giovedì 31 luglio 2008

Valigie

Sono alle prese con l'incubo-valigie. Anche quando ero non-mamma avrei voluto teletrasportarmi direttamente in vacanza... figuratevi adesso che, oltre a me, devo pensare anche all'armamentario di Gabo.

Do con terrore uno sguardo alla mia listona preparata l'anno scorso per una vacanza di un mese e mezzo in appartamento in affitto: stavolta staremo due settimane - in un appartamento trovato via internet e di cui quindi ignoriamo del tutto la dotazione - ma la sostanza non cambia. Qualcosa dalla lista va tolto, altro va aggiunto.

Perciò, saluti e baci, ché ho un po' da fare.

Ci si rilegge-risente-rivede dopo ferragosto!

martedì 29 luglio 2008

Te-te

E' tanto tempo che non scrivo qui, ma tanto ci pensa la mia mamma a scrivere per me.

Però volevo dire che adesso so tante parole. La mamma dice che sono ancora alla fase della lallazione, perché ripeto solo delle sillabe uguali, ma tanto loro mi capiscono lo stesso.

Ad esempio so chiedere quando voglio vedere i cartoni che mi piacciono tanto. Si chiamano Teletubbies ma è troppo difficile, allora dico te-te. Però da qualche giorno la mamma mi ha fatto scoprire un cartone troppo bello, che poi non è un cartone, perchè sono delle figure di plastica che si muovono lente e parlano lente, così io capisco tutto proprio come con i te-te. Si chiama "Pat il postino". C'era un dvd in regalo assieme ai Teletubbies e una volta me l'ha fatto vedere e a me piace soprattutto il micetto di Pat che si chiama Jess. Così hanno comprato un dvd con sei episodi e la mamma mi fa vedere questo cartone quando faccio l'aerosol per la tosse perché sto buono buono.

Però a me piacciono anche i libri, quelli che mi legge mamma e che poi io prendo in mano e li apro e chiudo e li sbatto per terra perché mi diverto.

La mamma ora mi ha aperto anche una libreria virtuale tutta mia! Per ora ci sono pochi libri ma perché la mamma ancora non ha avuto il tempo di inserirli tutti. L'importante è che i libri mi piacciono come a mamma e papà.

lunedì 28 luglio 2008

Nido ciao ciao

Venerdì scorso è stato l'ultimo giorno di "scuola" per Gabo.
Se devo fare un bilancio di questo anno di nido, è perlopiù negativo.
Mi spiego: ovviamente, è stato utile (necessario, anzi, indispensabile), visto che sia io sia il papà lavoriamo tutto il giorno. Ma non è stata un'esperienza "educativa".
Credo che molto dipenda dal rapporto che (non) ho avuto con le educatrici. Intanto, ne ha cambiate cinque in un anno: una è andata in pensione (a fine maggio), un'altra si è assentata per un intervento già in primavera. L'unica che è rimasta per l'intero periodo era quella "antipatica", a me e di riflesso anche a mio figlio.

Poiché Gabo restava fino alle 18, con il "prolungamento orario" dalle 16.30 curato da una ragazza (dolcissima) di una cooperativa, quando lo andavamo a riprendere (in genere il papà) tutto quello che riuscivamo a sapere della sua giornata era una riga in un foglio, in cui compariva solo se aveva mangiato (e il risultato, al 90%, era NO minestra, NO pietanza, SI' frutta) e se era andato di corpo...
Nient'altro.
Dopo l'assenza per due mesi per gastroenterite, avevo cominciato a chiamare tutti i giorni verso le 14 per sapere come era andata. E le dade mi dicevano al massimo "ha giocato un po' con la pappa, ha smangiucchiato un po' di pane" ecc.ecc. Tutto qua. Telefonate totalmente inutili, per cui smisi di chiamare.

E quando, a maggio, ho chiesto di potere avere un colloquio personale con le educatrici, mi hanno detto che non sarebbe stato possibile, perché non c'era tempo, e quella andava in pensione, e quell'altra era malata ecc.ecc.

Degli 11 mesi di vita di Gabo al nido, mi resta un quadernone con alcune fotografie (tutte più o meno del periodo dell'inserimento, o comunque dell'inverno) e nient'altro di personale.

Avrei voluto sapere com'era il suo rapporto con gli altri bambini, ad esempio.
Invece, non so nulla di quello che è stata la sua vita per 9 ore al giorno.

Be', dall'anno prossimo si cambia nido: abbiamo ottenuto il trasferimento in un asilo più vicino a casa.
E spero che l'esperienza sia più positiva e più "partecipativa"...

sabato 26 luglio 2008

Routine della nanna

Da qualche mese addormentare Gabo è diventato un piacere (quasi sempre, tranne le dovute eccezioni: se no, che regola è?).
Un momento speciale, tutto nostro.
Temo che le prossime due settimane al mare ci facciano perdere questa piacevole consuetudine: già in Tunisia, infatti, la routine era stata stravolta dalle circostanze.
Ho deciso quindi di fissare, su questa pagina, il nostro schema. Perché prima o poi non lo seguiremo più, ma non lo voglio dimenticare, visto che mi tiene piacevolmente compagnia da oltre un anno.

Da qualche settimana, tra l'altro, Gabo va a nanna una mezz'oretta più tardi del solito: verso le 21.30 e non più alle 21, come ha fatto da quando aveva pochi mesi. Credo che sia anche per un motivo di luce: ha un orario estivo e uno invernale, insomma.
E sempre da qualche settimana non dobbiamo più "intuire" il momento giusto per portarlo a nanna: lo fa quasi sempre capire lui, dirigendosi verso la sua cameretta oppure strusciandosi sul divano, e sempre salutando il papà con la manina o, certe sere, con un'abbracciatona.

Arrivati in camera, ci sediamo sulla sua poltrona, dove per i primi quattro mesi di vita l'ho allattato. Sarà anche per questo che il momento dell'addormentamento per noi è così intimo...
E qui comincia la routine, con la lettura.

Per circa un anno gli ho letto sempre, tutte le sere, lo stesso libro: Ninnananna ninna-o, consigliatomi dalla preziosa Michy76. E ha sempre funzionato. Poi, da un giorno all'altro, Gabo si è stufato (a ragione), ma io mi ero premunita per tempo di un'alternativa: Filastrocche delle stelle.
Per un paio di mesi abbiamo alternato queste due letture (ed è sempre lui a scegliere quale), ma da qualche giorno la scelta si è allargata ad altri libri che da mesi stanno sul suo comodino e finora rappresentavano letture "diurne": "Pandi mago" (questo è capace di volerlo sentire tre volte di seguito... ma piace molto anche a me) e un libriccino di cui farei a meno, ma a lui piace moltissimo: "Le potenti ruspe".

Finito il momento della lettura, ripeto sempre gli stessi gesti e le stesse parole, descrivendo le azioni che compio e soprattutto l'ambiente circostante. Ecco la "tiritera" che ripeto più o meno da un annetto, e da qualche mese con queste stesse testuali parole:

"Il libro della nanna è finito. Adesso lo mettiamo via, spegniamo la luce e accendiamo la nuvoletta*.
Vuoi un po' di latte?°
Adesso ci facciamo un po' di coccole, poi la mamma ti mette nel tuo lettino, dove ti aspettano il tuo amico Pandone, il Cucciolo-cuscino, l'Angioletto della luna, il libro magico, i cuscini con gli animali della savana; e sul muro ci sono i Teletubbies, che sono venuti apposta per te da Teletubbylandia.^
Sull'armadio, qui di fronte, c'è il tuo amico WinniePooh: WinniePooh che fa la nanna con la sua amica maialina, WinniePooh che mangia il miele con le sue amiche apine, e WinniePooh piccolino, che ha tanto tanto sonno, e vuole fare tanta nanna. Proprio come Gabriele.
In più, tutta notte, al tuo fianco, c'è Ciccio Riccio: piccolo piccolo, tenero tenero, morbido morbido. Tutto da coccolare e accarezzare.
Con tutti questi amici vicini, farai tanta tanta nanna, tutta la notte nel tuo lettino, fino a domani mattina".


Il "mantra" finale a volte funziona e spesso no (cioè: spesso capita che la notte si svegli e finisca direttamente nel lettone...). Ma mi piace ripeterlo così.

Questa è la versione "media" della tiritera, che allungo o accorcio a seconda della propensione al sonno che dimostra di avere Gabo. In genere, finito il monologo, è già semi-addormentato in braccio. Aspetto un paio di minuti, per essere sicura che sia veramente sulla via della nanna, mi alzo dalla poltrona e lo depongo nel lettino, senza dimenticare il finale del mio "rito":

"Adesso ti metto nel lettino così stai più comodo. Buona notte Gabriele (bacetto sulla fronte) e sogni d'oro!".

Lo so, magari a molte di voi sembrerà un'assurdità fare tutto ciò... ma per me, che torno a casa la sera alle 20 passate e non lo vedo dalla mattina alle 9, è veramente un momento di pace e di amore. Che, già lo so, presto o tardi mi mancherà. Tantissimo.



(*) L'Angel Care, che noi però abbiamo sempre usato solo come "baby-monitor" audio: le placche per il movimento del neonato, infatti, non le abbiamo mai montate.
(°) Tengo sempre pronto un biberon piccolino di latte, 100-120 ml al massimo: certe sere se lo scola, altre no.
(^) Posterino dei Teletubbies trovato in omaggio con un dvd. Idea, questa, copiata ad Estivill, una sera che provai ad applicare il suo metodo. Desistii dopo 2 minuti, ma il poster è rimasto lì.

lunedì 21 luglio 2008

Venti

Il ticker segnala che oggi "Lenticchia ha 1 anno e 8 mesi". Ovvero, 20 mesi. Un'altra cifra tonda, un'altra piccola tappa raggiunta...

Cucciolo mio, ogni giorno faccio fatica a staccarmi da te e portarti al nido, perché so che non ti vedrò per altre 11 ore... E lo so che staresti meglio a casa con me, e con il papà. Lo so anche perché durante la settimana dormi male, sei agitato e ti svegli in piena notta, e ti riaddormenti solo se vieni nel lettone. Nel weekend, invece, fai tutta una tirata fino a mattina.

Ma la vita, la nostra vita, è fatta così.

A volte la sera, prima della nanna, quando ti tengo in braccio e hai gli occhi già chiusi e il respiro si va facendo regolare, ti dico che "dobbiamo fare la magia"...

Perché solo una magia potrebbe darmi un lavoro con un orario più umano, che mi permetta di venirti a prendere il pomeriggio per passare un po' più di tempo assieme.

Però tra qualche giorno andremo di nuovo in vacanza, e staremo sempre assieme, prima al mare poi a casa, per un mese. E già temo la tua reazione quando ti dovremo inserire nel nuovo nido.

Aspetto la magia... Perché ce la meritiamo. Tutti e tre.

giovedì 17 luglio 2008

Astinenza

Per una settimana si era limitato a guardare con invidia gli addetti alle pulizie dell'hotel.
Ma appena rientrati a casa dalla vacanza tunisina, Gabo si è fiondato sul suo gioco preferito... ed è andato avanti per un'ora a pulire casa!












lunedì 7 luglio 2008

Lalla

Da qualche tempo Gabo ha una parola con un significato preciso, la seconda dopo (=cane, animale): è lalla, che significa acqua in tutte le sue forme.
Gabo ha sempre bevuto moltissima acqua sin da piccolino, quindi potete immaginare con questo caldo le bevute che si fa. E' una litania continua: lalla-lalla-lalla!!

Ma dice lalla anche quando indica la vasca del bagnetto o la fontana, dove si tufferebbe volentieri. Ieri, dietro una vetrata, ha visto la piscina che frequento io, e dove una volta è stato anche lui, e ha esclamato: lalla!

Gli abbiamo detto che da oggi sarà in un posto dove ci sono tante piscine e tanta lalla. Nel pomeriggio, infatti, si parte per la Tunisia. Sarebbe il nostro viaggio di nozze, ma molto probabilmente sarà una fatica infernale... passeremo il tempo a rincorrerlo, per evitare che si tuffi da qualche parte!