresa la nanna pomeridiana, che per ora non ha dato alcun problema. L'inserimento - o meglio, nel suo caso, ambientamento - in sostanza si può dire concluso. Sarebbero dunque bastate due settimane, se non ne avessimo persa una per il primo raffreddore stagionale (tra l'altro, a lui è andata bene, visto che se l'è cavata in quattro giorni mentre io in pratica sono a casa dal lavoro da due settimane: domani dovrei tornare, ma ho ancora una gran tosse...).
La prima settimana è andata così: tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30, compresa la pappa (che per Gabo equivale a mezza pagnottella, visto che tutto il resto lo rifiuta). Lunedì e martedì con compresenza della tata per tutto il tempo (era prevista la mamma, ma non ho avuto modo di andarci...), gli altri tre giorni con distacchi progressivi, tipo mezz'ora il mercoledì, un'ora il giovedì e due ore il venerdì (ma la tata restava sempre all'interno del nido, perché era stata allestita una specie di sala d'attesa per le mamme).
Per la seconda settimana è stata seguita questa tabella: il lunedì dalle 9.30 alle 12.30, con distacco totale; il martedì dalle 9 alle 15, quindi con prima nanna al nido, ma con la mamma pronta ad andarlo a prendere appena si fosse svegliato (e in questo caso sono riuscita ad andarci io, visto che ero in malattia...); dal mercoledì in avanti orario (quasi) pieno, quindi dalle 9 alle 16.30, compresa la merenda verso le 15.30. In realtà Gabo è iscritto al prolungamento orario, ovvero fino alle 18, ma non credo che inizierà già la prossima settimana. Finora è stato proprio bravo e non vorrei abusare della sua duttilità.
Insomma, per il momento siamo proprio contenti di questo nido. A pelle, dopo appena due settimane di frequenza, ci sembra nettamente migliore rispetto a quello dell'anno scorso, che non a caso era la nostra ultima scelta in graduatoria, ma lì si era liberato subito un posto e fummo praticamente costretti ad accettare (il rischio era di rimanere fuori per l'intero anno...). E mi dispiace dirlo, ma guarda caso questo è un nido privato, realizzato e gestito in convenzione col Comune. Quindi, a parte che la struttura ha poco più di un anno di vita ed è stato costruito secondo i principi della bioarchitettura, il personale è privato. Non so se sia questo che fa la differenza, ma l'anno scorso una delle educatrici del nido comunale mostrava davvero insofferenza ogni volta che portavi tuo figlio al nido. E se poi capitava che in 9 ore facesse pure la c@cc@ lì (ai lattanti, sapete com'è, capita...), uh, come te lo faceva pesare, che era toccato a lei cambiarlo!
Lo so, non c'entra il contratto pubblico e privato, è una questione di persone. Si può beccare bene o no. A pensare male si fa peccato, però...
La prima settimana è andata così: tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30, compresa la pappa (che per Gabo equivale a mezza pagnottella, visto che tutto il resto lo rifiuta). Lunedì e martedì con compresenza della tata per tutto il tempo (era prevista la mamma, ma non ho avuto modo di andarci...), gli altri tre giorni con distacchi progressivi, tipo mezz'ora il mercoledì, un'ora il giovedì e due ore il venerdì (ma la tata restava sempre all'interno del nido, perché era stata allestita una specie di sala d'attesa per le mamme).
Per la seconda settimana è stata seguita questa tabella: il lunedì dalle 9.30 alle 12.30, con distacco totale; il martedì dalle 9 alle 15, quindi con prima nanna al nido, ma con la mamma pronta ad andarlo a prendere appena si fosse svegliato (e in questo caso sono riuscita ad andarci io, visto che ero in malattia...); dal mercoledì in avanti orario (quasi) pieno, quindi dalle 9 alle 16.30, compresa la merenda verso le 15.30. In realtà Gabo è iscritto al prolungamento orario, ovvero fino alle 18, ma non credo che inizierà già la prossima settimana. Finora è stato proprio bravo e non vorrei abusare della sua duttilità.
Insomma, per il momento siamo proprio contenti di questo nido. A pelle, dopo appena due settimane di frequenza, ci sembra nettamente migliore rispetto a quello dell'anno scorso, che non a caso era la nostra ultima scelta in graduatoria, ma lì si era liberato subito un posto e fummo praticamente costretti ad accettare (il rischio era di rimanere fuori per l'intero anno...). E mi dispiace dirlo, ma guarda caso questo è un nido privato, realizzato e gestito in convenzione col Comune. Quindi, a parte che la struttura ha poco più di un anno di vita ed è stato costruito secondo i principi della bioarchitettura, il personale è privato. Non so se sia questo che fa la differenza, ma l'anno scorso una delle educatrici del nido comunale mostrava davvero insofferenza ogni volta che portavi tuo figlio al nido. E se poi capitava che in 9 ore facesse pure la c@cc@ lì (ai lattanti, sapete com'è, capita...), uh, come te lo faceva pesare, che era toccato a lei cambiarlo!
Lo so, non c'entra il contratto pubblico e privato, è una questione di persone. Si può beccare bene o no. A pensare male si fa peccato, però...