martedì 2 ottobre 2012

Sereno, con qualche velatura...

Il mio silenzio sul blog durato tre settimane è dovuto a un accavallarsi di circostanze che non mi hanno lasciato un minuto libero. Proviamo a ricominciare...

Gabo ha iniziato la scuola elementare con animo sereno. E questo è l'aspetto più fondamentale. Finora c'è stata una sola piccola crisi, il mercoledì della seconda settimana, quando ha cominciato a piagnucolare prima di uscire perché non voleva andare a scuola. Normale, direi. "Mamma, è faticosissimo...", mi ha detto sulla porta di casa col faccino triste. E ci credo, dopo quasi tre mesi di dolce far nulla con la mamma a disposizione 24 ore su 24! Invece ora ha cominciato un vero e proprio lavoro di otto ore al giorno.
Oltretutto, la sua classe è impegnativa, per usare un eufemismo. Su 24 allievi, 15 sono maschi, di cui parecchi turbolenti. Gabo è vivace-buono, ma alcuni bambini sono vivaci-cattivi, ovvero maneschi o proprio problematici. Oltre a un certificato con insegnante di sostegno, c'è un caso particolare, diciamo così: non certificato soltanto perché i suoi genitori non hanno accettato di farlo, come invece avevano consigliato le maestre della scuola materna. E venerdì scorso questo bambino è pure riuscito a scappare dalla scuola, subito riacciuffato. Ma Gabo mi ha riferito anche un altro fatto, la prima settimana: un bambino che ha rovesciato un banco e poi si è appeso alla tapparella. Non so se sia sempre lo stesso caso, perché Gabo non è sempre affidabile nei racconti. Però lui è rimasto piuttosto scioccato dalla vicenda.
E poi ci sono i compiti: e il primo weekend non è stato facile convincerlo a completare le schede assegnate dalle maestre... Insomma, il percorso è in salita.

Ma non sono riuscita a godermi appieno questo importante passaggio della vita di mio figlio perché nella mia famiglia c'è stato un lutto, tragico e inaspettato, proprio la domenica precedente il primo giorno di scuola. E sono ancora sconvolta, oltre che addolorata.

Inoltre, sempre in quei giorni, sono stata chiamata per un colloquio, e poi richiamata dalla stessa azienda la settimana successiva, con una proposta di un impiego che non mi ha fatto dormire tranquilla per un paio di notti. La decisione è stata sofferta, ma alla fine ho deciso di non accettare, perché l'orario che mi avevano proposto era incompatibile con quello della scuola. Avrei dovuto iscrivere Gabo sia al pre-scuola che al post-scuola (servizi che costano, e non poco!), ma soprattutto avrei dovuto trovare anche una baby sitter che lo andasse a prendere tutti i pomeriggi... E non voglio più vivere quell'ansia che ho provato per quattro anni.

In ogni caso, sto cominciando a battere a tappeto tutti i siti di offerte di lavoro. Il prossimo passaggio saranno le agenzie interinali, o comecavolosichiamano. Ma quest'ultima esperienza (il doppio colloquio) mi è servita a capire che, se i datori di lavoro non sono flessibili sull'orario, nemmeno io lo sono. Per il bene di mio figlio innanzitutto.

Be', se sapete di qualche lavoro in campo giornalistico (redazioni, case editrici, uffici stampa ecc.) o anche come segretaria di direzione, a Bologna e dintorni, io ci sono. Ma soltanto fino alle 17.

(Forse è meglio tentare la fortuna al Superenalotto...).

5 commenti:

  1. Grazie Marina! Sono comunque abbastanza fiduciosa... Certo che cercare lavoro è più faticoso che non lavorare: ieri ho passato sei ore attaccata al pc tra siti di recruiting online, linkedin e revisioni varie del mio curriculum!!

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  2. ho sentito in giro una parola che tutte le mamme dovrebbero tenere sempre a disposizione: autostimiamoci!

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  3. Ammazza ma che classe! Mai avevo sentito di tentativi di fuga alle elementari.
    Max

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    1. Veramente un paio d'anni fa, in un Comune non lontano dal nostro, due bambine di quarta elementare scapparono con tanto di fuga pianificata e zaino piano di vestiti... Le ritrovarono i carabinieri qualche ora dopo mentre cercavano di raggiungere la stazione per andare nonsodove. A 10 anni. Allucinante.

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